KTM 1290 Super Adventure pronta per la Parigi-Dakar? Si pu&ograve; fare (teoricamente) e attraverso le creative mani di Roland Sands Design, il noto customizzatore che ha vita a questo esemplare inedito.    KTM E BRABUS: ARRIVA LA 1300 R EDITION 2023  Caratteristiche della SuperAdventure 1290 Paris-Dakar  Quello che risalta subito all&#39;occhio &egrave; la verniciatura personalizzata Red Bull di Airtrix, il coprisella personalizzato in materiale scamosciato e la fibra di carbonio sui lati. Per quanto riguarda le prestazioni, contribuiscono un kit di aspirazione Scottweiler Performance, un kit di cuscinetti di sterzo conici, specchietti pieghevoli e uno skidplate. La moto &egrave; dotata anche di collettori dai toni racing di casa Arrow e realizzati in titanio. Elementi che si abbinano perfettamente allo scarico slip-on SC Project in titanio.  Sul lato ciclistica, da evidenziare i manubri Pro Taper EVO con piega &quot;Carmichael&quot;, leve del freno e della frizione ASV billet, impianto di illuminazione completo Baja Designs con luci ausiliarie, set di ruote Dubya con mozzi Haan billet, cerchi Excel Takasago e raggi in acciaio inox maggiorati, dischi e pastiglie dei freni Galfer, pinze anteriori Brembo GP4RX nichelate e un sistema di rialzo del manubrio BRP ISO con stabilizzatore di sterzo Scotts. I nuovi pneumatici sono Dunlop knobby. La KTM 1290 Paris Dakar dispone di una batteria al litio Antigravity e una serie di accessori aftermarket KTM.    KTM, DALLA SPAGNA ARRIVANO LE FOTO DELLA NUOVA 890 SMT  &nbsp; 

La crossover austriaca &egrave; stata rivista nell&#39;estetica e nella ciclistica attingendo dal catalogo uffciale

KTM 1290 Super Adventure: Roland Sands la porta alla Dakar

&nbsp;Roland Sands Design ha realizzato questa KTM 1290 Paris Dakar apportando numerose modifiche ad una Super Adventure sia all&#39;estetica che alla ciclistica

KTM 1290 Paris Dakar by Roland Sands Design - FOTO

        Espressioni moderne miste a elementi vintage: &egrave; il marchio di fabbrica di Roland Sands Design, designer con sede in California, di cui abbiamo spesso ammirato i lavori. La sua ultima "opera" &egrave; la rivisitazione in chiave retr&ograve; della KTM 790 Adventure, chiamata per l'occasione Urban Assault. SERBATOIO VINTAGE, LINEE RETR&Ograve;  Un "assalto urbano" che parte dal serbatoio, sostituito con un'unit&agrave; proveniente da una Suzuki GT750 pesantemente modificato. In bella mostra il bicilindrico parallelo da 789cc raffreddato a liquido. Il radiatore &egrave; stato montato in verticale, mentre il telaietto ausiliare mantiene le linee classiche. In generale, dal punto di vista estetico, la moto ottiene una silhouette molto pi&ugrave; snella della sua versione originaria. C'&Egrave; CHI LA DEFINISCE "MOTOCROSS VINTAGE"...  Nuovo anche il faro frontale, tondo e proveniente da una Triumph. A dare un tocco da motocross, il parafango anteriore KTM e quello posteriore, entrambi dallo stile vintage. Il display TFT &egrave; quello della 790 originaria, mentre nella zona posteriore una borsa aggiunge un minimo di capacit&agrave; di carico. La targa in metallo funge anche da protezione termica per l'impianto di scarico firmato Akrapovic. Rifinita anche la forcella.&nbsp; BMW R 18 Dragster a nitrometano: l'idea di Roland Sands       

Il designer californiano trasforma l'austriaca media in una moto dalle forti connotazioni vintage, dotata di elementi dichiaratamente retr&ograve;: ecco Urban Assault

KTM 790 Adventure, per Roland Sands è una custom "motocross"

Il designer californiano trasforma l'austriaca media in una "motocross" dalle forti connotazioni vintage, dotata di elementi dichiaratamente retrò: il serbatoio proviene da una Suzuki GZ750, il faro tondo è Triumph

