        Aston Martin e moto? Accoppiata difficile, ma non improbabile. Ne &egrave; un esempio la AMB 001 Pro, serie limitata ed esclusivissima nata nel 2022 dalla collaborazione tra la Casa automobilistica e Brough Superior e realizzata in appena 88 esemplari (nel 2019 era stata lanciata la AMB 001, a 100 esemplari). Uno di questi, per la precisione il numero 8, verr&agrave; battuto all&rsquo;asta su Iconic Auctioneers il 7 aprile 2024. Praticamente nuova  L&rsquo;Aston Martin Brough Superior AMB 001 Pro &egrave; spinta da un motore&nbsp;bicilindrico da 997 cc, con turbocompressore Garrett, che eroga una potenza di 225 CV. Una moto che, a differenza della AMB 001, non &egrave; omologata per l&rsquo;uso stradale. Essendo prodotta da Aston Martin, non manca l&rsquo;ispirazione al mondo delle auto: molti dettagli, infatti, fanno&nbsp;riferimento alla Aston Martin Valkyrie. La linea della moto &egrave; assolutamente futurista e tradotta da un telaio in alluminio CNC e una carena in fibra di carbonio (per un peso a secco di appena 175 kg), colore Verdant Jade e dettagli gialli. La AMB 001 Pro numero 8, si legge sul sito di Iconic Auctioneers, &egrave; praticamente nuova, avendo percorso zero chilometri. Questo sicuramente pesa, e non poco, sulla richiesta di prezzo (altissimo): &egrave; valutata tra 150mila e 200mila sterline (quindi tra circa 175mila e 233mila euro) STANNO ARRIVANDO ALTRE SUPER DUKE IN STILE BRABUS?       

L&rsquo;esemplare dell'esclusiva serie limitata (88 unit&agrave; in tutto) &egrave; praticamente nuovo, ma la cifra richiesta &egrave; davvero alta

Aston Martin Brough Superior, la AMB 001 Pro numero 8 è all’asta

Guy Martin &egrave; un nome ben noto per le sue imprese straordinarie nel mondo delle corse motociclistiche, eppure il suo record di velocit&agrave; sulla Hayabusa &egrave; stato recentemente infranto da Jarrod &#39;Jack&#39; Frost, amico e rivale. Martin, famoso per le sue avventure sul circuito del Mountain TT e per le imprese ad alto tasso di adrenalina, aveva stabilito un primato impressionante su ogni tipo di veicolo.  SUZUKI, NUOVI COLORI PER LA HAYABUSA NEL 2024  Per soli 7 km/h  Uno dei suoi record pi&ugrave; iconici era la velocit&agrave; massima mai raggiunta su una Hayabusa. Il pilota Frost per&ograve;, recentemente ha accettato la sfida di superare questo traguardo e ha dimostrando di poter battere il record. La sfida era tutt&#39;altro che facile, con la barriera delle 435 km/h come obiettivo. La moto di Frost era stata modificata per migliorarne le prestazioni e, regolando la rapportatura finale della moto e ottimizzando la pressione del turbo, &egrave; riuscito a battere il record raggiungendo 442 km/h. Il prossimo obiettivo? 443 km/h, anche perch&eacute;, come da lui ammesso, nel finale ha notato che ci fosse stato un &quot;leggerissimo calo di velocit&agrave;&quot;. La sfida quindi &egrave; ancora apertissima.  SUZUKI HAYABUSA 25TH ANNIVERSARY, SOLD OUT IN MENO DI 24 ORE  &nbsp; 

Il record di velocit&agrave; &egrave; stato battuto per soli 7 km/h, ma a quanto pare i due piloti sono pronti per riaccendere i motori&nbsp;

Jack Frost batte Guy Martin: la sua Hayabusa vola a 442 km/h

        Non tutti potrebbero avere il coraggio di salire sulla Crighton CR700W che quasi spaventa a leggere i dati tecnici: a spingerla c&rsquo;&egrave; un motore rotativo da 700 cc nominali in grado di erogare 220 CV e 142 Nm, con un peso di appena 130 kg. Insomma, tenera a bada una &ldquo;bestia&rdquo; del genere non &egrave; affatto semplice. Ci ha pensato Guy Martin, che non si &egrave; mai tirato indietro di fronte a sfide (quasi) impossibili. Sfrecciare a Cadwell Park Guy Martin ha portato in giro la Crighton CR700W sull&rsquo;asfalto di Cadwell Park, il noto circuito nel Lincolnshire, in Inghilterra. E lo spettacolo non &egrave; di certo mancato. Ma non era la sua prima volta su questa moto: gi&agrave; qualche tempo fa si era cimentato alla guida testandola in rettilineo, ma stavolta ha voluto mettersi alla prova al 100%, e per farlo ha scelto una delle migliori piste britanniche (che, non a caso, &egrave; anche una di quelle che conosce meglio, e questo lo ha certamente agevolato). Aggiungiamo che la moto &egrave; un modello che pochi possono permettersi: non solo per la difficolt&agrave; nel gestirla ma anche per la spesa da affrontare. Prodotta in appena 25 esemplari, ha un prezzo di 95mila sterline, ovvero quasi 110mila euro! Insomma, una moto per pochi(ssimi) in tutti i sensi.  QUALI TECNOLOGIE CAMBIERANNO LA MOTO IN FUTURO?       

