Rewind, MBK Booster: l'anticonformista

Rewind, MBK Booster: l'anticonformista

Destinato in un primo momento ai mercati giapponese e statunitense lo scooter a ruote larghe di Yamaha, dopo una prima timida accoglienza, spopolò tra i giovanissimi che lo elessero tra i preferiti all'epoca d'oro per gli scooter 50

Redazione - @InMoto_it

05.11.2021 17:59

Non c’è dubbio che gli anni ’90 sono trascorsi nel segno dello scooter, quello scooter rimasto sulla breccia per lungo tempo e quasi sparito dal paesaggio urbano dopo l’introduzione della legge sul casco obbligatorio negli anni '80, ma che è poi ritornato prepotentemente di moda nel decennio successivo grazie all’interesse di tutti i maggiori costruttori, impegnati in una battaglia combattuta a colpi di novità sempre più belle e accattivanti, ma grazie soprattutto all’esasperazione da traffico caotico cui sono giunti tutti gli abitanti delle grosse aree urbane, che hanno scoperto nel ciclomotore, e nello scooter in particolare, una vera e propria ancora di salvezza.

MBK BOOSTER: L'ALTERNATIVA CONTROCORRENTE

Il BW's venne presentato da Yamaha al Salone di Tokyo nel 1988, e destinato in un primo momento al mercato giapponese e staunitense. Dal 1990 venne costruito in Francia (nello stabilimento MBK, alias Motobecane) e distribuito in Europa con il nome Booster. Nel 1994 arrivano il freno a disco anteriore in sostituzione del tamburo e nel 1999 uscì dalla fabbrica francese il milionesimo esemplare.

Nel 2010, sempre con la denominazione "BW's", (acronimo di Big Wheels) è stato presentato un modello 125 con una meccanica totalmente diversa, passando da un propulsore a due tempi a una unità a quattro tempi.

Caratterizzato da forme avveniristiche e decisamente controcorrente rispetto alla concorrenza, il Booster venne proposto dalla Yamaha sotto il marchio francese MBK (acquisito da tempo dalla Casa dei tre diapason) per aggirare gli ormai anacronistici contingentamenti per i motocicli provenienti dal Paese del Sol Levante con cilindrata inferiore ai 380 cc. Il suo principale segno di distinzione era indubbiamente il doppio faro anteriore, ma anche i due pneumatici da 10” di larghissima sezione non tardarono a farsi notare. Oltre che nell’estetica, lo scooter MBK era (ed è) altrettanto curato nella meccanica con un motore raffreddato ad aria con circolazione forzata; inoltre il Booster poteva essere arricchito a discrezione dell’utente con una serie molto interessante di accessori quali ad esempio vari tipi di portapacchi anteriori, un bauletto posteriore personalizzato e una serie di parabrezza più o meno profilati. Il Booster aveva un prezzo di 2.690.000 lire (circa 1.389 euro) chiavi in mano.

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