La domenica del motociclista

La domenica del motociclista

Dal trialista allo smanettone, esseri diversi accomunati da uno stesso amore in cui l’unica parte invariabile è la presenza di due ruote e un motore

Alessandro Vai

18.03.2017 ( Aggiornata il 18.03.2017 15:03 )

Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e…domenica. La domenica del motociclista. Il giorno in cui tutto acquista un senso, quando ci si depura di tutte le tossine della settimana e senza nemmeno bisogno di fare plin plin. L’essere umano diventa centauro con una trasformazione complessa, fatta di procedure, dubbi e riti, alcuni immutabili e altri no, con l’imprevisto dell’ultimo minuto sempre in agguato.

Dal trialista allo smanettone, esseri diversi accomunati da uno stesso amore in cui l’unica parte invariabile è la presenza di due ruote e un motore, la domenica è il giorno dedicato alla moto, anche se non è scritto in nessun testo sacro. La metamorfosi può iniziare in quel dì segnato in rosso sul calendario, ma anche diversi giorni prima o semplicemente qualche ora. Dipende dal grado di complessità della domenica: da soli, in coppia o in gruppo? Giretto per aperitivo pre-prandiale, “scannata” mattutina con le orecchie per terra o dall’alba al tramonto? Girovagare libero, itinerario a memoria o modalità piccolo esploratore?

E poi la moto…è la stessa che usiamo tutta la settimana, un’altra dedicata solo al weekend e alle vacanze o addirittura un mezzo senza targa, con cui dare la sveglia alle marmotte nei boschi o la paga a qualche fermone in pista? La moto è bella perché è varia, ma i motociclisti hanno tutti le stesse paranoie. Il pieno prima o dopo, o all’appuntamento con gli altri? La pressione delle gomme sarà a posto? E la catena, quanto tempo fa l’avevamo ingrassata? Per non parlare del cupolino…di che specie è quell’insetto spiaccicato che è talmente grosso da fare ombra sul contagiri?

E il casco? Anche stavolta la visiera è rimasta sporca, vabbè la puliamo al primo caffè. Che guanti metto? Sopporto il freddo stamane e sto bene dopo, oppure mi godo le prime ore e a pranzo faccio la schiuma? Quale giacca? Con quanti strati e membrane? Quali pantaloni? E meglio le scarpe oppure gli stivali? La soluzione perfetta non esiste mica…e invece il navigatore? Ma no, meglio la cara vecchia cartina! Macché, con lo smartphone fai prima e ti dice anche il traffico! Ma siamo in moto…si ma il traffico è un incubo comunque!

Ma se poi piove? No, figuriamoci se piove! Quale è il sito meteo migliore? C’è da fidarsi? E se poi il tempo cambia di colpo? E se viene la bufera? La tempesta magnetica? Le fasi lunari si scambiano? Vabbè, facciamo che partiamo e poi vediamo! Abbiamo tutti l’antipioggia, piuttosto? Si ma è un po’ corta…e vabbè, un po’ d’acqua non ha mai ucciso nessuno! Vallo a dire a quelli sul Titanic...

La domenica del motociclista inizia così e tutto questo accade prima ancora di accendere il motore. Che poi una volta che i cilindri iniziano a gorgogliare tutto passa, tutto acquista senso. Ma aspetta! Che cosa è sto rumorino? Niente…è la tua paranoia che ti sta per mangiare le sinapsi. Parti che è meglio va…

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