Il pilota e star della tv ha sfrecciato su Cadwell Park in sella alla &ldquo;bestia&rdquo; con motore rotativo da 700 cc nominali che eroga 220 CV e 142 Nm

Guy Martin fa urlare la Crighton CR700W: il video

        Come imparare a guidare una moto da off-road, come gestirla e affrontare i sentieri pi&ugrave; impervi e divertirsi nella guida fuoristradale: tutto questo &egrave; alla base dell'apertura del nuovo B-Safe Park a San Martino Buon Albergo, in provincia di Verona, prevista per domenica 5 marzo.  Cosa si impara al Park All'interno del Park verranno svolti esercizi tecnici propedeutici all'uso delle maxi enduro, dual o scrambler, finalizzati, come accennato, a capire come gestire la moto su sentieri naturali, con un pensiero anche al divertimento. Il tutto, con istruttori qualificati e in condizioni di sicurezza.La scuola si trova a San Martino Buon Albergo (VR) in via Santa Croce, 1. KTM: APERTE LE ISCRIZIONI PER LA CHALLENGE ENDURO MAJOR 2023       

A San Martino Buon Albergo (VR) apre la scuola dedicata alle maxi enduro, dual e scrambler, per capire come gestire la moto su sentieri naturali, con un pensiero anche al divertimento

B-Safe Park, la scuola per imparare la guida in off-road

        Era il 2019 quando a Eicma viene svelata la Aston Martin Brough Superior AMB 001, una moto in edizione limitata (100 esemplari) capace di coniugare il design del celebre brand automobilistico e l'ingegneria di uno dei marchi leggendari dell&rsquo;universo due ruote. A spingerla c&rsquo;&egrave; il V-Twin da 997 cc,&nbsp;turbo supercharging, raffreddato ad aria e olio capace di sprigionare una potenza massima pari a&nbsp;180 CV, e con un peso di appena 180 kg a secco. Dopo tre anni fa&nbsp;il suo debutto l&rsquo;AMB 001 Pro, che &egrave; stata ulteriormente potenziata ed &egrave; ancora pi&ugrave; esclusiva. Le caratteristiche  Il motore &egrave; un bicilindrico sempre da 997 cc, sovralimentato con una turbina a geometria variabile: la potenza, ovviamente, aumenta, per la precisione del 25%, ora siamo a 225 CV (e il rapporto potenza/peso &egrave; di&nbsp;1,28 CV/kg). Questa nuova serie limitata (si sono fermati a 88 esemplari) non &egrave; per&ograve; omologata per l&rsquo;uso stradale. Parlando dei estetica, l&rsquo;AMB 001 Pro si ispira al mondo delle auto pi&ugrave; che mai: i dettagli, infatti, fanno riferimento alla Aston Martin Valkyrie. Per un peso cos&igrave; ridotto (che scende, a secco, a 175 kg!), come per il modello precedente, non si &egrave; lesinato con la fibra di carbonio, un po&rsquo; ovunque. Troviamo poi spoiler anteriore e ali laterali, ruote da 17&rdquo; con gomme slick. L&rsquo;impianto frenante comprende due dischi da 320 mm con pinze ad attacco radiale e quattro pistoncini, mentre passando al reparto sospensioni c&rsquo;&egrave; la forcella con schema Fior in alluminio lavorato al CNC e il monoammortizzatore regolabile in precarico ed estensione con un'escursione di 112 mm, e infine al retrotreno un forcellone in alluminio ricavato dal pieno. Quanto cosa tutto questo? La bellezza di 148.900 euro, tasse escluse ovviamente. Chiss&agrave; se bisser&agrave; il successo del modello precedente, sold out in poco tempo. BROUGH SUPERIOR LAWRENCE DAGGER, CLASSICA DI LUSSO DAL PREZZO CHIC       

La AMB 001 Pro sar&agrave;&nbsp;limitata&nbsp;a 88 esemplari e si ispira alla supercar inglese. Coster&agrave; la bellezza di 148.900 euro

Aston Martin e Brough Superior: operazione Valkyrie

Un modello limitato a 88 esemplari, che ha debuttato a Eicma ulteriormente potenziato rispetto al precedente del 2019. E costa la bellezza di 148.900 euro 

AMB 001 Pro by Aston Martin e Brough Superior

Da Harley-Davidson Sportster a Soulbreaker Martini, che detta cos&igrave; sembra il nome di un nuovo cocktail, in realt&agrave; &egrave; la personale elaborazione di un customizer spagnolo che si fa chiamare Lord Drake. Il signor Drake ha presentato la sua creazione lo scorso autunno e, a quanto pare, si tratta della prima di una serie di esemplari in edizione limitata che verranno rilasciate nel corso dei prossimi mesi.  Gli interventi sulla Harley    In quanto a modifiche e personalizzazione, il customizer non ci &egrave; andato affatto piano, plasmando a suo piacimento il telaio della Harley, ha poi aggiunto nuove sospensioni anteriori e posteriori e per il motore uno scarico Vance &amp; Hines e un filtro dell&rsquo;aria firmato Roland Sands Design. Tra gli interventi, anche nuovi cerchi a razze che accolgono gomme Continental, protette da parafanghi personalizzati; inediti anche il manubrio Biltwell e la sella, realizzata ad hoc per questa custom. Mentre per il serbatoio &egrave; stato deciso di mantenere l&rsquo;originale. E poi, solo alla fine, Lord Drake ha deciso di dare il tocco &ldquo;Martini&rdquo;: per i colori, infatti, il customizer spagnolo ha scelto di verniciare la moto con le tonalit&agrave; che caratterizzano il Marchio di bevande alcoliche. Nessuna notizia, per adesso, sul prezzo.  DUCATI 1100 FUSE, LA CUSTOM TEXANA BY REVIVAL CYCLES 

