        Nel 1989 cadeva il Muro di Berlino, si diceva addio alla Guerra Fredda e per la seconda volta si svolgeva in forma ufficiale il Mondiale Superbike, categoria dedicata alle moto derivate dalla serie che ha subito calamitato l'attenzione di tutti i produttori di moto sportive. Le moto che vi partecipavano vengono ora definite "le pioniere", costruite con omologazione stradale ma pensate per correre in pista, e rispondevano al nome di Honda RC30, Yamaha OW01 e Ducati 851, per citare le pi&ugrave; famose. Quello che molti non sanno &egrave; che anche Suzuki prov&ograve; a costruire la sua Homologation Special e la chiam&ograve; GSX-R 750 RR, ma conosciuta anche come RK (dalla lettera di serie del progetto). Le caratteristiche  Questa GSX-R in tuta da gara doveva rappresentare la quintessenza della moto che a met&agrave; anni '80 ha rivoluzionato il mondo delle sportive con il suo telaio in alluminio e il suo sistema di raffreddamento SACS. Nella RK era tutto portato un po' pi&ugrave; all'estremo con lo scopo di offrire tutte le caratteristiche chiave della serie, ma con una maggiore facilit&agrave; di preparazione e regolazione. Per questo nell'edizione limitata hanno inserito nuove sospensioni con anti-diving, un cambio a rapporti ravvicinati, forcellone irrobustito per l'uso estremo e impianto frenante aggiornato. Ovviamente il tutto &egrave; stato condito da un vestitino confezionato ad hoc, con condotti aria modificati sulla parte frontare per migliorare il respiro del 4 in linea a carburatori e un codino monoposto con tabella portanumero rossa che ci fa pensare subito alle gare di Endurance.&nbsp; Ne furono prodotte ufficialmente 500, il minimo consentito dal regolamento Superbike per poter partecipare al mondiale. Di queste circa 200 sono state distribuite in Europa e principalmente fra Francia, Germania e UK. In Italia di sicuro qualcuna gira ancora, ma non sappiamo se sono arrivate di rimbalzo dal resto d'Europa o se importate dalla filiale italiana. Nessuna RK, infine, agli Stati Uniti per via degli alti dazi. Qualcuno dice che ne siano state prodotte pi&ugrave; di 500, ma nessuno ha mai confermato una seconda produzione. Perch&egrave; non ci ricordiamo di lei?  Probabilmente perch&egrave; nelle piste del mondiale non l'abbiamo mai notata. Nel 1989 la concorrenza aveva prodotti al limite delle performance e di concezione molto moderna, la RK era s&igrave; una tiratura limitata ma non aggiungeva un granch&egrave; alla SACS dell'epoca, il che la rendeva un pelo arretrata rispetto a RC30 e OW01. Inoltre il sistema di raffreddamento a olio misto aria era perfetto su strada, ma su pista dava i suoi limiti con temperature estreme.&nbsp;Fu utilizzata in campionati minori da team privati, e nel mondiale svolse solo qualche wild card senza alcun risultato di spicco. Nel 1990 fu guidata anche da Doug Polen in alcune gare, prima che diventasse pilota di punta e campione del mondo con Ducati.&nbsp; Ora la "snobbata" RK &egrave; diventata un oggetto di culto. I pochi che hanno la fortuna di possederne una stanno vedendo il loro investimento salire di valore anno dopo anno. Per il momento le quotazioni sono attorno ai 15/20 mila euro e vediamo che c'&egrave; gi&agrave; qualche casa d'aste a gestire le trattative, a conferma dell'interesse storico e collezionistico del modello. Dopotutto, bench&egrave; il suo pedigree di moto race replica sia davvero scarso, si tratta pur sempre della GSX-R pi&ugrave; rara di tutte! Suzuki GSX-R1000R LE, omaggio a Kenny Roberts Jr       

<p>A fine anni '80 la febbre Superbike aveva contagiato i costruttori giapponesi e anche la Casa di Hamamatsu aveva la sua Race Replica in tiratura limitata. Ne furono prodotte pochissime e ora &egrave; ricercata come il Sacro Graal</p>