KTM 790 Adventure Urban Assault by Roland Sands Design FOTO

        Dopo averci deliziato con una streetfighter come Ducati 1199, riproposta nella versione "The Super", Roland Sands Design ci riprova con una naked, realizzando una customizzazione d'eccezione. CARROZZERIA: ISPIRAZIONE MOTOMONDIALE MV Agusta Dragster 800 RR viene rivisitata dallo studio statunitense, innazitutto dal punto di vista ergonomico. Il manubrio di serie &egrave; stato sostituito da una serie di clip basse e dall'aspetto "aggressivo", integrate in basso con nuove pedane fatte ad hoc.  Si &egrave; passato poi a rifinire la Dragster in maniera sportiva. Roland Sands ha affermato che l'ispirazione per la carrozzerie &egrave; arrivata dalle MV Agusta che hanno corso il Motomondiale dagli anni '50 agli anni '70, e ha cos&igrave; costruito un telaio ausiliario personalizzato con tubi cromolitici. Operazione che ha portato a un aumento dell'altezza della sella; sella che &egrave; parte integrante della sezione di coda, modificata anch'essa in stile caf&eacute; racer, con linee spigolose con strisce a LED integrate (a LED anche il faro anteriore). MV Agusta, con una nuova moto due anni di assistenza stradale gratuita SERBATOIO "ENDURANCE", SALGONO I CAVALLI Capitolo motorizzazione. Il serbatoio di serie &egrave; stato montato su un bocchettone di rifornimento a riempimento rapido utilizzato addirittura per le gare di durata. Per il radiatore, ecco un telo in fibra di carbonio in grado di conferire alla moto un aspetto pi&ugrave; dinamico e moderno, in linea con la fonte d'ispirazione dell'azienda di Roland Sands, i modelli del Marchio di Schiranna portati in giro per i vari Gran Premi da Giacomo Agostini. Infine, non poteva mancare un'aggiunta di potenza. Un nuovo sistema di scarico targato Zard &egrave; stato costruito appositamente per questa moto custom, salendo oltre i 140 cavalli dichiarati dalla Casa varesina per il modello base, che vanta una cubatura da 798cc.       

Ispirandosi ai modelli della Casa di Schiranna che hanno corso il Motomondiale tra gli anni '50 e '70, l'azienda americana ha trasformato la naked donandole un aspetto pi&ugrave; aggressivo e dinamico

MV Agusta Dragster 800 RR, Roland Sands la fa più sportiva

Ispirata ai modelli della Casa di Schiranna che hanno corso il Motomondiale tra gli anni '50 e '70, l'azienda americana ha trasformato la naked donandole un aspetto più aggressivo e dinamico

MV Agusta Dragster 800 RR by Roland Sands Design FOTO

        Roland Sands Design &egrave; un nome piuttosto noto nell&rsquo;ambiente custom. E, si sa, quando il nome &egrave; importante qualsiasi novit&agrave; cattura l&rsquo;attenzione degli appassionati. L&rsquo;ultima creatura di Roland Sands si chiama &ldquo;The Super&rdquo; ed &egrave; stata realizzata stravolgendo la Ducati 1199 Superleggera. Due moto, quella originale e la special di RSD, entrambe decisamente estreme: lavoro doppio, quindi, per il customer che &egrave; partito da un esemplare esclusivo per arrivare a una vera e propria rarit&agrave;.  La base La Ducati 1199 Superleggera &egrave;, per prima cosa, estrema. Questo va ribadito. Presentata a Eicma 2014, &egrave; una versione limitata di soli 500 esemplari al &ldquo;modico&rdquo; prezzo di oltre 66mila euro. Sei anni fa ha catalizzato l&rsquo;attenzione di tutti: 155 kg a secco e 200 CV che l&rsquo;hanno resa, all&rsquo;epoca, la pi&ugrave; leggera e veloce moto sportiva in produzione al mondo. Un traguardo reso possibile utilizzando materiali estremamente leggeri, magnesio, carbonio e titanio. Sarebbe stato possibile immaginare che qualcuno, in futuro, ne avrebbe esaltato il suo essere cos&igrave; estrema? Sembra che quel momento sia arrivato e Roland Sands ha confermato la sua mente visionaria (e forse un po' pazza, visto il costo elevato della moto di partenza).  Un nome simbolico La portata del progetto richiedeva un nome che ne fosse all&rsquo;altezza e The Super ci sembra proprio quello giusto. Per passare dalla Ducati 1199 Superleggera alla sua special, Roland Sands ha rimosso qualsiasi elemento estetico e aerodinamico che non servisse allo scopo, ovvero mettere in mostra il motore Superquadro, la meccanica e il telaio monoscocca in magnesio. Via il carbonio dalla carena, mentre il serbatoio &egrave; stato modificato per contenere alcuni elementi dell&rsquo;elettronica originale. C&rsquo;&egrave; poi una tabella porta numero, in carbonio, con presa d&rsquo;aria e con sensori, GPS e giroscopio per i controlli di trazione e impennata integrati. RSD ha realizzato anche il nuovo codino e ha accorciato lo scarico, nuovo di Akrapovic. I radiatori non sono quelli originali e sono stati sostituti da due unit&agrave; Febur. Il risultato? 20 chili in meno rispetto alla Ducati 1199 Superleggera che gi&agrave; pesava poco.  The Super &egrave; una streetfighter essenziale e minimal, una special che si veste d&rsquo;argento (alla verniciatura ci hanno pensato i californiani di Airtrix) e ancora pi&ugrave; potente della sua versione base. RSD non ha voluto toccare l&rsquo;impianto Brembo, ma ha aggiunto dei convogliatori d&rsquo;aria in carbonio per potenziare raffreddamento e prestazioni. Ducati MH900 Heritage, concept da urlo       

Da superbike a streetfighter minimalista e aggressiva: ecco l&rsquo;ultima creatura di RSD, ancora pi&ugrave; leggera e potente

Ducati 1199 Superleggera "The Super", special estrema di Roland Sands

Da superbike a streetfighter minimalista e aggressiva: ecco l’ultima creatura di RSD, ancora più leggera e potente  

