        LS2, che di recente ha lanciato il nuovo sito, arriva il modello X-Force, casco fuoristrada che riceve dalla FMI l&rsquo;omologazione FRHPhe-02, la pi&ugrave; innovativa ed esigente fino ad oggi (e che sar&agrave; obbligatoria dal 2026). E non &egrave; un caso che sia il primo casco off-road a riceverla. Una certificazione che garantisce che il casco &egrave; stato prodotto secondo elevati standard di qualit&agrave; e che ha superato tutti i tipi di test e, quindi, &egrave; sicuro per l'utente nella massime competizioni. Le caratteristiche del casco  LS2 X-Force &egrave; realizzato in Carbonio 9K e polistirene espanso multidensit&agrave; (EPS), e dispone appunto della doppia omologazione ECE 22.06 e FIM FRHPhe-02. Ha un peso di circa 1.200 grammi, ma oltre alla leggerezza offre una buona vestibilit&agrave; per tutti i motociclisti grazie all'ampia gamma di taglie (dalla XS alla 2XL) e alle quattro misure di calotta disponibili. Inoltre, &egrave; dotato di chiusura ad anello con doppia 'D', sottogola rinforzato e sistema di sgancio di emergenza. Per quanto riguarda il comfort, troviamo il sistema di ventilazione, con prese d'aria nella mentoniera e nella parte superiore anteriore del casco, ed estrattori nella parte posteriore. E poi grazie all&rsquo;EPS, si ha una migliore circolazione dell'aria all'interno. L&rsquo;X-Force ha anche un rivestimento interno ipoallergenico e traspirante, rimovibile e lavabile, con schiuma tagliata al laser per ottenere una migliore vestibilit&agrave;. Altro dettaglio, il foro nella mentoniera che permette di tenere attaccato il tubo di idratazione compreso nel kit presente nella confezione, oltre a una visiera pi&ugrave; lunga e aggressiva rispetto a quella estensibile e regolabile di cui il casco &egrave; dotato di serie. Cinque grafiche diverse (con varie combinazioni di colori), e un prezzo di 399 euro. SCATTA IL BLACK FRIDAY INMOTO: OFFERTE IRRINUNCIABILI SUGLI ABBONAMENTI&nbsp;       

La certificazione sar&agrave; obbligatoria dal 2026 ma &egrave; gi&agrave; stata conquistata dal modello, che garantisce massima sicurezza al pilota nelle competizioni

LS2 X-Force, il primo casco off-road con omologazione FIM 2

Da LS2 arriva il modello X-Force, casco fuoristrada che riceve dalla FMI l&rsquo;omologazione FRHPhe-02, la pi&ugrave; innovativa ed esigente fino ad oggi (e che sar&agrave; obbligatoria dal 2026). E non &egrave; un caso che sia il primo casco off-road a riceverla.

