        Avete presente i classici percorsi non troppo lontani, dove fuggire a ossigenarsi e a riconciliarsi con la propria passione motociclistica, non appena capita una mezza giornata libera? Ne esiste uno, praticamente vicino a ogni grande citt&agrave;. Ad un tiro di schioppo da Roma, ad esempio, tra Tivoli e i Monti Lucretili, si pu&ograve; guidare su un vero luna park di curve - misto stretto, tornanti, curvoni in appoggio - con zero traffico, asfalto dall&rsquo;ottimo grip e panorami che spaziano dai monti dell'Abruzzo al Tirreno (la sensazione &egrave; quella di trovarsi anni luce lontani dal caos&hellip; davvero fortunati questi motociclisti romani). Il contesto ideale in cui scatenare una moto come la Suzuki GSX-8S, novit&agrave; tra le pi&ugrave; interessanti del 2023, che interpreta alla perfezione il ruolo di naked di medio-alta cilindrata con cui affrontare le giornate in citt&agrave; ma sempre pronta, quando se ne presenta l&rsquo;occasione, a trasformarsi in una letale arma da misto. Insomma, la compagna perfetta per le fughe a caccia di pieghe. IL PERCORSO AD ANELLO Prima di andarne a scandagliare nel dettaglio le qualit&agrave;, conosciamo meglio lo scenario di questo &ldquo;Sportive on the Road&rdquo;. Una sorta di cerchio magico che nelle belle giornate di sole attira gli amanti della bella guida come il canto delle sirene. Un itinerario ad anello, con rampa di decollo e atterraggio nella cittadina di Tivoli ( a est di Roma), che attraversa piccoli centri incastonati tra gli scenari incontaminati del Parco Regionale dei Monti Lucretili: si toccano Marcellina, San Polo dei Cavalieri (pittoresco borgo dominato da un castello legato alle vicende dei Templari) e si prosegue in picchiata, lungo una spettacolare discesa sulle montagne russe fino alla consolare Tiburtina attraverso la quale si rientra a Tivoli; per poi - nel caso - decidere di godersi un altro, eccitante, &ldquo;giro di giostra&rdquo;. La destinazione ottimale per far emergere il potenziale della nostra agguerrita giapponese che - linee aggressive, motore graffiante, equipaggiata il giusto - Suzuki propone al prezzo di 8.900 euro. LA MOTO PROTAGONISTA: Suzuki GSX-8S  Il design, in particolare, riprende la grammatica stilistica introdotta con l'ultima GSX-S1000 del 2022: forme spigolose, futuristiche, quasi da invasione aliena; che in questo caso, per&ograve;, beneficiano notevolmente di volumi pi&ugrave; snelli e compatti, restituendo una piacevole allure di aggressivit&agrave; da mezzo teso e tagliente. Tra i particolari pi&ugrave; caratterizzanti spiccano il gruppo ottico anteriore, che punta dritto alla strada, il telaietto con verniciatura blu a contrasto (ad eccezione della colorazione nera) e lo scarico super compatto posizionato in basso. Cuore pulsante - qui &egrave; davvero il caso di dirlo - &egrave; il nuovo bicilindrico parallelo di 776 cc, capace di esprimere la potenza massima di 83 CV e un picco di coppia di 78 Nm a 6.800 giri/min. Un&rsquo;unit&agrave; con manovellismo a 270&deg;, che cerca di replicare il carattere (ma soprattutto il sound) di un bicilindrico a V, molto efficiente anche sul piano dei consumi: 23.8 Km/L nel ciclo misto WMTC il dato dichiarato (apparso veritiero sul campo, se non si esagera troppo col gas). Interessante &egrave; poi il particolare brevetto &ldquo;Suzuki Cross Balancer&rdquo; che permette di mantenere molto compatte le dimensioni del motore e, allo stesso tempo, ridurre le vibrazioni. La ciclistica punta su un telaio in tubi d&rsquo;acciaio, con telaietto posteriore e forcellone in alluminio dalla forma inedita, dotato di maggiore rigidit&agrave; torsionale e misure che favoriscono maneggevolezza e stabilit&agrave; in rettilineo. Quest&rsquo;ultimo aspetto &egrave; enfatizzato da un interasse pi&ugrave; lungo rispetto alle misure tipiche da naked; tuttavia, la geometria complessiva del telaio permette di avere una moto comunque estremamente agile e maneggevole. Il comparto sospensioni si avvale di una forcella con steli rovesciati KYB con escursione di 130 mm e di un monoammortizzatore, sempre KYB, con regolatore meccanico del precarico. La frenata sfrutta pinze Nissin ad attacco radiale che mordono dischi da 310 mm all&rsquo;anteriore, e una pinza posteriore con singolo pistoncino che lavora un disco da 240 mm. Grande&nbsp; attenzione &egrave; stata poi posta alla gestione elettronica, che si affida al sostanzioso pacchetto Suzuki Intelligent Ride System. Al suo interno troviamo Drive Mode Selector, Traction Control System, acceleratore elettronico Ride-by-Wire, cambio quickshifter bidirezionale (attenzione - di serie!)