Il customizer spagnolo Lord Drake ha realizzato un inedito esemplare ispirandosi al marchio di bevande alcoliche

Soulbreaker Martini, come ti modifico una Harley-Davidson Sportster

I tentativi di Guy Martin di battere i record di velocit&agrave; sono rimbalzati sul web molte volte negli ultimi anni. D&rsquo;altronde con un pilota della sua fama non pu&ograve; che essere altrimenti: oggi &egrave; anche un&rsquo;icona televisiva (nel Regno Unito una vera star). Le sue ultime gesta sono state allo Straightliners Top Speed di Elvington, dove in sella alla Crighton CR700W, Martin &egrave; riuscito a raggiungere 187,3 miglia orarie, ovvero 301 km/h.    I numeri della Crighton  Un risultato che non lo soddisfa, considerando che il suo obiettivo &egrave; quello di superare la barriera delle 200 miglia (cio&egrave; circa 321 km/h). Certo &egrave; che i numeri ottenuti sulla Crighton fanno ben sperare. La moto eroga una potenza di 220 CV e peso 129,5 kg, quindi un rapporto pari a 1,69 CV/kg (simile se non addirittura migliore rispetto a quello di una MotoGP). Un traguardo possibile grazie anche al motore Wankel, propulsore a pistoni rotativi di soli 43 kg da 699 cc (calcolati), e ai numerosi elementi in fibra di carbonio di cui &egrave; fatta la CR700W. La moto &egrave; uno degli esperimenti pi&ugrave; interessanti degli ultimi anni, prodotta in soli venticinque esemplari, la Crighton CR700W viene venduta al prezzo di 112mila euro e pu&ograve; essere utilizzata esclusivamente su circuito, ma non in gara.&nbsp;  SVIZZERA, TORNANO LE GARE DOPO 63 ANNI: MA SERVONO PISTE MODERNE 

In sella alla sua Crighton CR700W ha ottenuto buoni risultati e&nbsp;che fanno ben sperare per il record da battere

Guy Martin e il motore Wankel: il nuovo obiettivo sono i 321 km/h

        La notizia della collaborazione tra Aston Martin e Brough Superior circola gi&agrave; da diverso tempo. Il frutto di questa unione, la AMB 001, era stato presentato a Eicma 2019 come prototipo, ma ci sono voluti quasi tre anni per avere aggiornamenti degni di nota (c'&egrave; stata pure sempre una pandemia di mezzo). Adesso, finalmente, pare che la luxury bike sia in moto per le prime consegne. Serie limitata ed esclusiva  La produzione, trattandosi di una sportiva di lusso, &egrave; limitata: solo 100 esemplari, per non tradire quella matrice di esclusivit&agrave; che sta alla base della collaborazione di Brough Superior con la Casa automobilistica britannica, che di lusso ne sa qualcosa. Gli esemplari, assemblati a mano nello stabilimento di Tolosa, non sono omologati per l&rsquo;utilizzo su strada e ogni elemento &egrave; stato costruito su misura (potevamo aspettarci altro di diverso dopo tutta questa attesa e queste premesse?). A spingerli un bicilindrico a V sovralimentato da&nbsp;997 cc, che eroga&nbsp;una potenza di 180 CV. Secondo quanto dichiara Brough Superior, il peso a secco &egrave; di 180 kg, grazie al massiccio utilizzo della fibra di carbonio, che troviamo nel telaio, mentre alluminio e titanio sono stati scelti per realizzare altre componenti. Altri dettagli sulla livrea: da Aston Martin Racing arrivano le colorazioni Stirling Green e Lime Essence, per i cerchi si &egrave; optato il Matt Black, mentre la sella &egrave; in pelle Oxoford Tan cucita a mano. Omaggio alle quattro ruote della Casa britannica con le appendici aerodinamiche che richiamano quelle della Aston Martin&nbsp;Valkyrie. E il prezzo? 108mila euro. E pare che qualche esemplare sia ancora senza proprietario.  EDITORIALE DEL DIRETTORE: AVANTI SEMPRE, PAURA MAI!       

La sportiva di lusso, nata dalla collaborazione tra il Marchio britannico di auto e Brough Superior e realizzata in 100 esemplari, &egrave; realt&agrave;

