Paganico Sabino, Volta Mantovana e Carloforte aprono le porte nel weekend delle sagre

Paganico Sabino, Volta Mantovana e Carloforte aprono le porte nel weekend delle sagre
In tavola saranno serviti una prelibata zuppa primaverile, i vini passiti e il cus cus tabarchino

Redazione - @InMoto_it

26.04.2018 12:07

Tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, il viaggio settimanale fra le migliori sagre d’Italia parte dalle rive del Lago del Turano, passa dalle porte di Mantova e arriva a Carloforte, splendida “isola nell’isola” nel sud della Sardegna.

Il ritorno alla vita rappresenta l’allegoria del “Calendimaggio”, la ricorrenza tipica della tradizione contadina che nei secoli passati salutava l’arrivo della buona stagione dopo il rigido inverno; a Paganico Sabino, caratteristico paese in provincia di Rieti, l’appuntamento sarà riproposto in occasione della Festa dei Lavoratori insieme alla “Sagra dei Vertuti”, una prelibata zuppa primaverile a base di legumi e cereali. Alle 11.30 sarà rievocato il “Kalènnemàju Paganichese”: gli abitanti del posto immergeranno tre ghiere di noci in un bicchiere colmo di vino pronunciando “San Félìppu e Jàku, faccio a Kalènnemàju, se mòro affonno, se nò ritorno”; se le noci resteranno a galla, quella in arrivo sarà un’ottima stagione per il raccolto. La festa si sposterà poi in tavola con la “Sagra dei Vertuti”, una zuppa di legumi e cereali - fagioli, ceci, fave, grano e granturco - aromatizzata con foglioline di timo selvatico e condita con l’olio d’oliva della Sabina, da gustare insieme ai maccheroni al pomodoro, alle salsicce, alle bruschette e a un buon bicchiere di vino nel centro diurno con posti coperti da capienti tensostrutture. Tra la Riserva Naturale Monte Cervia e il Monte Navegna, il borgo a due passi dal Lago del Turano ha mantenuto l’aspetto di un “castrum” medioevale, con l’ingresso segnato da due porte che conducono tramite strettissime viuzze nel centro storico dominato dalla chiesa di Santa Maria dell’Annunciazione; in occasione della sagra sarà possibile salire sul Belvedere della Rocca, per ammirare i boschi di querce, castagneti secolari e faggeti che circondano l’abitato.

Spostandosi in Lombardia, a Volta Mantovana tornerà dal 18 al 30 aprile ?l’appuntamento con la Mostra nazionale dei vini passiti e da meditazione: ad attendere i visitatori saranno tre giorni di degustazioni guidate alla migliore selezione di vini passiti delle regioni italiane e non solo, e ai loro abbinamenti con cioccolate, formaggi e sigari. Il tutto in una location d’eccezione, le sale del cinquecentesco Palazzo Gonzaga con le sue scuderie, i giardini all’italiana e un’atmosfera ricca di storia, cultura e divertimento; i più curiosi potranno farsi avvolgere dal fascino di questo luogo partecipando alle visite guidate al Palazzo, alle cantine, alle mura del castello, alle torri e al Museo della Convivialità nel Rinascimento, mentre i ristoranti convenzionati presenteranno un menù tipico accompagnato da vini locali, vino passito, bevande e caffè. Per chi volesse trascorrere qualche ora in più da queste parti, vale davvero la pena raggiungere Mantova e, per gli amanti della natura, le Colline Moreniche con i loro vigneti.

A Carloforte infine, splendido angolo di Liguria nel sud ovest della Sardegna, sarà protagonista il cus cus tabarchino, vera e propria delizia a base di semola cotta a vapore, aromatizzata con verdure e spezie. Noto anche come “Cascà di Carloforte”, questo piatto - da gustare il 28 e il 29 aprile  alla sagra ad esso dedicata - descrive al meglio l’anima e la storia di questa popolazione, che lasciò Pegli per fondare una colonia sull’ isola di Tabarka, a due passi dalle coste tunisine, ma dalla quale venne scacciata venendo accolta sull’isola di San Pietro. Cuore di Carloforte è la piazza dedicata a Carlo Emanuele, ma è tutto il caratteristico centro storico a meritare una visita con le case colorate in stile marinaro, le edicole votive, le scalinate e i caratteristici archi. 

A cura di www.fuoriporta.org

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