... e inoltre il Suzuki Easy Start System e il Low RPM Assist, che aiutano a gestire la fase di partenza anche a motore freddo. Le modalit&agrave; di guida disponibili sono tre: A, la pi&ugrave; aggressiva, fornisce una risposta pi&ugrave; pronta all'apertura del gas; B, che raggiunge lo stesso livello di potenza massima, ma presenta una curva di erogazione pi&ugrave; lineare e con una risposta pi&ugrave; &ldquo;smooth&rdquo; dell'acceleratore; e infine C, che non &egrave; altro che la classica &ldquo;rain&rdquo;. Anche il traction control &egrave; settabile su 3 livelli di intervento (1, guida sportiva; 2, condizioni normali; 3, strada bagnata o scivolosa) e pu&ograve; essere escluso all&rsquo;occorrenza. La strumentazione multifunzione, infine, si avvale di un LCD a colori da 5&rsquo;&rsquo;: ben visibile in ogni condizione di luce. Per quanto riguarda la posizione di guida, la sensazione immediata &egrave; quella di ritrovarsi su una moto strettissima, super-compatta. Il punto di giunzione tra sella e serbatoio &egrave; talmente rastremato, che quando si stringono le gambe si ha quasi l&rsquo;impressione che si possano toccare. Tutto questo si traduce in un'elevata percezione di feeling e di controllo, accentuata dal manubrio - alla giusta distanza dal corpo, non troppo largo - che ti fa sentire quasi &ldquo;al di sopra della moto&rdquo; e non inserito al suo interno. Impostazione che tra le curve amplifica la l&rsquo;impressione, piacevolissima, di stringere il mozzo della ruota anteriore tra le mani. Certo, l&rsquo;imbottitura della sella non punta esattamente al comfort ma tutto questo tradisce ancora di pi&ugrave; l&rsquo;indole &ldquo;pepata&rdquo; della GSX-8S. COME VA LA SUZUKI GSX-8S Dal punto di vista dinamico, protagonista di questa Suzuki &egrave; comunque il motore. Un vero campione di trattabilit&agrave;. La modalit&agrave; di guida B &egrave; gi&agrave; buona, un bel mix di elasticit&agrave;, equilibrio e grinta. Ma A, pur rimanendo molto gestibile - zero strappi e zero on/off, anche riprendendo il gas dai bassi regimi - trasporta all'istante in tutt&rsquo;altri territori, quelli dell&rsquo;adrenalina e del coltello tra i denti. Aumenta in maniera evidente la schiena ai medi, con una bella castagna che, ad ogni manata di gas, spara in alto il contagiri fino alla zona rossa&hellip; e il pilota, da una curva all&rsquo;altra a colpi di bazooka. Nella sua categoria, uno dei propulsori col pi&ugrave; alto coefficiente emozionale in circolazione, nonostante una cavalleria non da record: la dimostrazione che, su certi mezzi, contano di pi&ugrave; una curva di erogazione e una rapportatura del cambio perfettamente calibrati alla guida sportiva su strada; con tanta schiena proprio l&igrave; dove serve. &nbsp;Degno di nota anche il cambio quickshifter, risultato morbido e preciso sia in alzata che in scalata. Bel lavoro, brava Suzuki! Energica la frenata, ben sostenute le sospensioni; quest&rsquo;ultime, con un setting - in particolare al posteriore - apparso pi&ugrave; orientato alla sportivit&agrave;, che al comfort. Un&rsquo;impostazione perfettamente a fuoco in un contesto come questo, con distanze chilometriche non eccessive e tante curve su cui dare libero sfogo al divertimento. Che lei asseconda, facile come poche&hellip; affilata come un bisturi LE GOMME USATE SULLA GSX-S8  I Pirelli Diablo Rosso 4 Corsa, sono la versione pi&ugrave; performante dei Diablo Rosso 4, e sostituiscono sul mercato i precedenti Rosso Corsa 2. La particolare tecnologia bimescola di cui sono dotati sia all&rsquo;anteriore che al posteriore - chiamata Adaptive Base Compound - prevede che le due mescole&nbsp; del battistrada poggino su una &ldquo;base&rdquo; capace di adattarsi molto rapidamente alle temperature. In pratica, diventa pi&ugrave; rigida, quando sono alte e pi&ugrave; morbida (e tenera), quando il termometro scende - cos&igrave; da reagire pi&ugrave; efficacemente alle diverse condizioni, massimizzando la resa. Caratteristica amplificata dalla particolare carcassa: una struttura con cintura a zero gradi e corde meno fitte (ma pi&ugrave; spesse) che permettono di avere pi&ugrave; mescola tra una corda e l&rsquo;altra e quindi garantire pi&ugrave; &ldquo;morbidezza&rdquo; e capacit&agrave; di adattarsi al suolo. Rispetto ai Rosso 4, gli intagli sono decisamente meno, soprattutto sulle spalle quasi slick, a dimostrazione dell&rsquo;anima pi&ugrave; racing di queste coperture, e dell'attitudine ad affrontare, senza problemi, anche una sessione tra i cordoli. Stesso discorso, per il disegno dei profili multi-raggio tipici delle gommature da corsa: grazie alla fascia centrale, dal profilo pi&ugrave; acuto, la discesa in piega &egrave; rapida; le fasce laterali, con curvatura meno accentuata, aumentano la gomma a terra e la percezione del grip nelle pieghe pi&ugrave; estreme, oltre ad offrire un comportamento sempre bilanciato e neutro. Incredibile come nei passaggi di inclinazione non si percepisca mai uno &ldquo;scalino&rdquo; o la sensazione di cadere in curva. Insomma, un&rsquo;omogeneit&agrave; di resa da riferimento, che le rende gomme estremamente comunicative e performanti. Ridottissimi, i tempi di warm up.        

