Una rappresenta lo stato dell'arte del concetto di naked sportiva secondo la Casa di Borgo Panigale, l'altra arriva sul mercato con un prezzo di listino aggressivo e tanta voglia di divertire su strada. Ducati Streetfighter V4 e Benelli 752s sono le protagoniste della sezione di copertina dell'ultimo numero di In Moto in edicola. Ve le presentiamo in questo video...

Video: siete pronti? Due prove da non perdere!

Le abbiamo provate su strada ed in pista. Sono le novit&agrave; 2020 sul fronte maxi naked sportive che Kawasaki, KTM e Ducati hanno gettato nell&#39;arena delle emozioni forti e che abbiamo avuto modo di provare nel corso delle varie presentazioni stampa.  NUDE A TUTTO GAS  Pur confinati tra le mura di casa causa emergenza da coronavirus, abbiamo fatto un punto, una sorta di &quot;comparativa&quot; a ruote ferme di queste tre belve affamate di curve che promettono davevro tante emozioni ad ogni manata di accelleratore. Kawasaki Z H2, KTM 1290 Super Duke R e Ducati Streetfighter V4 accendono il fuoco delle superprestazioni applicate ad un manubrio alto, ad una erogazione del motore e una posizione di guida decisamente pi&ugrave; abbordabili rispetto alle sorelle carenate.  Ecco le descritte nel nostro video. Cliccate su &quot;Play&quot; e... diteci la vostra sulla pagina FB di InMoto! 

Come sono e come vanno le novit&agrave; sul fronte naked sportive di questo 2020? Vi diciamo le nostre opinioni in una piccola &quot;comparativa&quot; a ruote ferme

Maxi naked 2020: il punto della situazione

Il premio in palio era veramente appetitoso: una Hypermotard 950 con livrea speciale, replica esclusiva del concept presentato al concorso d&rsquo;eleganza Villa d&rsquo;Este 2019, dove si &egrave; aggiudicata nel maggio scorso il primo posto nella categoria &ldquo;Concept Bike: Nuovi Design e Prototipi presentati da Case Produttrici e Progettisti Indipendenti&rdquo;.  Con una posta in palio cos&igrave; golosa, non c&rsquo;&egrave; da sorprendersi se i partecipanti sono stati ben 155.000: tanti gli iscritti al programma &quot;My Ducati&quot;, l&rsquo;area riservata in cui il cliente pu&ograve; gestire il proprio garage accedendo a tutte le informazioni sulle sue moto, aggiornare il profilo e le preferenze personali per essere coinvolto nelle iniziative di suo interesse e ricevere contenuti esclusivi.  L&rsquo;unico requisito necessario per partecipare al concorso era infatti solo quello di possedere almeno una Rossa di Borgo Panigale, e quindi di caricare il libretto di circolazione di ogni moto Ducati attualmente posseduta nell&rsquo;area del sito &quot;Join Ducati&quot;.  Da concept a prototipo  Il vincitore del premio pi&ugrave; prestigioso - la Hypermotard 950 - &egrave; un appassionato ducatista californiano, Jose Carlos Sagarminaga, 34 anni, gi&agrave; possessore di una Hypermotard SP che usa anche in pista e membro del DOC di Sacramento, che presto si vedr&agrave; consegnare l&rsquo;esclusiva moto, gi&agrave; in viaggio da Borgo Panigale verso gli USA.  Ducati ha deciso di mettere la Hypermotard a disposizione della propria community, trasformandola da concept a prototipo. Un pezzo unico, caratterizzato da una grafica creata dal Centro Stile Ducati e ispirata ai graffiti dell&rsquo;area metropolitana, realizzata solo per il concorso Villa d&rsquo;Este e personalizzata con l&rsquo;autografo di Andrea Amato, il designer di questa accattivante livrea.  Il concept, realizzato dal Centro Stile Ducati, enfatizza la leggerezza e l&rsquo;aggressivit&agrave; dell&rsquo;Hypermotard 950, grazie alle proporzioni estreme del bodywork e al compatto proiettore full led. La doppia personalit&agrave; di questa moto, insieme racing ed &ldquo;urban warrior&rdquo;, &egrave; esaltata da dettagli tecnici ispirati alla MotoGP e mediante una grafica di forte impatto, ispirata ai graffiti delle aree metropolitane.  Gli altri premi  Ma non solo: il concorso ha regalato anche 3 Ducati MotoGP Experience, un invito per due persone durante uno dei prossimi weekend europei (da definire una volta confermato il calendario 2020), che comprende, oltre all&rsquo;alloggio, l&rsquo;accesso alle aree pi&ugrave; esclusive del circuito e un &ldquo;meet and greet&rdquo; con i piloti del Ducati Team MotoGP. Assegnate anche 15 riproduzioni in scala 1:8 della Hypermotard 950 Concept e 10 zaini Redline B2 realizzati da Ogio in esclusiva per Ducati.  Ducati ha in programma per i prossimi mesi altre iniziative che coinvolgeranno i possessori di moto Ducati iscritti al programma &quot;My Ducati&rdquo;.   Ducati, Domenicali: &quot;Lo stop? Catastrofe, serve ripartire ma in sicurezza&nbsp; 

