Lavorare nel settore del motociclismo è il sogno segreto (o dichiarato?) di molti appassionati. Da dove si entra in questo mondo di tecnologia e passione? Lo abbiamo chiesto alla casa bolognese
Lavorare nel mondo della moto. Sono moltissimi gli appassionati che coltivano questo sogno. E dovendo sognare, si sogna in grande: pilota, collaudatore, progettista di motori per la MotoGP... È ancora possibile trovare lavoro nel settore motociclistico?
Sul numero di marzo di In Moto, ancora in edicola, trovate un’inchiesta dedicata proprio a questo argomento. Su queste pagine vi presentiamo invece il “Caso Ducati”, con l’Azienda di Borgo Panigale che ci ha fatto avere delle valutazioni particolarmente interessanti. Eccole.
Avete fatto assunzioni recentemente o siete in procinto di farne? In caso, quali sono le figure professionali che cercate, e per quanti posti (sul complesso della forza lavoro con qualifiche analoghe o affini)?
“Le assunzioni in Ducati seguono una pianificazione su base pluriennale, tenendo conto dei progetti strategici a medio e lungo termine dell’azienda. Stiamo pertanto facendo assunzioni in tutte le aree aziendali, con particolare focus alle specializzazioni in ambito ingegneristico per lo sviluppo e l’innovazione di nuovi prodotti, economico-statistico e di sales-marketing. Una delle criticità importanti si sta rivelando quella di trovare figure altamente specializzate nelle professioni digital e informatiche, che per il settore Automotive (e non solo) si stanno rivelando determinanti per l’evoluzione del prodotto e del business”.
La Ducati conferma dunque un dato diffuso. C’è sempre spazio per buoni ingegneri, e ci sono addirittura difficoltà a reperire figure nei settori legati alle nuove tecnologie. A questo punto viene da chiedersi se ci sono mestieri e professioni in arretramento. Ce lo aspetteremmo, vista la penetrazione delle nuove tecnologie legate all’elettronica. Invece no, in Ducati affermano di non riscontrare al momento professioni o mestieri in arretramento.
È possibile comunque indicare delle tendenze nel settore dell’industria motociclistica e del mondo del lavoro collegato in qualche modo al motociclismo?
“Il settore Automotive, e quello motociclistico insieme a lui, sta vivendo un cambiamento importante. Intelligenza Artificiale, elettrificazione, biocarburanti, Cybersecurity, sono solo alcune delle sfide che già nel presente stanno determinando l’evoluzione nelle ricerche e nella progettazione dei prodotti, nella formazione del personale e hanno impatto anche sulla retention dei talenti interni”.
Quale consiglio dare a un giovane che vuole scegliere un percorso di studio finalizzato a trovare lavoro nel settore motociclistico o più in generale dell’Automotive?
“Le parole chiave per chi ha in mente di intraprendere un percorso professionale nel settore Automotive, in particolare in Ducati, sono: predisposizione all’innovazione, alla ricerca e allo stile, passione per il prodotto, forte orientamento alla qualità e alla performance, formazione continua”.
Detto delle figure più ricercate, alla luce di tutto ciò che abbiamo letto, studiato e ascoltato nella preparazione della nostra inchiesta, ci sembra importante sottolineare due parole importantissime di quest’ultima risposta della Ducati: qualità e formazione continua.
La ricerca della qualità è oggi sempre più fondamentale quando si vuole essere competitivi su un mercato dove tutti i produttori si sono livellati su standard qualitativi elevati. Quanto alla formazione continua, la velocità dei cambiamenti e l’evoluzione del modo di lavorare non lasciano scampo: dovremo adeguare continuamente le nostre competenze, per tutta la nostra vita lavorativa. E con sempre maggiore frequenza.
Per l’inchiesta completa vi rimandiamo al numero di marzo di In Moto, in edicola.
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