A pochi chilometri dalla Capitale, un eccitante percorso su e gi&ugrave; dai Monti Lucretili incarna lo scenario ideale in cui scatenare tutto il potenziale della &ldquo;pepper naked&rdquo; giapponese

Sportive on the Road: giri di giostra con la Suzuki GSX-8S VIDEO

Avete presente i classici percorsi non troppo lontani, dove fuggire a ossigenarsi e a riconciliarsi con la propria passione motociclistica, non appena capita una mezza giornata libera? Ne esiste uno, praticamente vicino a ogni grande citt&agrave;. Ad un tiro di schioppo da Roma, ad esempio, tra Tivoli e i Monti Lucretili, si pu&ograve; guidare su un vero luna park di curve - misto stretto, tornanti, curvoni in appoggio - con zero traffico, asfalto dall&rsquo;ottimo grip e panorami che spaziano dai monti dell&#39;Abruzzo al Tirreno (la sensazione &egrave; quella di trovarsi anni luce lontani dal caos&hellip; davvero fortunati questi motociclisti romani). Il contesto ideale in cui scatenare una moto come la Suzuki GSX-8S

Sportive on the Road: a caccia di curve con la Suzuki GSX-8S 

Dalla costa di Civitavecchia alle colline intorno a Tolfa in sella alla naked sportiva di Hamamatsu, lungo la strada tutta curve considerata da sempre la &ldquo;palestra&rdquo; dei motociclisti romani

Sportive on the Road: Suzuki GSX-S 1000

In sella alla fascinosa sportiva di Hinkley tra le curve dell&#39;Abruzzo verso Campo imperatore, una delle destinazioni leggendarie del Centro Italia. Palcoscenico perfetto per gustarsi le badilate di emozioni che rilascia questa maxi tre cilindri

Sportive on the road: Triumph Speed Triple 1200 RR

Vi portiamo sulla &ldquo;via dei monasteri&rdquo;&nbsp;tra Subiaco e il Monte Livata, su una delle strade pi&ugrave; spettacolari d&rsquo;Italia. In collaborazione con Pirelli e Kawasaki

