Con le Honda DCT in Irlanda: una scommessa vinta!

Con le Honda DCT in Irlanda: una scommessa vinta!

Test on the road: a caccia di emozioni tra Dublino e Cork con le Honda “no stress” dotate di dual clutch transmission: NT1100, Africa Twin e X-ADV

06.09.2023 12:46

Lo sanno tutti ormai: DCT è l’acronimo di Dual Clutch Transmission. Ma queste tre lettere, in fila, sono anche le iniziali di tre importanti città irlandesi: Dublino, Cork e Tipperary. Cosa hanno in comune il cambio a doppia frizione Honda e l’Irlanda? Nulla, ma è qui - lungo un percorso che tocca le tre località citate - che la Casa giapponese ha voluto portarci per fare il punto su una delle tecnologie più rivoluzionarie dell’ultima decade. Ma procediamo con ordine.

UNA SCOMMESSA VINTA

Chi l’avrebbe mai detto, quasi 14 anni fa - quando il primo DCT sbarcava sul mercato a bordo di una VFR1200F - che il cambio a doppia frizione sarebbe diventato protagonista all’interno dei listini Honda? I più, all’epoca, lo avevano bollato come semplice sfoggio di ingegno progettuale. Un “esercizio di stile” come tanti, di quelli che le case mettono in campo per rivendicare il proprio primato tecnologico senza particolari aspettative di vendita in concessionaria. Ma le cose sono andate diversamente. Un successo che - via il pedale del cambio, via la leva della frizione al manubrio - ha quasi del sorprendente, in un mondo conservatore e ancorato ai propri capisaldi come quello motociclistico. Per comprenderne la portata basta una cifra: da quando è arrivato sul mercato, in Europa sono state vendute oltre 230.000 Honda equipaggiate con DCT. Forse neanche il suo papà  - Mr Dai Arai, l’ingegnere a capo del progetto - aveva osato sperare tanto; sebbene per la Casa giapponese l'idea di “moto automatica” non fosse proprio una novità, come dimostrano il progetto “Hondamatic” degli anni ‘70 e, più di recente, la futuristica DN-01 dotata di cambio automatico/sequenziale.

IL DCT: UN BREVE RIPASSO

Ma come funziona, in pratica, un sistema Dual Clutch? Semplificando, sfrutta due frizioni: una lavora sulle marce dispari e l’altra sulle pari, con la cambiata che avviene al momento dello stacco della prima e attacco della seconda, in base alle logiche di funzionamento a cui sovrintende un sofisticato cervello elettronico che valuta condizioni di guida e intenzioni del pilota per garantire sempre la massima efficacia. Questo ovviamente, se si desidera guidare in modalità “automatica”; altrimenti è sempre possibile intervenire manualmente sulla cambiata sfruttando gli appositi comandi al manubrio. 

LE PROTAGONISTE DEL TEST ON THE ROAD

Con le Honda DCT in Irlanda: la gallery del test

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Tre i modelli protagonisti di questo appassionante road-test lungo le strade dell'isola verde: NT1100, Africa Twin e X-ADV

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Una tecnologia che, dalla nascita, si è evoluta costantemente fino a raggiungere un elevatissimo grado di efficienza. Al punto che Honda la sfrutta con successo su diverse tipologie di moto, come ha voluto mostrarci durante questa DCT experience irlandese, in cui erano presenti la versatile NT1100, l'avventurosa Africa Twin, il commuter “senza paura” X-ADV e la super gran turismo Gold Wing (a cui, però, abbiamo deciso di dedicare un più ampio approfondimento attraverso un test dedicato). Ovviamente, il sistema presenta, per ognuno di questi modelli, differenti specifiche e tarature per meglio assecondare il rispettivo ambito di utilizzo.

SI PARTE CON LA NT1100

Partiamo da Dublino in sella alla prontoviaggio “tuttofare” NT1100. Un mezzo che fa della versatilità un vessillo, e della razionalità, un perfetto abito da lavoro. Un matching ideale col DCT come dimostrano anche i dati di vendita: oltre il 66% degli acquirenti europei l’ha scelta proprio con cambio a doppia frizione. E il motivo è presto detto: chilometro dopo chilometro, curva dopo curva, ci si può godere tutto il piacere che sa regalare il bicilindrico parallelo di 1100 cm3 e 102 CV di potenza massima,  riducendo al minimo l’impegno di guida, senza rinunciare a nessuno degli scorci lungo il percorso. Non ci si deve preoccupare di nulla - se è il caso di scalare marcia o se si affronta la curva col rapporto sbagliato - pensa a tutto il DCT. Cosicché, l’interazione col mezzo è super naturale. Immediata. E passa soprattutto attraverso il comando del gas - su questo modello, reso volutamente più smooth, così come i passaggi da una marcia all’altra - e l’impostazione delle traiettorie, che la NT segue sempre in modo preciso e sincero, digerendo bene anche fondi stradali non proprio perfetti; esattamente come quelli incontrati tra i boschi e le brughiere selvagge dell’affascinante Wicklow Mountains National Park, prima tappa del viaggio. Una viaggiatrice facile, confidente e super confortevole, grazie anche alla carenatura protettiva, ai deflettori aerodinamici che svolgono bene il loro lavoro, al parabrezza regolabile su 5 posizioni e ad una posizione di guida dall’ergonomia pressoché perfetta.

