Test Benelli TRK 702 e 702X, i voti del #SottoEsame

Test Benelli TRK 702 e 702X, i voti del #SottoEsame#sottoesame

Sull’onda del successo della 502, Benelli alza il tiro con due moto che condividono tutto, anche l’obiettivo: sfondare il mercato. E con questo prezzo, possono riuscirci

28.07.2023 19:04

T, R e K. Tre lettere che noi, motociclisti italiani, abbiamo imparato a conoscere bene negli ultimi tempi. Tutti bene o male oggi conoscono la storia di Benelli (proprietà e produzione cinese, stile e progettazione italiani) e il motivo è che basta guardarsi attorno: è pieno di TRK. Ovunque, dal centro città al passo più alto d’Italia, è un brulicare continuo di Benelli. Non c’è altro da dire, hanno fatto bingo. E cosa fai quando il tuo prodotto va a gonfie vele? Batti il ferro finché è caldo, e dunque aumenti l’offerta. Ecco il perché di queste due moto, le TRK 702 e 702X, sorelle maggiori delle TRK che abbiamo imparato a conoscere e che hanno obiettivi ambiziosi. Le abbiamo provate entrambe, la standard e la X, e vi raccontiamo come se la solo cavata in questo #SottoEsame. 

BENELLI TRK 702 E 702X: DESIGN

Le Benelli TRK 702 e 702X, come altri modelli Benelli, nascono dalla mano di Stefano Casanova, abile designer che alla competenza abbina la passione di un vero tecnico. Uno che ancora oggi disegna rigorosamente a mano i primi bozzetti. Il risultato sono due moto che riprendono le linee della sorella minore, evolvendole. Sono più tondeggianti, meno ruvide e spigolose, e sono proposte in colorazioni più audaci. La più scenografica è sicuramente la verde-giallo fluo. Non pochi i dettagli degni di nota: comandi retro-illuminati, manopole (volendo) riscaldabili, doppia presa USB (c’è anche quella rapida), leve entrambe regolabili, cupolino di dimensioni generose… Ecc, ecc. Non è ovviamente tutto rose e fiori, gomme e plastiche posticcie ci sono (le manopole o i gommoni sulle pedane sono realizzati in economia), ma sono comunque abbastanza ben nascoste. VOTO 7

BENELLI TRK 702 E 702X: CONTENUTI TECNICI

Pochi fronzoli, tanta sostanza. È questa la filosofia Benelli, che può essere o meno condivisa, ma come abbiamo già detto il mercato li ha premiati. Perciò ecco qua: le Benelli TRK 702 e 702X sfruttano una piattaforma inedita, composta da un bicilindrico parallelo con fasatura a 180°; esattamente come quello utilizzato dalla 500, solo che in questo caso le misure caratteristiche sono più superquadre (maggior propensione a girare in alto) e la cilindrata è di 698 cc. 70 CV a 8.000 giri e 70 Nm a 6.000 sono i suoi numeri. È racchiuso in un telaio a traliccio in acciaio, che deriva strettamente da quello della 500 (ri-adattato per i diversi ingombri di motore e non solo). Il forcellone invece è in alluminio. Il serbatoio è nuovo ed è di 20 litri: la sua forma è sciancrata e permette alle TRK 702 di essere più snelle delle 502, nella zona del cavallo. La ciclistica comprende anche una forcella con steli di ben 50 mm e corsa utile di 140 mm, oltre a un mono posizionato in diagonale senza leveraggi che offre una corsa di 154 mm (regolabile in precarico ed estensione). La X sfrutta la stessa forcella (anche se tarata diversamente) ma il mono ha una corsa maggiore, 174 mm, ed è regolabile anche in compressione. Cerchi in lega di 17 pollici con pneumatici Pirelli Angel GT per la standard, a raggi con anteriore da 19 pollici e pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR per la X. E ancora: doppio disco con pinze radiali la standard, dischi a margherita di 320 mm e pinze ad attacco assiale la X. I pesi: 232 e 235 kg, entrambi in ordine di marcia. L’elettronica è ridotta all’osso e comprende uno schermo TFT a colori di 5 pollici collegabile via Bluetooth allo smartphone (volendo funziona da navigatore). Sulla X c'è anche il cavalletto centrale. VOTO 7

BENELLI TRK 702 E 702X: COMFORT ED ERGONOMIA

Le parole d’ordine sulle Benelli TRK 702 e 702X sono comfort e accessibilità. Anche in questo le due moto sono equivalenti (solo la sella è più alta sulla X: 835 vs 794 mm). Il comfort è garantito dallo schiumato della sella, molto ben imbottita (anche quella del passeggero), dalla triangolazione rilassata (il busto è molto eretto, il manubrio largo e alto, le pedane vicine al piano seduta) e dalla buona libertà di movimento. L’accessibilità invece è data dalla ridottissima altezza da terra, soprattutto nel caso della standard, e dall’ottimo raggio di sterzata. Manca però un po’ di spirito sportivo: le pedane sono troppo avanzate e il manubrio molto in alto. Questa combo rende poco naturale la guida dinamica, che prevede di spostarsi in avanti col busto, come pure la guida in piedi per l’off-road (soprattutto per via delle pedane avanzate). Ci sarebbe stato bene un comando remoto per la regolazione del precarico, dato che queste moto viaggiano spesso con pilota e passeggero. E magari anche i bagagli. VOTO 6,5