Sportive on the road: la Kawasaki Z900 tra le strade del Lazio

        &ldquo;Abruzzo forte e gentile&rdquo;, scriveva Primo Levi, cogliendo di questa regione la sua natura pi&ugrave; profonda. Ma chi ama la bella guida, la conosce anche per lo straordinario concentrato di percorsi da sogno, su cui la piega diventa una forma d'arte, e la moto, il pennello che gli d&agrave; vita. E tra le strade pi&ugrave; memorabili, spiccano senza dubbio le Svolte di Popoli. &Egrave; qui, che ogni anno si corre un'importante cronoscalata, che giunta alla sua 60&deg; edizione, appartiene, ormai, alla storia della tradizione motoristica nostrana. Un "ring" perfetto su cui mettere alla prova un'eccitante sportiva come la Ducati Supersport 950 S; ma anche le nuovissime Pirelli Diablo Rosso 4 Corsa con cui abbiamo deciso di equipaggiarla per l'occasione. La Cronoscalata di Popoli  Si corre su un tracciato che dalla cittadina abruzzese in provincia di Pescara, per circa 8 km, si arrampica verso L&rsquo;Aquila lungo la SS17, disegnando un toboga infernale con curve di ogni genere - strette, strettissime, veloci in appoggio - intervallate da brevi rettilinei in cui dare libero sfogo all&rsquo;esplosivit&agrave; del motore. Il classico scenario perfetto per mezzi dall&rsquo;erogazione muscolare in uscita di curva, guizzanti nei cambi di direzione, ma anche rocciosi in staccata e nella capacit&agrave; di mantenere la traiettoria. Proprio come la nostra Ducati SuperSport 950, carenata dal chiaro family feeling con la cugina da pista Panigale, che nasce per gratificare al massimo nella guida sprint su strada, alla ricerca del maggior equilibrio possibile tra efficacia, performance e sfruttabilit&agrave; effettiva. Una moto che non punta tutto su potenze da record: i cavalli sprigionati dal Testastretta 11&deg; sono 110, non tantissimi ma in ogni caso pi&ugrave; che adeguati a martellare l'asfalto con gusto su un percorso come questo; 93 Nm a 6500 giri/minuto, invece, &egrave; il picco di coppia. Un mezzo che punta forte su un&rsquo;erogazione centrata al divertimento nel misto, su una ciclistica affilata e su sistemi elettronici di ultima generazione.Ad imbrigliare il bicilindrico a L da 937 cc c&rsquo;&egrave; un classico telaio a traliccio, che usa il motore come elemento strutturale, mentre il forcellone monobraccio &egrave; in alluminio fuso in gravit&agrave;. Le sospensioni, su questa pi&ugrave; sofisticata versione S, sono una vera chicca: entrambe&nbsp; firmate &Ouml;hlins, e pluriregolabili, prevedono una forcella con steli da 48 mm di diametro e trattamento TiN all&rsquo;anteriore, e un monoammortizzatore posteriore con serbatoio del gas integrato.&nbsp; Cuore dell&rsquo;immancabile pacchetto elettronico &egrave; la piattaforma inerziale a 6 assi di Bosch, che governa l&rsquo;ABS Cornering, il wheelie control e il Traction Control. Tre sono i Riding mode a disposizione: Sport, Touring e Urban. Inutile dirlo, il primo - capace di esaltare al massimo la verve della Supersport - &egrave; quello da scegliere e non cambiare pi&ugrave;. Il peso complessivo della moto, in ordine di marcia, &egrave; di 210 chili. LA SUPERSPORT S ALLA PROVA "ON THE ROAD"  Adesso che ne abbiamo ripassato i capisaldi, andiamo al sodo e vediamo com se la cava questa Ducati tra le esigenti spire delle Svolte di Popoli, su cui ci siamo divertiti su e gi&ugrave;, per diverse ore, alla ricerca di limiti e sensazioni di guida. Innanzitutto la posizione in sella, che non &egrave; estrema come quella di una race replica, ma neanche "seduta" come certe sport touring. Il busto &egrave; sufficientemente piegato in avanti, tanto da far sentire bene l'avantreno nei bicipiti; con tanto feeling fin da subito, e la sensazione di sentire con chiarezza ci&ograve; che accade sotto alla ruota anteriore. Le pedane sono alte e arretrate il giusto; quel tanto che basta a fare corpo unico con la moto in velocit&agrave;, ma non troppo da stancare dopo una manciata di chilometri. Terminato il warm-up, un paio di curve ad ampio raggio, affrontate con cattiveria, mettono subito in evidenza la prima caratteristica di questa Supersport: la solidit&agrave; e la precisione della ciclistica. Si stacca forte con grande controllo. L&rsquo;entrata in piega &egrave; fulminea, e raggiunto il punto di corda, la moto fila via in percorrenza come un treno, mantenendo la traiettoria senza incertezze&hellip; senza mai allargare; ma soprattutto, digerendo bene anche le piccole correzioni con i freni, senza indesiderati effetti autoraddrizzanti. Un risultato, questo, che va condiviso anche con le ottime