Enogastronomia su due ruote

Le aziende venete Dainese e Masi Agricola si sono unite per esportare l'eccellenza italiana nel campo vinicolo e di sicurezza su due ruote. Il progetto? Un’avventura enogastronomica su due ruote: 1.427 km percorsi per far conoscere il vino della Valpolicella. Raffaele Boscaini (direttore marketing MASI) e Andreas Karlsson (key account manager dell’importatore della cantina Philipsson Soderberg), grazie a un tour di 6 giorni su due ruote in Svezia, hanno fatto conoscere la qualità dei prodotti Masi - dall’Amarone Masi al Campofiorin fino al Recioto Angelorum - e sono stati anche testimoni di quanto Dainese sia attenta alla sicurezza dei motociclisti in qualsiasi condizione. L’abbigliamento Dainese, infatti, ha accompagnato i due wine-riders per 1.132 minuti di guida. A bordo di due Ducati - Diavel e Monster 1200 - con equipaggiamento personalizzato, i protagonisi di questa singolare avventura hanno attraversato le città di Stoccolma, Vaxjo, Halmstad, Bastad, Torekov e Goteborg per promuovere la cultura dell’Amarone in un mercato che continua ad essere strategico per il rosso della Valpolicella abbinandolo alla cucina svedese proposta sia dai ristoranti stellati che dalle trattorie più tradizionali. Nei sei giorni trascorsi in viaggio hanno incontrato 350 winelover, hanno aperto trecento bottiglie e riempito 2.314 bicchieri. «L’idea è nata da una passione personale per le due ruote che in questo caso si è trasformata in un approccio innovativo di incontro con la clientela nuova e quella più consolidata», ha commentato Raffaele Boscaini al rientro dal tour. «E’ stato un esperimento di successo grazie anche alle collaborazioni ricevute che ci hanno sostenuto e che ci hanno permesso una promozione del brand Masi senza formalità. Tra i vini in degustazione e in abbinamento per i 350 winelover svedesi oltre alle cinque etichette di Amarone Masi abbiamo proposto anche altri vini rappresentativi della nostra cantina: il Rosa dei Masi, il Trento DOC Bossi Fedrigotti, il Campofiorin e il Recioto Angelorum».