Aston Martin AMB 001, la luxury bike finalmente in consegna

        Telaio e manifattura britannica, motore di derivazione Kawasaki: il re della velocit&agrave; Guy Martin sta sviluppando due nuove moto. Si chiamano Reed Racer e Dot Demon, sono sportive e classiche allo stesso tempo, e si portano appresso un marchio storico, rinato anche grazie all'ex pilota britannico.  DOT MOTORCYCLES: LA RINASCITA, 40 ANNI DOPO La storia della Dot Motorcycles ha radici antiche. Nel 1903 vince sull'Isola di Man con il fondatore e pilota Harry Reed. Nel 1978, dopo anni di successo nelle competizioni trial britanniche, il brand chiude. Pi&ugrave; di quarant'anno dopo, ecco la rinascita grazie ai due ingegneri Anthony e Daniel Keating, il cui intento &egrave; costruire moto sportive potenti e leggere, grazie all'aiuto, in fase di sviluppo, di Guy Martin, anch'egli con un passato al Tourist Trophy. TELAIO E CICLISTICA Dietro entrambi i nomi scelti per i modelli, ci sono dei significati precisi. La Reed Racer prende il nome dal fondatore Harry Reed, mentre invece Dot Demon era un soprannome dato alle scrambler del marchio durante le competizioni nel 1961. La Reed Racer &egrave; una caf&eacute; racer, mentre la Dot Demon &egrave; una scrambler. Entrambe pesano 169 kg, ed entrambe sono realizzate su un telaio tubolare in acciaio e un forcellone a traliccio. Davanti trova spazio una forcella a steli rovesciati Showa Big Piston, dietro invece trova spazio un monoammortizzatore. Racer e Demon calzano entrambe cerchi da 17" con pneumatici 120/70 ZR 17 e 160/60 ZR 17. L'impianto frenante &egrave; Brembo. IL MOTORE DELLA KAWASAKI Z650 La spinta &egrave; invece affidata a un bicilindrico in linea Kawasaki da 650 cc e 68 cavalli derivato dalla Z650. Altra differenza tra i due modelli &egrave; che sulla Racer, i terminali di scarico pendono direttamente sotto la parte posteriore, sulla Demon pendono invece di lato. Dot Motorcycles non ha ancora annunciato i prezzi. KAWASAKI: NUOVI COLORI E EURO5 PER LE 650 BICILINDRICHE       

Con un glorioso passato nelle competizioni trial, la Casa britannica rinasce anche grazie al supporto di Guy Martin, e lancia sul mercato una caf&eacute; racer e una scrambler

Dot Motorcycles, il ritorno del marchio con Reed Racer e Dot Demon

        Che Guy Martin abbia messo nel suo mirino il record di velocit&agrave; sulla terra (che oggi &egrave; 376,3 miglia orarie, ovvero&nbsp;605,5 km/h) non &egrave; certo una novit&agrave; e ve ne avevamo gi&agrave; parlato in passato. Sono mesi che lavora con il team Project 100 per questo obiettivo: insieme hanno elaborato Streamliner 52 Express, spinto da un&nbsp;motore Rolls Royce&nbsp;utilizzato sull&rsquo;elicottero Westland Lynx, impiegato nell&rsquo;esercito e nella marina britannici, con&nbsp;1.200 CV di potenza massima. L&rsquo;impresa &egrave; fissata per il 2023, sul Salar de Uyuni, deserto di sale in Bolivia, nel frattempo Guy Martin si tiene in allenamento. Allenamento &ldquo;leggero&rdquo; Proprio nei giorni scorsi, il pilota &egrave; stato presso l'Elvington Airfield in Gran Bretagna per due giorni di test, durante i quali ha portato il suo mezzo a 150 km/h il primo giorno, a 240 km/h il secondo. Velocit&agrave; &ldquo;basse&rdquo; per il pilota e il suo team ma importanti per consentire di rilevare tutta una serie di dati utili per sviluppare ulteriormente le capacit&agrave; del mezzo e fare quindi un altro passo verso il record di velocit&agrave;. Queste prove, infatti, hanno anche permesso al responsabile tecnico Dave Blundell e al progettista Alastair Smith di apportare alcune modifiche meccaniche, considerato che lo Streamliner ha corso senza alcun supporto aerodinamico. Senza dubbio, il lavoro &egrave; ancora lungo, ma da Guy Martin ci possiamo aspettare veramente di tutto. Anche di sfrecciare a oltre 600 km/h. AERODINAMICA DELLA MOTO: FORME E SOLUZIONI PER SFIDARE IL DIO DEL VENTO       

Pilota e team sono stati in Gran Bretagna per alcune prove. Si lavora per il 2023, in Bolivia, quando tenteranno di battere il primato su terra di 605,5 km/h

Guy Martin testa lo Streamliner per battere il record di velocità

        Un pilota famoso per le sfide ad alta velocit&agrave;, un ingegnere di 77 anni e un veicolo di 9 metri per registrare un primato su terra. Guy Martin, Alex Macfadzean e quello che si chiama Streamliner hanno fissato il loro obiettivo. Record 400 mph Guy Martin ha messo nel mirino il record di velocit&agrave; su terra, che oggi &egrave; la gi&agrave; incredibile cifra di 376,3 miglia orarie &ndash; 605,5 km/h e l&rsquo;appuntamento &egrave; per il 2022 in Bolivia. A spingere lo Streamliner c&rsquo;&egrave; un motore Rolls Royce utilizzato sull&rsquo;elicottero Westland Lynx, impiegato nell&rsquo;esercito e nella marina britannici: 1.200 Cv la potenza massima, da sfruttare nel canonico percorso imposto dalle regole ufficiali per il record. Martin dovr&agrave; correre su un tracciato lungo un miglio per due volte in direzioni opposte e cercare di toccare quota 400 mph, per riportare il primato in Gran Bretagna &ndash; gi&agrave; detentrice per sei volte dal 1937 ad oggi. Breve storia Il primo recordman fu l&rsquo;americano Gene Walker nel 1920, ma nell&rsquo;albo d&rsquo;oro si &egrave; iscritto anche l&rsquo;italiano Piero Taruffi, nel 1937. I 605,5 km/h portano invece la firma di Rocky Robinson, nel 2010. Macfadzean ha ammesso una leggera ossessione per quest&rsquo;avventura, alla quale lavora dal 2008: lo Streamliner &egrave; oggi in fase di perfezionamento e sar&agrave; testato sia su strada che nella galleria del vento, per ritoccare la propria aerodinamica ispirata agli aerei Tornado della RAF. Tra i test intermedi prima della sfida in Bolivia, alcuni saranno svolti su una ex pista dell&rsquo;aviazione britannica. Pilota esperto Intanto Guy Martin, oggi presentatore televisivo, si prepara a compiere un&rsquo;altra impresa su due ruote dopo aver firmato il record di velocit&agrave; su Triumph, il picco pi&ugrave; alto raggiunto dalla Casa motociclistica che nel 2016 ha realizzato un modello apposta per il primato; nel frattempo, per lui, continua la sfida su Hayabusa per il record di velocit&agrave; con motore termico. Kawasaki Z1000: due anni per battere il record, tre secondi per fallire       

