Godersi la vita: essere un motociclista aiuta

Godersi la vita: essere un motociclista aiuta

Tramite le parole del filosofo Alan Watts possiamo capire qual è l'essenza della nostra esistenza osservando il gesto dell'andare in moto

29.06.2022 ( Aggiornata il 29.06.2022 08:44 )

Avete mai pensato al perchè provate quelle bellissime sensazioni quando andate in moto, e perchè  gli stress e le preoccupazioni della vita quotidiana in sella spariscono immediatamente e vi sentite in pace con il mondo? Beh, io me lo sono chiesto spesso e ho trovato una plausibile risposta nella filosofia e nel pensiero antico, nella saggezza di quelle persone che sono riuscite a vedere oltre la dimensione fisica e a valutare gli aspetti della vita da una prospettiva diversa.

Dalla filosofia al motociclismo il passo è breve

Alan Watts - filosofo che meglio di chiunque altro è riuscito a tradurre le filosofie orientali in concetti comprensibili da noi occidentali - ha da sempre sostenuto che la vita nell'universo non ha un scopo o un traguardo da raggiungere, ma è fondamentalmente un'esperienza giocosa. Un bimbo che spende il suo tempo a giocare non ha alcun fine, se non quello di divertirsi in quel preciso istante, e anche la vita è fondamentalmente un'esperienza che non matura in qualcos'altro di diverso dalla morte. Il ciclo dell'esistenza sulla terra non è altro che un processo fine a se stesso, al semplice scopo di vivere.

Watts utilizza il gioco di parole inglese fra giocare e suonare (si dice allo stesso modo, to play) per spiegare che "you play the piano, you don't work the piano", ovvero che se lo scopo del giocare è fondamentalmente l'esperienza del gioco, quella del suonare è allo stesso modo limitata al piacere di farlo, e che quindi la vita deve essere presa alla stessa, leggera e giocosa maniera, del godersi l'esperienza per quello che è.

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E se questo è applicabile a tutte le passioni e alle cose che ci fanno sentire vivi (ballare, bricolage, passare del tempo con gli amici, recitare, fare sport), andare in moto rientra perfettamente in questo pensiero. La distinzione con un viaggio in auto può essere la palese dimostrazione di questo concetto: possiamo andare da un punto A un punto B in auto, in questo caso lo scopo è raggiungere la meta, ma se la stessa cosa la facciamo con una moto la prospettiva cambia decisamente. 

Raggiungeremo comunque il punto B come in auto, ma il fatto che abbiamo percorso il viaggio nella maniera che stimola la nostra passione, con il nostro mezzo preferito e nella nostra dimensione mentale ideale, ci fa capire che andare in moto è ben altro che coprire la distanza fra due punti: è proprio come dice Watts, è vivere l'esperienza del viaggio il vero scopo di andare in moto, così come eseguire la composizione è il vero scopo del musicista o giocare il vero scopo del bimbo che gioca... e vivere è l'unico scopo che la vita su questo pianeta possa mai avere.

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