Sulle strade nei dintorni di Firenze abbiamo provato a fondo la "Multi" 1260 Enduro, più bassa per andare incontro a ogni tipo di utenza ed equipaggiata con il Desmo a fasatura variabile. Una giornata su strada e fuoristrada per scoprire una moto totale
SU STRADA… UNA SPORTIVA TRAVESTITA
Abbandonato il fuoristrada (e smontati i pneumatici tassellati), basta inserire la modalità Touring o quella più cattiva Sport per ritrovarsi tra le mani una sportiva carenata… da viaggio. E se non è così poco ci manca: usato in maniera decisa, tra i 4.000 e gli 8.000 il Desmo Ducati è una furia, tenuto a bada da controlli eccezionali quanto a precisione e taratura.
Ducati Multistrada 1260 Enduro - LE FOTO
Arriva la nuova Ducati Multistrada 1260 Enduro, la più specialistica della famiglia delle maxienduro di Borgo Panigale. L’off-road è il suo habitat naturale grazie a un’impostazione senza compromessi. Oltre al motore a fasatura variabile, novità per le sospensioni e per la sella, ora più bassa
Guarda la galleryL’anti impennata, il traction, il ride-by-wire lavorano all’unisono e si concretizzano in una spinta fuori dalle curve esagerata. Il tutto sempre nella massima sicurezza: gli interventi del traction rasentano la perfezione. L’handling, dal canto suo, è un garanzia: rapida, ma non rapidissima, la Multi offre tanta stabilità in piega e una precisione direzionale assoluta. Questo grazie alla risposta delle sospensioni che, come in fuoristrada, sono il massimo quanto a taratura e scorrevolezza.
IN PIÙ IL CONFORT È ASSOLUTO: merito di una protezione aerodinamica eccellente, di vibrazioni ridotte e una posizione di guida molto naturale: peccato che la sella rimanga sempre un po’ troppo sagomata e impedisca di muoversi longitudinalmente. Promossi senza riserve cambio e freni: il primo, coadiuvato da un quinck-shift che funziona sia in scalata sia in inserimento, è una magia di precisione e rapidità. I secondi invece sono finemente modulabili (anche in off-road) e all’occorrenza potenti. Basta solo applicare più pressione sulla leva: la prima parte della frenata infatti non è particolarmente aggressiva.
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