Obiettivo Bolivia 2022 per il celebre pilota e conduttore tv: nel mirino ci sono i 605 km/h su due ruote, per farlo c'&egrave; l'ingegnere Macfadzean e un motore Rolls Royce da elicottero RAF

Guy Martin, sfida sullo Streamliner per il record di velocità su terra

        Ci sono uomini con la scorza talmente dura e un fegato grande a tal punto da non poter rinunciare al brivido della velocit&agrave;. Quella stessa velocit&agrave; con cui ogni motociclista fa i conti quando monta in sella alla propria due ruote. Poi c&rsquo;&egrave; Guy Martin che, oltre ad avere fegato e scorza, possiede anche quella innata voglia di misurarsi con l&rsquo;impossibile per cercare di superare quei limiti che solo la ragione umana pu&ograve; imporre. E cos&igrave;, dopo aver acquistato nel 2018 una Suzuki Hayabusa completamente originale, ha deciso di volersi tuffare nell&rsquo;ennesima nuova sfida: superare le 300 miglia orarie (circa 482 km/h) in sella ad una motocicletta alimentata da un motore termico.  Figlia del vento: ecco la nuova Suzuki Hayabusa SULLE ALI DEL FALCO PELLEGRINO Dopo averci gi&agrave; provato nel corso del 2020 &ndash; toccando per&ograve; &ldquo;solamente&rdquo; le 282 miglia orarie (454 km/h) &ndash; quel pazzo di Martin ha deciso che il 2021 fosse per lui il momento giusto per salire di nuovo sulle ali del falco pellegrino, proponendo una sfida per cui vale veramente la pena morire. &ldquo;Sono giunto alla conclusione che quando fai qualcosa del genere &ndash; ha spiegato Martin - se non sei disposto a morire &egrave; perch&eacute; non vuoi davvero farla.&rdquo;             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Guy Martin (@guymartinofficial)      HAYABUSA, DESTINATA A VOLARE Pi&ugrave; di tre anni fa Martin compr&ograve; la mitica sport tourer giapponese &ndash; gi&agrave; velocissima in versione omologata - per meno di 6mila euro. Tuttavia, a distanza di pochi anni, quella moto &egrave; ora quasi impossibile da riconoscere. Certo, le forme inconfondibili della Hayabusa sono ancora l&igrave; che giacciono sotto le svariate modifiche eseguite in collaborazione con alcuni professionisti del settore, ma ora quella moto &ndash; che di base monta un motore quadricilindrico da 1298 cc e 175 cv, capace di toccare i 312 km/h di velocit&agrave; massima &ndash; &egrave; stata rivisitata con una carenatura speciale e un motore sovralimentato capace di erogare 830 cv di potenza. Insomma, qualcosa che fa venire i brividi anche al motociclista pi&ugrave; efferato. &ldquo;Quando ho toccato le 280 mph - ha raccontato ancora Martin &ndash; ho subito pensato che avrei voluto raggiungere velocit&agrave; ancora pi&ugrave; elevate. Voglio riprovarci e non vedo l'ora. Sono solo 16 secondi ed &egrave; solo una questione di tenere i nervi saldi ed essere mentalmente preparato. Quando guido a quelle velocit&agrave; poi non dormo per due giorni di fila.&rdquo; Che dire&hellip; in bocca al lupo, Guy!  Hayabusa Web Edition, serie speciale di 10 esemplari       

La mitica Sport tourer &egrave; stata completamente rivisitata e ora presenta una carenatura speciale e un motore sovralimentato capace di erogare 830 cv di potenza

Guy Martin e Hayabusa: obiettivo 482 km/h sulle ali del falco pellegrino

La mitica Sport tourer è stata completamente rivisitata e ora presenta una carenatura speciale e un motore sovralimentato capace di erogare 830 cv di potenza. Eccola in queste foto