Ducati 1199 Superleggera "The Super" by Roland Sands FOTO

        Quante volte ci siamo detti &ldquo;se solo avessi tempo di lavorare sulla mia moto&hellip;&rdquo; Adesso, con le restrizioni imposte dal Coronavirus, per la maggior parte di noi di tempo ce n&rsquo;&egrave; a sufficienza, e per allentare lo stress una buona idea potrebbe essere proprio quella di cimentarsi in un&rsquo;attivit&agrave; creativa. Come ad esempio trasformare la propria moto in una special da concorso. Cos&igrave;, mentre in Italia il Rome Motorcycle Film Festival scalda i motori in vista dell&rsquo;autunno, adesso &egrave; gi&agrave; il momento di scatenarsi nel proprio garage. Un contest virtuale L&rsquo;iniziativa si chiama #CoronaVirusBikeBuildOff&nbsp; e arriva dal customizzatore Roland Sands. "Questo &egrave; il momento di andare avanti con quei progetti che intendevamo fare, poich&eacute; l'intera comunit&agrave; motociclistica &egrave; in pausa collettiva", dice il californiano Roland Sands, che nel 1998 &egrave; stato anche campione dell&rsquo;AMA 250 GP prima di darsi alla customizzazione, che gli &egrave; valsa numerosi riconoscimenti. Ovviamente il contest sar&agrave; virtuale, ovvero le attraverso le foto della propria special postate su Instagram con l&rsquo;hashtag dell&rsquo;iniziativa: #CoronaVirusBikeBuildOff. &ldquo;Abbiamo parlato con i principali sponsor del settore per ottenere premi in contanti e in accessori: Motul USA, Ride Dunlop, Bell Powersports, Fox, Paughco Parts, Pit Viper, Lexin Moto e Biker Gear Club&rdquo;, spiega Roland, che annuncia: &ldquo;Al vincitore del Corona Virus Bike Build Off arriver&agrave; un buono di 1.000 dollari di materiali da acquistare da Roland Sands Design&rdquo;. Il regolamento Roland Sands Design ha istituito poche, semplici regole.  Regola n. 1 - Costruisci quello che ti piace, preferiremmo che fossero due ruote motorizzate, ma se costruisci un trike tosto o una bicicletta, non ci dispiacer&agrave;. Regola n. 2 - Puoi partecipare anche mettendo l&rsquo;hashtag ad una moto non personalizzata, ma probabilmente non vincerai. Regola n. 3 - Non sappiamo quando finir&agrave; questo momento, quindi al momento non esiste una data ufficiale di fine del concorso. La nostra migliore approssimazione &egrave; met&agrave; maggio, da cinque a otto settimane da oggi. Detto questo, le cose potrebbero cambiare ed essere estese o accorciate a seconda della gravit&agrave; del virus. Regola n. 4 &ndash; Socializza! Divertiti con il tuo progetto, parlane, condividilo con gli amici, praticamente fai tutto ci&ograve; che non penseresti mai di fare in questo momento, ma fallo sui social. Dai il tuo supporto ai tuoi colleghi customizzatori, commenta i progetti che ami o quelli che ritieni abbiano bisogno di un piccolo aiuto in pi&ugrave;. Mantieni un piglio divertente, e tratta sempre tutti con rispetto! Regola n. 5 - Questa &egrave; una competizione mondiale. I confini e gli oceani possono separarci, ma il cuore della cultura a due ruote &egrave; vivo e vegeto e vive attraverso tutti noi e il Corona Bike Build Off.  Il giudizio avverr&agrave; online con giudici speciali, quindi assicurati di seguire i nostri canali e utilizzare hashtag corretti per farti notare e avere la possibilit&agrave; di vincere. Pubblica spesso e tagga sempre. Pi&ugrave; attivo sei, maggiori sono le tue possibilit&agrave;. Per saperne di pi&ugrave;, si pu&ograve; curiosare sul sito ufficiale di Rolands Sands Design. Il Coronavirus ispira la Italian Resilience di FMW Motorcycles       

Contro la noia della quarantena da COVID-19, Roland Sands ha annunciato una sfida internazionale con tanto di premio per la miglior special

Nasce il contest #CoronaVirusBikeBuildOff

Trasformare una moto in un esemplare unico ed inconfondibile &egrave; qualcosa che alimenta in maniera particolare la passione di molti entusiasti delle due ruote. &Egrave; proprio questo il motivo per cui BMW Motorrad ha ampliato il programma di progettazione dei suoi Original BMW Motorrad Accessories con una gamma di parti lavorate per la personalizzazione dei modelli R nineT, R nineT Pure, R nineT Scrambler, R nineT Racer e R nineT Urban G/S.    BY ROLAND - Prodotti accuratamente in alluminio di alta qualit&agrave;, il loro design stravagante &egrave; inteso a dare espressione ad una passione individuale per una tecnologia motociclistica raffinata e di qualit&agrave; premium. I progetti originali sono stati creati in collaborazione con Roland Sands, il famoso custom designer che ha sede in California (USA).  LA TECNICA - Una tecnica di costruzione speciale assicura una qualit&agrave; di superficie con contrasti attraenti tra il nero lucido e l&rsquo;alluminio. Le parti vengono realizzate inizialmente da un pezzo di alluminio forgiato utilizzando una macchina utensile a controllo numerico (CNC), dopo di che vengono sottoposte ad una elaborata lucidatura a mano prima dell&rsquo;applicazione della finitura in nero. Parti selezionate vengono poi lavorate ancora una volta cos&igrave; da far apparire di nuovo l&rsquo;originale superficie distintiva in alluminio.    LOGO E FIRMA IN MOSTRA - Tutte le &ldquo;Machined Parts&rdquo; portano un logo BMW o una scritta BMW Motorrad. L&rsquo;iscrizione &ldquo;by Roland Sands Design&rdquo; viene anch&rsquo;essa applicata per sottolineare lo stile distintivo del designer. Nell&rsquo;abbinamento di colori nero-alluminio, le parti si adattano particolarmente bene con il look vintage dei modelli. Le seguenti &ldquo;Machined Parts&rdquo; sono ora disponibili presso i concessionari BMW Motorrad: copertura teste dei cilindri, tappo del serbatoio dell&rsquo;olio, copri cinghia, cornice proiettore anteriore, tappi delle manopole del manubrio ma anche coprimozzo posteriore, copripignone del cambio e copertura attacco forcellone posteriore.  BMW R NineT in tutte le &quot;salse&quot;  &nbsp; 

