Missione compiuta: 9400 km percorsi da tre avventurosi motociclisti tra Cile e Argentina su strade e piste polverose, pioggia, neve e ghiaccio  

Patagonia in moto - FOTO

Ve li ricordate? Ve ne abbiamo parlato poco meno di un mese fa, quando hanno raggiunto la Patagonia in sella alle loro Honda XR 150 (qui l&rsquo;articolo)  Adesso il loro viaggio si &egrave; concluso: 9.400 km percorsi tra Cile ed Argentina, in moto fino alla fine del mondo e ritorno. L&rsquo;avventura ha visto protagonisti l&rsquo;olipionico Giovanni Menchi e i suoi amici Alessandro Samorani e Dario Magi che hanno percorso gran parte dell&rsquo;America Latina in sella alle &ldquo;piccole&rdquo; Honda XR 150.    L&rsquo;avventura era iniziata il 6 dicembre con la partenza verso sud attraverso la Carrettera Australe Ruta CH-7 quasi tutta sterrata (la strada che fu voluta da Pinochet per scopi militari, visto che necessitava avere accesso al sud cileno raggiungibile solo via mare). I tre hanno attraversato le regioni del Cile selvagge e incontaminate fino a scavalcare le Ande all&rsquo;altezza del famoso ghiacciaio Perito Moreno per arrivare in Argentina. Hanno continuato nella Patagonia Argentina fino a Ushuaia estremo sud nella terra dei fuochi.  L&rsquo;impresa ha suscitato l&rsquo;interesse delle autorit&agrave;&nbsp;di Ushuaia. I motociclisti italiani infatti sono stati accolti da&nbsp;Cristiane Cavalli, dirigente dell&rsquo;ufficio Internazionale del Turismo in rappresentanza del Sindaco Walter Vuoto,&nbsp;che ha dato ai rider un diploma che attesta l&rsquo;arrivo nella Citt&agrave; pi&ugrave; a sud dell&rsquo;emisfero.  &ldquo;Il percorso non ha deluso le aspettative, essendo uno dei pi&ugrave; spettacolari al mondo&rdquo;, ha detto Giovanni Menchi a OK Mugello. &nbsp;&ldquo;Ed &egrave; stata giusta la nostra scelta di acquistare le moto direttamente a Santiago, e di &nbsp;scegliere la Honda XR 150. La piccola cilindrata &egrave; stata vantaggiosa per il poco consumo e per la miglior maneggevolezza nei tratti fuoristradistici pi&ugrave; impegnativi&rdquo;.  Vedi articolo precedente.  Fiammetta La Guidara 

<p>Missione compiuta: 9400 km percorsi da tre avventurosi motociclisti tra Cile e Argentina su strade e piste polverose, pioggia, neve e ghiaccio</p> 

Fino alla fine del mondo e ritorno

L’olimpionico Giovanni Menchi è partito dall’Italia ed è già arrivato ad Ushuaia in Patagonia insieme a due compagni di avventura. Il ritorno attraverso l’Argentina.