Pirelli Diablo Rosso 4 Corsa a bordo. Andando a sollecitare i limiti estremi della spalla degli pneumatici, quel che colpisce &egrave; la sincerit&agrave; dell&rsquo;avantreno, incredibilmente comunicativo e apace di incidere chirurgicamente l&rsquo;asfalto con la sola forza del pensiero. Per quanto riguarda il motore, su un percorso come questo - dove conta la capacit&agrave; di scaricare velocemente i cavalli a terra nei brevi rettilinei, e il calcio nel di dietro in uscita di curva -&nbsp; &egrave; l&rsquo;esplosivit&agrave; ai medio-bassi del due cilindri bolognese a risultare vincente. Dopodich&eacute;, via&hellip; a tutto gas! Rannicchiati dietro al cupolino. Certo, l&rsquo;allungo della Supersport non &egrave; di quelli mefistofelici, e con questa Ducati, meglio snocciolare le marce in rapida successione, una dietro l&rsquo;altra, sfruttando l&rsquo;ottimo quick shifter bidirezionale di serie, per godersi i colpi di bazooka che sparano in avanti ad ogni cambiata. Fino all&rsquo;arrivo della staccata successiva, dove - soprattutto in quelle pi&ugrave; assassine - &egrave; l'impianto frenante Brembo a fare la differenza in termini di capacit&agrave; di arresto e modulabilit&agrave;; una componente fondamentale quando si affronta un percorso come quello di Popoli.  Ma per domare fino in fondo le &ldquo;Svolte&rdquo;, e ottenere il massimo del divertimento su un tracciato di questo genere, due sono stati gli elementi che sono riusciti a fare, pi&ugrave; di altri, la differenza: il primo, le impeccabili sospensioni &Ouml;hlins che equipaggiano la versione S: una garanzia di sostegno senza compromessi anche nella guida pi&ugrave; cattiva; ma anche di precisione e rapidit&agrave; d&rsquo;azione. Il secondo elemento vincente sono state invece le gomme: a loro, abbiamo deciso di dedicare un apposito box d'approfondimento. Col sole che inizia a calare tra i monti, la giornata a caccia di emozioni in questo eccitante angolo di Abruzzo volge al termine. Ma chiudere il gas e mettere in off l'indiavolata danza tra le curve che hanno visto protagonista la nostra rossa, &egrave; una vera tortura. E allora, un'ultima sparata, un ultimo passaggio sul traguardo, in attesa della prossima "sportiva on the road".  Gira pagina per leggere il box dedicato alle gome usate per la prova &nbsp; PIRELLI Diablo Rosso 4 Corsa  Sono la versione pi&ugrave; performante dei Diablo Rosso 4, e sostituiscono sul mercato i precedenti Rosso Corsa 2. Gomme studiate appositamente per esaltare le prestazioni sportive su strada ma che all'occorrenza devono poter sostenere, senza problemi, anche un turno in pista. COME SONO FATTE La particolare tecnologia bimescola di cui sono dotati sia all&rsquo;anteriore che al posteriore, chiamata Adaptive Base Compound, prevede che le due mescole del battistrada - pi&ugrave; dura quella centrale, pi&ugrave; morbida la laterale - poggino su una &ldquo;base&rdquo; capace di adattarsi molto rapidamente alle temperature: in pratica, si irrigidisce quando sono alte e si ammorbidisce quando il termometro scende, cos&igrave; da reagire pi&ugrave; efficacemente alle diverse condizioni, massimizzando la resa. Caratteristica amplificata dalla particolare carcassa: una struttura con cintura a zero gradi, con corde meno fitte (ma pi&ugrave; spesse) che permettono di avere pi&ugrave; mescola tra una corda e l&rsquo;altra e quindi garantire pi&ugrave; &ldquo;morbidezza&rdquo;, e capacit&agrave; di adattarsi al suolo. Rispetto ai Rosso 4, gli intagli sono decisamente meno. Soprattutto sulle spalle, quasi slick, a dimostrare l&rsquo;anima pi&ugrave; racing di queste coperture, e l'attitudine ad affrontare anche un&rsquo;aggressiva sessione tra i cordoli. Stesso discorso vale per il disegno dei profili multi-raggio che sono tipici delle gommature da corsa: grazie alla fascia centrale, dal profilo pi&ugrave; acuto, la discesa in piega &egrave; rapida; le fasce laterali, con curvatura meno accentuata, aumentano la gomma a terra e la sensazione di grip nelle pieghe pi&ugrave; estreme, oltre a offrire un comportamento sempre bilanciato e neutro. COME VANNO  Incredibile come, nei passaggi di inclinazione, non si percepisca mai uno &ldquo;scalino&rdquo; o la sensazione di cadere in curva. Insomma, un&rsquo;omogeneit&agrave; di resa da riferimento, che le rende gomme estremamente comunicative e performanti. Praticamente nulli, infine, i tempi di riscaldamento, grazie all&rsquo;indovinata formula chimica delle mescole. Ringraziamo Guglielmetti Gomme (www.guglielmettigomme.it) per l&rsquo;assistenza fornita in occasione di questa prova.       