Sono state realizzate in collaborazione con uno dei mostri sacri del mondo delle elaborazioni: Roland Sands &nbsp;

BMW: Roland Sands disegna le &ldquo;special parts&rdquo; ufficiali per la R nineT

Sono state realizzate in collaborazione con uno dei mostri sacri del mondo delle elaborazioni &nbsp;

BMW: Roland Sands disegna le “special parts” ufficiali per la R nineT

        In questi ultimi mesi il customizer californiano Roland Sands ha collaborato ancora una volta con Yamaha, dando vita ad un nuovo capitolo della storia Faster Sons di Iwata. Sands abbraccia cos&igrave; la filosofia tre diapason, aggiungendo l&rsquo;heritage Racing di Yamaha grazie anche al suo passato da pilota professionista. &ldquo;Faster Wasp&rdquo;, quinta Special nata dalla binomio Sands/Yamaha, &egrave; un Concept che richiama la TZ750 da dirt track con l'inconfondibile livrea giallo-nera color &ldquo;calabrone&rdquo; con cui Kenny Roberts, negli anni Settanta, impression&ograve; il mondo intero. Il risultato &egrave; un mezzo che non passa inosservato ed &egrave; in grado di lasciare il segno. Le prestazioni sono celate da un look classico, con il pi&ugrave; evoluto tre cilindri frontemarcia da 850cc e il leggero telaio in alluminio. &laquo;Faster Sons rappresenta il rispetto verso tutto ci&ograve; che viene dal passato. La pulizia delle linee, la qualit&agrave; dei materiali e la semplicit&agrave; del design si mescolano e si integrano alla perfezione con le tecnologie pi&ugrave; avanzate&raquo;, sono le parole di Shun Miyazawa, Product Manager di Yamaha. &laquo;Roland, ancora una volta, ha fatto un fantastico lavoro con la sua ultima opera, rispettando la nostra filosofia persino nei minimi dettagli. Come il Concept di Shinya Kimura, anche &ldquo;Faster Wasp&rdquo; di Sands conferma nuovamente la validit&agrave; della nostra direzione e della nostra filosofia costruttiva. Stiamo lavorando sulle Faster Sons del futuro e questo Concept ci aiuter&agrave; ad accelerare ancora il lancio dei prossimi modelli sul mercato&raquo;. &laquo;Il rapporto con Yamaha &egrave; nato molto tempo fa&raquo; commenta Roland Sands. &laquo;Correvo sulle TZ250 e sono salito in sella a molte Yamaha off-road. La nostra &egrave; una lunga storia. Quando vedo quello che il marchio giapponese ha fatto e gli obiettivi che si &egrave; posto, mi sento davvero ispirato. Abbiamo gi&agrave; realizzato alcune moto insieme. Questa tre cilindri &egrave; leggera e va davvero forte. Non &egrave; un modello da competizione, ma trasferisce il livello di prestazioni Racing in un mezzo facile da guidare. &Egrave; grandioso perch&eacute; c'&egrave; il divertimento e penso che una moto debba far divertire: &ldquo;Faster Wasp&rdquo; ha questa capacit&agrave; ma, in pi&ugrave;, offre prestazioni straordinarie. A questo nuovo Concept abbiamo lavorato sia io che Kenny Roberts, uno dei miei eroi, mettendo il nostro comune passato Racing e accoppiandolo con il motore a tre cilindri. &Egrave; stato un progetto molto divertente e sono molto contento del risultato finale&raquo;. &nbsp;Su &ldquo;Faster Wasp&rdquo; sono presenti diverse parti realizzate dalla RSD - Roland Sands Designs, come il serbatoio in alluminio battuto a mano, il codone, le prese d'aria, la cover del radiatore, la tabella anteriore portanumero e il parafango anteriore. Numerosi anche i componenti &ldquo;prototipi&rdquo;, come il carterino Clarity della distribuzione, le pedane arretrate, il serbatoio del freno posteriore, le protezioni motore, il tendicatena, il tappo distribuzione, i tamponi mozzo e il tappo del serbatoio. La nuova Special di Sands utilizza cerchi forgiati in alluminio (17x3.5&rdquo; anteriore e 17x6.0&rdquo; posteriore) che montano gomme Dunlop Q3. La colonna sonora del tre cilindri &egrave; merito dei collettori Two Bros Racing in acciaio e della marmitta RSD Slant. La potenza &egrave; trasferita alla ruota posteriore da pignone e corona Renthal e gli arresti decisi derivano da un impianto con rotori dei freni anteriori superbike RSD. Pinze radiali di Performance Machine, pompa radiale RSD e tubazioni Spiegler completano alla perfezione questa straordinaria Faster Sons. Il bracciale per frizione RSD e il cavo Barnett facilitano i cambi di marcia, mentre i riser per manubrio RSD Nostalgia, il manubrio Renthal FATbar e le manopole RSD Traction assicurano al pilota il pieno controllo del mezzo. Il kit cartuccia &Ouml;hlins per la forcella e l'ammortizzatore &Ouml;hlins permettono una guida reattiva e le tubazioni Samco per il radiatore aggiungono un livello di dettaglio Racing. Il look di &ldquo;Faster Wasp&rdquo; &egrave; impreziosito da tanti dettagli, dalla sella in pelle di Bitchin Seat Co. alla livrea giallo/nera di Airtrix e Cerakote di Specialized Coatings.       

