Kawasaki a Idrogeno: a che punto siamo con lo sviluppo?

Kawasaki a Idrogeno: a che punto siamo con lo sviluppo?

A EICMA 2022 abbiamo fatto conoscenza con il primo motore alimentato a idrogeno, ma si tratta di una tecnologia ancora in fase di sviluppo. Come funziona il sistema e fra quanto vedremo la prima moto su strada?

23.11.2022 09:39

Il nuovo motore era lì in bella mostra accanto ai prototipi elettrici e ibridi, si tratta della stessa unità montata sull'H2, con sovralimentazione e con alcuni dettagli in blu elettrico come il coperchio teste e - appunto - il sistema di sovralimentazione. Sembra un normale motore, qualcosa che già conosciamo, ma è il sistema interno di alimentazione ad essere completamente diverso essendo sviluppato per utilizzare idrogeno in stato gassoso e non la tradizionale benzina. Vediamo come funziona e cerchiamo di capire se la tecnologia è già in fase avanzata di sviluppo o no.

Come funziona un motore a idrogeno?

Prima cosa, non confondere i motori a combustione interna alimentati a idrogeno con i motori fuel-cell che prevedono l'utilizzo dell'idrogeno stoccato in celle di combustibile per alimentare un motore elettrico. Il motore a idrogeno di cui parliamo e che è in fase di sviluppo in Giappone è quello a combustione, con un meccanismo del tutto simile ai classici motori a benzina che equipaggiano le nostre moto.

L'H2 Supercharged mantiene di fatto tutta la struttura meccanica del motore normale a 4 tempi, ma per essere alimentato con l'idrogeno che ha un punto di infiammabilità più basso, ha necessità di un diverso sistema di iniezione. Potrebbe essere necessario anche l'utilizzo di materiali diversi per gli organi in movimento date le diverse temperature raggiunte. Per il resto è tutto uguale e la combustione dell'idrogeno garantisce un'emissione di CO2 pari a 0 con la generazione di una piccolissima parte di NOx.

Perchè, allora, non esistono già  sul mercato? Il problema è legato principalmente al combustibile stesso, che per essere mantenuto in forma liquida deve essere stoccato a temperature bassissime e pressioni davvero alte (e questo ha un costo anche in termini energetici). Inserire un sistema di gestione del carburante in queste condizioni è davvero difficile sulle auto e ancora un enorme problema sulle moto. 

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