Guy Martin e Hayabusa: obiettivo 482 km/h

        La moto che non c&rsquo;&egrave;. Quella che non vive all&rsquo;interno di nessun listino e che un giorno potrai guidare solamente tu. Se &egrave; questo quel che cerchi, non hai alternative, ci&ograve; che ti serve &egrave; un customizer. Creatori di sogni, visionari irriverenti (e talvolta anche un po&rsquo; folli), sono loro a portare avanti una delle attivit&agrave; professionali pi&ugrave; affascinanti del mondo moto. Per farci guidare tra i meandri di questo universo sfaccettato e multiforme, siamo andati a Verona a bussare alla porta di Nicola Martini, alias Mr Martini, figura di spicco del panorama internazionale.&nbsp; La cosa da mettere subito in chiaro, &egrave; che quella del customizer, prima di essere una professione, &egrave; soprattutto un&rsquo;attitudine. Un modo di stare al mondo. Un&rsquo;impellenza creativa, che porta a riversare sulla realt&agrave; la propria visione e il proprio gusto estetico, al solo scopo di renderla unica. &ldquo;Ognuno ha la sua storia,&rdquo; racconta Mr Martini, mentre sorseggiamo uno spritz ai tavolini dello Special Mr Martini, il locale nato come effetto collaterale della sua attivit&agrave; di preparatore. &ldquo;A me sin da piccolo piaceva l&rsquo;idea di trasformare le cose per renderle diverse da come sono. Mio pap&agrave;, ad esempio, aveva una vecchia Topolino, e io me la sognavo gi&agrave; un po&rsquo; pi&ugrave; bombata, un po&rsquo; pi&ugrave; sportiva. Mi facevo un sacco di viaggi mentali. Anche la bicicletta la volevo diversa, di un colore che non fosse uno di quelli soliti. &Egrave; una cosa che uno possiede di indole. Ce l&rsquo;ha dentro&rdquo;. &nbsp; Certo &egrave;, che ogni pulsione istintuale dev&rsquo;essere pur sempre supportata da competenze specifiche. Non basta una semplice predisposizione, infatti, per poter affrontare complicati lavori di officina e trasformare una moto in una splendida special. E se da un lato &egrave; difficile stabilire quanto sia preponderante la componente artistica su quella tecnica, &egrave; anche vero che non &egrave; sempre necessario saper far tutto da s&eacute;.&nbsp; &ldquo;Di sicuro devi avere un&rsquo;infarinatura generale, ma dove non arrivi, ci sono aziende e maestranze a cui poter delegare la realizzazione di questa, o quell&rsquo;altra componente. L&rsquo;importante &egrave; avere un&rsquo;idea, una visione generale del progetto. Puoi possedere un grandissimo bagaglio tecnico, ma se non ci sono la fantasia e l&rsquo;immaginazione, a guidarti, allora c&rsquo;&egrave; poco da fare&rdquo;. La fantasia al potere, quindi? Sarebbe bello, ma in realt&agrave; le cose non stanno proprio cos&igrave;. Almeno in Italia, dove insiste una regolamentazione molto limitante in materia di modifiche ai veicoli (siano essi auto, oppure moto), che condiziona fortemente l&rsquo;attivit&agrave; dei customizer. &ldquo;Questo &egrave; un tema delicato,&rdquo; commenta Mr Martini. &ldquo;Di fatto nel mondo moto, i vincoli di omologazione sono altissimi e non esistono apparati che consentono di regolarizzare in maniera agevole le modifiche. In Germania, per esempio, &egrave; tutto pi&ugrave; facile. Alla fine ho dovuto sviluppare un concetto che si pu&ograve; sintetizzare cos&igrave;: stravolgere, senza stravolgere. Un po&rsquo; come cambiare abito a una struttura, che deve rimanere il pi&ugrave; possibile intatta&rdquo;. Ecco il primo muro, quindi, contro il quale rischiano di infrangersi sogni e aspirazioni dei novelli customizer. Per rimanere nei cardini imposti dalla regolamentazione, e riuscire comunque ad emergere con progetti originali e creativi, occorrono talento, perseveranza, e soprattutto metodo. Ma anche qui la faccenda &egrave; tutt'altro che semplice, perch&eacute; un metodo vero e proprio - un vademecum del perfetto preparatore - di fatto non c&rsquo;&egrave;. Ogni lavoro &egrave; una storia a se stante, ogni opportunit&agrave; vive di vita propria, e l&rsquo;unica strada percorribile &egrave; quella di affidarsi all'intuito.&nbsp;&nbsp;&nbsp; &ldquo;Non c&rsquo;&egrave; una regola. Quando qualcuno che ammira il tuo lavoro ti cerca per una special, la prima cosa che fai &egrave; analizzare la situazione: ha gi&agrave; una moto da customizzare? Ha in mente un progetto su una particolare moto? Dopodich&eacute;, l&rsquo;idea nasce un po&rsquo; per volta, dai colloqui col cliente, e da ci&ograve; che rivela il mezzo a mano a mano che lo smonti. Qualche anno fa, Kawasaki mi ha chiesto di lavorare su una sua moto, la Vulcan 650, per presentarla a EICMA in versione speciale. Non conoscevo minimamente quel modello e all&rsquo;inizio non avevo idea di cosa fare. Cos&igrave; ne presi una e cominciai a smontarla, provando a ragionare su alcuni aspetti che potevano essere interessanti. Solo a quel punto capii che la strada giusta era riprendere il filo delle Kawasaki anni &lsquo;70. Insomma, spesso il processo &egrave; in divenire&rdquo;. A questo punto dovrebbe essere chiaro: al netto del talento e delle innate qualit&agrave; artistiche, nel mestiere del customizer le difficolt&agrave; non mancano; e soprattutto, non esistono manuali a cui appellarsi nei momenti di difficolt&agrave;. Eppure, nonostante ci&ograve;, siamo stati bravi e... voil&agrave;, ecco la nostra bella special, pronta a mostrarsi al mondo in tutto il suo splendore. Ma siamo certi di poterci sentire arrivati? Sull&rsquo;argomento Mr Martini non ha dubbi. &ldquo;No! Cambiano i tempi, le economie. Cambiano le aziende. Specialmente negli ultimi anni, in tanti si sono buttati in questo settore, erroneamente convinti che fosse facile guadagnare. Invece, &egrave; difficile riuscire a vivere di sole special. Almeno in Italia, per le ragioni che dicevamo prima. Allora si deve essere capaci di mescolare questa attivit&agrave; anche con altro. Io dico sempre che bisogna avere due gambe per camminare bene: prima ne porti avanti una, poi porti avanti l&rsquo;altra. Ho iniziato a vendere le Triumph, quando all&rsquo;epoca non ci credeva nessuno, ma intanto avevo un&rsquo;altra attivit&agrave; che mi sosteneva. Cos&igrave;, mentre una mi garantiva da mangiare, avevo la possibilit&agrave; di far crescere l'altra. Poi, quando la concessionaria ha iniziato a rendere, sono partito con la customizzazione; che in seguito mi ha sostenuto quando la concessionaria ha avuto qualche difficolt&agrave;; mentre oggi &egrave; stata il trampolino di lancio per l&rsquo;attivit&agrave; ristorativa. Bisogna procedere passo dopo passo, questo &egrave; il segreto&rdquo;. Diversamente da altri paesi - come ad esempio gli Stati Uniti, dove gi&agrave; negli anni &lsquo;70 e &lsquo;80 Harley-Davidson si rivolgeva ai customizer per capire come fare le motociclette - in Italia non possiamo vantare una vera e propria tradizione di settore. E questo sicuramente non aiuta. Inoltre, il fatto che le Case produttrici abbiano iniziato a seguire la moda modern-classic, iniziando a proporre vere e proprie &ldquo;special di serie&rdquo;, penalizza ancora di pi&ugrave; la professione. &ldquo;Questa cosa ci ha tolto praticamente tutto - dice Mr Martini - perch&eacute; se puoi pagare una moto a rate, restituirla dopo due anni, non avere problemi di omologazione, di revisione, e sfruttare cataloghi zeppi di accessori omologati realizzati ad hoc&hellip; chi te lo fa fare di farti fare una special? Devi essere proprio convinto di volerne una. Prima, tante cose che la gente voleva potevamo farle solo noi&rdquo;. Ma allora, in questo scenario non esattamente entusiasmante, vale ancora la pena provarci? Quale consiglio si pu&ograve; dare ad un giovane promettente che vuole diventare a tutti i costi customizer? &ldquo;Se mio figlio mi chiedesse di fare il customizzatore, forse gli direi di lasciar perdere. Ma se insistesse, il consiglio pi&ugrave; importante sarebbe quello di crearsi un&rsquo;identit&agrave;. Sapersi distinguere &egrave; fondamentale. Solo cos&igrave;, dopo anni di gavetta e sacrifici, si potr&agrave; essere presi in considerazione. Fare una moto, &egrave; un po&rsquo; come partorire un figlio. Ci vogliono tantissime energie, in termini di tempo e di pensiero. E cosa verr&agrave; fuori, non sempre lo sai gi&agrave;. Se arrivi a qualcosa di gi&agrave; visto, meglio lasciar perdere. Devi sforzarti di trovare sempre la formula magica. Il tuo tocco personale. Liberandoti il pi&ugrave; possibile dai compromessi. Ecco, questa &egrave; forse la cosa pi&ugrave; difficile, ma anche pi&ugrave; importante: la conquista, e la difesa, della propria libert&agrave; espressiva&rdquo;. PROVA TRIUMPH TRIDENT 660       