Il concept del customizer californiano Roland Sands, si ispira alle dirt track di Kenny Roberts, che ha partecipato al progetto

Yamaha Faster Wasp: la special di Kenny Roberts

Roland Sands &egrave; uno dei &ldquo;guru&rdquo; del mondo special. Le sue creazioni hanno fatto bella mostra nei raduni e nei saloni di tutto il mondo e dopo tanti anni al vertice del settore, il 41enne americano ha ancora voglia di stupire.&nbsp;Nelle ultime settimane l&rsquo;ha fatto con la RSD Scout, una special su base Indian Scout realizzata per il Wheels&amp;Waves, il pi&ugrave; grande e importante raduno europeo del genere, andato in scena nei giorni scorsi a Biarritz.&nbsp;  ROSSO E ORO - E&rsquo; piuttosto retr&ograve; nelle scelte grafiche, questa special: &egrave; ispirata, infatti, alle Indian che furono grandi protagoniste sulle piste degli Stati Uniti dagli anni Venti agli anni Cinquanta. C&rsquo;&egrave; il rosso tanto caro alla Casa costruttrice (e spesso utilizzato nei modelli standard), nella moto di Sands e anche molte foglie d&rsquo;oro a risaltare molti particolari. Gi&agrave;, ricorda, perch&egrave; della moto di serie, &egrave; rimasto ben poco. Ovvero solo il motore, che &egrave; stato comunque rivisto per aumentare le prestazioni.    ISPIRATA AL PASSATO - Richiami al passato sono visibili nel disegno e nelle geometrie della forcella, nel forcellone ma anche nel parafango posteriore, che ricorda i &ldquo;missili&rdquo; da record di velocit&agrave; sul lago salato. &nbsp;Lo scarico &egrave; stato realizzato artigianalmente in acciaio, la sella &egrave; rigorosamente monoposto &ldquo;old style&rdquo; in cuoio e lo stesso materiale &egrave; stato utilizzato per le manopole. Sui cerchi dorati a sette razze, sono stati montati due pneumatici tassellati e impianto frenante moderno, a disco sia davanti che dietro.  &nbsp; 

La base &egrave; una Indian Scout ma il prodotto finale &egrave; un omaggio alle moto americane del passato

Roland Sands: la sua special &egrave; &ldquo;rosso retr&ograve;&rdquo;&nbsp;

Roland Sands: la sua special è “rosso retrò” 

