Prova BMW F 850 GS e F 750 GS: primo contatto

Prova BMW F 850 GS e F 750 GS: primo contatto#sottoesame

Direttamente dalla presentazione stampa internazionale in Spagna, le impressioni a caldo sulle rinnovate “medie” della famiglia GS

06.03.2018 11:46

LE PRIME IMPRESSIONI DI GUIDA SONO CHIARE: il passo in avanti in ogni comparto della F 850 GS rispetto alla precedente versione è notevole: specialmente per quello che riguarda il bicilindrico. Il motore (anche grazie all’introduzione del ride-by-wire) offre un comportamento più morbido in tutti i frangenti con una risposta del gas sempre dolce e calibrata. Non si avverte più quella ruvidità che si notava nella vecchia versione quando si insisteva col gas e si superavano i 4.000/5.000 giri. Ora è un piacere vedere i led della strumentazione che si avvicinano al limitatore posto a circa 9.000 giri e sentire che la spinta è concreta e costante su tutto l’arco di erogazione. Certo, insistendo col gas, qualche vibrazione si nota ancora, specie sulle pedane, ma il problema è limitato. Il passo in avanti quanto a coppia è notevole, segno che il lavoro degli ingegneri ha colpito in pieno il bersaglio. Nessuna flessione nella spinta, nessun buco nella curva di erogazione.

QUESTA MORBIDEZZA DI RISPOSTA DEL TWIN BMW si nota soprattutto in fuoristrada laddove si può giocare finemente con l’acceleratore quando il fondo presenta livelli di aderenza limitati o laddove è necessario far girare la moto con derapate calibrate. Qui si apprezza anche l’introduzione dei vari riding mode che si inseriscono (anche a livello di efficacia) nel solco tracciato dalla R 1200 GS, con l’ABS Pro che permette il bloccaggio della ruota posteriore e il TC che lascia piacevolmente derapare il posteriore… ma senza pericolose esagerazioni.

NELLA F 850 GS EMERGONO POSITIVAMENTE anche la posizione in sella estremamente naturale (un manubrio più alto sarebbe stato apprezzabile nella guida in piedi sulle pedane) e la rinnovata distribuzione dei pesi che sfiora l’ideale 50%/50%. E questo si nota specialmente nella guida su asfalto. La moto, nonostante il cerchio da 21” all’anteriore si lascia guidare con estrema naturalezza. I cambi di direzione sono ben bilanciati, la stabilità è ottima: solo alle massime inclinazioni si vorrebbe avere qualcosa di più in termini di appoggio e non sempre ci si fida nel chiudere al millimetro la traiettoria, specie nel veloce. Ma è un inevitabile limite strutturale legato alla ruota anteriore, pensata anche e soprattutto per la guida fuoristradistica.

DIFETTI? Solo uno, il cambio assistito, che offre inserimenti di marcia ruvidi e poco efficaci ai bassi regimi. Sopra i 4.000 giri la situazione migliora notevolmente, ma questa è una moto che va gustata in tutt’altro moto, inserendo un rapporto dopo l’altro con tranquillità, non certamente tirando le marce.

VI SEMBRA TUTTO? E invece c’è ancora tantissimo da dire. Approfondiremo le nuove BMW F 800 e 850 GS su InMoto molto presto. Vi aspettiamo in edicola!

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