Le Kawasaki Z 300 e Z 250 SL in prova

Le Kawasaki Z 300 e Z 250 SL in prova
Due nuove piccole naked si aggiungono alla Z Family di Kawasaki. Ecco cosa pensiamo della Z 300 e della Z 250 SL

Redazione - @InMoto_it

20.05.2014 ( Aggiornata il 08.05.2015 17:46 )

Abbiamo provato le piccole Kawa della Z family: eccole qui!

Non una, ma due sono le nuove proposte di Kawasaki per entrare nel mondo delle spigolose nude dal colore verde: una piccola e snellissima monocilindrica 250 e una 300 bicilindrica con forme e volumi da moto più grande. Lo stile di entrambe è rigorosamente quello delle sorelle Z più grandi, con quel tocco selvaggio dettato dal sapore “sugomi”. Facilissima e veramente adatta a tutti, la Z 250 SL (la sigla SL sta per Super Light), appare subito estremamente agile e leggera, racchiudendo il potenziale per essere il primo amore di chiunque si avvicini al mondo moto. Al costo di 4.290 € f.c. (4.690 € con ABS) offre 28 CV per 148 kg di peso, telaio a traliccio e un efficiente sistema di smorzamento vibrazioni all’interno del manubrio. La potenza non è tanta, ma il gusto di guida nel tirare le marce e nei fulminei inserimenti in curva sono quelli di una vera moto e la rendono perfetta per la città e per qualche escursione tra le curve. Molto più ampi, invece, gli orizzonti della Z 300 (5.190 € f.c.), che già da ferma trasmette grande sensazione di solidità e una volta in movimento è in grado di coprire anche viaggi di media percorrenza. Il bicilindrico in linea da 296 cm3 DOHC a 8 valvole eroga 39 CV,  è dotato di valvola secondaria ed è unicamente disponibile in versione con l’ABS. Telaio a traliccio derivato dalla Ninja 300, una sottile forcella tradizionale da 37 mm Ø e monoammortizzatore con sistema Uni-Track contribuiscono ad un ottimo handling e ad una precisione di guida sporcata solo da una eccessiva sensibilità dello sterzo ai comandi impartiti dal pilota. Amichevole e al tempo stesso divertente, con la Z 300 si riesce a fare un po’ di tutto, dal diporto cittadino a qualche bella tirata tra le curve. Per saperne di più potete leggere il test su prossimo numero di InMoto!!

Intanto guardate la gallery qua sotto...

Andrea Toumaniantz

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