BMW presenta la sua nuova creatura al Concorso D'Eleganza Villa d'Este: &egrave; la BMW Motorrad "Concept 101" Libert&agrave;, indipendenza, strade senza fine: il nuovo progetto di BMW Motorrad incarna&nbsp;l'American Touring.&nbsp;Si chiama "Concept 101" ed &egrave; il nuovo studio di BMW che debutta nella splendida cornice&nbsp;del Lago di Como in occasione del Concorso d'Eleganza Villa D'Este, appuntamento che riunisce gli esemplari delle due e quattro ruote pi&ugrave; affascinanti, in un emozionante incontro tra passato e futuro.  Una big-tourer "simbolo di eleganza, di forza e di lusso su due ruote", commenta Edgar Heinrich, Responsabile di BMW Motorrad Design.  Una concept-bike che trae appunto ispirazione dagli USA e dalle famose highway: 101 cubic inches &egrave; l'unit&agrave; di misura americana che indica la cubatura della sei cilindri da 1.649 cc. Quello che conta davvero non vuole essere la potenza ma l'esperienza di guida:&nbsp;forza, data dalla coppia importante, ma anche silenziosit&agrave; per assaporare il viaggio... Quello vero.  E 101 &egrave; anche un rimando al luogo di nascita di questa motocicletta, ovvero gli studi di design della&nbsp;Designworks a Newbury Park (affiliati al gruppo BMW) non lontani dalla Highway 101. &ldquo;Nello sviluppo della &ldquo;Concept 101&rdquo; abbiamo perseguito un&rsquo;idea molto chiara: con il motto The Spirit of the Open Road volevamo costruire una moto a sei cilindri potente, emozionante e altamente esclusiva che trasforma ogni uscita in un&rsquo;esperienza speciale. Una bike che mi lascia dimenticare la meta, perch&eacute; conta solo il presente&rdquo; Spiega Ola Stenegard, Responsabile Design motociclette in BMW Motorrad.  Un look da vera bagger americana: silhoutte slanciata e aerodinamica, profilo a goccia e due valigie laterali integrate nella linea, contrasti cromatici che sottolineano l'impressione di una moto bassa (nero per la parte bassa e colori pi&ugrave; chiari per la sezione superiore).  La carena anteriore &egrave; pensata in alluminio spazzolato, il proiettore frontale &egrave; contraddistinto da un disegno a doppio cerchio ed &egrave; incastonato nella parte frontale conferendo alla moto una sua espressione caratteristica.  L'intera moto, fino alla coda, presenta un rivestimento in alluminio spazzolato, due pannelli avvolgono la carena anteriore e formano la larga sezione di spalla.  Lo scarico a tre uscite regala un sound adeguato ed esprime la forza del sei cilindri.  Da dietro la protagonista &egrave; la luce posteriore formata da due nastri LED.  La "Concept 101" si distingue per&nbsp;un'attenta ricerca di armonia&nbsp;tra tradizione&nbsp;e modernit&agrave;: un connubio tra soluzioni inedite ma anche materiali differenti come carbonio, alluminio e legno, che riescono a mixarsi in un insieme piacevole.  Una moto resa reale dal lavoro di Roland Sands, che ha assemblato nelle sue officine le componenti della "Concept 101" e ha marchiato alcune parti realizzate artigianalmente come&nbsp;il coperchio della frizione, il coperchio della catena della distribuzione e le ruote. Qua sotto la gallery con le foto della BMW Motorrad "Concept 101"!!! Giulia Cassinelli    &nbsp;

La BMW Motorrad "Concept 101" &egrave; ispirata alle highway americane. Stile bagger e tanta voglia di libert&agrave;

BMW Concept 101. Born in the USA

BMW Motorrad "Concept 101": born in the USA

Nel 2013 BMW Motorrad e Roland Sands Design hanno iniziato a collaborare lavorando sulla BMW Concept 90. Da allora i due brand continuano la loro avventura nella realizzazione di accessori personalizzati per gli appassionati del Marchio tedesco.  Una partnership che ha raggiunto traguardi qualitativamente importanti e che ha soddisfatto, oltre che entrambe le parti, anche i clienti di tutto il mondo.  Il rapporto si riconferma anche dopo la presentazione della nuova roadster tedesca: la R Nine T.  Il preparatore americano ha creato, anche per questo recente modello, alcuni elementi dedicati: tra le varie scelte ad esempio una copertura anteriore del motore, i copri valvole, i tappi per il serbatoio dell&rsquo;olio, le selle piatte "Enzo", un portastrumenti, una ghiera per il proiettore anteriore, tappi di copertura per il mozzo posteriore e molto altro.  Tutte le parti speciali realizzate da Roland Sands per la Nine T saranno disponibili sia presso gli store RSD che presso le concessionarie&nbsp; BMW Motorrad aderenti all'iniziativa a partire da Febbraio 2015.   &nbsp;  Giulia Cassinelli  [gallery ids="15257,15248,15249,15251,15250,15252,15253,15254,15255,15256"]  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;

Rolands Sands Design e BMW insieme per rendere la Nine T ancora pi&ugrave; "special"