Quella del customizer &egrave; una professione affascinante, ma anche difficile. Soprattutto in Italia. Siamo stati a Verona per parlarne con Mr Martini, creatore di sogni e visionario irriverente

Mr Martini: una vita "speciale" (ma non in Italia)

Nasce dalla collaborazione tra Aston Martin e Brough Superior questa sportiva realizzata in 100 unit&agrave; ed in vendita a 108.000 euro .Una moto tanto bella quanto esclusiva, da sistemare nel salotto di casa ????

AMB001: sportiva di lusso! FOTO

        Sportiva ed esclusiva: le due caratteristiche fondamentali di AMB 001, la prima moto della storia Aston Martin realizzata insieme a Brough Superior, "la Rolls-Royce delle moto". All'edizione 2019 di EICMA la presentazione. Fascino e prestazioni, una dichiarazione d'intenti evidente.  TEST IN PISTA IN FRANCIA Solo 100 gli esemplari prodotti. Telaio che sfrutta il motore come parte stressata, fibra di carbonio e piastre in titanio per il telaietto e le carene. Peso di 180 kg a secco. Una "piuma" spinta da un V-Twin 997cc turbo supercharging raffreddato ad aria, e via a sprigionare 180 CV. Servono 108.000 euro per acquistarla. Per vedere le sue prestazioni in pista, invece, basta cliccare play al video di seguito.  La moto ha infatti effettuato i primi test in pista, girando camuffata sotto i colori Aston Martin nel circuito di Pau-Arnos, nel sud-ovest della Francia. Unica nota negativa, il fatto che non si senta il suono del propulsore. DESIGN E TECH La produzione di AMB 001 dovrebbe partire in autunno, COVID permettendo. "Tutti i soggetti coinvolti sono riusciti a compiere enormi progressi con lo sviluppo di AMB 001, nonostante le sfide che tutti abbiamo dovuto affrontare - afferma Marek Reichman, Chief Creative Officer del Marchio britannico -. Questa speciale motocicletta &egrave;, come le nostre auto stradali, il risultato di un bel design che si fonde con la tecnologia moderna per produrre una moto che render&agrave; orgoglioso qualsiasi collezionista. Siamo lieti di vedere quanti progressi sono stati fatti, sia in pista che fuori, e non vediamo l'ora che inizi la produzione".       

