Potenze da superbike, ciclistiche raffinate e aggressività da ogni angolo, ma sono pur sempre delle crossover! Benvenuti nell'era delle turistiche ad altissime prestazioni
Per chiudere una domanda che si ripete di continuo quando nel mondo delle due ruote si alimenta la corsa alle megapotenze: ha senso portare all'estremo delle prestazioni moto nate per il turismo su strada? C'è qualcuno che sfogherà tutta questa cavalleria in pista?
Probabilmente no, o per lo meno non esisterà un cliente che compra questo mezzo solo ad uso pista. Il fatto di avere 180 o 200 CV non farà la differenza nelle prestazioni su strada, che non è il terreno ideale per sfogare tutta questa cavalleria. Piuttosto le nuove ciclistiche e i pesi alleggeriti saranno un gradito plus nella qualità di guida di queste due moto.
Il gioco delle megapotenze è - in questo caso - un'operazione di marketing che punta ad enfatizzare l'animo sportivo di BMW e Ducati, sfruttando tecnologie già presenti in casa e portandole in un segmento nuovo. Le crossover piacciono? Si, tanto. Le moto potenti piacciono? Parecchio. Facendo due più due è quasi logico intuire che qualcosa del genere sarebbe arrivato presto e oltre a generare profitto (poco, dato che saranno serie numerate) spinge le vendite delle versioni più "umane" di Multi e XR.
Per concludere il target: chi compra questa moto è un cliente abbiente, uno che può permettersi di spendere fra i 25 e i 30 mila euro per una moto e che probabilmente in garage ha un SUV costoso (probabilmente tedesco) o un'auto sportiva. Da questo identikit possiamo capire perchè l'utilizzo delle sigle M e RS sia azzeccato, è un richiamo diretto a quell'utenza che è affascinata dalle auto tedesche ad alte prestazioni e che vede in questo tipo di prodotto anche lo status nel quale vuole identificarsi.
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