Chiuso il concorso&nbsp;Ducati che metteva in palio una speciale Hypermotard 950 con livrea dedicata. 155.000 i partecipanti

Concorso &lsquo;Join Ducati&rsquo;: ad un californiano la speciale Hypermotard 950

L'esemplare numero 17 datato 1995 della collezione di Genesio Bevilacqua mentre scalda il "Batacchio" della mitica monocilindrca disegnata da Terblanche

Ducati Supermono: che sound il Batacchio! FOTO

        Stile inconfondibile, ma anche il sound non scherza. A deliziare le orecchie degli appassionati di questa intrigante monocilindrica ci pensa Genesio Bevilacqua, patron Althea e volto noto in SBK oltre che grande collezionista di autentici cimeli del passato da corsa, che ogni tanto ama fare girare le sue moto, soprattutto per impedire allo scorrere del tempo di fare dei danni e quei delicati motori. IL MITICO BATACCHIO Per l'occasione a sgranchire le bielle (si, sono due) &egrave; una splendida Ducati Supermono, esemplare 17, del 1995. La monocilindrica innovativa disegnata da Pierre Terblanche con motore soprannominato "Batacchio", in virt&ugrave; del sistema di equilibratura realizzato dall'Ing. Massimo Bordi. Questo sistema si avvaleva di una seconda biella collegata all'albero motore, da un lato, ed ad una bielletta ausiliaria dall'altro. Da qui il nome che si rif&agrave; al "martello" che vediamo oscillare nelle campane: il batacchio, appunto. In questo modo si riproduceva il modo di vibrare di un bicilindrico a V, ottenendo innegabili vantaggi sotto il profilo della equilibratura. In questo maniera si riuscivano ad ottenere, dal pur singolo cilindro, regimi di rotazione - e quindi potenza - davvero notevoli, senza incorrere in fenomeni distruttivi indotti da eccessive vibrazioni.  La moto al periodo vera accreditata di una potenza di 75 CV a 11.000 giri ed un peso a secco di appena 118 Kg.La moto, ad oggi perfettamente conservata, lancia acuti dal suo scarico a doppia uscita Termignoni che fanno la gioia di qualunque appassionato.&nbsp; Rewind, Ducati Desmosedici RR: la forza della MotoGP        

L'esemplare numero 17 datato 1995 della collezione di Genesio Bevilacqua mentre scalda il "Batacchio" della mitica monocilindrca disegnata da Terblanche

Ducati Supermono: che sound il Batacchio!

&ldquo;Questo stop &egrave; una catastrofe&rdquo;: sono le parole senza mezzi termini di Claudio Domenicali, l&rsquo;amministratore delegato di Ducati, in un&rsquo;intervista al Corriere di Bologna. &ldquo;&Egrave; urgente riavviare la produzione il prima possibile al massimo della sicurezza&quot;.&nbsp; Ducati, infatti, ha chiuso provvisoriamente i battenti per l&rsquo;emergenza Coronavirus gi&agrave; con il decreto della Presidenza del Consiglio dello scorso 11 marzo.  L&rsquo;opzione dei test  Per rientrare in attivit&agrave;, Domenicali spiega la sua idea: quella di incoraggiare i dipendenti a sottoporsi al test sierologico sugli anticorpi al coronavirus. Ducati sarebbe disponibile a pagare le spese di laboratorio.  &ldquo;Il test servirebbe a individuare i casi positivi asintomatici. In questo caso non possono tornare in fabbrica ma devono rispettare la quarantena. Far rientrare solo gli immuni, secondo le previsioni, per&ograve;, significherebbe far rientrare il 5 o 10% della popolazione. Con cifre cos&igrave; basse non si riapre nulla.  &ldquo;Questa una delle idee che circola da qualche tempo ed &egrave; gi&agrave; condivisa, ma ovviamente aspettiamo il protocollo sanitario&rdquo;, spiega Domenicali, che non ne fa una questione di costi.  &ldquo;Ci sono mercati bloccati e altri ancora gi&agrave; dinamici, come Cina e Giappone, e non poterli servire &egrave; causa di un danno ben pi&ugrave; grave&quot;, aggiunge il boss di Ducati.  Il piano operativo  Nel consiglio di presidenza di Confindustria Emilia, dalla Voil&agrave;p del presidente Valter Caiumi alla Bonfiglioli Riduttori, e poi Ima, Datalogic, Euroricambi si sono detti disponibili a supportare questa e ogni iniziativa per superare l&#39;emergenza.  Domenicali auspica una ripresa subito dopo Pasqua.  &ldquo;Per legge, siamo chiusi fino al 14 aprile. Auspico una ripresa subito dopo. La sicurezza &egrave; garantita, e gi&agrave; da adesso. Noi misuravamo la temperatura agli ingressi il 24 febbraio quando molti pensavano che fosse una semplice influenza&rdquo;, aggiunge Domenicali.  &ldquo;Abbiamo gi&agrave; predisposto un piano di ingressi a turnazioni differenziate tra mattina e pomeriggio, oltre alle necessarie regole e dotazioni di protezione&quot;.  Lo smart working  Ducati, comunque, non &egrave; completamente ferma, perch&eacute; alcuni settori proseguono in smart working: ricerca e sviluppo e la parte del marketing, della vendita e l&#39;amministrazione. I dipendenti Ducati sono 1.400 a Bologna e 300 nel mondo. Di questi, centinaia stanno lavorando in remoto. Ma il fermo in termini economici &quot;&egrave; una catastrofe: a marzo abbiamo venduto il 10% di quello che venderemmo in un mese normale. E il picco delle vendite, per le moto, va proprio da aprile a giugno. Ogni settimana persa non si recupera pi&ugrave;&quot;, dice Domenicali.  L&rsquo;aspetto economico  Ripartire gradualmente per Domenicali &egrave; l&rsquo;unica soluzione: &quot;il modello emiliano - di grande collaborazione reciproca tra imprese, sindacati e istituzioni - &egrave; vincente. Non esistono le decisioni unilaterali degli imprenditori&quot;.  Le previsioni economiche sono tutt&rsquo;altro che positive. &ldquo;Nel nostro Paese, che &egrave; il nostro mercato pi&ugrave; ampio, ci sar&agrave; sempre meno denaro in circolazione. Non si tratta di un semplice calo ma di un blocco attivo che obbligher&agrave; a un taglio dei costi che investir&agrave; tutta la filiera&rdquo;, spiega Domenicali.  Per questo &egrave; ora di ripartire. &ldquo;Almeno per servire i mercati esteri. Dobbiamo evitare l&rsquo;angoscia di prolungare le restrizioni oltre la ragionevolezza. Abbiamo molto a cuore, ovviamente, il rischio sanitario ma bisogna trovare un equilibro consapevoli di quello economico&rdquo;, conclude Claudio Domenicali.&nbsp;  La regina delle maxi naked? Ecco i risultati del sondaggio  &nbsp; 