SUA MAESTà L'AFRICA TWIN

Eppure, nonostante le mille virtù, al momento di saltare in sella all’Africa Twin, giunti quasi in prossimità della costa, è innegabile un’istantanea sensazione di piacere. C’è qualcosa di magico in questa moto. Anche in versione DCT! Un’aria di casa… quel ritrovarsi all’istante. Ma anche la sensazione di poter dominare ogni situazione, ogni percorso… asfaltato e non. Rispetto alla “cugina” stradale NT, l’anteriore da 21’’, la posizione di guida rialzata col busto eretto, il manubrio largo, i cerchi a raggi, teletrasportano all'istante in una dimensione avventurosa. Decisamente meno “pacifica”. Scandita anche da una messa a punto motore/elettronica/DCT che appare più reattiva e votata all’azione. E proprio a bordo della CRF1100L, in termini di DCT, troviamo quello che è stato uno degli step evolutivi più significativi per questa tecnologia, la funzione “G”. Quest'ultima riduce la quantità di slittamento della frizione per donare un feeling maggiore nella gestione della trazione della ruota posteriore. In questo modo diventa più semplice controllare le derapate del posteriore nella guida in fuoristrada. E a proposito, l’uso del DCT in off-road non avrà forse convinto i duri e puri del tassello ma negli anni sono stati in tanti a doversi arrendere davanti all’evidenza: affrontare percorsi sterrati, anche impegnativi, non è mai stato così facile… soprattutto per chi non ambisce a vincere il campionato mondiale enduro. Sull'ultima Africa Twin, inoltre, l’interazione del DCT con la sofisticata IMU a sei assi, che fornisce informazioni precisissime anche sull'angolo di piega, rende il sistema ancora più performante. 

INFATICABILE X-ADV

Dopo gli scenari sconfinati delle scogliere lungo la costa, passata Cork arriva il momento dell’X-ADV. Mezzo in salsa “adventure”, sinonimo di ruote automatiche e commuting dal piglio inarrestabile, sia lui che il cugino stradale Forza 750 si collocano in quella zona d'ombra tra moto e scooter che la Casa giapponese ha iniziato a tratteggiare per la prima volta con l'Integra. Di una moto hanno l’impostazione generale e la resa dinamica; scooteristiche, sono invece la praticità d’uso, la capacità di carico, la facilità di gestione e quell’automaticità di guida data proprio dal DCT. Anche sull’X-ADV, come sull’Africa Twin, è presente la modalità “G” per chi vuole sfruttarne l’elevata ecletticità anche sui percorsi non asfaltati. Il comando del gas è throttle by wire e 5 sono le modalità di guida a disposizione. Un mezzo che grazie al telaio tubolare in acciaio con struttura a diamante e alle sospensioni dalla lunga escursione non teme i “maltrattamenti” e digerisce bene qualunque fondo stradale. Ma che gratifica anche nella guida allegra tra le curve, grazie ad un’incisività e a una precisione sorprendenti per la categoria. E allora, non stupisce il grande successo di pubblico ottenuto, che lo piazza al terzo posto tra i modelli Honda più venduti con cilindrata superiore ai 350 cm3 (subito dopo CRF100L Africa Twin e CB650R).

IL VIAGGIO LUNGO LE STRADE "DELL’ISOLA VERDE"

Ammantata di un verde intenso, interrotto da sterminate brughiere selvagge e fioriture multicolore, l'irlanda è sicuramente una delle più affascinanti “terre del nord”. Un’isola ricca di tradizioni, vivaci città cosmopolite, antichi borghi sonnolenti con le case in pietra e castelli diroccati, tutti avvolti da paesaggi variegati e mozzafiato. Il tour con le Honda DCT parte da Dublino, la capitale, nata da una colonia di vichinghi che nel lontano 841 d.C. si insediò sulla riva del fiume Liffey. Dopo un tratto di strada adrenalinico, caratterizzato da scollinamenti mozzafiato, la prima tappa è il Wicklow Mountains National Park: un passaggio avvincente attraverso un territorio dalla bellezza aliena, in cui si percepisce chiara la forza degli elementi e la bellezza assoluta della natura. Si avanza sfiorando la costa nei pressi di Arklow per poi virare verso l’entroterra fino a New Ross, cittadina portuale situata nella parte sudoccidentale della contea di Wexford, sulle rive del fiume Barrow. Subito dopo, la R681 verso Annestown punta nuovamente al mare della Copper Coast UNESCO Global Geopark: un tratto di litoranea caratterizzato da imponenti scogliere e scenari maestosi. Cork, posta su un'isola in mezzo al fiume Lee, è una città cosmopolita, piena di locali di tendenza, gallerie d'arte e musei. Superato il celebre Vee Pass, sopra Clogheen, dove ogni anno tra metà maggio luglio si può assistere alla fioritura dei rododendroni, si guida in direzione Tipperary fino a Cahir, dove l’omonimo castello del XII secolo, in magnifica posizione sul fiume Suir, è uno dei più grandi e meglio conservati d’Irlanda. Superata Tipperary (famosa nel mondo per la canzone “It’s a Long Way to Tipperary”), la Rocca di Cashel, in cima ad uno sperone calcareo, è il più imponente gruppo di edifici medievali d’Irlanda. Il colpo d’occhio è mozzafiato. Una lunga cavalcata nel verde per rientrare a Dublino, segna la fine del tour.

Con le Honda DCT in Irlanda: la gallery del viaggio

Con le Honda DCT in Irlanda: la gallery del viaggio

Antichi manieri, una natura sfolgorante e tradizioni secolari. Tutta la magia della magnifica "isola verde"

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