Sulla Honda XR 150 fino alla Terra del fuoco

&ldquo;Abbiamo scelto la Honda XR 150&nbsp;perch&eacute; &egrave; un modello pi&ugrave; economico ed &egrave; vantaggiosa per il poco consumo&rdquo;, ha detto Giovanni Menchi, che &egrave; partito il 2 dicembre dall&rsquo;Italia per un viaggio decisamente avventuroso: raggiungere Ushuaia nella Terra del Fuoco e ritornare attraverso l&rsquo;Argentina. Menchi non &egrave; solo in questa sua impresa: con lui altri due mototuristi: Alessandro Samorani di Predappio e Dario Magi di Roma. I tre hanno raggiunto Santiago del Cile il 6 dicembre, hanno acquistato tre Honda XR150 le hanno attrezzate di tutto punto impazienti di poter iniziare&nbsp;l&rsquo;avventura:  &ldquo;Abbiamo optato per comprare le moto direttamente in Cile in quanto spedirle dall&rsquo;Italia sarebbe stato oltre che pi&ugrave; complicato&rdquo;, ha spiegato Menchi. &ldquo;Abbiamo scelto la Honda XR 150&nbsp;in quanto &egrave; un modello pi&ugrave; economico; la piccola cilindrata &egrave; vantaggiosa per il poco consumo e la miglior maneggevolezza nei tratti fuoristradistici pi&ugrave; impegnativi; per&ograve; ha lo svantaggio di supportare un minor carico di materiale che serve per il viaggio, ha una minor velocit&agrave;, meno resistente agli enormi tratti di sterrati che dovremo affrontare, inoltre ha pochissimi cavalli, cosa che in altitudine sar&agrave; una grossa penalizzazione (faremo passi da 3800 mt, ad esempio il passo della Cumbre o di Uspallata fra Santiago del Cile e Mendoza Argentina)&rdquo;.&nbsp;  Nato a Firenze 41 anni fa e gi&agrave; noto agli sportivi: ha fatto parte della Nazionale Italiana di Equitazione dal 1991 al 2009 e ha partecipato ai Giochi olimpici 2004 di Atene, piazzandosi 24&ordm; nel completo individuale e decimo nel completo a squadre. Nei Mondiali militari 2005 in Argentina ha conquistato il bronzo a squadre. Adesso lavora&nbsp; nel Corpo Forestale dello Stato ed &egrave; anche istruttore federale di Equitazione.  E Menchi &egrave; stato anche testimonial protagonista, nel 2014, di un&rsquo;avventura in bicicletta pedalando per oltre 2.000 km da Cervia fino in Mali, il tour ciclistico a scopo umanitario a sostegno dell&rsquo;associazione Onlus Gente d&rsquo; Africa, volto a raccogliere fondi per Toumoumba e i villaggi limitrofi.  &ldquo;Il percorso scelto &egrave; uno dei pi&ugrave; spettacolari al mondo&rdquo;, spiega Menchi. &ldquo;Abbiamo iniziato da Santiago verso Sud attraverso la carrettiera 5 fino a Puerto Mont. Da qui parte la leggendaria Carretera Australe, ovvero la ruta CH-7 &egrave; la strada che attraversa il Cile fino alla Patagonia argentina, voluta dal dittatore Augusto Pinochet, la cui costruzione &egrave; cominciata nel 1976 ed &egrave; terminata nel 1996.&nbsp;Costruita per scopi militari attraversa regioni altrimenti non raggiungibili se non via mare, si estende per 1.240 km tra paesaggi selvaggi e incontaminati e termina a Villa O&rsquo;Higgins. Il percorso non &egrave; in ogni caso percorribile interamente via strada ma &egrave; necessario l&rsquo;uso di tre traghetti per superare gli ostacoli d&rsquo;acqua &egrave; quasi interamente sterrato &egrave; uno dei posti pi&ugrave; piovosi al mondo e coronato da immensi ghiacciai.  &ldquo;La ruta 7 termina al gruppo di case di Villa O&rsquo;Higgins, da qui passeremo in Argentina attraverso il passo di Rio Mayer; dovremo vedere se sar&agrave; possibile guadare il fiume Mayer, questo dipender&agrave; se la stagione del disgelo sar&agrave; gi&agrave; avanzata oppure agli inizi&rdquo;, ha spiegato ancora Menchi. &ldquo;Il passo normalmente viene effettuato a cavallo e soltanto pochi mezzi veramente attrezzati riescono a farlo. Se non riusciremo dovremo tornare indietro di circa 200 km per provare il passo Rodolfo Raballos sempre sterrato ma sembra pi&ugrave; fattibile. Ovviamente la dogana Argentina del passo Rio Mayer &egrave; poco attrezzata e da informazioni ricevute non sono molto ben organizzati nel compilare le carte necessarie per sdoganare i mezzi con il risultato di anche pi&ugrave; di un giorno di attesa&rdquo;. 