&ldquo;Urgente riavviare la produzione il prima possibile al massimo della sicurezza&rdquo;, dice l&rsquo;AD della Casa di Borgo Panigale. &ldquo;Siamo pronti a pagare i test sugli anticorpi ai dipendenti&rdquo;

Ducati, Domenicali: &quot;Lo stop? Catastrofe, serve ripartire ma in sicurezza&quot;

Qualche giorno fa vi abbiamo chiesto quale sar&agrave;, secondo voi, la regina delle maxi naked 2020 e vi abbiamo fornito una serie di risposte per il nostro sondaggio.  Tutti con le idee chiare  Siete curiosi di sapere chi ha vinto e con quale percentuale? Vi accontentiamo subito.  Innanzitutto quasi nessuno di voi ha aspettato la comparativa per esprimere la propria preferenza: la nostra prima opzione, infatti, era proprio questa, nell&rsquo;ipotesi che, per i nostri lettori, fosse ancora troppo presto per decidere quale potesse essere la regina. Invece, soltanto il 7% di voi ha deciso di aspettare la comparativa per decidere.    Ducati e Aprilia  La regina delle maxi naked nel 2020 secondo voi sar&agrave; la Ducati Streetfighter V4, che ha raccolto il 31% dei consensi, imponendosi cos&igrave; sull&rsquo;Aprilia Tuono V4 1100 Factory: la maxi di Aprilia ha totalizzato infatti il 25% dei consensi.    Tutte le altre  Le due reginette hanno staccato di netto la terza classificata tra le vostre preferite: la MV Agusta Brutale 1000 RR, che ha ricevuto solo il 15% dei consensi.  Per poco gi&ugrave; dal podio la Super Duke 1290 R: la maxi di KTM ha raccolto il 12% dei vostri voti. Mentre fanalino di coda &egrave; stata la Kawasaki ZH2, che con l&rsquo;11% di preferenze sembra essere la meno propensa alla corona di reginetta delle maxi-racing 2020.  Ma chi pu&ograve; dire se i lettori di InMoto avranno avuto ragione?  OFFERTA In Moto: la passione a casa con un Click! 

La Ducati Streetfighter V4 &egrave; la pi&ugrave; votata dai nostri lettori: con il 31% delle preferenze s&rsquo;impone su Aprilia Tuono V4 1100 Factory, che totalizza il 23%. Sul podio anche la MV Agusta Brutale 1000 RR

