La mia Australia: Tappa 1 - da Perth a Yulara (2°parte)

La mia Australia: Tappa 1 - da Perth a Yulara (2°parte)
Continua il viaggio-avventura di Giampiero Pagliochini sulla KTM 990 Adventure S

Redazione - @InMoto_it

14.03.2011 ( Aggiornata il 02.07.2014 17:11 )

Giampiero Pagliochini è un giornalista-scrittore con la passione dei viaggi. La nuova avventura appena intrapresa lo vedrà impegnato per quasi 6 mesi in un viaggio di oltre 25.000 Km attraverso 3 continenti; partendo dall'Australia, dopo averla attraversata, tornerà in Italia passando per l'intero continente asiatico.  La KTM 990 Adventure S, instancabile compagna di viaggio. Scrive per noi un dettagliato diario di viaggio, che pubblichiamo a tappe.   Dello stesso autore, potete leggere il racconto di un altro viaggio-avventura, in India, sul numero di In Moto in edicola dal 10 luglio.          Il cielo è plumbeo ma parto ugualmente. Pochi chilometri ed inizia la pista dove mi attendono 1080 chilometri di OUTBACK, il “fuori da tutto” come lo chiamano i locali. Ci sono solo stazioni di rifornimento con ogni ben di Dio e camping per pernottare, il tutto compreso non oltre i 350 chilometri. Per i primi 250 incontro solo due jeep e dietro di me lascio una scia di polvere interminabile. Poi ecco dei cammelli che scappano al rombo della moto: questo animale, non presente in Australia, arrivò alla fine dell’800 dall’Afghanistan per la costruzione della ferrovia. Non sono stati mai utilizzati e sono diventati un problema per vie del loro numero, sono tanti e prosciugano tutte le pozze d’acqua  del deserto. Ora si è scatenata la caccia al cammello. Chissà se dopo la carne di canguro sul piatto gli australiani troveranno anche quella di cammello. Travaso i 15 litri che ho come scorta e giungo a Tjukayirla, dove mi faccio anche uova al bacon, poi pieno di benzina e via per Warburton dove arrivo nel primo pomeriggio. Altro rifornimento, piazzo la tenda nel camping vicino a Greg, anche lui in moto, e subito la conversazione spazia dai pistoni alle valvole passando per gli horse power. Serata tranquilla. Ceno con carne in scatola perchè qui non ci sono ristoranti e tutti i negozi, solo uno, chiudono alle 18 o alle 19 quando fanno un eccezione. Il sole splende sull’Outback e questo aiuta. Saluto Greg e via verso est per arrivare a  Warakuma dove c’è una stazione meteorologica.  Faccio due conti,  sì posso osare, si va a Yulara, dove c’è Ayers Rock che i nativi chiamano Uluru. Quando finisce l’Outback! Gli ultimi 100 chilometri terribili di Tule Ondulè. Avrò contato in due giorni 8 jeep in senso opposto e due nella mia direzione di marcia. Ho viaggiato quasi da solo, una bella esperienza. Kata Tjuta non è l’Ayers, ma non è da meno. A differenza del monolito più grande del mondo questo ha una conformazione frastagliata ma sempre spettacolare e in un pianura immensa fa da contrasto con tutto il resto. Yulara è fornita di tutto. E’ un nucleo di poche case dove ci sono hotel, il campeggio e la solita stazione di rifornimento. Non manca il supermercato e le attrattive turistiche: dalla gita in cammello al volo in elicottero. Insomma divertimento per tutte le tasche. E’ ora di piazzare la solita tenda al campeggio…. vita da biker! Al mattino, senza fretta, mi preparo poi nel pomeriggio vado all’Ayers per le foto del tramonto. Spettacolo assicurato. Vicino a me due coppie di ultrasessantenni piazzano tavolo, sedie, una bottiglia di vino, patatine  e altre “delizie”. Gli scatti si susseguono fino a che il sole tramonta. Sono le 18 e 4 minuti fa notare un tizio, tutti a casa. 7 5 2 1 6 4

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