<p>L&#39;olimpionico Giovanni Menchi &egrave; partito dall&#39;Italia ed &egrave; gi&agrave; arrivato ad Ushuaia in Patagonia insieme a due compagni di avventura. Il ritorno attraverso l&#39;Argentina.</p> 

Un&rsquo;avventura in moto attraverso zone impervie e selvagge, su strade sterrate e a tratti melmose, va progettata con previdenza e lungimiranza anche nella scelta degli accessori.  La Terra del Fuoco, ai confini estremi del pianeta, esercita un fascino a cui non si pu&ograve; sfuggire. &Egrave; stata meta di conquistatori, fuorilegge, pirati, e GIVI ha dato la possibilit&agrave; di conoscerla meglio a Salvatore Pizzo, geometra di professione, ma viaggiatore nell&rsquo;animo.  In moto, da Puerto Montt fino a Ushuaia, la citt&agrave; pi&ugrave; a Sud del mondo. Salvatore Pizzo ha provato l&rsquo;ebbrezza di percorrere due mitici tracciati polverosi: la &ldquo;Carretera Austral&rdquo; in Cile, e la &ldquo;Ruta 40&rdquo; in Argentina, ha fotografato luoghi unici, dichiarati Patrimonio Mondiale dell&rsquo;Umanit&agrave; dall&rsquo;UNESCO. Si &egrave; inchinato davanti alla maest&agrave; della natura e della geologia del territorio dove regna il mitico Perito Moreno, il ghiacciaio in continuo movimento. Un viaggio in solitaria, a lungo desiderato e progettato, sponsorizzato ed equipaggiato GIVI per vivere un&rsquo;avventura estrema.    Geometra di professione, Salvatore &egrave; un &ldquo;viaggiatore totale&rdquo;. Ha un&rsquo;innata propensione per i tracciati sterrati, li considera pi&ugrave; &ldquo;genuini&rdquo; degli asfalti che spesso deturpano l&rsquo;ambiente. Adora i motoraids nei luoghi dove la Terra &egrave; ancora incontaminata, li compie con una resistenza psicofisica che gli ha valso la Benemerenza Sportiva da parte del CONI. Ha sperimentato discipline sportive, si &egrave; allenato perfino coi reparti speciali della Polizia nipponica. Nato a Pontedera (Pisa) nel 1956, presto ha capito quanto la natura fosse radicata nel suo DNA. Ha sperimentato paracadutismo, rafting, immersione subacquea, sci alpino, fuoristrada, sopravvivenza in ambiente estremo, nonch&eacute; karate di cui &egrave; istruttore cintura nera. Grazie alla tempra ereditata dalle discipline praticate, ha potuto affrontare anche i motoraid pi&ugrave; sfibranti, fra i popoli aborigeni, berberi, indios, tagliatori di teste, Himba. Il tutto senza magari sapere come si sarebbe potuto alimentare, dove e come si sarebbe dovuto arrangiare per la notte.    Dopo aver percorso in moto dalla Mongolia, all&rsquo;Australia, dall&rsquo;India al Venezuela, &egrave; arrivato fino in Patagonia in sella ad una Honda XR650.    &ldquo;Da sempre sono nelle mie mire i due leggendari tracciati polverosi cari anche a Bruce Chatwin: la Carretera Austral e la Ruta 40&rdquo;, racconta Salvatore. &ldquo;Dopo averli corteggiati per pi&ugrave; di 4 anni, ho viaggiato per incontrarli. Con una spedizione transoceanica ho fatto arrivare la mia moto e l&rsquo;equipaggiamento al punto di partenza della mia avventura: Puerto Montt, sull&rsquo;Oceano Pacifico. Dopo 65 km m&rsquo;imbarco verso l&rsquo;isola di Chilo&egrave; descritta anche da Charles Darwin, con i suoi &ldquo;palafitos&rdquo; &ndash; tipici villaggi di palafitte &ndash; e le stupefacenti &ldquo;iglesias&rdquo; in legno multicolori dichiarate Patrimonio dell&rsquo;Umanit&agrave; dall&rsquo;UNESCO.    "Da Quell&ograve;n traghetto sul continente e raggiungo la mitica Carretera Austral che si snoda per 1.240 km tra paesaggi incontaminati e selvaggi: un&rsquo;esperienza incredibile! "Trascorro un Natale pieno di emozione ospite di una generosa famiglia di agricoltori nel villaggio di Manihuales. Mi dedico alle escursioni: la Piedra del Indio, uno sperone di roccia che raffigura il tipico profilo di un indio, Puerto Tranquilo e la gita in barca sul lago General Carrera con le gallerie e tunnel che formano la stupefacente &ldquo;Catedral de M&agrave;rmol&rdquo; bianco. Attraverso Passo Roballos entro finalmente in Argentina, dove percorro un tracciato pieno di saliscendi e incredibili canyon fino alla &ldquo;Cueva de las Manos&rdquo; con le pitture rupestri dichiarate Patrimonio dell&rsquo;Umanit&agrave; UNESCO.    &ldquo;A Bajo Caracoles riempio il serbatoio e la tanica di carburante: la stazione successiva &egrave; distante non meno di 350 km! E via per la leggendaria Ruta 40 verso Tres Lagos, dove m&rsquo;imbatto in una deviazione di 76 km che mi porta su un fondo melmoso che non lascia scampo ai piloti meno esperti: 11 di questi li trovo gi&agrave; l&igrave;, fermi e impantanati. Io invece me la cavo benissimo, godendo con soddisfazione il frutto di anni d&rsquo;esperienza di guida in solitaria e provando riconoscenza per la mia fedele XR650. Riparto per El Chalten alle pendici del Fitz Roy, alto 3.405 metri, e nella provincia di Santa Cruz faccio sosta allo storico Hotel &ldquo;La Leona&rdquo; dove i famigerati fuorilegge Butch Cassidy e Sundance Kid si rifugiarono dopo una rapina a una banca. &ldquo;L&rsquo;Hotel prende il nome dal fiume che scorre accanto, dove l&rsquo;esploratore Francisco Perito Moreno fu ferito e attaccato da un puma femmina, chiamato in gergo leona. &ldquo;L&rsquo;esploratore a sua volta ha dato il nome alla sua scoperta veramente grandiosa all&rsquo;interno del Lago Argentino: il Perito Moreno, un incredibile e maestoso ghiacciaio in movimento lungo 30 km e alto fino a 60 metri, considerato la terza riserva d&rsquo;acqua dolce di tutto il pianeta. Quando se ne stacca un blocco, precipita nel lago provocando un fragore assordante e onde enormi: uno spettacolo pazzesco! Il viaggio mi porta ancora al Parco del Torres del Paine, un&rsquo;oasi incontaminata dove incontro i lama guanachi, piccoli cammelli selvatici sudamericani, e poi ancora al sito archeologico Cueva del Milod&ograve;n dove fu rinvenuto oltre un secolo fa lo scheletro d&rsquo;un bradipo gigante. "Il &ldquo;Viento Patag&ograve;n&rdquo;, cos&igrave; tosto da piegare tutte le chiome degli alberi, mi d&agrave; la spinta per raggiungere la mia meta. Uno sguardo ai simpatici pinguini, il traghetto attraverso lo Stretto di Magellano, e poi ci sono: ecco Ushuaia, la citt&agrave; pi&ugrave; a Sud del mondo, nella Grande Isla de Tierra del Fuego. Qui termina la Ruta Nacional n&deg; 3 lunga 17.848 km, ed anche il mio viaggio che ricorder&ograve; molto, molto pi&ugrave; a lungo&rdquo;.  Fiammetta La Guidara