Suzuki GSX-R 750 RR/RK: perla rara

Derapate e traversi sembrano essere la nuova moda in voga tra i motociclisti. Proliferano i corsi di guida flat track e cos&igrave; anche il mercato degli accessori dedicati alle moto usate in tale disciplina.  La Motorcycle Division della Chiaravalli Group, produttore e distributore esclusivo di alcuni Marchi fra i quali RK ed Excel, decide cos&igrave; di proporre alcune&nbsp;componenti&nbsp;appositamente studiate per questo sport.  Una gamma completa che soddisfer&agrave; tutte le esigenze dei piloti di flat track.  Pignoni alleggeriti della serie KC, le corone in ergal della serie EC e le catene RK 520MXU con ultra-ring. Tra gli accessori della linea CHT Chiaravalli non mancano ovviamente i cerchi appositi in misura 250x19 e 215x19 all'anteriore e i ricercatissimi&nbsp;posteriori da 300x19, questi ultimi realizzati nella fascia di alta qualit&agrave; solamente dal Marchio Excel.  Tutti i prodotti proposti dalla Motorcycle Division possono vantare altissimi livelli qualitativi, lo dimostrano le scelte del plurititolato Marco Belli per la Di Traverso School e dei piloti Marco Buzzi della 40 Garage ed Emanuele Marzotto della Four Stroke Bike - Motorshop Parma.  Giulia Cassinelli  [gallery ids="18213,18212,18214"]  &nbsp;  &nbsp;

La Motorcycle Division della Chiaravalli lancia una nuova linea dedicata agli appassionati dei "traversi"

Chiaravalli propone una gamma dedicata al flat track

Divenuto distributore del brand giapponese di catene RK, Bergamaschi ha deciso di realizzare kit dedicati contenenti gli elementi principali che portano la trasmissione alla ruota posteriore: catena, corona, pignone prodotti dall&rsquo;inglese JT Sprockets.  Le catene giapponesi RK sono utilizzate nello sport sia nel mondo della velocit&agrave; che nel fuoristrada (tra i piloti che le utilizzano c&rsquo;&egrave; persino Marquez). Nei kit realizzati da Bergamaschi sono coinvolte le varie tipologie di RK, in funzione della cilindrata, della potenza del motore o dell&rsquo;o-ring pi&ugrave; indicato.  Il marchio inglese JT &egrave; sul mercato dai primi anni &rsquo;80 e realizza i suoi prodotti l&rsquo;alluminio 7075-T6, di provenienza austriaca: lo stesso utilizzato sugli Airbus; l&rsquo;acciaio &egrave; del tipo al cromo-molibdeno ad alto tenore di carbonio. I pesi sono contenuti e le lavorazioni avvengono con macchine CNC di ultima generazione.  I kit catena-corona-pignone sono conformi alle &laquo;misure&raquo; di serie del veicolo: &nbsp;anche corona e pignone JT propongono lo stesso numero di denti della componentistica di primo equipaggiamento. Possono comunque essere decisi pesi, misure, dimensioni e lunghezze per realizzare il proprio kit attingendo alle informazioni tecniche fornite nei cataloghi RK e JT Sprockets disponibili sul sito di Bergamaschi.  Il prezzo dei kit &egrave; inferiore al costo dei singoli componenti inclusi e va da &euro; 100,00 a &euro; 250,00.  &nbsp;

Coniugando le potenzialit&agrave; dei marchi RK e JT Sprockets ha realizzato un kit per le moto pi&ugrave; diffuse attualmente in circolazione 

Bergamaschi, kit catena, corona e pignone 

RK Racing Chain, azienda giapponese produttrice di catene per i settori racing, off-road e premium stradali, ha unificato il logo del suo brand per una maggior efficienza della comunicazione.  RK Chain nasce nel 1953 in Giappone come speciale divisione dedita alla Ricerca &amp; Sviluppo della Takasago Chain Co. di Tokyo. Nel 1975 RK sviluppa le catene moto dotate di O-Ring, la cui commercializzazione negli anni Ottanta registra un notevole successo e porta alla fusione con la Takasago Chain Co., dando vita alla Takasago RK Excel Co.Nel 1991 il cambio di nome in RK Excel Co., cui seguir&agrave; una forte espansione nei mercati extra-nazionali.Il nome RK Japan &nbsp;viene ufficializzato nel 2010.  Le catene RK sono distribuite in Italia dalla Motorcycle Division di Chiaravalli Group.  &nbsp;

Unificato il logo dell'azienda produttrice di catene per i settori racing, offr-road e premium stradali

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Suzuki GSX-R 750 RR/RK: perla rara

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Bergamaschi, kit catena, corona e pignone

Nuovo logo RK Racing Chain