La regina delle maxi naked? Ecco i risultati del sondaggio

        Quest&rsquo;anno il Baikal Mile, festival di velocit&agrave; sul ghiaccio che si svolge ogni anno in Siberia, avr&agrave; tra le fila di concorrenti un esemplare davvero speciale. La &ldquo;bestia&rdquo; in questione si chiama Yondu, nasce come una Ducati Hypermotard 1100 e si &egrave; evoluta, all&rsquo;interno dell&rsquo;officina russa Balamutti, in un mostruoso mezzo a tre ruote proprio per le corse su ghiaccio. A bordo di Yondu ci sar&agrave; Vitaliy Selyukov, che &egrave; anche il suo creatore. La Ducati Monster futurista di Tex Motorbike L&rsquo;ispirazione Tutto &egrave; iniziato da quello Yondu dei Guardiani della Galassia e dalle Speeder bike ne Il ritorno dello Jedi. Selyukov &egrave; partito dal motore, un bicilindrico a V raffreddato ad aria, e dal telaio a traliccio in acciaio della Ducati e intorno ci ha costruito la sua personale compagna di gare su ghiaccio, personalizzandola secondo la propria geniale immaginazione. Brutale genialit&agrave; Ma ci&ograve; che trasuda bestialit&agrave; &egrave; il lavoro in simbiosi tra i forcelloni infulcrati al motore della doppia ruota anteriore basculante e i due monoammortizzatori. Le ruote sono infulcrate tramite snodi e la sterzata avviene tramite tiranti. Il risultato? Tante idee meccaniche interessanti all&rsquo;interno di uno stesso progetto. Non solo meccaniche, ma anche estetiche: i mozzi delle ruote, infatti, sono ricoperti da superfici riflettenti convesse, mentre sul mozzo della ruota posteriore la superficie &egrave; stata dipinta con un centauro infernale. Un telaio ausiliario sorregge quello che ci sembra il sellino di una bicicletta, cos&igrave; da mettere in mostra il vistoso scarico subito sotto. Si aggiungono, per completare la &ldquo;bestia&rdquo;, un compressore e pneumatici chiodati. Ah, non dimentichiamoci: le ruote si inclinano, proprio come fa una moto in curva. D&rsquo;altronde Yondu deve dare il meglio di s&eacute; in una corsa su ghiaccio. Cos&rsquo;altro potevamo aspettarci? The Recidivist: un sidecar da un milione di dollari       

Vitaliy Selyukov, genio costruttore dell&rsquo;officina russa, &egrave; partito da una Ducati Hypermotard 1100 e l&rsquo;ha trasformata in un brutale mezzo per partecipare a una gara di corsa su ghiaccio in Siberia

Yondu by Balamutti: bestia infernale a tre ruote

Il design della Streetfighter 1098 non lasciava dubbi, era anche lei cattiva anche da ferma. Il fanale basso e appuntito che ricordava nello stile il cupolino della 1098, il serbatoio benzina posto pi&ugrave; avanti possibile per lasciare spazio di movimento al pilota, il codino alto ed il puntale in tinta. Sono concetti di design che, al netto delle alette aerodinamiche, ritroviamo anche sull&#39;ultima Streetfighter V4, la novit&agrave; 2020 di Ducati tra le naked sportive che trae linfa dalla Panigale V4.  La Streetfighter 1098, come la sua discendente diretta, anche aveva dalla sua una base tecnica che arrivava direttamente dalla famiglia delle SBK bolognesi. Al periodo la base era quella della 1198, da cui ereditava il telaio a traliccio in acciaio, il forcellone monobraccio ed il motore Testastretta con potenza di 150 CV ma rivisto nella erogazione per rendere al meglio su strada.    Per lei&nbsp;la parole &quot;sportiva&quot; ed &quot;elegante&quot;, sembravano coniate ad hoc, donando un mix da far prendere la testa a tanti smanettoni.  Su InMoto, al termine del test in pista, il nostro tester Franco Zenatello scriveva:   In movimento si ha immediatamente a sensazione di guidare una moto molto maneggevole e rapida nelle risposte. Nelle prime marce inserite ci si aspetta che l&#39;avantreno non riesca a stare attaccato al suolo, invece, con grande sorpresa, la ruota anteriore rimane l&igrave; dove deve stare, a meno che non la si comandi perentoriamentead alzarsi. Inserendo le marce il motore sale progressivamente senza quella &ldquo;botta&rdquo; di potenza che attenderesti da una moto di questo genere, e in un attimo si &egrave; gi&agrave; in sesta marcia a oltre 160 km/h con il motore che sbadiglia. Aumentando il ritmo in circuito, si avverte una grande stabilit&agrave; soprattutto nei tratti veloci, dove ci si pu&ograve; lanciare letteralmente in curva senza timore. In ingresso l&rsquo;anteriore &egrave; tipicamente solido, certo non come la 1198, ma trasmette comunque molta sicurezza.  AVANTRENO SENSIBILE  Scende in piega con una buona velocit&agrave;, ma con una certa tendenza ad allargare in uscita, e nella guida al limite non digerisce molto l&rsquo;utilizzo del freno anteriore in fase di inserimento: meglio frenare in anticipo, mollare la leva con la moto ancora dritta ed entrare con motore in decelerazione. Una volta a centro si pu&ograve; iniziare a dare gas, cos&igrave; facendo non si scompone minimamente l&rsquo;assetto, e si riesce a guidarla sulla linea prescelta con una buona armonia. La tendenza ad allargare &egrave; probabilmente dovuta a un angolo di sterzo piuttosto &ldquo;aperto&rdquo;, mentre la sensibilit&agrave; dell&rsquo;avantreno in inserimento di curva, pu&ograve; essere la conseguenza dell&rsquo;anteriore piuttosto caricato dal forcellone lungo (ripartizione dei pesi: 49 % posteriore, 51% anteriore).    A SUO AGIO SU STRADA ED IN PISTA: VERSATILE  Non dobbiamo dimenticare che questa &egrave; una moto pensata principalmente per l&rsquo;utilizzo stradale, e di conseguenza studiata per offrire il massimo delle prestazioni in quella condizione. Infatti se guidata con uno stile &ldquo;meno estremo&rdquo; si riesce ad apprezzare appieno il lavoro svolto dai tecnici bolognesi per conferirle un carattere &ldquo;ciclistico&rdquo; adatto a tutte le situazioni. La Streetfighter &egrave; a suo agio per strada e in pista con ottima versatilit&agrave;. Un pregio, di inestimabile valore, &egrave; l&rsquo;adozione del DTC, ovvero il traction control. Grazie a questo sistema si riesce ad uscire dalle curve con una rapidit&agrave; impressionante: arrivati alla corda non rimane che spalancare il gas, nel vero senso della parola. Il motore sembra non spingere e nelle accelerazioni pi&ugrave; violente si avverte un leggerissimo limitatore di giri, tutto questo mentre sei ancora piegato con l&rsquo;acceleratore aperto e la moto che schizza fuori dalla curva.    POTENZA SOTTO CONTROLLO  Il motore ha un&rsquo;ottima erogazione, spinge forte ma con linearit&agrave;, senza picchi di potenza. A circa 6.500 giri si dispone gi&agrave; di circa 100 CV che a 7.000 diventano 120, giusto per capire la progressione di questo bicilindrico. La potenza massima arriva a 9.500 giri con 155 CV, una gran quantit&agrave; di potenza per una nuda, ma vi possiamo assicurare che sono molto gestibili grazie a una curva di coppia decisamente lineare. Infine l&rsquo;impianto frenante anteriore Brembo, &egrave; potente, forse troppo per questa moto. L&rsquo;attacco &egrave; violento e il morso impressionante, occorre usarlo con un solo dito e moderare la forza per non incorrere in bloccaggi della ruota anteriore.  Rewind, Honda CBR 1100 XX: la signora del vento  &nbsp; 