Nuovo LS2 X-Force le FOTO

        Quando accanto al nome Yamaha troviamo la lettera R, non c&rsquo;&egrave; molto da immaginare. Si parla chiaramente una moto stradale, una sportiva o una naked. Se poi dovesse seguire la lettera N (che fa riferimento alla cilindrata, in questo caso da 750 a 1.000 cc), e quindi la sigla sarebbe RN, il modello in questione comincia a delinearsi. Quando poi inizia a circolare la notizia che la Casa di Iwata ha presentato alcune domande di omologazione per un paio di nuovi modelli, con codice RN82 e RN83, &egrave; lecito affermare che ci sono due moto in cantiere. Le ipotesi Naturalmente si tratta di modelli in fase di omologazione e in attesa di essere approvati per l&rsquo;eventuale commercio in Europa. A questo va aggiunto che non ci sono altre informazioni, n&eacute; sui nomi finali n&eacute; sui dettagli tecnici. Ma questi indizi sono sufficienti per iniziare a fare qualche ipotesi. Al momento, Yamaha dispone di due motori che potrebbero essere utilizzati nelle RN82 e RN83: il tre cilindri CP3 da 889 cc che troviamo nella MT-09&nbsp;e il quattro cilindri da 999 cc della R1 e MT-10.&nbsp; Idee sui modelli che potremmo vedere presto? Impossibile non pensare che una delle prossime moto possa essere la Niken, considerato che l&rsquo;attuale versione in commercio della&nbsp;tre ruote di Iwata ha il codice RN58 (che richiama quelli in fase di omologazione). Va poi fatta un&rsquo;altra considerazione. La Niken &egrave; l'ultimo modello rimasto ad utilizzare il motore tre cilindri MT-09 da 847 cc Euro 4 e quindi rispetto alle nuove MT-09 e Tracer 9 &egrave; abbastanza indietro con gli standard di omologazione. Va da s&eacute; che per continuare a essere commercializzata sul mercato europeo necessita di un motore aggiornato e conforme ai limiti di emissioni (Euro 5). C&rsquo;&egrave; per&ograve; anche un&rsquo;altra pista, che porta a una R9, di cui si parla ormai da tempo e che ci aspettavamo addirittura di vedere a Eicma. Ma dopo la R7 con motore CP3 e questi ulteriori indizi, come non pensare che anche la R9 sia vicinissima al debutto? LE MOTO PI&Ugrave; ATTESE DEL 2022: NAKED E SPORTIVE       

Alcuni documenti di omologazione, con codice RN82 e RN83, scatenano le ipotesi: ecco cosa potremmo presto vedere sul mercato

Yamaha: si avvicina l'ora della R9 (e non solo)

Nel 2020 &egrave; scattato l&rsquo;obbligo dell&rsquo;Euro 5 per i veicoli di nuova omologazione, poi da gennaio 2021 &egrave; diventato obbligatorio commercializzare mezzi esclusivamente con questo standard. Dal 2024, infine, assisteremo a un ulteriore step: tutti i veicoli di nuova omologazione dovranno essere Euro 5+. Ma cosa significano queste codifiche?  L&rsquo;iter omologativo dei veicoli  Euro 5 &egrave; la codifica che comprende un insieme di standard europei sulle emissioni inquinanti applicata nell&rsquo;ambito di una politica che ha l&rsquo;obiettivo di ridurre l&#39;inquinamento atmosferico. A sua volta, il termine omologazione definisce l&rsquo;intero processo di approvazione di un veicolo, che termina con il rilascio dell&rsquo;autorit&agrave; preposta di un certificato grazie al quale il prodotto entra in uno specifico mercato. Il tutto inizia con l&rsquo;accreditamento, poi ci sono i test (in accordo a norme e direttive) e dopo la preparazione di relazioni tecniche comprovate da trasmettere alle autorit&agrave; competenti, come i dipartimenti dei trasporti dei vari Ministeri Europei. Ultimo passo, l&rsquo;ottenimento dell&#39;approvazione finale.  Le novit&agrave; dell&rsquo;Euro 5+  Dal 2024 entrer&agrave; in vigore per i nuovi modelli l&rsquo;Euro 5+. E come &egrave; accaduto per l&rsquo;Euro 5, il 5+ sar&agrave; poi obbligatorio dal 2025 per tutti quelli in commercio. Cosa cambia per le omologazioni dei motoveicoli? Sar&agrave; necessario prevedere particolari test per il calcolo delle emissioni. Tra le novit&agrave; pi&ugrave; significative che introdurr&agrave; l&rsquo;Euro 5+ ci sono, per esempio, una nuova fase della diagnostica di bordo (OBD II, integrata solo in fase parziale sulle attuali omologazioni moto Euro 5), dei test di durabilit&agrave; pi&ugrave; rigorosi e e forse anche ulteriori riduzioni alla rumorosit&agrave;. &ldquo;Il recente passaggio all&rsquo;Euro5 avvenuto nell&rsquo;ultimo biennio &egrave; solo un nuovo punto di partenza per un ulteriore aggiornamento legislativo, cos&igrave; come imposto dalla Comunit&agrave; Europea per i veicoli di categoria L (che include ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli)&rdquo;, dichiara Pietro Vergani, Business Unit Manager Commercial Product (Automotive &amp; Industrial) di T&Uuml;V Italia, gi&agrave; al lavoro con alcuni clienti costruttori sui nuovi requisiti di omologazione. &ldquo;Oltre a quanto gi&agrave; previsto ad oggi ci troveremo a valutare in modo pi&ugrave; approfondito diversi requisiti tecnici&rdquo;.  MOTO ELETTRICA? NON PU&Ograve; ANCORA SOSTITUIRE QUELLA A BENZINA 