BENELLI TRK 702 E 702X: PIACERE DI GUIDA

Osservando il fenomeno TRK, mi sono fatto un’idea sul motivo del suo successo. Oltre ovviamente al prezzo stracciato c’è di più: la TRK sembra una moto grande, anche se non lo è. Nei pesi e nelle dimensioni è molto vicina a quella che può essere una Multistrada o una GS, ma alla fine costa un terzo (forse meno). E dato che le Multi e le GS sono le moto più desiderate…in buona sostanza, ha le sembianze di una motorona ma costa meno di uno scarico della Panigale. Con le TRK 702 Benelli ha riproposto questa formula, ma confezionata in un pacchetto un po’ più maturo. Hanno entrambe sembianze più voluminose delle dirette avversarie. Partiamo con la standard e i suoi cerchi di 17 pollici. È abbastanza intuitiva fin dai primi metri. Buoni i comandi dei freni, ottimo il cambio, solo sufficiente la frizione. Il peso c’è, si avverte da subito, ma è abbastanza ben mascherato, sopra i 10 km/h. È quando si affronta una strada tutta curve con un certo piglio che la sua massa emerge con chiarezza. Non è una moto sportiva: fin dai primi tornanti è chiaro che la TRK chiede di essere accompagnata dentro la curva, come se ci fosse una leggera inerzia da vincere. Risulta abbastana agile nei cambi di direzione, ma nel momento in cui ci si trova a centro curva, quindi a moto inclinata, col gas completamente chiuso e il motore giù di giri, sembra quasi che l'avantreno tenda a chiudere. Un comportamento che può lasciare perplessi e che richiede un utilizzo intenso dei freni, ma che probabilmente intervenendo sulle regolazioni del mono si potrebbe migliorare. La sua dimensione è l’andatura brillante senza esagerazioni: chiede una guida fluida e armonica, non sincopata. I tornanti stretti non le vanno così a genio, ben più gradevole sfruttare la sua buona stabilità su strade ampie e sui curvoni aperti. Il motore non brilla per esplosività. Ha una buona risposta al comando del gas (nonostante il comando a cavo), ma prima di esprimere ciò che ha deve raggiungere i 5-6.000 giri, regime oltre il quale accelera con una discreta grinta. Sotto è regolare e fluido, ma non particolarmente emozionante. Probabilmente questa sensazione è enfatizzata dalla rapportatura, piuttosto lunga (non è raro trovarsi a utilizzare la prima marcia per uscire con un po’ di brio dai tornanti). Sembra strano a dirsi, ma la X è decisamente più equilibrata. È vero, il peso è lo stesso (circa…) e l'agilità forse è inferiore, ma vuoi per i cerchi, vuoi per le sospensioni tarate diversamente, il risultato è che scende in piega in maniera più naturale, omogenea. È morbidosa e quando le si tira il collo si muove sulle sospensioni, perdendo precisione, ma non oppone quella strana resistenza della standard. E anche a centro curva si hanno sempre buone sensazioni dall'avantreno. Come se in Benelli avessero sviluppato prima la moto con il cerchio di 19 pollici, e solo successivamente quella stradale. E in effetti, a sentire i tecnici, è ciò che è successo. Se dovessimo scegliere, quindi, X tutta la vita. Su entrambe, le vibrazioni sono avvertibili superati i 4.000 giri, soprattutto in zona pedane; buona invece la protezione dall'aria (anche se il plexi regolabile è optional). La frenata? Migliore sulla standard: sulla X occorre strizzare maggiormente la leva e l'ABS risulta più invasivo. VOTO 7

BENELLI TRK 702 E 702X: RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO

E ora il piatto forte: le Benelli TRK 702 e 702X costano 7.490 euro e fino al 31 dicembre sono offerte con il tris di valigie in alluminio in omaggio. Come si può condannarla per non essere perfetta? A queste cifre, oggi, si compra davvero poco. Giusto la Moto Morini X-Cape, guardacaso sua diretta concorrente…VOTO 9,5

Test Benelli TRK 702 e 702X, LE FOTO DELLA PROVA

Test Benelli TRK 702 e 702X, LE FOTO DELLA PROVA

Sull’onda del successo della 502, Benelli alza il tiro e presenta le TRK 702 e 702X, due moto che condividono tutto, anche l’obiettivo: sfondare il mercato. E con questo prezzo, possono riuscirci. Ecco le foto della prova

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BENELLI TRK 702 E 702X: CONCLUSIONI

Sono moto concrete e abbastanza ben fatte, e per quello che costano sono sicuramente un affare. Saranno il prossimo successo commerciale dell’azienda? Può essere. Il genere di moto è quello giusto, il pacchetto è completo, e anche se non perfette, offrono tanto. Il mercato ha premiato le 502: siamo certi che anche queste 702 non sfigureranno. VOTO FINALE 7,4

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