Kawasaki Ninja 7 Hybrid: e se fosse la moto della svolta?

Kawasaki Ninja 7 Hybrid: e se fosse la moto della svolta?

Fra elettrico puro e celle a combustibile,ad Akashi di assaggia l’opzione dell’ibrido. Lo fa con una moto apparentemente entry level. Ma l’esperimento potrebbe celare programmi ben più ambiziosi

12.10.2023 12:23

Con la Ninja 7 Hybrid la Kawasaki lancia un macigno nelle acque un po’ stagnanti della rivoluzione verde dei mezzi a due ruote. Elettrico puro? Celle a combustibile alimentate da idrogeno? Finora da parte delle grandi case si è parlato tanto, ma si è visto poco; eccezion fatta per l’Harley-Davidson Livewire. Oggi la Kawasaki lancia la terza via, quella dell’ibrido, che ha già riscosso successo in campo automobilistico.

L’elettrico puro non è pronto per le moto. Lo scriviamo da tempo: autonomie non sempre sufficienti e, soprattutto, tempi di ricarica troppo lunghi. Può andare per i mezzi destinati al commuting urbano, non per le moto stradali. Anche le celle a combustibile lasciano dubbiosi: l’idrogeno puro in natura non si trova, e produrlo attraverso elettrolisi dell’acqua è un procedimento fortemente energivoro.

Così la moto ibrida potrebbe essere l’uovo di Colombo.

Prestazioni elevate e consumi ridotti

L’idea è di realizzare una moto dalle buone prestazioni e dai consumi ridotti accoppiando un motore relativamente piccolo di cubatura con un motore elettrico. Nel comunicato stampa di presentazione alla Kawasaki parlano dunque di una 450 che accelera come una 1000 e consuma come una 250. E il tutto lo fa conservando il rumore del motore termico, che tanto piace a noi motociclisti, con tanto di cambio e frizione. Perché sono tantissimi quelli di noi che proprio non sopportano l’idea di una moto sulla quale per camminare si debba solo girare la manopola del gas.

Difetti? Aspettiamo ovviamente di provarla a fondo, ma per ora si parla di un peso non proprio piuma. Perché il motore elettrico e la batteria ovviamente aggiungono una massa supplementare a quello che è il concetto abituale di moto. Però il progetto è interessante.

Nelle auto la declinazione di questo tipo di veicolo ibrido è molto prestazionale. Si tratta infatti di una tecnologia spesso utilizzata su mezzi di alta gamma superpotenti. Perché l’ibridazione in quel caso serve soprattutto ad abbassare un po’ i livelli delle emissioni inquinanti. Alzando nel contempo i livelli di potenza.

La Kawasaki sembrerebbe però aver scelto una strada diversa. Avrebbe potuto fare una 750 o persino una 1000 con prestazioni stratosferiche. Invece ha scelto di dare del pepe in più a una moto che noi considereremmo piccola, entry level. Perché mai?

A chi si rivolge la Ninja 7 Hybrid?

Alla base di questa scelta c’è sicuramente l’esigenza di dare un posizionamento di mercato a questa tipologia di veicolo. Il messaggio è che l’ausilio del motore elettrico serve per garantire delle buone prestazioni pur risparmiando benzina e, quindi, inquinando meno. Con l’ausilio del motore elettrico si possono coniugare prestazioni e semplicità del mezzo.

Filosofia. Lanciando una nuova tecnologia è importante darle una connotazione. Kawasaki sembra abbia scelto l’ibrido come strumento per dare qualcosa in più a mezzi entry level, riducendone anche l’imponta ambientale. Ma non significa che in futuro non possa arrivare una 1000 cattivissima.

Al di là di tutto ciò, in Kawasaki potrebbero anche aver individuato il target ideale dell’ibrido motociclistico. Sarebbero probabilmente i nuovi motociclisti, quelli che dallo scooter sono già passati alla moto entry level e ora cercano un ulteriore salto prestazionale, senza volersi impegnare con un’alta cilindrata. Fosse così sarebbe una scelta intelligente, perché i vecchi motociclisti, quelli che “il mille” già ce l’hanno, come sempre storcono il naso a priori di fronte a ogni nuova tecnologia che prevede l’ausilio dell’elettronica o, peggio ancora, dell’elettrico. Cosa che non succede con i nuovi motociclisti, poco ancorati a una tradizione che non è loro, perché non l’hanno vissuta.

E allora ecco questa Ninja 7 con motore 450, una prima mondiale che ha tanto il sapore di un assaggio. Se andrà come sperano ad Akashi, vedrete che ne arriveranno altre di ibride. E saranno più estreme.

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