Vespa: 77 anni fa nasceva la superstar di Piaggio

Il 29 marzo 1946 ci fu il debutto sul mercato del nuovo veicolo al Circolo del Golf di Roma. Ecco la sua storia

Redazione - @InMoto_it

29.03.2023 11:09

Arriva la Vespa, punta di diamante

I figli di Rinaldo Piaggio, Enrico e Armando, dopo la guerra curano il nuovo avvio della produzione industriale. Il lavoro più duro tocca a Enrico, cui spetta la ricostruzione del grande stabilimento di Pontedera, anche recuperando parte dei macchinari trasferiti a Biella, in Piemonte. Opta per una totale riconversione industriale, puntando sulla mobilità individuale di un Paese che usciva dalla guerra. Avrebbe realizzato la sua intuizione, creando allo stesso tempo un veicolo destinato a grandissima celebrità, grazie al lavoro progettuale di Corradino D’Ascanio ingegnere aeronautico e inventore.

Enrico studia ogni soluzione per rimettere in moto la produzione nei suoi stabilimenti, a cominciare da quello di Biella, dove venne realizzato un “motorscooter” sul modello delle piccole motociclette per paracadutisti. Il prototipo, siglato MP5, viene battezzato “Paperino” per la sua strana forma: ma a Enrico non piace, così incarica Corradino D’Ascanio di rivedere il progetto. Il progettista aeronautico non amava la motocicletta che giudicava un veicolo scomodo, ingombrante, con gomme troppo difficili da cambiare in caso di foratura e sporco, soprattutto a causa via della catena di trasmissione. L’ingegnere trova a quel punto tutte le soluzioni del caso attingendo proprio alla sua esperienza aeronautica.

Per eliminare la catena immaginò un mezzo con scocca portante, a presa diretta; per rendere la guida più agevole posizionò il cambio sul manubrio; per facilitare la sostituzione delle ruote escogitò non una forcella ma un braccio di supporto simile appunto ai carrelli degli aerei. E infine ideò una carrozzeria capace di proteggere il guidatore, impedendogli di sporcarsi o scomporsi nell’abbigliamento: decenni prima della diffusione degli studi ergonomici, la posizione di guida di Vespa era pensata per stare comodamente e sicuramente seduti, anziché pericolosamente in bilico su una motocicletta a ruote alte.

Dal nuovo progetto di D’Ascanio nasce un mezzo che con il “Paperino” non ha più nulla a che vedere: una soluzione originale e rivoluzionaria rispetto a tutti gli altri esempi di locomozione motorizzata a due ruote. Con l’aiuto di Mario D’Este, suo disegnatore di fiducia, a Corradino D’Ascanio bastarono pochi giorni per mettere a punto la sua idea e preparare il primo progetto della Vespa, prodotto a Pontedera nell’aprile del 1946. Il nome del veicolo fu coniato dallo stesso Enrico Piaggio che davanti al prototipo MP6, dalla parte centrale molto ampia per accogliere il guidatore e dalla “vita” stretta, esclamò: “Sembra una vespa!”. E Vespa, alla fine, è stata.

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