In Moto Lab, la nostra special (pt. 5): la ruota gira

In Moto Lab, la nostra special (pt. 5): la ruota gira

Manca poco alla presentazione della moto ad EICMA e ogni pezzo della nostra Tacita è sottoposto alle cure degli appositi specialisti...

Redazione - @InMoto_it

25.10.2016 16:39

Durante le ferie estive il nostro progetto non si è certo interrotto, anzi la nostra special ha viaggiato su e giù per l’Italia “andando a visitare” i vari fornitori ed esperti artigiani che con il loro lavoro stanno trasformando in realtà questo progetto. È bello vedere l’energia di tutti confluire nella realizzazione della moto e posso certamente affermare, già da adesso, che il risultato sarà all’altezza delle mie più rosee aspettative. Dopo la stampa 3D vista la scorsa puntata, in questo numero i protagonisti sono molti. 

In Moto Lab, la nostra special (pt. 5): la ruota gira

In Moto Lab, la nostra special (pt. 5): la ruota gira

Manca poco alla presentazione della moto ad EICMA e ogni pezzo della nostra Tacita è sottoposto alle cure degli appositi specialisti...

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LE RUOTE - Comincerò dalle ruote e dai dischi freno realizzati appositamente dalla CLF di Franco Giangrasso, noto già negli anni Novanta per aver progettato con Carlo Talamo molti pezzi speciali per Harley-Davidson. La moda e il design sono a mio avviso aspetti secondari alla funzione per questa ragione, alle “misure inusuali” e spesso anacronistiche delle tendenze café racer, ho preferito moderne coperture stradali di 17 pollici che, per inerzia e prestazioni, sono il meglio che ci sia. Franco ha quindi realizzato delle bellissime ruote a raggi con mozzi ricavati dal pieno da lui progettati, conditi dagli esclusivi cerchi con trattamento tubeless. Anche i dischi freno a margherita, di 320 mm Ø per il singolo anteriore e 240 mm Ø al posteriore, sono un’esclusiva CLF, e sono stati appositamente pensati per il nostro progetto.

TELAIO IN ACCIAIO - Veniamo ora al telaio: per alleggerire la zona sottosella è stato necessario riposizionare l’inverter sotto la moto e per fare ciò è stato eliminato il sistema a leveraggi in favore di una più semplice sospensione diretta. Il telaio in acciaio è stato tagliato e ricostruito dalle abili mani di Jacopo della Speed Demon di Bologna, mentre il difficile lavoro sul forcellone in alluminio (spostamento da inferiore a superiore e arretramento dell’attacco sospensione) è stato realizzato presso la BL Italia di Gradara che ha anche realizzato l’esclusivo portatarga “da ruota” sempre in lega d’alluminio.

SELLA E PEDANE - Mentre scrivo anche Andrea di RSA è all’opera per realizzare la sella definitiva, forse una delle parti più “special” viste le misure e la forma. Menzione d’onore a Fabrizio e Stefano di Lightech per aver creato le pedane (completamente ricavate dal pieno) più belle che abbia mai visto e per aver “nutrito” il prototipo di tante parti speciali da far venire l’acquolina a qualsiasi motociclista. Naturalmente durante tutti questi processi Marco Bezzi ha ridotto la moto a un ammasso di singoli pezzi da smistare ai vari reparti, suo a breve sarà il compito di riassemblare la moto e di forgiare con lo spirito di un monaco l’anima della meccanica.

FIBRE COMPOSITE - Per quanto mi riguarda posso dirvi che non mi sono risparmiato, sporcandomi le mani in una delle pratiche più moleste nella costruzione di un qualsiasicomponente custom, le fibre composite. Ho resinato fibra di carbonio e di vetro che poi ho levigato, giorni spesi con la maschera a consolidare e perfezionare i pezzi stampati in 3D per prepararli alla verniciatura. Ecco, la verniciatura: sul prossimo numero conosceremo Fabrizio di Lucky7 per poi addentrarci nel difficile sviluppo dell’impianto luci e delle ultime lavorazioni prima dell’EICMA.

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