La prima puntata del nostro nuovo format &egrave; dedicata alla sportiva di Borgo Panigale, con cui abbiamo affrontato gli 8 km della SS17, teatro della famosa &ldquo;cronoscalata&rdquo; abruzzese di Popoli

Sportive On The Road: Ducati Supersport 950 S

Otto giornate per la nona edizione. Anche quest&rsquo;anno torna l&#39;avventura targata inMoto&nbsp;e Tom42&nbsp;che per il 2022 approfittano dei pittoreschi paesaggi di Sardegna&nbsp;con&nbsp;la prima assoluta&nbsp;della&nbsp;Corsica per il raid &ldquo;On the road, on the beach&rdquo;. Gli amanti delle due ruote avranno la possibilit&agrave; vivere un&rsquo;affascinante esperienza in sella alla loro moto godendosi i colori, le spiagge, le strade e gli odori delle due isole. Per questa edzione, inoltre, verr&agrave; data la possibilit&agrave; di mettere alla prova le qualit&agrave; della Moto Morini X-Cape 650, la media bicilindrica pronta ad aggiungere ulteriore interesse all&#39;esperienza di viaggio.    Date e programma  TOUR SARDEGNA ON-OFF 2021: IL RACCONTO DI UN&#39;AVVENTURA  Dal 28 maggio al 2 giugno    Tra Nuraghi e piante di mirto, con la brezza marina a far da padrona alle giornate primaverili, n&eacute; troppo calde n&eacute; troppo fredde. La Sardegna e la Corsica si rivelano anche quest&rsquo;anno scenari perfetti per l&rsquo;evento organizzato da inmoto.it.  Sabato 28 maggio  Meeting point Livorno e imbarco.  Domenica 29 maggio  Sbarco in mattinata a Golfo Aranci, direzione sud tra le strade interne pi&ugrave; belle della Sardegna orientale, ovvero la SS125 Budoni, San Teodoro, Porto San Paolo. Rientro nel pomeriggio verso il mare cristallino di Palau. Cena e pernotto Hotel Delphina****.  Luned&igrave; 30 maggio  Si parte da Palau alla scoperta del nord dell&rsquo;isola, costeggiando il mare verso la Costa Smeralda, che deve il suo nome al particolare colore del mare e alle variazioni cromatiche delle trasparenti acque che si insinuano in un labirinto di rocce granitiche, formando incantevoli panorami. Visita al Nuraghe La Prisgiona,&nbsp;sito archeologico ben conservato, Porto Cervo capitale della bella vita isolana, fondata dal Principe Aga Khan e a&nbsp;Santa Teresa di Gallura, incastonata tra il granito con vista sulla&nbsp;Corsica, dalla quale &egrave; separata solo dalle tumultuose&nbsp;Bocche di Bonifacio, meta di visita nei giorni seguenti. Cena e pernotto Hotel Delphina****.  Marted&igrave; 31 maggio  &Egrave; la stagione della ginestra selvatica che profuma l&rsquo;aria e che accompagner&agrave; i centauri fino ad Alghero e poi ancora a Stintino, punta pi&ugrave; settentrionale della Sardegna, spiagge incontaminate con la torre della Pelosa e l&rsquo;Asinara sullo sfondo. Cena e pernotto Hotel Delphina****.  Mercoled&igrave; 1 giugno  La giornata prevede la visita alla Valle della Luna, Tempio Pausania e Lago Coghinas. Cena e pernotto Hotel Delphina****.    Gioved&igrave; 2 giugno  Partenza alla volta della Corsica. In mattinata traversata dalle Bocche di Bonifacio per arrivare in terra francese. A seguito dello sbarco si parte in direzione della capitale Ajaccio, popolosa citt&agrave; sulla costa ovest. Nell&rsquo;itinerario che porta a Corte, lungo la strada che attraversa la meravigliosa Foresta di Vizzavona, si troveranno molti punti panoramici attrezzati per picnic, dai quali si gode una splendida vista dei monti circostanti. Cena e pernotto hotel ****.  Venerd&igrave; 3 giugno  Il famoso tratto delle Gole di Restonica colpisce per la magnificenza della natura. Si attraversa una foresta di pini secolari che si stagliano a perdita d&rsquo;occhio talmente in alto che sembrano toccare il cielo, come una cattedrale le cui immani colonne scaturiscano dall&rsquo;umido terreno di sottobosco. Direzione nord superato il Porto, si continua costeggiando le falesie alte anche 400 metri a picco sul mare note come le Calanche. Una fantastica strada litoranea che porter&agrave; fino ad Ile Rousse e Bastia. Cena e Pernotto Hotel****  Sabato 4 giugno  Mattinata libera. Imbarco ore 14 e sbarco a Livorno ore 18.30 circa.    Info e prezzi  Pre prenotarsi: info@tom-42.it - tel. 0187-280483&nbsp; oppure:&nbsp;posta@inmoto.it  GIGANTI DI ROCCIA E UOMINI LIBERI: VIAGGIO NELLA TERRA DEGLI &quot;ESCARTONS&quot; 

