Honda Hornet 2023: il calabrone è tornato!

Honda Hornet 2023: il calabrone è tornato!

La nuda giapponese torna finalmente a volare, ma... ora è tutta diversa: nuovo motore bicilindrico 750 e un rapporto peso/potenza da vertice della categoria

04.10.2022 10:11

Sono passati 25 anni da quando la sigla Hornet si affacciava per la prima volta sul mercato. E all'epoca, probabilmente, nessuno avrebbe potuto immaginare che quella naked, così compatta ed essenziale, sarebbe diventata un punto di riferimento per intere generazioni di motociclisti. In effetti aveva tutto ciò che serviva: facilità, versatilità, la giusta potenza; la capacità di divertire su ogni percorso. In alcuni casi, persino in pista, come nel periodo in cui tra i cordoli infiammava la Hornet Cup. Oggi il motociclismo è cambiato e la nuda giapponese, dopo un lungo periodo di assenza dai listini, torna in concessionaria in una veste completamente nuova, tecnica ed estetica; ma anche con l’intenzione di non tradire i propri capisaldi.

DUE INVECE DI QUATTRO? ECCO PERCHÉ...

La prima grande novità riguarda il cambio di architettura del motore, che passa da quattro a due cilindri. Per i puristi, forse, una delusione, ma le ragioni dei nipponici hanno decisamente senso, come spiega Fuyuki Hosokawa, Test Project Leader, Honda R&D: “Sapevamo che era essenziale mantenere la tipica cattiveria della Hornet agli alti regimi, ma che allo stesso tempo, in quanto Hornet di nuova generazione per i tempi moderni, volevamo che il motore fornisse una sensazione di coppia davvero sostanziosa, accompagnata dal sound zoppicante che rende coinvolgenti anche i bassi e medi regimi”. 
Per capire cosa intende, analizziamo qualche dato. Il nuovo bicilindrico parallelo di 755 cc, con distribuzione di tipo Unicam (monoalbero) a 8 valvole, eroga la potenza massima di 92 CV (67,5 kW) a 9.500 giri/min e 75 Nm di coppia a 7.250 giri/min. Grazie al peso della moto contenuto in 190 Kg col pieno di benzina, si ottiene l’interessante rapporto peso/potenza di  2,81 kg/kW. Inoltre, l’albero motore con manovellismo a 270° e l’accensione a scoppi irregolari danno carattere al propulsore, replicando l’inconfondibile sound “zoppicante” di un bicilindrico ad alte prestazioni. Al fine di rendere l’erogazione più coinvolgente, poi, la tecnologia brevettata dei canali di aspirazione ‘Vortex Flow Ducts’ crea un flusso a vortice uniforme dalle prese laterali verso l’airbox, che alimenta il sistema di aspirazione con cornetti ad andamento verticale. Interessante il dato dichiarato sul consumo di 23 km/l nel ciclo medio WMTC, che unito a una capacità del serbatoio di 15,2 litri, dovrebbe garantire l’autonomia di 340 km con un pieno.

DOTAZIONE SOFISTICATA

 

Sul piano dell’elettronica, lo sforzo progettuale è stato quello di equipaggiare la moto con tutti i sistemi di solito presenti su mezzi di fascia premium. L’acceleratore, dotato di tecnologia Throttle By Wire, offre di serie tre Riding Mode preimpostati, più uno customizzabile, che consentono di regolare i diversi parametri dell’elettronica in base alle preferenze del pilota. Sono previsti 3 livelli di erogazione potenza motore (P), 3 livelli di freno motore (EB) e 3 livelli del controllo di trazione HSTC (T) con controllo anti impennata integrato; l’HSTC si può anche disattivare. Nei diversi Riding Mode i parametri si combinano in configurazioni differenti. La modalità “Sport” utilizza il livello 3 di potenza (P), il livello 1 di freno motore (EB) e il livello 1 del controllo di trazione (T) per garantire il massimo delle prestazioni riducendo al minimo l’intervento. “Standard” è un’impostazione intermedia che utilizza il livello 2 di tutti i parametri, mentre “Rain” utilizza il livello 1 di potenza (P), il livello 2 di freno motore (EB) e il livello 3 del controllo di trazione (T). User, infine, permette di selezionare liberamente tutti e tre i parametri, per un setting totalmente personalizzato.

