Nel 1985 l'industrial designer Hartmut Esslinger ha realizzato un concept unico nel suo genere su base Yamaha FZ750, pensando a sicurezza e stile. La storia di questo progetto è particolare e ha favorito la nascita della prima CBR1000F
Gli anni '80, decennio di eccessi, di futuro e di colori, in cui le idee avevano un altro peso e i sogni di visionari e stilisti potevano concretizzarsi molto più facilmente rispetto a ora. Una storia davvero particolare è quella della Yamaha Frog 750, un concept unico sia per come è nato che per come è finito, pensato dalla mente geniale dell'industrial designer tedesco Hartmut Esslinger nel 1985.
Esslinger non era un designer automotive, e dopo la Frog 750 non ebbe nessun'altra esperienza con mezzi a motore. Nel suo curriculum ci sono nomi ben distanti dal mondo delle moto come Apple (per la quale ha contribuito al design dei primi Macintosh), Sony e Louis Vuitton, ma la parentesi Yamaha è nata da un semplice concorso di design indetto dalla rivista tedesca Motorrad. Il progetto è nato dal suo ufficio stile (che si chiamava, per l'appunto, Frog Design) e l'obbiettivo era disegnare una moto che ponesse l'accento sulla sicurezza e non solo sull'estetica.
Il primi disegni e il primo modello in scala furono un successo, la Frog si guadagnò la prima pagina del magazine e l'attenzione di Yamaha USA, che offrì una FZ 750 per poter realizzare il prototipo reale e marciante. La Frog 750 è stata pensata da Esslinger come un passo avanti nella sicurezza attiva, grazie a una illuminazione di livello superiore (doppio faro anteriore molto potente), superfici dai colori sgargianti per aumentare la visibilità e una carena realizzata per proteggere gambe e corpo del pilota in caso di scivolata.
A stupire però non è solo l'idea futuristica, ma il design molto personale, che richiama fortemente il core business del centro stile di Esslinger, l'industrial design. Linee raccordate e pulite attraversano la carena isolando del tutto la parte ciclistica della FZ da quella stilistica, così da creare una ipotetica linea che inizia in cima al cupolino e corre lungo la fiancata fra curve e spigoli dolci, arrivando fino all'estremità del codino. Il bianco in contrasto con il rosso fluo di alcuni dettagli dava carattere e visibilità al mezzo, in una maniera ancora mai esplorata fino ad allora.
1 di 2
AvantiLink copiato