Federmoto propone le modifiche al Codice della Strada

Federmoto propone le modifiche al Codice della Strada
Numerose le proposte portate alla Camera dei Deputati: dalle targhe sostitutive all'inserimento dei ciclomotori fra i mezzi storici

FLG

04.03.2019 ( Aggiornata il 04.03.2019 12:56 )

La Federazione Motociclistica Italiana ha portato alla Camera dei Deputati alcune importanti proposte di modifica e integrazione al Codice della Strada. Durante l’audizione in Commissione Trasporti è stato evidenziato innanzitutto il fatto che l’Italia è il primo Paese in Europa per parco circolante di due ruote a motore con 9.500.000 motocicli e ciclomotori.

Nel suo intervento, Tony Mori, Coordinatore del Dipartimento per le Politiche Istituzionali FMI, ha esposto le istanze ai membri della Commissione e al suo Vice Presidente, Diego De Lorenzis.

“Sono davvero soddisfatto dell’ampio spazio che la Commissione ci ha concesso per esprimere le nostre istanze”, ha detto Tony Mori. “Si è trattato di un’audizione di grande importanza perché sono stati affrontati temi di prim’ordine, verso i quali tutti i presenti hanno dimostrato interesse. Ritengo determinante mettere a conoscenza la Commissione Trasporti delle numerose questioni che riguardano noi motociclisti, in un Paese che conta milioni di utenti delle due ruote. Gli emendamenti proposti sono volti a difendere gli interessi della nostra categoria che rappresenta una porzione molto consistente degli utenti della strada”.

LE PROPOSTE – Vi riportiamo le modifica al Codice della Strada che la Federazione Motociclistica Italiana ha proposto alla Commissione Trasporti.

LA TARGA - Il primo punto ha riguardato l’utilizzo della targa sostitutiva - nota come “targhino” - per uso sportivo, al fine di utilizzarla non solo durante le gare ma anche nel corso dell’attività di allenamento.

MOTOSLITTE - Si è poi affrontata la questione del regime giuridico delle motoslitte, mezzi che ad oggi non sono riconosciuti dal Codice della Strada.

CICLOMOTORI – Il terzo punto ha riguardato l’inserimento dei ciclomotori fra i mezzi storici poiché rappresentano anche questi un patrimonio nazionale di ingegneria, design e industrializzazione. In merito ai veicoli iscritti al Registro Storico FMI, è stata richiesta l’opportunità di ampliare da due a quattro anni il lasso di tempo per la revisione obbligatoria; inoltre, per i veicoli di interesse storico costruiti prima del 1° gennaio 1960, è stato proposto di poter effettuare la revisione presso qualunque centro autorizzato e non solo presso gli uffici della sede provinciale della Motorizzazione.

TECNICI QUALIFICATI - La FMI si è dichiarata disponibile a mettere a disposizione i tecnici qualificati della FMI di Scuole Guida ed Esaminatori della Motorizzazione Civile, per formare i primi sulla guida sicura e sensibilizzare i secondi sugli aspetti fondamentali da controllare in sede di esame. La FMI ha poi espresso pieno appoggio al progetto di includere gli utilizzatori di motocicli e ciclomotori all’interno della categoria dell’Utenza Debole, al fine di fornire maggiore tutela ai motociclisti.

L’ABBIGLIAMENTO - Sesto punto proposto alla Commissione: l’abbigliamento per conducenti e passeggeri di motocicli e ciclomotori. In questo senso, è stata spiegata l’importanza di un incentivo all’acquisto e di una eventuale defiscalizzazione.

GUARD-RAIL - Argomento di grande attualità, la terza fascia del guard-rail. In Italia si contano 26.000 gestiti dall’Anas; di questi ultimi solo 100 km risultano dotati della terza fascia. Vi è quindi la necessità di promuovere una maggiore diffusione di tale tipo di barriere favorendo per gli enti locali degli strumenti idonei a reperire risorse e finanziamenti.

PEDAGGIO  - E’ stata richiesta un’iniziativa a livello legislativo volta a stabilire una classe di pedaggio destinata alle due ruote, e non attraverso convenzioni a scadenza con i gestori. In chiusura, si è toccato il nodo riguardante la possibilità per i motoveicoli - intendendo con ciò anche motoslitte e quad - di trainare un carrello appendice. Attualmente in Italia un motoveicolo può omologare un gancio traino, ma non può agganciare rimorchi.

 

 

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