Dal 1&deg; gennaio 2021 &egrave; scattato l&rsquo;obbligo dell&rsquo;Euro 5 per tutti i mezzi commercializzati, ma tra tre anni arriva un altro step: ecco cosa cambia

Euro 5+, dal 2024: cosa cambia nella nuova norma di omologazione per le moto

        Nel pentolone di MV Agusta bolle una nuova Brutale 1000 che far&agrave; seguito all&rsquo;aggressiva 1000 RR, l&rsquo;unica 4 cilindri in listino e accompagnata per il momento da tante 800: a giudicare dai documenti di omologazione, &egrave; in arrivo una sorella meno &ldquo;cattiva&rdquo; della RR, ma con tanti aspetti in comune.  Guida pi&ugrave; tranquilla Dalle cifre riportate sulle carte, il motore della nuova Brutale 1000, che dovrebbe essere siglata RS, rester&agrave; lo stesso da 998 cc gi&agrave; presente sulla RR. Anche la potenza massima dichiarata &egrave; uguale, con i 208 Cv a 13.000 giri/min, cos&igrave; come il peso in ordine di marcia attestato a 208 kg. Quello che cambia &egrave; la larghezza massima, 835 mm contro gli 805 della RR, e l&rsquo;altezza del manubrio - 1.070 mm contro i precedenti 845 - e da questo possiamo immaginare una diversa posizione di guida, pi&ugrave; comoda e in stile Brutale 800. Meno cara? Una moto pi&ugrave; tranquilla e meno prepotente, insomma, che si ipotizza essere anche meno costosa della Brutale 1000 RR (32.300 euro di partenza). Quando arriver&agrave; sul mercato non &egrave;&nbsp;ancora certo, dato che ancora non &egrave; completo il processo di omologazione. MV Agusta F4 Senna: all'asta da Bring a Trailer uno dei 300 esemplari       

Dai documenti per l'omologazione emerge un nuovo modello con lo stesso motore ma dimensioni diverse, per una posizione di guida pi&ugrave; stradale. Quando arriver&agrave; sul mercato?