BMW e Roland Sands: insieme per la Nine T

Una delle icone della moto americana trasformata &ldquo;all&rsquo;inglese&rdquo; attingendo a piene mani ad un catalogo del marchio californiano per eccellenza  &nbsp;  &nbsp;  Il culto delle caf&eacute; racer &egrave; da tempo ben radicato negli USA, e anche se il Sunset Boulevard non &egrave; ancora il corrispondente californiano della North Circular londinese, dove si trova l&rsquo;Ace Caf&eacute;, si possono vedere tante moto che non avrebbero sfigurato nel parcheggio dell&rsquo;Ace o del Busy Bee negli anni &rsquo;60, gli Swinging Sixties. Ma con una grande differenza. Perch&eacute; assieme agli inevitabili tributi&hellip; transatlantici alle caf&eacute; racer britanniche come Triton, Tribsa, Norton e simili, ci sono anche tante americane, non a caso spesso su base Sportster, la pi&ugrave; longeva e venduta fra le Harley-Davidson. Proprio una di queste &egrave; stata scelta da Roland Sands per creare una specie di vetrina ambulante per il catalogo delle parti speciali prodotti dalla sua Roland Sands Design. Il trentasettenne, ex campione AMA 250, &egrave; figlio d&rsquo;arte: suo padre &egrave; quel Perry che fond&ograve; la Performance Machine, leader statunitense nella produzione di cerchi, pedane e particolari ciclistici impiegati in alcune delle special pi&ugrave; famose dell&rsquo;ultimo quarantennio. Oggi Roland, fattosi le ossa nell&rsquo;officina del padre, &egrave; titolare di uno dei pi&ugrave; quotati atelier di customizzazione statunitensi. Ed &egrave; l&rsquo;autore di alcune delle moto pi&ugrave; folli mai viste al mondo, con estetiche solitamente di netta rottura rispetto agli schemi e spesso dotate di forcella rovesciata, freni oversize, pinze pluripistoncino e in generale una forte propensione ad aggredire le curve e uscirne con la ruota anteriore che punta il cielo, piuttosto che a recitare il ruolo del capolavoro da salotto. In altre parole, il perfetto equivalente californiano delle caf&eacute; racer. Da sportiva vera, cinquanta e passa anni fa quando Harley-Davidson lottava con le Norton e le Triumph, prima ancora che Ducati producesse una bicilindrica a V e Honda una quattro cilindri, la Sportster &egrave; diventata una specie di moto d&rsquo;accesso alla gamma di Milwaukee. Quindi, pur se tutte dotate di iniezione elettronica dal 2007, la Sportster resta l&rsquo;unica fra le Harley ad avere il cambio a cinque marce, pur se con trasmissione finale a cinghia, e il vecchio propulsore Evolution privo di contralberi di equilibratura. Motore che aveva debuttato nel 1984, ora montato nell&rsquo;agile telaio Sportster con silent block per eliminare le vibrazioni una volta ritenute un vero e proprio rito di passaggio per gli avventizi delle motociclette di Milwaukee. Harley ha per&ograve; venduto, nel corso degli anni, pi&ugrave; di mezzo milione di XL Sportster, e il semplice fatto che siano cos&igrave; diffuse ed accessibili le rende la base ideale, in questo periodo di crisi, per creare un tributo motociclistico alla moda delle caf&eacute; racer che sta prendendo piede fra i ventenni statunitensi con la stessa virulenza con cui si diffuse negli anni Sessanta in Gran Bretagna&hellip;    Sands ha creato la sua minimalista Caf&eacute; Sportster scartando diverse delle componenti (manubrio, scarico e tante altre) e riportando alla forma originaria il serbatoio prima di montare un tappo RSD, asportare altro metallo dal parafango posteriore gi&agrave; accorciato dal precedente proprietario ed assottigliare anche l&rsquo;anteriore. Telaio e forcellone sono stati &ldquo;ripuliti&rdquo; eliminando tutto il superfluo, per poi consegnare il tutto in mano a Chris Woods di AirTrix perch&eacute; lo verniciasse. La forcella &egrave; stata rialzata per aumentare la luce a terra e modificata nell&rsquo;idraulica da Progressive Suspension per irrigidirne l&rsquo;azione. Al retrotreno troviamo due ammortizzatori di 370 mm, serie 970, della stessa Casa: la moto risulta dunque molto pi&ugrave; alta soprattutto al retrotreno, chiudendo il cannotto di sterzo per velocizzarne la sterzata pur restando lontani da eccessi. &laquo;Non le serve ancora l&rsquo;ammortizzatore di sterzo&raquo; commenta lo stesso Sands. I cerchi in alluminio sono RSD Boss, con anteriore nelle stesse misure (19&rdquo; e canale di 1&rdquo;85) mentre al posteriore Sands ha preferito sostituire il 16&rdquo; originario con un 18&rdquo;, dal canale di 4&rdquo;25 per aumentare l&rsquo;impronta a terra e adottare una Dunlop Sportmax 160/60 che garantisce grip sufficiente a fresare le pedane (anch&rsquo;esse RSD), un po&rsquo; troppo lunghe a dire la verit&agrave;, ma fortunatamente retraibili, nelle curve. L&rsquo;impianto frenante conta su un disco anteriore Performance Machine Turbo di 330 mm &Oslash;, lavorato da pinza (sempre PM) a 6 pistoncini; al posteriore troviamo un&rsquo;unit&agrave; della stessa misura di quella di serie e una pinza a ben 4 pistoncini.  