Presentata nel 2009 la &quot;mamma&quot; della attuale V4 sfruttava la ciclistica della 1198 ed il motore Testastretta ad L da 155 CV

Rewind, Ducati Streetfighter 1098: la &quot;bruciasemafori&quot;

Presentata nel 2009 la &quot;mamma&quot; della attuale V4 sfruttava la ciclistica della 1198 ed un motore Testastretta ad L da 155 CV.&nbsp;(di William Toscani)

Rewind, Ducati Streetfighter 1098 FOTO

Rossa, con quel muso incarognito e quel motore Desmosedici Stradale grande protagonista. Un manubrio alto ed un codino filante che punta il cielo. E quelle alette, poi... Un vero concentrato di grinta la nuova naked uscita dalle capaci menti degli uomini di Borgo Panigale.  ROBA DA MATTI, SE NON FOSSE CHE...  Eh si, devo confessare che quando Ducati rilasci&ograve; la scheda tecnica della Streetfighter V4S, anch&rsquo;io come tanti altri lo pensai: 208 CV per meno di 200 kg (con il pieno), alette aerodinamiche MotoGP style, per una moto che dovrebbe accompagnarmi (anche) sul lungolago la domenica pomeriggio.    Ma questi son matti. Poi per&ograve; l&rsquo;ho studiata a fondo, ho parlato con i progettisti, l&rsquo;ho provata (non per molto, ma abbastanza per avere le idee chiare), e ho scoperto che&hellip; ve lo racconto nel nostro video!  Prova Kawasaki Z H2, i voti del #SottoEsame 

208 CV per meno di 200 kg: numeri da sputafuoco, numeri della Ducati Streetfighter V4S, ma che grazie all&#39;elettronica e una ciclistica equilibrata, risulta una moto piacevole anche a basse andature

Video-prova, Ducati Streetfighter V4: nuda col diavolo in corpo

208 CV per meno di 200 kg: i numeri della Ducati Streetfighter V4S sono impressionanti. Eppure, grazie all&#39;elettronica e a una ciclistica molto equilibrata, ci si trova per le mani una moto piacevole anche a basse andature. Provare per credere. (di Alessandro Codognesi)

Video-prova, Ducati Streetfighter V4

L&rsquo;azienda bolognese ha messo in discussione il settore delle maxi naked con la nuova Ducati Streetfighter V4S, un terremoto ai servigi del pilota. Tutte le foto&nbsp;del nostra prova

Ducati Streetfighter V4S, TUTTE LE FOTO IN MOVIMENTO

L&rsquo;azienda bolognese ha messo in discussione il settore delle maxi naked con la nuova Ducati Streetfighter V4S, un terremoto ai servigi del pilota. Ecco le foto dei dettagli.