Per la nona edizione del tour oltre&nbsp;agli splendidi scenari della Sardegna arriva la Corsica. Per tutti la possibilit&agrave; di provare la&nbsp;media adventure di Moto Morini. Ecco date e programma

&quot;On the road, on the beach&quot;, con InMoto e Tom 42: nell&#39;avventura c&#39;&egrave; la X-Cape 650

Le vecchie generazioni hanno sognato di attraversarli come Peter &ldquo;Capitan America&rdquo; Fonda e Dennis &ldquo;Billy&rdquo; Hopper in &ldquo;Easy Rider. Quelle di mezzo, come Mickey Rourke e Don Johnson in &ldquo;Harley-Davidson e Marlboro Man&rdquo;. Le pi&ugrave; recenti come John Travolta, protagonista comico di &ldquo;Svalvolati on the road&rdquo;. Al di l&agrave; dei numeri anagrafici, l&rsquo;obiettivo accomuna vecchi e nuovi motociclisti di tutto il mondo. Qual &egrave;? Attraversare gli Stati Uniti in sella ad una due ruote, ovviamente.    IL VERO SPIRITO BIKER - Il vento in faccia, le lunghe e dritte strisce d&rsquo;asfalto, la natura incontaminata e il senso di libert&agrave; estrema che il Paese americano rappresenta al meglio, un po&rsquo; per la sua particolare storia scritta in poco pi&ugrave; di 500 anni, un po&rsquo; per gli ampi spazi che lo caratterizzano. E&rsquo; questo che cercano migliaia di appassionati che ogni anno&nbsp;affrontano in moto i quasi 4.000 km di &ldquo;Coast to Coast&rdquo; da Chicago a Los Angeles percorrendo la leggendaria Route 66.  PAESAGGI E PERSONE - In realt&agrave; non c&rsquo;&egrave; solo la 66, la &ldquo;Mother Road&rdquo;, a scaldare cuore e pistoni dei bikers viaggiatori e delle loro moto. Bikers American Dream, tra i tour operator pi&ugrave; attivi, organizza ogni anno anche altri quattro viaggi per chi cerca le origini della musica blues e country (e della leggenda di Elvis Presley) o per gli amanti dei film western e della storia a stelle e strisce. O degli incontri on the road. &ldquo;Lo spirito di questi viaggi &egrave; la scoperta di paesaggi sorprendenti ma anche l&rsquo;incontro con le persone &ndash; dice l&rsquo;organizzatore Bob Lonardi - La magia scatta quando, vinta la timidezza, il motociclista di passaggio &ldquo;attacca bottone&rdquo; e si ritrova a giocare a biliardo con un paio di ceffi tatuati e in gilet in pelle&rdquo;.    TUTTO COMPRESO - Questa struttura noleggia esclusivamente le moto &ldquo;simbolo&rdquo; degli States (le Harley-Davidson) e, non a caso, &egrave; approvata ufficialmente proprio dalla&nbsp;Casa di Milwaukee. Rispetto ai viaggi fai da te, in cui chi guida la moto deve pensare anche agli alberghi e ai ristori, con un occhio alle mappe e uno alla manutenzione della moto, il valore aggiunto di agenzie come questa &egrave; che il motociclista pensa solo a godersi l&rsquo;itinerario. Oltre alle guide in testa e in coda al gruppo, l&rsquo;azienda si occupa&nbsp;della logistica, offrendo anche l&rsquo;assistenza meccanica e un veicolo d&rsquo;appoggio per i bagagli. &ldquo;In tanti anni di viaggi guidati, abbiamo visto scatenarsi le emozioni pi&ugrave; diverse, dal pianto all&rsquo;urlo liberatorio, dalla contemplazione silenziosa e commossa alla risata incontenibile &ndash; continua Lonardi - ma per tutti, sempre, alla base c&rsquo;&egrave; il recupero di un mondo di emozioni che si credeva perduto&rdquo;. 

