Il Codice della Strada? (A volte) vale anche in pista

Il Codice della Strada? (A volte) vale anche in pista

Lo stabilisce una sentenza della Corte di Cassazione

Redazione - @InMoto_it

28.02.2018 16:00

IN ALTRA PARTE DEL RICORSO si specificava anche che l’investito “non aveva posto in essere alcuna condotta per segnalare la sua anomala velocità, ad esempio con un gesto del braccio, né era entrato ai box pur avendo la possibilità di farlo, rimanendo invece pericolosamente in pista”.

LA CORTE DI CASSAZIONE HA DECRETATO CHE: “il ricorso è infondato ma la sentenza deve essere annullata senza rinvio, limitatamente agli effetti penali, per intervenuta prescrizione”. E sulla parte relativa alla correttezza o meno dell’applicazione del Codice della Strada alla circolazione in pista, la Cassazione scrive che lo stesso Regolamento del Mugello, all’art. 5, nel disciplinare l’uso della pista senza esclusiva, esplicitamente prevede che “sulla pista valgono tutte le norme del Codice della Strada, salvo le ulteriori prescrizione del presente regolamento”.

ED ECCO LA PARTE FORSE PIÙ INTERESSANTE: “Invero il Tribunale ha evidenziato come dalla perizia svolta e di filmati presenti in atti fosse evidente come lo … (investitore, ndr) avesse tamponato la moto del …, benché questi circolasse con largo anticipo su un rettilineo, a visuale libera, mantenendo la destra ed attribuendo la causa dell’incidente alla elevata velocità della moto dello … (circa 190 k\h) rispetto a quella più moderata, ma non lenta, del … (circa 100 k\h) ed al mancato rispetto della distanza di sicurezza. L’ampiezza della pista, la piena visibilità, avrebbero dovuto indurre l’imputato a mantenere una velocità idonea ad evitare l’impatto o, quantomeno, a cambiare la traiettoria del mezzo condotto”.

(CONTINUA QUI)

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