Ducati Streetfighter V4S, TUTTE LE FOTO DELLA PROVA

Devo confessarlo. Quando Ducati rilasci&ograve; la scheda tecnica della Streetfighter V4S, anch&rsquo;io come tanti altri lo pensai. 208 CV per meno di 200 kg (con il pieno), alette aerodinamiche MotoGP style, per una moto che dovrebbe accompagnarmi (anche) sul lungolago la domenica pomeriggio. Ma questi son matti. Poi per&ograve; l&rsquo;ho studiata a fondo, ho parlato con i progettisti, l&rsquo;ho provata (non per molto, ma abbastanza per avere le idee chiare), e ho scoperto che&hellip;ve lo racconto nel nostro consueto&nbsp;#SottoEsame, con tanto di voti per ogni categoria.    DESIGN DUCATI STREETFIGHTER V4S  Possiamo discutere di quello che volete, anche del sesso degli angeli, ma non riesco ad accettare critiche al design della Ducati Streetfighter V4S. Sexy da morire, con quell&rsquo;aria diabolica ma dannatamente seducente, in Ducati sono riusciti a realizzare l&rsquo;ennesimo capolavoro. Bravi. Il designer francese (Jeremy Faraud: qui l&rsquo;intervista prima della prova), mi ha raccontato di essersi ispirato al Joker della DC Comics per disegnare tutta la moto, in particolar modo il faro. La sua intenzione era esprimere l&rsquo;essenza della Ducati Streetfighter V4S, tranquilla e diabolica allo stesso tempo. Il risultato parla da solo. VOTO 9,5    CONTENUTI TECNICI DUCATI STREETFIGHTER V4S  Difficile chiedere di pi&ugrave;. La Ducati Streetfighter V4S deriva dalla sorella carenata Panigale: motore 4 cilindri a V di 1.103 cc, qui capace di 208 CV a 12.750 giri. I 6 CV in meno rispetto alla Panigale sono dovuti in parte ai cornetti di aspirazione, qui a geometria fissa, in parte alle diverse mappature. Il V4 &egrave; tenuto a bada da un pacchetto elettronico pi&ugrave; completo che mai, che si basa sui dati della piattaforma inerziale a 6 assi e che comprende ABS Cornering, Traction Control, Slide Control, anti-impennata, Power Launch, quickshifter bidirezionale ed Engine Brake Control. Per quanto riguarda la ciclistica, la struttura principale rimane il telaio &ldquo;Front Frame&rdquo;, mentre il telaietto posteriore ora &egrave; un traliccio in tubi di acciaio. A livello di sospensioni, proprio come sulla Panigale troviamo una forcella Showa e un mono Sachs regolabili, ma qui sono pi&ugrave; morbide. Questo gioiello d&rsquo;ingegneria pesa 201 kg con il pieno, 2 kg in meno se in versione S che tra le altre cose prevede sospensioni semi-attive Ohlins e cerchi forgiati. VOTO 9  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  ERGONOMIA E COMFORT DUCATI STREETFIGHTER V4S    La posizione di guida &egrave; stata studiata a lungo, per essere il giusto compromesso tra comfort e sportivit&agrave;. La sella &egrave; confortevole poich&eacute; molto ben imbottita. Il busto &egrave; caricato ma non troppo, le gambe sono racchiuse correttamente e c&rsquo;&egrave; una buona libert&agrave; di movimento. Protezione aerodinamica? Prossima allo zero, ma tutto sommato non male per essere una naked. VOTO 8,3  PIACERE DI GUIDA E FATTORE EMOZIONALE DUCATI STREETFIGHTER V4S    Qualcuno potrebbe pensare a una moto burrascosa, impegnativa da guidare. Sarebbe del tutto lecito, considerati i numeri in ballo. E invece&hellip;e invece in Ducati hanno cambiato rotta. La Streetfighter V4S &egrave; innanzitutto una moto facile, prima ancora che sportiva. Si guida in citt&agrave; con un filo di gas, si affrontano le rotonde e le insidie urbane senza patemi. Il motore non scalcia (ma ruggisce, quello s&igrave;!), la ciclistica accompagna e digerisce le brutture dell&rsquo;asfalto, l&rsquo;elettronica ammorbidisce tutta l&rsquo;esperienza di guida. Un leone addomesticato. Fermi tutti: la Streetfighter V4S per&ograve; non &egrave; una moto asettica. Datele in pasto un paio di curve come si deve e il vostro ego sar&agrave; appagato come dopo una sessione di sesso estremo. E scusate se &egrave; poco. Il motore ha una potenza surreale ma si gestisce chirurgicamente, non si &egrave; mai sopraffati. L&rsquo;assetto &egrave; neutro, il pilota trova sempre ci&ograve; che si aspetta. E la frenata potrebbe rallentare la rotazione terrestre. Un mostro di prestazioni, che per&ograve; grazie all&rsquo;elettronica e a un raffinato studio della ciclistica &egrave; sempre sotto il controllo del pilota. VOTO 8,9  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  RAPPORTO QUALIT&agrave;/PREZZO DUCATI STREETFIGHTER V4S    I contenuti tecnologici ci sono tutti, non c&rsquo;&egrave; dubbio; ci&ograve; non cambia il fatto che 20 mila euro per la &ldquo;versione base&quot; (19.990, 3.000 in pi&ugrave; la S) sono davvero tanti. Se poi si aggiungono accessori come lo scarico Akrapovic, il conto pu&ograve; salire ancora molto. Ducati l&rsquo;Apple delle moto? S&igrave;, pi&ugrave; o meno s&igrave;. VOTO 6,5  CONCLUSIONI   Con questa moto, Ducati conquista il ruolo di protagonista nel segmento delle maxi naked&nbsp;grazie all&rsquo;equilibrio tra prestazioni e facilit&agrave; di guida. &Egrave; la migliore? Difficile dirlo: rimandiamo il giudizio a una comparativa diretta. Virus permettendo. Nel frattempo, brava Ducati. VOTO 8,4 

L&rsquo;azienda bolognese ha messo in discussione il settore delle maxi naked con la nuova Ducati Streetfighter V4S, un vero terremoto al servizio del pilota