L'esclusiva super sportiva del Marchio britannico ha testato le capacit&agrave; del suo V-Twin 997cc da 180 CV nel tracciato francese di Pau-Arnos

AMB 001 by Aston Martin e Brough Superior, test in pista VIDEO

Nicola Martini si occupa di moto da almeno un quarto di secolo: il suo brand, Mr Martini, &egrave; nato nel 2003, ma &egrave; nel 1994 che ha realizzato la sua prima special. E non a caso, alla scorsa edizione del Motor Bike Expo, Nicola ha festeggiato il suo venticinquennale con un libro che racconta la sua attivit&agrave; fin dagli inizi. Quattro anni fa, poi, ha aperto un locale ristorante a Verona, tappa fissa di tanti appassionati che si riversano ogni anno al Motor Bike Expo.   &quot;La modelleria &egrave; ferma&quot;  Abbiamo raggiunto Mr Martini proprio nel suo locale, per sapere come sta vivendo questo momento.  &ldquo;Siamo attivi, non come al solito, ma cerchiamo sempre di fare qualcosa di nuovo, di creare nuove idee&hellip; Purtroppo la parte ristorativa &egrave; chiusa al pubblico, ma ci siamo organizzati per fare consegne e delivery, mentre nella parte modelleria, delle moto speciali, ho purtroppo dovuto fermare la mia attivit&agrave;&rdquo;, racconta Mr Martini.  a&ldquo;Con mia figlia Carlotta stiamo facendo un po&rsquo; di video dove spiego le moto che ho realizzato per i clienti: ne ho numerose in garage, perch&eacute; eravamo pronti per consegnare tutte le le special per la primavera e sul pi&ugrave; bello si &egrave; bloccato tutto&hellip;&rdquo;  Quanto tempo impieghi per realizzare una special?  &ldquo;Ho due linee costruttive: una seriale, con dei kit gi&agrave; predisposti, come per le scrambler, le on road e le off road&hellip; ho degli stampi, degli accessori che gi&agrave; sono predisposti e dove possono cambiare i particolari, come i colori e la sella&hellip; diventa pi&ugrave; complesso quando si fa un pezzo unico, che pu&ograve; richiedere anche un anno di lavoro, tra il pensarla e iniziare a costruirla, e poi magari cambiarla in corso d&rsquo;opera&hellip;&rdquo;  E con il locale come procede?  &ldquo;Ci manca molto il calore della gente, l&rsquo;obiettivo era che la gente vivesse l&rsquo;atmosfera del locale. Adesso io mi sto anche impegno a creare qualche piatto fuori men&ugrave;&hellip;&rdquo;   &quot;Il mondo delle special sta soffrendo&quot;  Se EICMA dovesse saltare, come si teme, il prossimo appuntamento utile &egrave; quello del Motor Bike Expo al prossimo gennaio. E allora tutti da te&hellip;.  &ldquo;Il mondo delle special sta soffrendo, come tutti i mondi, ed &egrave; importante che ci sia del movimento come con il Motor Bike Expo. Io ho fatto 25 anni nel settore, per&ograve; vedo un momento buio anche in questo momento buio del mondo del custom&rdquo;.  Qual &egrave; il tuo consiglio Nicola?  &ldquo;Dobbiamo essere sempre felici di quello che abbiamo fatto e avere sempre dei sogni nel cassetto per alzarci al mattino e dire &lsquo;dai, ci proviamo lo stesso&rsquo;..:&rdquo;  Per ascoltare tutta l&#39;intervista, guarda il nostro video esclusivo!  Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700 PD Heritage concept 

&ldquo;Il mondo delle special sta soffrendo, ed &egrave; importante che ci sia del movimento, come il Motor Bike Expo. Ma dobbiamo avere sempre dei sogni nel cassetto&rdquo; dice il preparatore-chef, che ci mostra il suo garage pieno di special

Mr Martini: &quot;E&rsquo; un momento buio per il custom&rdquo;

        Guy Martin, lo spericolato pilota di moto britannico noto ai fan per le sue imprese al TT sull&rsquo;Isola di Man, sta per far registrare un altro momento epico in sella alla due ruote. Martin &egrave; stato anche protagonista di una serie tv su Channel 4, celebre canale televisivo inglese, nella quale in ogni puntata si trovava a dover battere un record a bordo di svariati mezzi a motore e non: naturalmente in moto, poi in bici, tandem, hovercraft, moto d&rsquo;acqua e altri bizzarri veicoli. LA GRANDE FUGA - Una nuova prova attende la celebrit&agrave; della motocicletta: il riferimento questa volta &egrave; cinematografico, dato che pellicola e motori si sono scambiati la mitologia svariate volte. Il film d&rsquo;ispirazione per la nuova impresa di Martin &egrave; &ldquo;La Grande Fuga&rdquo;, nella cui scena finale Steve McQueen salta un reticolato altissimo per completare la sua fuga in Svizzera. La moto che comp&igrave; l&rsquo;impresa davanti le telecamere era una Triumph TT 650 &ldquo;mascherata&rdquo; da DKW militare tedesca. Ed &egrave; proprio su una Triumph che Martin tenter&agrave; di riprodurre la rischiosa azione, mentre a riprenderlo sar&agrave; lo show per la tv di Channel 4 che andr&agrave; in onda il 9 dicembre. Easy Rider, il film cult in versione restaurata per i 50 anni        

Il famoso pilota britannico alle prese con una nuova prova a bordo di una Triumph: per lo show televisivo su Channel 4 sar&agrave; riproposta l'acrobazia su due ruote che comp&igrave; il protagonista Steve McQueen nel film

Guy Martin,  il salto della "Grande Fuga" è la nuova sfida

Un potente concentrato di fascino britannico svela a EICMA una sportiva in edizione limitata proposta in appena 100 esemplari

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