TEST Kove 800X Pro: I VOTI DEL #SOTTOESAME

Attesissima da tutti, sulla carta ha numeri che spaccano, ma sul campo (anche da motocross) e su asfalto, mantiene le tante promesse? Scopriamolo 

18.04.2024 00:02

Kove 800X Pro: Contenuti tecnici e dotazioni

Qui non si gioca sulla ricchezza di accessori, perché per esempio la voce elettronica va poco oltre l’indispensabile, però tutto quello che serve per godersi questa moto c’è, ed è pure pensato bene.

Fabbricato da Kove stessa, il bicilindrico in linea,  DOHC di 799 cc ha scoppi fasati a 270°, comandi a cavo per gas e frizione antisaltellamento. Buoni i valori di 94,5 CV a 9.000 giri e 79 Nm a 7.500 giri di cui è capace.

Il telaio in acciaio è un semi-doppia culla, con il telaietto posteriore purtroppo saldato e non imbullonato. Bella e solida la forcella, una Kayaba da 40 mm Ø e 240 mm di escursione, ultra regolabile anche nel precarico. Kayaba è pure il monoammortizzatore, dotato di tutte le regolazioni e con pomello per il precarico. Lavora con leveraggi sul forcellone in alluminio, con escursione ruta di 240 mm.
La coppia di cerchi 21”-18” ha i raggi tangenziali, quindi adatta a pneumatici tubeless. Notevole l’impianto il freno anteriore, con due dischi flottanti da 320 mm Ø, morsi da pinze radiali monoblocco marchiate Taisko. La voce elettronica vede un ABS totalmente disinseribile e con mappa off-road, altre al controllo trazione a due livelli d’intervento e possibilità di esclusione totale. Minimali anche le mappe motore, che sono solo 2: “Sport” ed “Eco”. Bello il display verticale TFT a colori da 7”, in futuro collegabile via blutooth per fare mirroring delle schermo degli smart phone

Voto: 8

Kove 800X Pro: Ergonomia e comfort

Bella sensazione quella di salire in sella ad una bicilindrica così snella e leggera! Eliminando un paio di nei, tra l’altro facili da sistemare, potrebbe essere perfetta. La sella bassa è un pregio e allo stesso tempo un difetto. Da un lato permette un appoggio a terra ultrasicuro, che unito al peso contenuto della moto, permette relativamente facili manovre, su asfalto come in fuoristrada. Dall’altro lato però ti lascia in posizione molto bassa e meno incisiva nella conduzione dell’avantreno, oltre a rendere meno agevole l’alzarsi in piedi in fuoristrada. A questo proposito una sella più alta e rettilinea, magari quelle della versione rally, potrebbe ottimizzare la postura. Per il resto tutto è al proprio posto, con manubrio alla giusta distanza, serbatoio decisamente stretto tra le gambe e pedane perfettamente posizionate per la guida su strada e in off. Funzionali i comandi al manubrio, con una frizione a cavo morbidissima (peccato senza regolazione distanza) e una manopola del gas da regolare bene per limitare il gioco a vuoto. Pratici e intuitivi anche i blocchetti elettrici, anche se le funzioni selezionabili, alla fine non sono tante. Appoggiando sulle pedane con l’avampiede, nella guida in piedi il tacco destro dello stivale interferisce con il rigonfiamento del catalizzatore sullo scarico; la cosa non è particolarmente fastidiosa, ma l’unica soluzione crediamo possa essere un decat con adozione di un collettore a sezione costante.

Voto: 9

Kove 800X Pro: Piacere di guida e fattore emozionale

Nonostante qualche difetto, anche qui perfettibile sulla versione definitiva, la 800X è uno strumento veramente affilato, con cui godersi a pieno la guida in off e pure quella su strada, qui con i dovuti limiti della lunga escursione sospensioni. La prima impressione è quella di un manubrio molto leggero da gestire, con grande facilità nel dirigere l’avantreno. Per fare un paragone, questa sensazione di leggerezza su una bicilindrica l’ho avuta solo sulla Tuareg. Il testa è partito sulla pista da cross di Ceriano Laghetto, parzialmente ruspata, ma con ancora qualche buca e canali. Gli Scopion STR montati di serie non sono certo il massimo per un terreno semi sabbioso, ma nonostante questo, la naturalezza di gestione dell’anteriore e la notevole precisione che regala anche passando nei canali, sono sensazioni quasi sconosciute su una bicilindrica, che rendono questa Kove davvero valida. Dati alla mano, temevo il motore non avesse sufficiente schiena in basso per essere efficace in off, invece, complice il peso decisamente ridotto, si riesce a sfruttare bene anche a bassi regimi, dove ci sono sufficienti spinta e reattività. Decisamente a punto il reparto sospensioni, all’altezza di digerire perfettamente qualche salto e ogni sorta di buche della pista. Ci resta da fare un test su fondi sassosi, perché in questa rapida prova non ne abbiamo trovati. In off ce l’aspettavamo, ma che andasse così bene anche su strada, proprio no. A parte un fastidioso on-off alle basse andature, il motore è molto brillante quando lo si tiene più alto di giri, dove risponde al gas con molta prontezza. Anche la agile ciclistica, nonostante le sospensioni a lunga  escursione, mantiene un assetto relativamente stabile per essere precisa in rettilineo, come in piega.
Voto: 9

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