Diritti dei motociclisti: la difesa di FIM Europe - Intervista

Diritti dei motociclisti: la difesa di FIM Europe - Intervista

Dall'abbigliamento tecnico alla sicurezza stradale, fino alle attività in Parlamento: ce ne parla John Chatterton-Ross, direttore Affari Pubblici

Fiammetta La Guidara

07.02.2018 08:54

I diritti dei motociclisti: vi siete mai chiesti chi li rappresenta e li difende? E quanti aspetti e quante strutture ruotano attorno a questi procedimenti? Difficile immaginarlo. Per farcene un’idea, ci viene in aituo una intervista a John Chatterton-Ross (nella foto in apertura), che da anni ricopre il ruolo di Direttore degli Affari Pubblici per la FIM Europe, ovvero la Federazione Motociclistica Europea. Che, in quanto tale, rappresenta i diritti dei motociclisti anche a Bruxelles.  Si parla di motociclismo al femminile, industria globale, questioni di sicurezza e di tantissimo altro. 

Qual è stata secondo te la vittoria più bella del motociclismo nel 2017?

Il 17 settembre, quando Ana Carrasco ha vinto la gara del campionato mondiale Supersport 300!

Questa è una risposta sorprendente dal nostro rappresentante a Bruxelles: che legame c’è tra la vittoria di Ana e il ruolo che occupi?

“Il motociclismo ha bisogno di più donne in sella. Nello sport questo è significativo. Non c’è nulla di insolito se donne e uomini competono in condizioni di parità negli sport equestri. Vedere questo nel motociclismo è fantastico. È positivo che la categoria 300 venga promossa perché queste moto sono economiche per lo sport e l'uso stradale e, come Ana ha dimostrato in pista, una donna può gareggiare come un uomo. Va bene anche politicamente, rendendo il motociclismo non più solo un'attività per maschi”.

LE DONNE IN SELLA

Esistono altri ostacoli per avere un maggior numero di donne in sella?

Una donna può guidare tranquillamente una macchina grande e una piccola regolando i sedili. I costruttori di moto invece fanno pochi sforzi per realizzare mezzi che si adattino alle donne e agli uomini più piccoli di statura. Non ho idea del perché la sospensione derivata dal motocross venga utilizzata su molte moto da strada. È più costosa, e in inverno si corre il rischio di corrosione se il clima è umido. Rende l'altezza della sella molto elevata ed è inutile perché una moto da strada non ha bisogno di un'ampia gamma di movimenti delle sospensioni.
Ciò significa che molti devono acquistare una cruiser se vogliono una sella bassa e un motore più potente. Questo va bene per alcuni, ma non per tutti. Le cruiser sono fantastiche sui lunghi rettilinei, ma non è il caso di molte strade europee
”.

C'è qualche segno di progresso?

Alcuni produttori stanno entrando ora in quello che viene definito il mercato motociclistico ‘mondiale’: motocicli che possono essere venduti in tutti i mercati con un motore di medie dimensioni e in una varietà di stili, senza una sella troppo alta. Sembra che la produzione sarà incentrata in India, in partnership tra compagnie occidentali o giapponesi con compagnie indiane”.

L’INDUSTRIA GLOBALE

E gli sviluppi nel settore in generale?

L'industria motociclistica è globale. In Europa, la Francia è il Paese in cui viene prodotta la nuova Yamaha MT 125cc. Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Austria sono anche i principali Paesi produttori di motocicli. Quando si tratta di fabbriche fuori dall'Europa, le aziende hanno approcci molto diversi.
La maggior parte ha joint venture con altri - e si è visto con molti esempi in India. L'eccezione è Triumph con le sue tre fabbriche in Thailandia, interamente di proprietà di Triumph e gestite dalla direzione Triumph. C'è un frequente scambio di produzione tra quegli impianti e i due nel Regno Unito
”.

IL CASO VNUK

Tra tutti gli argomenti trattati a Bruxelles ce n'è qualcuno che spicca davvero come un problema?

Sì. Il caso Vnuk: nell’agosto 2007, durante l’ammasso di balle di fieno nella soffitta di un fienile, un trattore munito di rimorchio, ingranando la retromarcia nel cortile della casa colonica per immettere il rimorchio nel fienile, ha urtato una scala su cui era salito il sig. Vnuk, provocando la caduta di quest’ultimo. Il sig. Vnuk ha proposto contro la Zavarovalnica Triglav, compagnia di assicurazione con la quale il proprietario del trattore aveva assicurato il proprio veicolo, un ricorso per il risarcimento del danno non patrimoniale, calcolato in EUR 15 994,10 e maggiorato degli interessi di mora".