La posizione di guida &egrave; decisamente pi&ugrave; sportiva, con una sella RSD Mustang che &ldquo;accoglie&rdquo; il pilota molto pi&ugrave; di quanto non avvenga con l&rsquo;unit&agrave; originale mentre stringe i due semimanubri, molto inclinati e dotati di comandi regolabili RSD, montati sotto la piastra di sterzo modificata per offrire una sostanziosa avancorsa di 117 mm. Il colpo d&rsquo;occhio sul ponte di comando &egrave; molto pi&ugrave; pulito, con fanale e tachimetro riposizionati pi&ugrave; in basso grazie ad un kit RSD Nostalgia. Il resto della strumentazione? Non serve su una caf&eacute; racer, cos&igrave; come gli specchietti. Un altro kit &egrave; servito per spostare la chiave di accensione dal lato destro alla posizione attuale, sotto il coperchio accensione (anch&rsquo;esso RSD), sulla sinistra in mezzo ai cavi accensione Twin Tec. Il risultato &egrave; un avantreno ben pi&ugrave; pulito e compatto dell&rsquo;originale, che mantiene una precisa identit&agrave; americana pur con forti influenze da Ace Caf&eacute;. Inoltre, la Caf&eacute; Sportster cos&igrave; perde gran parte dell&rsquo;asimmetria tipica delle Harley-Davidson, avendo aumentato sostanziosamente le masse sul lato sinistro. Sempre in quest&rsquo;ottica &egrave; da vedere lo spostamento a sinistra del portatarga, pieghevole, naturalmente, solo per facilitare il parcheggio, capirete&hellip; Il cavalletto, sempre RSD, ha una molla leggerissima che offre un buon appoggio in parcheggio ed &egrave; semplicissimo da far rientrare, ma allo stesso tempo risulta virtualmente impossibile da raggiungere con il piede quando ci si ferma. Sands ha parlato di un&rsquo;unit&agrave; prototipale, su cui evidentemente c&rsquo;&egrave; ancora bisogno di un po&rsquo; di lavoro. Il propulsore di 1.229 cm3 a corsa lunga (88,9 x 96,8 mm) della Sportster &egrave; rimasto completamente di serie nelle sue componenti interne, ma il corpo farfallato ora &egrave; alimentato da una griglia RSD tagliata a contrasto Venturi 7 con filtro dell&rsquo;aria K&amp;N e cornetto Turbine. Sands dichiara che una volta montato lo scarico Tracker 2-in-1 sviluppato da Vance &amp; Hines in esclusiva per RSD e la loro centralina aggiuntiva, il motore guadagna fra gli 8 e i 12 cavalli a seconda della moto, dunque circa 65 CV a 5.750 giri contro i 55 dell&rsquo;originale. Il pacchetto aspirazione/scarico ha per&ograve; benefici collaterali che vanno oltre la semplice cavalleria, ovvero la risposta all&rsquo;acceleratore, e cosa ancora pi&ugrave; importante per la clientela di questa moto, un sostanzioso miglioramento dell&rsquo;estetica e della voce del motore.    All&rsquo;avviamento, il propulsore Evo ad iniezione si esibisce in un profondo ringhio allo scarico perfettamente in tono con il look retr&ograve; della Caf&eacute; Sportster. Assenti, fortunatamente, le vibrazioni tipiche delle caf&eacute; racer dell&rsquo;epoca. Il motore prende giri pulito e preciso, con un&rsquo;alimentazione perfetta fin dai bassi regimi. Con 65 CV e qualche chilo in meno rispetto ai 251 della Nightster originale, le prestazioni sono sufficientemente vivaci da divertirsi nella guida in extraurbano; i 107 Nm di coppia offrono un&rsquo;accelerazione pi&ugrave; che decorosa, accompagnata peraltro da una gran bella voce allo scarico. Il cambio a 5 rapporti &egrave; lento e rumoroso come su tutte le Sportster, anche se la folle si trova facilmente e la frizione si rivela morbida e leggera. Il comfort non era fra le priorit&agrave; quando Harley ha creato la Nightster, ma l&rsquo;interpretazione di Sands rende la Caf&eacute; Sportster pi&ugrave; accogliente della versione di serie nonostante i manubri molto spioventi e le pedane larghe determinino una posizione abbastanza raccolta e quasi costrittiva per chi, come me, passa il metro e ottanta. Sarebbe stato bello poter disporre delle pedane arretrate ora in catalogo ma non ancora pronte all&rsquo;epoca della mia prova, per poter godere di un po&rsquo; pi&ugrave; di luce a terra in curva e di facilit&agrave; di manovra. C&rsquo;&egrave; solo un modo di guidare una moto come questa: restare dritti sulla sella senza sporgersi in curva. Bisogna essere fluidi, seguire il ritmo, evitando assolutamente di guidare di forza nel vano tentativo di farla curvare come una sportiva moderna. Perch&eacute; non lo farebbe comunque: nonostante si resti sorpresi dalle velocit&agrave; che si possono tenere in curva fresando le pedane, questa Harley-RSD non verr&agrave; mai descritta come rapida nell&rsquo;ingresso curva. Del resto non lo erano nemmeno le Triton o le altre Caf&eacute; Racer anni &rsquo;60: le moto che adottavano il leggendario telaio Norton Featherbed compensavano un ingresso in curva lento e pesante con una stabilit&agrave; superba su buche, gobbe e curvoni veloci. Esattamente come la RSD Caf&eacute; Sporster oggi, che si dimostra perfettamente a suo agio nel misto di montagna a patto che la guidiate raccordando le curve con la massima pulizia, piegando tanto e tenendo alta la velocit&agrave; alla corda. Una guida filologicamente corretta e gustosa, grazie anche a una frizione leggera e a una pronta risposta all&rsquo;acceleratore. Ottimi anche i freni PM. Se qualcuno volesse costruirsi una replica di questa moto, secondo una stima approssimativa dello stesso Roland, servirebbero circa diecimila dollari oltre alla moto originale. Ma verniciatura e manodopera a parte, bastano circa 1.500 &ldquo;verdoni&rdquo; per trasformare una Sportster in una perfetta Caf&eacute; Sportster: tutti i pezzi sono disponibili nel catalogo RSD. La Caf&eacute; Sportster di Roland Sands &egrave; una perfetta interpretazione sud-californiana di uno dei tipi di moto pi&ugrave; fortemente legati alla tradizione britannica. Qui l&rsquo;influenza statunitense &egrave; fortissima grazie all&rsquo;uso della pi&ugrave; americana di tutte le moto come base di partenza. Un approccio di ottimo gusto a uno dei settori pi&ugrave; di moda negli ultimi tempi, realizzato dal re dei preparatori californiani.

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