Fallimento Benelli QJ: i retroscena di una vicenda assurda!

Fallimento Benelli QJ: i retroscena di una vicenda assurda!

Dalla decisione di non trovare un accordo con la WP, al curatore fallimentare che ora è a capo di un azienda che sta preparando EICMA...

Riccardo Piergentili

Il fallimento della Benelli Q.J. è senza dubbio una delle vicende più strane degli ultimi anni e non solo. Dopo i fatti qui riassunti, è doveroso passare alle spiegazioni dettagliate e alle ipotesi di cosa accadrà in futuro, pieno di incertezze, in un periodo (quello a ridosso del Salone di Milano) in cui servirebbero entusiasmo e massima libertà di azione.

DECISIONE SBAGLIATA - Se Benelli Q.J. consegnerà i libri in tribunale, il suo fallimento sarà ricordato come uno dei più assurdi, nel settore moto. Benelli Q.J., infatti, è stata dichiarata fallita solo a causa di un debito di 120.000 euro, perché i valori finanziari passivi degli ultimi anni sono stati sistemati con iniezioni di liquidità effettuate dal Qianjiang Group. La “vicenda fallimento” nasce da un ordine (sospensioni destinate all’attività di R&D, non componenti per l’OEM) di circa 120.000 euro che Benelli ha inoltrato a WP. In un secondo momento Benelli Q.J. ha bloccato l’ordine ma WP, pronta all’evasione della merce, ha comunque richiesto il pagamento delle sospensioni, che non sono state spedite alla Benelli Q.J. perché non pagate, in quanto non più volute. Le due aziende non hanno trovato un accordo ed hanno passato la questione ai rispettivi legali. Benelli Q.J. ha commesso un errore manageriale gravissimo, perché ha scelto di non pagare WP, sicura di avere bloccato l’ordine nei tempi e con le modalità correte. In sostanza, i manager di Benelli Q.J. si sono presi un rischio enorme per una cifra modesta. Purtroppo per Benelli Q.J., la sentenza di primo grado ha dato ragione alla WP e questo ha innescato la procedura fallimentare.

SITUAZIONE ASSURDA - Dopo la sentenza (19 luglio 2016) Benelli Q.J. ha pagato il debito con WP ma questo non ha cambiato nulla, in quanto attualmente a capo dell’azienda pesarese c’è un curatore fallimentare (Vincenzo Galasso), che di fatto non può svolgere le sue normali funzioni. Infatti, dopo l’iniezione di liquidità di Qianjiang Group e il pagamento del debito con WP, Benelli Q.J. è un’azienda che sta lavorando normalmente (acquistando, fatturando, prototipando, pianificando), non un’azienda da tenere sotto controllo per assicurare il pagamento dei debiti. Il curatore fallimentare resterà in Benelli Q.J. fino al 31 ottobre 2016 ma il suo incarico potrà essere rinnovato. In pratica, nel periodo in cui l’azienda sta preparando il Salone più importante dell’anno, quello di Milano, tutto è gestito da un curatore fallimentare! A EICMA, Benelli Q.J. presenterà diversi modelli, tra cui la versione definitiva della Leoncino, che potrebbe nascere con una società ed essere venduta con un’altra...

UNA NUOVA BENELLI? - Sembra una battuta ma non lo è. Attualmente, infatti, dal punto di vista giuridico, Benelli Q.J. deve essere considerata fallita. L’azienda ha però presentato richiesta di appello, che non è ancora stato fissato. Inoltre, anche se attualmente Benelli Q.J. sta pensando al suo futuro, avendo le disponibilità economiche per farlo, potrebbe essere obbligata a consegnare i libri in tribunale, se in appello sarà confermata la sentenza del primo grado di giudizio. La giurisprudenza spiega che in questi casi c’è un 50% di possibilità di ribaltare la situazione. In sostanza, se non cambierà nulla, Benelli Q.J. non esisterà più; probabilmente sarà sostituita da un’altra società, identica a quella attuale ma con una diversa denominazione. Tutto questo per 120.000 euro...

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