MV Agusta, all'orizzonte la sorella "più buona" della Brutale 1000 RR

        A cavallo fra anni '80 e '90 sono state presentate alcune delle moto che ora rappresentano il sogno proibito degli appassionati di youngtimer, modelli che per design e tecnica hanno segnato una generazione e portato ad un salto evolutivo notevole per le due ruote. Due di questi modelli sono la Honda RC30, meravigliosa V4 giapponese pioniera delle Superbike moderne, e la Ducati 916, che con il design di Tamburini &egrave; ancora riconosciuta come la pi&ugrave; bella sportiva mai realizzata.  Scempio necessario In Svizzera e in Australia, per&ograve;, lo stile unico di queste due moto &egrave; stato rovinato dalla legge. In entrambi i casi l'omologazione per la vendita nel paese prevedeva una regola identica per auto e moto in merito al posizionamento delle luci anabbaglianti e abbaglianti, che non potevano essere separate ma inserite in un unico proiettore (nelle auto uno per lato). Ducati e Honda avevano il "problema" di avere i due elementi separati con un faro a funzione anabbagliante e l'altro anabbagliante.&nbsp; Nell'esperienza dell'omologazione di Ducati, &egrave; stato impossibile modificare i fari originali mettendo entrambi gli elementi in due faretti cos&igrave; piccoli, si sarebbe dovuto rivedere tutto l'impianto elettrico e questo ha portato alla scelta di modificare telaietto faro e cupolino per ospitare uno sgraziatissimo faro quadrato, qualcosa di inguardabile e disarmonico. Un po' meglio &egrave; capitato alla RC30, che con le sue linee un po' pi&ugrave; abbondanti e classiche ha accolto in maniera meno tragica il faro quadro, bench&egrave; il doppio occhio tondo sia l'unico che veramente rende giustizia al cupolone della giapponese.  Un brutto anatroccolo&nbsp;interessante per i collezionisti Stessa cosa &egrave; capitata a Suzuki, che per alcuni suoi modelli GSX-R di seconda e terza generazione ha dovuto modificare il doppio proiettore in un singolo faro quadrato, ma con risultati meno tragici del previsto. A met&agrave; degli '80 ancora si producevano moto con faro quadro dall'indiscutibile fascino, come ad esempio Yamaha RD, Suzuki Gamma, Ducati SS e 851, solo per citarne alcune.&nbsp; Di recente la RC30 delle foto in questo articolo (con omologazione svizzera) &egrave; stata venduta all'asta negli Stati Uniti per la cifra tutt'altro che bassa di 40.000 dollari. Delle 916 australiane invece si &egrave; persa ogni traccia, bench&egrave; siano stati convertiti diversi esemplari come si pu&ograve; vedere dalla foto nel magazzino dell'importatore, che fa apprezzare anche come il telaietto portafaro &egrave; stato modificato per ospitare il singolo faro quadrato. Siamo sicuri che qualche collezionista sar&agrave; gi&agrave; sulle tracce di una di queste orrende, ma rare e affascinanti Ducati.  Ducati 999: perch&egrave; solo ora ne scopriamo il vero valore?       

Non c'&egrave; nulla di peggio del prendere un design iconico come quello delle sportive RC30 e 916 e rovinarlo per motivi di omologazione. In Svizzera e Australia sostituirono il doppio faro con uno singolo quadrato e il risultato fu tremendo

Una Ducati 916 col faro quadrato? Eppur lo fecero

Tra non molto anche gli scooter endotermici, come gi&agrave; succede per le quattro ruote, potranno essere convertiti in elettrico. A Bruxelles si ragiona sulla possibilit&agrave;, con lo schema di decreto predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che stabilisce le norme tecniche per il retrofit elettrico delle due ruote. Lo riporta il quotidiano La Repubblica, spiegando come il regolamento del Mit faccia seguito all&rsquo;iniziativa proposta dalla Francia ad aprile.  I veicoli interessati sono quelli a due, tre e quattro ruote (i Quad). Installando il kit elettrico su scooter e simili, non sar&agrave; pi&ugrave; possibile tornare al motore endotermico. Il testo inviato a Bruxelles dovrebbe tornare in Italia a febbraio ed entrare in vigore poco dopo, salvo modifiche necessarie.  ELEMENTI NECESSARI NEL KIT  Stando al testo, il kit elettrico dovr&agrave; essere costituito necessariamente da: un motopropulsore, un pacco batterie con sistema di gestione elettrica e termica degli accumulatori e di sistema di sezionamento e protezione, un&rsquo;interfaccia con la rete per la ricarica. Si precisa, nel regolamento, che &ldquo;ciascun sistema di riqualificazione elettrica &egrave; progettato, costruito e montato in modo che, in condizioni normali di impiego e malgrado le sollecitazioni cui pu&ograve; essere sottoposto, non siano alterate le originarie caratteristiche del veicolo in termini di prestazioni e sicurezza, nonch&eacute; in modo da resistere agli agenti di corrosione e di invecchiamento cui &egrave; esposto&rdquo;. &nbsp;Per l&rsquo;omologazione del veicolo, &egrave; necessario che non siano modificati i dispositivi di sicurezza attiva e passiva.  NULLA OSTA, S&igrave; O NO  &Egrave; richiesto il preventivo nulla osta del costruttore in caso sia necessario sostituire o modificare parti del mezzo oltre al sistema di propulsione. Non si richiede nulla osta per il cambio degli organi della catena cinematica che trasmette il moto tra l&rsquo;albero motore e le ruote di trazione, purch&eacute; potenza e coppia massima restino entro un intervallo predeterminato.  RESPONSABILIT&agrave; E DOCUMENTAZIONE  La responsabilit&agrave; della conformit&agrave; del mezzo ai parametri necessari per l&rsquo;omologazione spetta al costruttore del kit elettrico, che &egrave; responsabile anche delle modifiche al veicolo per l&rsquo;installazione. Il lavoro di riqualificazione elettrica &egrave; disposto presso la rete di officine di assistenza del costruttore, o presso un installatore in possesso di certificato autorizzativo da parte del Marchio produttore. Il kit elettrico deve riportare in modo leggibile e indelebile il marchio dell&rsquo;omologazione e le informazioni di utilizzo, manutenzione, installazione e smaltimento del kit. Per i kit elettrici che gi&agrave; sono omologati in altri Paesi dell&rsquo;Unione Europea, il riconoscimento in Italia sar&agrave; valido solo se i parametri saranno pari o superiori alle richieste del nostro Paese.  Bonus mobilit&agrave;, arrivano i primi rimborsi (in ritardo) 

