Russel Crowe, "L'esorcista del Papa" per Roma sulla Lambretta

Russel Crowe, "L'esorcista del Papa" per Roma sulla Lambretta

L'attore neozelandese è in tutti i cinema italiani nelle vesti di Padre Amorth nella nuova pellicola horror: tante le scene girate in sella al celebre scooter

Redazione - @InMoto_it

17.04.2023 14:47

"Oggi mi congedo dalla mia versione di don Gabriele Amorth. Un uomo di pura fede. Esorcista, giornalista, autore, ribelle con una causa superiore. L'esorcista dei Papi...", così Russel Crowe descriveva lo scorso settembre le sue giornate romane. L'attore è stato infatti fotografato sette mesi fa per le strade della Capitale mentre era in sella ad una Lambretta sul set del quarto film di Julius Avery, L'esorcista del Papa, attualmente nelle sale italiane. Nella pellicola, in cui horror e thriller investigativo si mescolano, Crowe interpreta Padre Gabriele Armoth, esorcista della diocesi di Roma realmente esistito. Se però L'esorcista del Papa porta in scena una figura reale, i fatti sono solo largamente ispirati e prendono spunto dai suoi libri di memorie "Un esorcista racconta e Nuovi racconti di un esorcista".

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Un prete sulla Lambretta

Amante dell'Italia, del suo cibo, della sua cultura e ovviamente anche dei marchi italiani per quanto riguarda i motori. Russel Crowe si è perfettamente calato (e non c'era dubbio su questo) nel suo nuovo personaggio, quello di Padre Gabriele Amorth, esorcista del Papa sul finire degli anni '80. Il neozelandese, torna a Roma non nelle vesti di gladiatore, ma come uomo di Chiesa, viaggiando dal cuore dell'Italia alla Spagna, dove si sviluppa parte del film, in sella alla sua Lambretta. Nel film horror, attualmente in tutti i cinema italiani, Padre Hamorth si rivela un personaggio dallo spiccato orgoglio italiano, visibile anche e soprattutto dal suo inseparabile scooter. 

La Lambretta che lo accompagna nelle sue avventure, è un classico modello in produzione dal 1948 al 1972 di colore bianco e rosso, con lo stemma del cavallino Ferrari che spicca sulla parte frontale, poco sotto al faro. Un tocco italianissimo che ribadisce la passione per il Belpaese dell'attore, immortalato spesso per le strade romane sia per girare film, sia come turista incantato dalla città.

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