Aprilia con la Tuareg nei rally, Cerutti: "Partiamo da zero, uno stimolo in più”

Aprilia con la Tuareg nei rally, Cerutti: "Partiamo da zero, uno stimolo in più”

L'intervista con Jacopo sulla nuova avventura in off-road con l'enduro veneta: "L'opportunità di abbracciare un progetto a tutto tondo"

Klaus Nennevitz

17.04.2023 14:50

"Col progetto ‘Back to Africa’ Aprilia Racing torna al mondo off-road, alle competizioni che ne decretarono la nascita. Vogliamo continuare a crescere nel motomondiale e nelle gare in pista. Vogliamo scovare nuovi talenti nel nostro Campionato SP 250 e nel Trofeo RS 660, ma accanto a queste attività apriamo un progetto tutto nuovo con la Tuareg". Le parole di Massimo Rivola, AD di Aprilia Racing in occasione della presentaziopne del progetto in occasione del Motorbike Expo di verona lo scorso gennaio.
Oggi, a pochi mesi di distanza da quella presentazione e dopo il bel debutto delle prime due prove del Campionato Italiano Motorally e la prima prova del Tricolore Raid TT, che si sono svolte ad inizio aprile a Riotorto, il progetto sembra sia partite con il pigli di quelli giuiusti.
Abbiamo fatto il punto con Jacopo Cerutti il pilota che, insieme a Francesco Montanari, sta sistemando i primi tasselli del mosaico Tuareg 660 in vista di nuove sfide come, per esempio, la Africa Eco Race.

Quando ci siamo parlati alla HAT Pavia-Sanremo nell'estate 2022 mi avevi detto che non tornavi più a correre la Dakar in moto. Con la Tuareg non farai la Dakar ma probabilmente TAfrica Eco Race. Come mai questo cambiamento di idea per proseguire la carriera su 2 ruote con Aprilia?

"Prendere parte alla Dakar, per com'è diventata oggi, cosi esasperata e sempre più vicina a una Formula 1 su due ruote, non rappresenta più un grande stimolo per me. Con Aprilia Racing invece ho l'opportunità di abbracciare un progetto a tutto tondo, seguendo sin dall'inizio un percorso di sviluppo che probabilmente ci porterà a gareggiare all'Africa Eco Race, su percorsi storici della "vera" Dakar africana. Sono luoghi magici, dove non ho mai corso, ricchi di fascino e di storia. Non la vedo soltanto come una competizione, ma come una vera e propria avventura".

Come ti sei trovato al primo rollout in Marocco con la moto? La vedi adatta sia per il Campionato Italiano Motorally sia per le gare africane?

"Nei test svolti in Marocco mi sono trovato bene: la moto é piacevole da guidare, intuitiva e divertente, e ha senza dubbio le giuste qualità per affrontare sia il Campionato italiano Motorally sia le gare africane. L'ambiente è stimolante, durante i test abbiamo incontrato anche i partecipanti alla Tuareg Experience ed è stato bello immengersi nel mondo Aprilia. Tutte le persone coinvolte nel progetto hanno una gran voglia di fare e questo è senza dubbio positivo. Sul fronte Motorally siamo già a un buon livello di competitività: nel 2022, partendo dalla moto di serie, e fratelli Guareschi hanno svolto un buon lavoro di sviluppo, focalizzato proprio sulla partecipazione a questo tipo di gare. La base è sicuramente buona anche per un futuro nelle gare africane, ma c'è ovviamente del lavoro da fare, perché si incontrano condizioni più estreme e gli aspetti su cui intervenire sono di conseguenza differenti".

Cosa dovrebbe ancora essere aggiornato per renderia veramente competitiva in Africa?

"Com'è normale che sia, per rendere la Tuareg 660 competitiva in un contesto di una gara africana si dovrà intervenire principalmente sulle sospensioni, e anche su telaio per renderla più stabile alle alle velocità. Inoltre, sarà importante l'affidabilità in condizioni di caldo torrido, nelle quali le temperature del motore raggiungono valori elevati. Sono condizioni ben più estreme di quelle che si incontrano nel tricolore Motorally, ambito nel quale reputo il nostro livello di affidabilità già altissimo".

Per quanto riguarda la tua tecnica di guida: come ti devi adattare per guidare sulle dune la Tuareg che pesa circa 50 kg in più delle moto con cui correvi prima?

"Sicuramente dovrò cambiare un po' la mia tecnica di guida: con una moto più pesante occorre essere meno aggressivo e guidare il più pulito possibile. In generale va usato di più il motore e meno la forza fisica, altrimenti ci si stanca molto in fretta. È un tipo di guida che mi piace, guidare pulito mi si addice perciò credo proprio che mi adattero presto".

Obiettivi sportivi per il 2023 e 2024?

"Vogliamo ben figurare nelle gare in cui saremo al via, quindi sicuramente puntare a qualche vittoria nel Campionato Italiano Motorally. Dopodiché, a seconda del percorso di sviluppo che affronteremo, se riusciremo a tornare nel deserto l'obiettivo è fare bella figura anche lì, in generale l'obiettivo e quello di lavorare sodo per migliorare continuamente la moto, e di conseguenza ottenere man mano anche dei bei risultati".

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