Il regolamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti &egrave; al vaglio dell&#39;Ue e potrebbe entrare in vigore dopo febbraio 2021: la sintesi del testo e le informazioni pi&ugrave; rilevanti

Scooter, il kit per l&#39;elettrificazione passa da Bruxelles

Con un accordo triennale nasce ad Imola un polo di riferimento a livello nazionale e internazionale. &ldquo;&Egrave; con grande soddisfazione comunicare questa partnership con una societ&agrave; leader nel suo settore come ECO Certificazioni. Crediamo che l&rsquo;Autodromo sia la location ottimale per creare un polo tecnico per lo sviluppo di queste attivit&agrave;, una sinergia importante che dar&agrave; sicuramente sviluppo alla ricerca sulla riduzione di emissioni inquinanti.&quot; Sono le parole di Roberto Marazzi, Direttore Generale dell&#39;Autodromo di Imola.&nbsp;  Nello specifico le attivit&agrave; che verranno svolte all&#39;interno delle strutture dell&#39;Enzo e Dino Ferrari saranno:   1) Eco Certificazioni, leader nei servizi di Omologazione dei veicoli, utilizzer&agrave; la pista come un vero e proprio Laboratorio fornendo i propri servizi ad automobilisti e motociclisti e ad aziende del settore  2) Sempre Eco Certificazioni, forte dell&rsquo;esperienza accumulata in questi anni, organizzer&agrave; corsi di guida sicura, aperti ai privati: il miglior modo per acquisire tutte le conoscenze per viaggiare sempre nella massima sicurezza.  3) Certificazione dei test effettuati da terze parti che riguarda ogni componente dei veicoli esaminati. Questi test, che vengono continuamente aggiornati in funzione del progresso tecnologico dei mezzi di trasporto, per cui richiedono un&rsquo;alta professionalit&agrave; e strumentazione di avanguardia che ECO Certificazioni dispone e che l&rsquo;accordo con l&rsquo;Autodromo di Imola porter&agrave; a livello di eccellenza.    4) Promozione dei veicoli ibridi, full electric e a guida autonoma livello 2,3,4 e 5 con forte sensibilizzazione sulle loro potenzialit&agrave; in termini di qualit&agrave; dell&rsquo;ambiente e mobilit&agrave; del presente e del futuro.  5) Omologazioni internazionali ed estere: la comunit&agrave; europea ha armonizzato il processo di omologazione delle vetture e dei motocicli, facendo in modo che le stesse prove siano valide su tutto il territorio dell&rsquo;Unione Europea e quindi un&rsquo;omologazione italiana ha lo stesso valore di quella Francese oppure di Cipro. ECO Certificazioni &egrave; riconosciuta come Ente tecnico del Ministero di Cipro, per cui &egrave; in grado di fornire al cliente un&rsquo;omologazione valida in tutta la UE. Allo stesso tempo ECO Certificazioni &egrave; anche riconosciuta come Ente tecnico per altri regolamenti EXTRA UE che permettono al cliente di poter vendere in altri mercati prodotti gi&agrave; conformi alle normative specifiche.  6) Prove di omologazione inquinamento acustico ed ABS: le prove di inquinamento acustico e le verifiche del comportamento del sistema di frenatura ABS, vengono eseguite su proving ground costruite secondo le specifiche UNECE. L&rsquo;autodromo di Imola realizzer&agrave;, sotto la direzione tecnica di ECO Certificazioni, un proving ground specifico in modo da poter eseguire in totale autonomia le prove richieste durante l&rsquo;omologazione di nuovi veicoli o motocicli.  Una vita da Bimota: l&rsquo;intervista a Giuseppe Morri  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;   &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; 

