Il fine settimana dell’Epifania si festeggia a Corchiano, Greccio, Tarquinia e Sutri

Il fine settimana dell’Epifania si festeggia a Corchiano, Greccio, Tarquinia e Sutri
Presepi, Befane, Re Magi e delizie della gastronomia locale attendono i visitatori nei borghi del Lazio

Redazione - @InMoto_it

04.01.2018 14:21

Nel weekend dell’Epifania, il viaggio settimanale tra le antiche tradizioni e le delizie territoriali dei borghi italiani conduce nel Viterbese e nella Valle Santa di Rieti.

A partire da Corchiano, dove il 5, 6 e 7 gennaio la colonna sonora di Nicola Piovani e la voce narrante di Gigi Proietti accompagneranno i visitatori nella magica atmosfera del Presepe Vivente, un vero e proprio spettacolo teatrale all’aperto. Dalle 17.30 in poi sarà possibile apprezzare la scenografia che si arricchirà di nuovi e sorprendenti scorci, mestieri ed effetti speciali, e a fare il resto saranno i costumi e gli effetti di scena; dopo tanti anni, inoltre, l’evento tornerà nel centro storico del borgo, con i suoi vicoli e le piazze illuminate e decorate. Sarà difficile restare indifferenti di fronte alla bellezza del “Monumento Naturale delle Forre” che sorge lungo il Rio Fratta, all’interno di un’area ricca di bellezze naturalistiche; Corchiano, inoltre, è un centro di origini antichissime che affonda le sue radici nell’antica Fescennium: appena fuori dall’abitato sono visibili diverse tombe rupestri, mentre di grande suggestione è la tagliata conosciuta come “la Cava di S. Egidio”.

Spostandosi nel Reatino, sarà festa grande anche a Greccio, dove nel 1223 San Francesco d’Assisi diede vita al primo Presepe della storia; il 5, 6 e 7 gennaio, dalle 17.30, sono in programma le ultime tre rappresentazioni, con un gustoso “antipasto” nel primo pomeriggio del 5 gennaio per la gioia dei più piccoli: la discesa acrobatica della Befana dal campanile del borgo. Non mancheranno poi le visite guidate alla scoperta del centro storico completamente ristrutturato e del sentiero degli artisti, un museo a cielo aperto con 26 affreschi che abbelliscono i muri esterni delle case antiche. A Greccio meritano una visita anche il Parco dei Madonnari, il Sentiero delle Creature (con pitture raffiguranti il Cantico di San Francesco), le mostre di pittura nel Museo di arte contemporanea e la statua, alta ben 5 metri, raffigurante San Francesco; sarà inoltre possibile ammirare il Museo dei Presepi, che accoglie diverse espressioni artistiche della Natività provenienti da ogni parte d’Italia.

Tornando nel Viterbese ma spostandosi a Tarquinia, la città etrusca dell’Alto Lazio aprirà le sue porte il 6 gennaio per il momento culminante del Presepe Vivente: il sontuoso corteo dei Re Magi che sfilerà per le vie del centro. Fachiri, serpenti, giochi di fuoco e danze con le spade daranno vita a uno spettacolo nello spettacolo, con le scenografie che renderanno mozzafiato il percorso con vista sulle colline della Tuscia, tra l’ingresso della chiesa della Santissima Trinità e i grandi spazi del convento di San Francesco. Sarà insomma una buona occasione per scoprire Tarquinia, nota per le sue origini etrusche e per la Necropoli con le tombe affrescate Patrimonio dell’Umanità Unesco; la città custodisce molti reperti del suo glorioso passato all’interno del Museo Nazionale ospitato nel meraviglioso contesto di Palazzo Vitelleschi, mentre la parte antica conserva intatto il suo fascino medievale con le mura, le porte, le torri e chiese romaniche. 

Anche a Sutri, il 6 gennaio, è in programma l’arrivo alla Grotta dei Magi, che raggiungeranno la Capanna della Natività partendo dalla Cattedrale. Nel borgo in provincia di Viterbo il Presepe Vivente - in programma anche il giorno successivo - sarà allestito fra le antiche tombe rupestri dove la vita torna a pulsare come per magia, in un percorso di straordinaria bellezza che attraversa l’Anfiteatro Romano, il Mitreo e la Cattedrale. Vero e proprio cuscinetto geografico tra l'Etruria a Nord e a Ovest, l'Agro Falisco a Est e Roma a Sud, Sutri sorge su un alto sperone tufaceo che domina, oggi come ieri, la via Cassia: una posizione strategica che l’ha resa nei secoli snodo fondamentale per lo sviluppo della civiltà Etrusca e successivamente di quella Romana, e che ha lasciato tracce indelebili come la Cattedrale di Santa Maria Assunta - con la sua splendida cripta di epoca longobarda - e la Chiesa Templare di Santa Maria del Tempio, risalente alla metà del 1200.

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