Nel 1971 se si aveva la passione del fuoristrada ci volevano 510.000 Lire per sedersi in cima al mondo. Tanto costava la GS 125 della Ktm, che&nbsp;all&rsquo;epoca era veramente in grado di far toccare il cielo con un dito.  La linea aggressiva ed arrogante quanto&nbsp;l&rsquo;ottima ed intuitiva &nbsp;posizione di guida che concedeva una totale padronanza del mezzo, erano supportate da una potenza ed una coppia entusiasmante, bastava farci un giro per esserne subito innamorati.  Per i suoi GS 100 e 125, Ktm si affid&ograve; al motore Sachs a 6 rapporti (precedentemente c&rsquo;erano un 100, un 125 e un 175 a 5 rapporti), mentre successivamente si passer&agrave; ad un motore sviluppato in proprio.&nbsp;  Anche sui motori Sachs c&rsquo;era comunque lo zampino di Ktm che interveniva sulle luci di aspirazione, di scarico e di travaso, oltre che montando un carburatore maggiorato e un impianto di scarico realizzato ad hoc.&nbsp;  La cura vitaminizzante offriva una potenza massima di 18,5 CV e, soprattutto, una coppia ed un tiro che - grazie anche ad una adeguata spaziatura dei rapporti - rendeva la guida &nbsp;esaltante e sottolineata da un rumore di scarico inconfondibile.    Il telaio, robusto e leggero, &egrave; realizzato in tubi al cromo molibdeno, ha una conformazione a doppia culla chiusa e &nbsp;ed ottimamente rinforzato con traverse e fazzoletti in lamiera stampata nei punti di maggiore sollecitazione.  La componentistica era anch&rsquo;essa di alto livello: la forcella teleidraulica con steli da 32 mm era marchiata Ceriani, mentre gli ammortizzatori posteriori, teleidraulici e regolabili, potevano essere Ceriani o Gilrling. &nbsp;  I mozzi dei freni in alluminio avevano un diametro di 130 mm sia all&rsquo;anteriore, sia al posteriore, ed entrambi montavano un piatto portaceppi in electron. I cerchi erano in acciaio, con misure da 21&rdquo; all&rsquo;anteriore e 18&rdquo; al posteriore. Serbatoio e fianchetti erano in fibra di vetro (un materiale che all&rsquo;epoca rappresentava il moderno), mentre i parafanghi erano in lega di alluminio.  Oltre a queste doti innate il &ldquo;K&rdquo; offriva la possibilit&agrave; di spostarsi agilmente sulla strada con la ragazza a tergo, e di essere in grado di sfiorare i 120 km/h, una velocit&agrave; di tutto rispetto per una 125 da fuoristrada. Non c&rsquo;&egrave; di che stupirsi se questo modello sia tutt&rsquo;ora nel cuore di molti appassionati che con lui hanno diviso la giovent&ugrave;.   

<p>Per i sedicenni che si avvicinavano alle moto &ldquo;tassellate&rdquo; all&rsquo;inizio degli anni &rsquo;70, KTM era gi&agrave; sinonimo di alte prestazioni</p> 

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KTM GS 125: l'elemento "Kappa"