L&#39;Enzo e Dino Ferrari punto di riferimento per il mondo dell&rsquo;auto e delle moto, sar&agrave; teatro per almeno tre anni di una serie di iniziative tese a rendere ancora pi&ugrave; sicuro e sostenibile il modo di guidare &nbsp;

L&#39;Autodromo di Imola diventa laboratorio per sicurezza e sostenibilit&agrave;

Volete migliorare estetica e suono della vostra Kawasaki Z800? Allora un occhio al catalogo HP Corse &egrave; meglio buttarlo, soffermandosi magari sul nuovo scarico Hydroform. Caratterizzato da una linea morbida e leggera, perfettamente intonata al design della Z800, Hydroform &egrave; costruito in acciaio Inox. Pi&ugrave; leggero, pi&ugrave; intonato del silenziatore di serie, &egrave; dotato di DB-Killer ed omologato per l'utilizzo stradale. Il prezzo &egrave; gi&agrave; noto: 450 Euro, ai quali va aggiunta l'IVA.    Per maggiori informazioni e per consultare il catalogo completo vi invitiamo a visitare il sito HP Corse:  www.hpcorse.com  &nbsp;

Lo scarico Hydroform by HP Corse migliora estetica, sound e prestazioni della Kawasaki Z800

La Z800 ancora pi&ugrave; bella con lo scarico Hydroform 

Ha la calotta in fibra di vetro, la chiusura a doppio anello, gli interni removibili e lavabili e il tettuccio fum&eacute; trasparente. Si chiama RP60 ed &egrave; il nuovo casco jet AGV dallo stile vintage, evidente sia nella linea che nella veste grafica. I dettagli sono estremamente curati cos&igrave; come la qualit&agrave;. Il peso &egrave; contenutissimo (soli 960 grammi) e l'interno in Dry-Comfort vanta uno speciale trattamento igienizzante che evita la formazioni di batteri e previene le allergie. Compresi nella confezione vi sono anche un paio di occhialoni in stile retr&ograve;. Il prezzo? 199 Euro Ecco alcune colorazioni:    [gallery ids="3924,3923,3922"]  

Da AGV arriva RP60 il casco jet pi&ugrave; vintage che c'&egrave;

10 risultati per 'omologazione'

LS2 X-Force, il primo casco off-road con omologazione FIM 2

Nuovo LS2 X-Force le FOTO

Yamaha: si avvicina l'ora della R9 (e non solo)

Euro 5+, dal 2024: cosa cambia nella nuova norma di omologazione per le moto

MV Agusta, all'orizzonte la sorella "più buona" della Brutale 1000 RR

Una Ducati 916 col faro quadrato? Eppur lo fecero

Scooter, il kit per l'elettrificazione passa da Bruxelles

L'Autodromo di Imola diventa laboratorio per sicurezza e sostenibilità

La Z800 ancora più bella con lo scarico Hydroform

Da AGV arriva RP60, il jet vintage