TELAIO LEGGERO

Passando alla ciclistica, la maggiore novità è senza dubbio il telaio in acciaio, totalmente inedito, con struttura a diamante; uno “scheletro”, allo stesso tempo, solido ma anche leggero: 16,6 Kg il dato dichiarato (a titolo di paragone, il telaio della CB650R pesa 18,5 kg). Per quanto riguarda le sospensioni è stata scelta una forcella rovesciata Showa con steli da 41 mm a funzioni separate (molleggio su un lato e freno idraulico nell’altro), serrata da piastre di sterzo progettate e disegnate appositamente per la nuova Hornet; l’ammortizzatore posteriore lavora con leveraggio progressivo Pro-Link e forcellone in acciaio scatolato. Interessante, poi, è la scelta operata per gli pneumatici. Se davanti, infatti, troviamo il classico 120/70 da 17’’, dietro si è optato per un “agile” 160/60 (sempre da 17); misura, quest’ultima, che progettisti e collaudatori Honda hanno fortemente voluto per riuscire a rendere la Hornet, tra le curve, guizzante come un furetto. Neanche a dirlo, tanta agilità, basso peso e una buona dose di cavalli potrebbero rappresentare un mix davvero niente male per questo modello.

PAROLA D'ORDINE: CONNETTIVITÀ

La strumentazione, ricca di info, prevede un display a colori TFT da 5” ad alta visibilità, ma soprattutto, nell’interfaccia è integrato il sistema Honda Smartphone Voice Control, che permette di collegare via Bluetooth lo smartphone al cruscotto e, tramite interfono nel casco, consente al pilota di gestire le chiamate vocali, i messaggi, la musica e il navigatore audio. Il sistema funziona sia con sistemi operativi Android che iOS.
Gli indicatori di direzione, invece, sono provvisti del segnale di frenata di emergenza ESS (Emergency Stop Signal), che equipaggia molte Honda di ultima generazione: a partire dai 56 km/h, in caso di decelerazione minima di 6.0 m/s 2 , le frecce lampeggiano velocemente per segnalare agli altri utenti della strada una frenata brusca. A parità di velocità, la soglia minima di intervento si riduce a una decelerazione di 2,5m/s 2 se l’ABS è in funzione, un modo intelligente e sicuro che usa il sistema per riconoscere condizioni di aderenza precarie. Gli indicatori di direzione sono inoltre a disattivazione automatica, ma non in base a un semplice timer, ma sfruttando il segnale proveniente dalle ruote foniche, che permette così di riconoscere l’effettiva svolta e tenere quindi conto delle circostanze di guida.

LE ALI DEL CALABRONE

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Una battuta conclusiva, infine, sul design. Che riprende alcuni degli stilemi tipici dell’ultima generazione Hornet, mescolandoli a tratti inconfondibili della più recente produzione del marchio. La Silhouette risulta sportiva, con il frontale aggressivo e il taglio affilato della coda; ma allo stesso tempo sobria, con linee compatte nelle proporzioni, che mescolano spigoli a volumi più “rotondi”. Ma il vero tratto distintivo è il serbatoio, direttamente ispirato alla forma dell’ala del calabrone.
La nuova Hornet sarà disponibile nelle colorazioni Pearl Glare White con telaio Metallic Red Flame e forcella anodizzata Red, Graphite Black con telaio Metallic Red Flame e forcella anodizzata Red, Matte Iridium Gray Metallic e Mat Goldfinch Yellow, anche in versione 35 kW per patentati A2Il prezzo?  7.990 euro.

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