L&rsquo;America del Nord &egrave; da sempre una delle mete pi&ugrave; desiderate dai bikers di tutto il mondo. Ecco gli itinerari pi&ugrave; gettonati, da percorrere in sella ad una moto leggendaria e&nbsp;senza troppi&hellip; pensieri

Stati Uniti, tra Route66 e Grand Canyon: il sogno americano viaggia in Harley

L&rsquo;America del Nord &egrave; da sempre una delle mete pi&ugrave; desiderate dai bikers di tutto il mondo. Ecco gli itinerari pi&ugrave; gettonati, da percorrere senza troppi&hellip; pensieri

Stati Uniti, tra Route66 e Grand Canyon: foto

Deus ex Machina Indonesia, una delle succursali dello stilosissimo preparatore di moto (e non solo...) , annuncia l'uscita di un nuovo &nbsp;film-documentario, prevista per la fine di Marzo.  North to Noosa, questo il nome dell'opera,&nbsp;sar&agrave; realizzato&nbsp;dal pluripremiato regista e fotografo Dustin Humphrey e sar&agrave; incentrato&nbsp;sul viaggio di tre giovani surfisti da Sidney a Noosa, localit&agrave; situata sulla Sunshine Coast australiana.  Protagonista la splendida natura che avvolge&nbsp;tutto con la forza dei suoi elementi, a volte terribile a volte emozionante . Un'avventura&nbsp;che vede i tre ragazzi sulle loro moto, preparate per portare il necessario, affrontare la strada giorno dopo giorno,&nbsp;sotto la pioggia o sotto il sole in cerca delle onde perfette: Harrison Roach, Matt Cuddihy e Husni Ridwan sperimenteranno gli alti e bassi di un grande viaggio on the road.  Scritto e narrato dallo stesso Harrison Roach, il documentario&nbsp;si sviluppa attraverso&nbsp;gli incredibili scenari della costa orientale e le&nbsp;destinazioni di surf pi&ugrave; famose dell'Australia.&nbsp;  North to Noosa&nbsp;&egrave; un film interamente in lingua inglese. Ecco il trailer.  Giulia Cassinelli    &nbsp;  &nbsp;

Tra ragazzi che cavalcano onde e moto e poi la natura e tutta la sua forza... E' North to Noosa il nuovo film di Deus Ex Machina. Ecco il trailer

Deus Ex Machina: surf e moto in un film

Harley-Davidson ha realizzato la sua gamma Touring per realizzare i sogni di vita "on the road". Con la stessa filosofia &egrave; nato il progetto Rushmore, che punta a migliorare l'esperienza di guida in sella ad una moto da turismo della Casa di Milwaukee: per questo, da qualche anno, sono state impiegate innumerevoli ore a pianificare, progettare, modellare e testare le novit&agrave; a fianco di migliaia di clienti. "Per Harley-Davidson rappresenta una nuova direzione in materia di sviluppo del prodotto, che tiene conto dell'opinione della clientela non solo alla fine del processo ma durante tutte le sue fasi", ha dichiarato Scott Habegger, direttore Motorcycle Planning di Harley-Davidson. I risultati del progetto Rushmore saranno applicati ai modelli 2014 Road King Classic, Street Glide, Electra Glide Ultra Classic e Ultra Limited e Tri Glide Ultra Classic. Quattro le categorie sulle quali Harley-Davidson &egrave; intervenuta. Controllo: luci a led o doppi fari alogeni, freni collegati Reflex con ABS e motorizzazioni High Output Twin Cam 103 anche Twin-Cooled. Infotainment: Box con schermo a colori, connettivit&agrave; Bluetooth, riconoscimento vocale, tecnologia Text-To-Speech, navigazione GPS e supporto per intercom e CB in unico dispositivo. Comfort: dalla nuova carenatura batwing dotata di apertura SplitStream alla sella passeggero ridisegnata per maggiore aerodinamica ed ergonomia Stile: Tour-Pak e borse laterali rimodellati con elementi one-touch, parafanghi slanciati, cerchi leggeri in alluminio fuso e comandi manuali intuitivi.

Dalle idee e dai suggerimenti dei mototuristi nascono innovazioni e migliorie tecnologiche per i modelli touring e trike 2014 della Casa di Milwaukee

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