La Terra del Fuoco, ai confini estremi del pianeta, esercita un fascino a cui non si pu&ograve;  sfuggire: il viaggio con GIVI Explorer

Patagonia: viaggio alla fine del mondo

Continua il viaggio di &ldquo;Vagabondo per il mondo&rdquo;: un&rsquo;iniziativa in moto in solitaria che terr&agrave; occupato Mauro Dagna per ancora un anno e mezzo portandolo nei 5 Continenti e facendolo attraversare 70 Paesi per un totale di 120.000 km in sella ad una Honda Africa Twin. Un grande viaggio, ma soprattutto un&nbsp;progetto dai risvolti benefici. Il Vagabondo, nel suo girovagare per il mondo, incontrer&agrave; infatti 200 Lions Club con l&rsquo;intento di raccogliere fondi per due importanti iniziative benefiche: la prima, promossa dalla Lions Foundation, promuove la vaccinazione contro il morbillo in 49 Paesi nel mondo; la seconda, proposta dall&rsquo;associazione Albergo Etico Progetto Download, intende costruire un albergo ad Asti dove persone affette da sindrome di Down troveranno la giusta collocazione lavorativa.   Il risveglio del Vulcano Calbuco, situato nella Patagonia Cilena nella regione de Los Lagos, aveva bloccato il &ldquo;Vagabondo&rdquo; a Buenos Aires, perch&eacute; le ceneri dell&rsquo;eruzione avevano interrotto la &ldquo;ruta 4&rdquo; che il nostro avrebbe dovuto percorrere per risalire verso il Nord (leggi qui).   Finalmente il 1&deg; maggio Mauro Dagna ha potuto riprendere il viaggio in direzione di Ushuaia ed &egrave; stato subito salutato dal vento gelido proveniente dall'Antartico accompagnato dalla pioggia e da una temperatura che &egrave; scesa a -3 gradi!  2.859 km separavano Dagna dal suo traguardo: &ldquo;Un traguardo&rdquo;, dice Dagna, &ldquo;estremamente importante per me, e per il mio viaggio, &egrave; stato raggiunto. Un altro tassello del puzzle della mia vita ha trovato il suo posto. 12 anni fa, cominciavo ad immaginare un viaggio di molto, molto tempo intorno al mondo. Non avevo idea come sarebbe stato, ma l'idea cominciava ad affiorare nella mia mente, nel mio cuore. Ora non &egrave; pi&ugrave; un&rsquo;idea, ma una splendida realt&agrave;. Grazie Universo per tutto ci&ograve;!&rdquo;  Ma perch&eacute; andare in inverno in Patagonia? Abbiamo chiesto.  &ldquo;Ho accumulato 4 mesi di ritardo sulla tabella di marcia a causa del mio rientro in Italia a dicembre&rdquo;, spiega Dagna, &ldquo;e poi ho prolungato la mia permanenza in Brasile per incontrare le numerose associazioni che si occupano di Sindrome di Down. Quindi o ci provavo ora oppure lasciavo perdere definitivamente!&rdquo;  Raggiungere Ushuaia &egrave; stato un raid veramente impegnativo per il &ldquo;Vagabondo&rdquo; perch&eacute; &egrave; la capitale della provincia argentina della Terra del Fuoco ed &egrave; la citt&agrave; pi&ugrave; australe del mondo. Stretta tra le vette montuose dell'estrema propaggine andina e le gelide acque del canale Beagle, &egrave; oggi una celebre localit&agrave; turistica da dove partono gli itinerari verso il parco nazionale "Terra del Fuoco", le isole Malvine, Capo Horn e l'Antartide. Molti dei cognomi delle cinquantamila persone che abitano Ushuaia rivelano un'origine italiana, un fatto assai comune dato che circa il 40% della popolazione argentina discende da immigrati italiani che contribuirono in maniera determinante all'incremento demografico della citt&agrave; e al suo generale sviluppo.  Fiammetta La Guidara    &nbsp;

Il "Vagabondo" Mauro Dagna ha raggiunto Ushuaia, nella Terra del Fuoco, la citt&agrave; pi&ugrave; australe del mondo!

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Fino alla fine del mondo e ritorno

Sulla Honda XR 150 fino alla Terra del fuoco

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Patagonia: viaggio alla fine del mondo

Vagabondo per il mondo (8a puntata)