La domanda è stata respinta motivando che la polizza di assicurazione obbligatoria per gli autoveicoli copriva i danni causati dall’uso del trattore come mezzo di trasporto, ma non i danni sorti utilizzando il medesimo come macchina di lavoro o da traino. Il sig Vnuk ha fatto ricorso e nel settembre 2014 la Corte di Giustizia dell'Unione Europea  ha concluso che rientra nella nozione di «circolazione dei veicoli» ai sensi della direttiva qualunque uso di un veicolo che sia conforme alla funzione abituale dello stesso. Questo include tutto, dai trattori fino alle moto, anche in ambienti chiusi al traffico come i tracciati di gara. Applicando questa sentenza, gli incidenti che avvengono durante le gare sarebbero trattati come normali incidenti stradali, coinvolgendo addirittura la polizia".

Questa minaccia grava sullo sport da quando il giudizio è stato pronunciato nel 2014. Insieme alla FIA stiamo facendo progressi verso una soluzione definitiva. Il presidente di FIM Europe Dr Srb è stato nominato a guidare questo lavoro dal presidente della FIM Vito Ippolito. Un sondaggio è stato inviato a tutte le Federazioni interessate e il risultato è stato lo stesso della FIA e del settore assicurativo. La Commissione europea ha ricevuto oltre 3.500 risposte alla sua consultazione”.

Sono molte per un caso come questo?

Sì, normalmente queste consultazioni attirano solo le risposte di alcune centinaia di parti interessate. Il numero dimostra quanti settori sono interessati. Sono sicuro che la portata della risposta comporterà ulteriori ritardi prima che un testo di revisione venga inviato al Parlamento Europeo e al Consiglio. Siamo ben preparati per il momento in cui raggiungeremo quella fase”.

Ci sono problemi che sono stati finalizzati nel 2017?

Nel 2017 è stata pubblicata la relazione GEAR 2030 dell'Unione Europea. Alla riunione finale ha partecipato il membro del Consiglio della FIM Jos Driessen nell'edificio Berlaymont a Bruxelles. Questo riguarda il futuro strategico dell'industria motociclistica e automobilistica in Europa. Ora arriverà l'implementazione delle raccomandazioni”.

Qualcuna in particolare?

Sì, perché l'Europa progredisca sui veicoli elettrici a batteria c'è molto da fare, come sottolinea la relazione. Abbiamo bisogno di molte più infrastrutture e serve anche di più per la produzione di batterie. Altrimenti i veicoli elettrici rimarranno come sono oggi - molto costosi e in percentuale minuscola rispetto alla benzina”.

LA CONFERENZA SULLA SICUREZZA

Nel contesto del Congresso annuale della FIM Europe si svolge da anni una Conferenza sulla Sicurezza Stradale: com’è andato l’evento nel 2017?

Penso che il team guidato da Jean-Pierre Moreau e Silvio Manicardi abbia fatto un ottimo lavoro. È stato un onore per noi che il membro del Parlamento europeo Wim van de Camp sia intervenuto. Non solo alla conferenza, ma anche il giorno successivo all'Assemblea Generale. Abbiamo anche avuto il tempo di parlare con lui in modo informale nel fine settimana. All'inizio dell'anno, il presidente della FIM Europe Dr Wolfgang Srb e il vicepresidente Martin de Graaff hanno tenuto colloqui con lui a Bruxelles. Il tema è stato ben scelto in quanto il tema dei "veicoli connessi" è importante per il futuro.

Esiste il potenziale per ridurre le collisioni in particolare agli incroci al di fuori delle città dove spesso le velocità sono più elevate. Sappiamo che questo tipo di collisione è un fattore importante per la sicurezza stradale”.

Questo si adatta anche a tutte le vicende sulle automobili a guida autonoma e semi-automatizzate?

Sì, fa tutto parte della stessa immagine. Vorrei sottolineare che l'auto completamente automatizzata senza volante, senza comandi, senza conducente - solo passeggeri! - è ancora molto lontana”.

Quali altri aspetti ha toccato il Congresso della FIM Europe?

Il Congresso del 2017 ha visto il lancio di ‘position papers’ concordati rivisti tra FIM Europe e FEMA (Federazione delle Associazioni Europee dei Motociclisti,ndr). Questi documenti sono stati redatti nel 2015 e il piano è di rivederli ogni due anni.
“Chiunque può scrivere un lungo documento, che non verrà letto da politici e funzionari impegnati. Questi sono documenti brevi e precisi su tutti i principali problemi che affrontiamo oggi. Qualsiasi Federazione in qualsiasi parte della FIM Europe può utilizzare questi documenti con le autorità nazionali e local
i”.
(I ‘position papers’ sono disponibili qui)

L’ABBIGLIAMENTO

Abbigliamento tecnico e nuove leggi in arrivo nel 2018: ci sono novità?

Ad aprile entrerà in vigore la nuova legge e l'abbigliamento motociclistico dovrà essere testato come un indumento completo: non più solo i protettori di impatto. Penso che la situazione sarà molto confusa.
“Fortunatamente gran parte dell’abbigliamento venduti in Europa è identico a quella commercializzata in Australia e Nuova Zelanda. Stanno sviluppando un sistema di valutazione a stelle. Penso che sarà molto utile e con internet saremo in grado di accedere alle informazioni anche qui in Europa. Questo sarà il nostro dovere, come amministrazione della FIM Europe, per il futuro"
.

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