Napoli come in un film di Fast & Furios: la clandestina sfida in moto

Napoli come in un film di Fast & Furios: la clandestina sfida in moto

Il deputato Borelli: ““Una bravata criminale che dovrebbe costare l'immediato ritiro della patente e sequestro del mezzo per tutte le infrazioni commesse”

Redazione - @InMoto_it

02.01.2024 ( Aggiornata il 02.01.2024 16:18 )

Il deputato di Allenza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, ha iniziato l'anno nuovo facendo alcune denunce. Una fra queste riguarda dei rider, i quali in un video si sfidano pericolosamente con le moto, per decretare chi di loro sia “il rider più veloce d'Italia”, che poi diventa il titolo del girato. Il luogo prescelto è stato via Marina, a Napoli, e le immagini iniziate a circolare, che ritraggono uno dei due ragazzi sfrecciare a 130 km/h mentre supera un autobus sulla destra nel mentre sta svoltando, hanno indignato tantissime persone. La gara consisteva nell'effettuare delle consegne a docimilio, con la moto, nel minor tempo possibile.

La denuncia di Borrelli

Sulla sua pagina Facebook, Borrelli ha espresso tutta la sua disaprovvazione, denunciando atteggiamenti dannosi quali questi che vanno a minacciare l'incolumità non solo di se stessi, ma anche di terzi. “Una bravata criminale che dovrebbe costare l'immediato ritiro della patente e sequestro del mezzo per tutte le infrazioni commesse. Illegalità di cui vergognarsi. Invece questi giovani se ne vantano apertamente sui social, prendendosi gioco della legge. Questi sono comportamenti pericolosi ad altissimo rischio emulazione per colpa dei social network che non oscurano questi contenuti. È necessaria una risposta decisa delle forze dell'ordine per stroncare queste rischiosissime challenge che mettono a rischio i nostri giovani e tutti i nostri cittadini. Sono già troppe le vittime della strada che Napoli ha dovuto piangere in questi anni, come Elvira Zibra, investita e uccisa da un centauro sul lungomare a soli 34 anni”.

Poi prosegue: “La cosa più grave è che nonostante le nostre denunce, nonostante i soggetti protagonisti siano identificabili e facciano tutto in pieno giorno e pubblicando le loro azioni sui social nessun intervento di tipo cautelare e penale sia stato emesso ad oggi. Se ci sarà una vittima non sarà frutto del caso ma dell'indifferenza di chi è preposto ai controlli e alle sanzioni.”

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