Prova Ducati Streetfighter V4S, i voti del #SottoEsame

        Nonostante i riconoscimenti e i successi recenti, anche Ducati si &egrave; dovuta arrendere al coronavirus interrompendo temporaneamente la sua produzione. Lo stesso discorso vale per la chiusura del museo, baluardo della storia della casa di Borgo Panigale e tra i pi&ugrave; visitati a Bologna, con oltre 650.000 ingressi dal 1998. Proprio in questo momento di emergenza, il Marchio ha deciso di intervenire nella routine monotona degli appassionati a casa e alleggerire le giornate dando la possibilit&agrave; di visitare virtualmente, tramite il servizio Maps di Google, proprio il Museo Ducati.&nbsp; Motociclisti disciplinati: due ruote in calo sulle strade I gioielli da ammirare Il grande lavoro fatto all&rsquo;interno del Museo Ducati permette che ogni moto sia esposta al pari di un&rsquo;opera d&rsquo;arte: un linguaggio di forme, colori e installazioni che danno vita a un percorso immersivo a 360&deg; in questo edificio dal grande fascino. Se non siete mai andati, o &egrave; da molto che non fate una visita, cogliere adesso l&rsquo;occasione di vivere il museo (seppur virtualmente) &egrave; davvero una buona idea. Specialmente quando l&rsquo;astinenza da moto si fa sentire troppo. Si pu&ograve; ammirare il Cucciolo, la prima bicicletta a motore interamente assemblata da Ducati nel pieno della Seconda Guerra Mondiale e progettata da Aldo Leoni e Aldo Farinelli. Viaggio nel tempo fino alle Desmosedici, grandi protagoniste in pista dal 2003. Non mancano, poi, gioielli come l&rsquo;indimenticabile Cagiva Elefant motorizzata Ducati di Edi Orioli e le pi&ugrave; desiderate degli anni &rsquo;90, la 851 e la 888 di Raimond Roche, Doug Polen e Giancarlo Falappa. Bollo moto: proroghe in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna Come funziona la visita Il museo si snoda lungo tre percorsi espositivi, dalle leggende da corsa alle moto stradali che hanno fatto la storia della Casa di Borgo Panigale, fino ai personaggi e ai momenti pi&ugrave; importanti anno dopo anno. Il visitatore viene accompagnato nel viaggio tra le sale del museo, pu&ograve; accedere ai contenuti extra e pu&ograve; lasciarsi andare a immagini e audio. Ci sono due modalit&agrave; di fruizione: quella di visita guidata, otto tappe che seguono l&rsquo;ordine della sale, e quella dei percorsi narrativi con la possibilit&agrave; di approfondire quattro percorsi tematici.&nbsp; Ducati Streetfighter V4: live su In Moto       

La Casa di Borgo Panigale d&agrave; la possibilit&agrave; di visitare virtualmente il museo tramite il servizio&nbsp;Maps di&nbsp;Google. Due i percorsi narrativi tra cui scegliere

Idee per la quarantena? Visita il Museo Ducati da casa

Manca poco. La nuova Streetfighter V4 &egrave; ormai in rampa di lancio ed in diretta da Borgo Panigale i tecnici ci racconteranno le novit&agrave; che propone roadster bolognese spinta dal Desmosedici Stradale da 200 CV.  CAVALLO DI RAZZA  Tecnica raffinata e design aggressivo per una moto che promette tanto divertimento. Dalla sua la base della sportiva Panigale V4 declinata per&ograve; verso una maggiore sfruttabilit&agrave; su strada, forte di una erogazione del motore rivista, di un forcellone allungato e di una posizione di guida studiata per il massimo controllo nella guida, senza penalizzarne per&ograve; il comfort globale.&nbsp;  Causa situazione legata all&#39;emergenza Coronavirus, il lancio mondiale previsto sulle strade dell&#39;Andalusia e sul tracciato del Race Resort di Ronda, in Ducati hanno optato per una diretta streaming aperta a tutti gli appassionati.  QUI di seguito potrete seguire tutto in anteprima. Buona visione!    Ducati Streetfighter V4:&quot;Divertente e incazzata, come il Joker&quot; VIDEO 

I tecnici bolognesi svelano in diretta streaming i segreti della nuova roadster bolognese. Segui la diretta live

Ducati Streetfighter V4: live su In Moto

Jeremy Faraud, ragazzo alto, dinoccolato e soprattutto giovane, &egrave; il designer della nuova Ducati Streetfighter V4. Ha disegnato anche altri modelli, ma questo &egrave; senza dubbio il pi&ugrave; aggressivo e concettualmente complesso. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui, per capire quali sono state le maggiori difficolt&agrave; in fase di sviluppo.    Jeremy, parliamo di Streetfighter. Da dove nasce tutto e cosa &egrave; cambiato rispetto al primo modello?  Il concetto in realt&agrave; &egrave; molto simile: abbiamo tolto le carene a una superbike, messo un manubrio alto e aggiunto un faro molto pi&ugrave; piccolo. Il resto per&ograve; &egrave; completamente nuovo perch&eacute; siamo partiti dalla Panigale V4, che ha un motore diverso, un telaio diverso&hellip;stesso concetto ma estetica completamente diversa, anche se ho voluto mantenere alcuni stilemi. Ad esempio tutto il corpo flottante sopra la parte meccanica ho voluto mantenerla, e poi il puntale rosso in basso, proprio come in passato.    Per disegnarla a cosa ti sei ispirato, a un animale o a qualcos&rsquo;altro?  Nel 2017 quando mi &egrave; stato chiesto di fare la Streetfighter ho pensato che doveva essere una follia, perch&eacute; questa moto deve essere molto performante sia in strada, sia in pista. Non &egrave; un compromesso, ma qualcosa di molto estremo e quindi questa ambiguit&agrave; tra due mondi che non possono andare assieme &egrave; stato il punto di inizio. E a me come designer piace prendere spunti da altre cose, altri ambiti rispetto all&rsquo;automotive, anche dalla musica, dai film&hellip; ed essendo nato negli anni &#39;90 mi sono ispirato al Joker (grande fan di Batman, ndr) che ha proprio questa doppia anima. &Egrave; qualcuno che si diverte e che ride, per&ograve; allo stesso tempo &egrave; anche malvagio. Con questo slancio ho disegnato tutta la moto, che risulta molto aggressiva ma anche molto elegante. &Egrave; stata pensata in maniera scomposta.    Se volete leggere l&rsquo;intervista completa, la trovate sull&rsquo;attuale numero di InMoto&hellip;! 

Jeremy Faraud, designer, ci ha raccontato tutti i segreti della sua ultima creatura, la Ducati Streetfighter V4. Ecco un estratto della sua intervista

Ducati Streetfighter V4: i segreti del design

        Il Coronavirus stravolge la scaletta per noi giornalisti e fa un regalo, speriamo gradito, ai tanti appassionati che attendono ulteriori informazioni sulla nuova Streetfighter V4.A partire dalle 18:30 di mercoledi 25 marzo, in streaming sui canali social e sul sito ufficiale del marchio bolognese ci sar&agrave; la presentazione stampa, dopo quella avvenuta lo scorso anno alla World Premi&egrave;re di Bologna, della nuova Naked bolognese spinta dal Desmosedici Stradale. TUTTO SULLA FOCOSA NAKED Intanto, nei nostri video, vi raccontiamo la storia del design e della tecnica di questa nuova Streetfighter V4. Ducati Streetfighter V4:&nbsp;"Panigale senza carene? E' qualcosa di pi&ugrave; complesso"  Ducati Streetfighter V4:"Divertente e incazzata, come il Joker"        

Causa emergenza Coronavirus il lancio stampa ufficiale della nuova Streetfighter V4 avver&agrave; on line. Ecco dove seguire la diretta streaming

Ducati: arriva la Streetfighter V4, lancio online il 25 Marzo

Tra le aziende italiane che stanno facendo parlare di s&eacute;, anche in termini di costante crescita, c&rsquo;&egrave; sicuramente Ducati. La Casa di Borgo Panigale ha chiuso in maniera positiva il 2019 con 53.183 moto consegnate in tutto il mondo (+179 rispetto al 2018). Dati che raccontano un consolidamento continuo, passo dopo passo, che ha permesso a Ducati di mantenere le vendite sopra alle 50mila unit&agrave; per cinque anni consecutivi.  Coronavirus, Domenicali:&quot;Ducatisti non vi lasceremo soli, orgoglioso di voi&quot;  Numeri da big    Crescita di fama e anche economica. Il fatturato del 2019 ha toccato 716 milioni di euro (+17 milioni rispetto al 2018) e una crescita pari al 2,4%. Il risultato operativo &egrave; di 52 milioni di euro (contro i 49 milioni del 2018) e un margine operativo del 7,2%. Non solo. C&rsquo;&egrave; anche un primato raggiunto che riguarda il fatturato promoto: i 13.500 euro/moto rappresentano il record storico aziendale. Cosa significa? Che la gamma Ducati si sta spostando verso l&rsquo;alto.  Le protagoniste    Il successo ottenuto &egrave; un successo di team. Ma ci sono due prime donne che spiccano: Panigale e Multistrada. La prima &egrave;, per il secondo anno, la supersportiva pi&ugrave; venduta al mondo (25% della quota di mercato). Mentre la grande famiglia Multistrada ha fatto registrare il valore pi&ugrave; alto di moto vendute dall&rsquo;ingresso sul mercato, che &egrave; avvenuto nel 2003. Grande famiglia perch&eacute; si sono aggiunti nuovi membri, la 950 S e la rinnovata 1260 Enduro.  Il marchio pi&ugrave; cercato dagli italiani  Tra i risultati raggiunti nel 2019 da Ducati c&rsquo;&egrave; anche quello di essere, secondo le ricerche sulla piattaforma di compravendita online Subito, il marchio pi&ugrave; cercato dagli italiani sul web (Vespa, invece, &egrave; al primo posto nella classifica due ruote pi&ugrave; cercate). La Casa di Borgo Panigale ha, infatti, spodestato la storica Casa Harley-Davidson.&nbsp;  Ducati, salta il WDW: rimandato al 2021 

Da&nbsp;rilevamenti del portale Subito.it, Ducati &egrave; il nome&nbsp;pi&ugrave; &quot;cercato&quot; dagli italiani. Intanto anche per il 2019 il fatturato chiude in crescita per&nbsp;Borgo Panigale con 53.183 moto consegnate in tutto il mondo

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