Potremmo raccontare una bella storia sulla nascita e crescita delle moto Sport Heritage di Yamaha sviluppate sulla piattaforma CP2 e CP3, perch&egrave; da dire ce ne sarebbe parecchio. Questa volta, per&ograve;, ci concentriamo soprattutto sull&#39;ultima declinazione della serie, la XSR900 GP che rappresenta la prima moto della dinastia &quot;Faster Sons&quot; a richiamare in modo pesante i tempi leggendari delle GP anni &#39;80, con richiami palesi alle vittorie Yamaha di Eddie Lawson e Wayne Rainey.&nbsp;    Pochi tocchi per cambiare gusto  La sfida in quel di Iwata era semplice, ma non cos&igrave; facile da portare a termine. Convertire in poche mosse la XSR900 standard in una sorta di &quot;race replica&quot; che potesse stuzzicare gli animi dei nostalgici e avvicinare anche qualche motociclista giovane con un gusto vintage che &egrave; tornato decisamente di moda negli ultimi anni.  In primis, via il faro a LED rotondo con tanto di staffe e benvenuta a una semicarena tutta spigoli e superfici curve ampie, con un piccolo faro rettangolare che non ruba la scena alla bella tabella portanumero gialla. Questa richiama proprio la moto con cui Eddie Lawson ha vinto il mondiale 500 nel 1984 e &#39;86. La semicarena &egrave; stata scelta in favore alla carena completa per alleggerire l&#39;estetica e non discostarla troppo dalla XSR originale (ma la &quot;pancia&quot; &egrave; disponibile come optional).  Poi ovviamente i semimanubri e un copricodino monoposto che possano dare una spinta di sportivit&agrave; in pi&ugrave;, con la percezione di avere un posteriore pi&ugrave; alto (ma &egrave; esattamente alla stessa quota della XSR900 standard) e una guida accucciata sull&#39;anteriore. Risultato eccellente, quasi da lode se non fosse per il codino forse troppo poco &quot;da gara&quot;, ma c&#39;era da adattare le linee a quella che &egrave; la sella originale, con il faro integrato.&nbsp;    A volte la livrea &egrave; la cosa pi&ugrave; importante&nbsp;    La magia che rende questa moto apprezzatissima dagli appassionati di vecchie 2 tempi carenate &egrave; senza dubbio la livrea, perch&egrave; da sola riesce ad esaltare in modo concreto l&#39;effetto nostalgia. Base bianca con rosso sul cupolino e codino, uno schema grafico del tutto fedele a quello delle 500 GP di Yamaha degli anni &#39;80 e primi &#39;90 con livrea Marlboro. La scelta di verniciare in rosso i cerchi &egrave; altrettanto ben studiata, perch&egrave; sono proprio simili alla moto di Eddie Lawson. Per finire, il tocco speciale e non scontato &egrave; la verniciatura e lucidatura del telaio, a richiamo dell&#39;alluminio dei Deltabox delle moto da corsa Yamaha.  La combinazione di tutti questi elementi rende l&#39;effetto vintage pi&ugrave; efficiente che mai, anche perch&egrave; la moto nella sostanza &egrave; la stessa tre cilindri che non vede alterati i dati tecnici, ciclistici e prestazionali, confermando i 119 CV a 10.000 g/min e 93 Nm a 7.000 g/min.   Il peso? 200 kg o.d.m, contro i 193 della sorella scarenata.   

Dove e come sono intervenuti i tecnici giapponesi per dare alla heritage di Iwata quell&#39;inconfondibile sapore racing anni &#39;80? Mettiamole a confronto

Come Cambia: Yamaha XSR900 GP Vs. Standard

        La Vespa, da quando ha debuttato negli anni Quaranta, &egrave; diventata non sono per l'epoca uno status symbol, ma nel tempo una vera e propria icona volta a rappresentare l'Italia. Presente oramai dappertutto, persino nei film di Hollywood pi&ugrave; amati (ricorderemo, ad esempio, Vacanze Romane ma non solo), lo scooter &egrave; diventato sin da subito uno dei veicoli pi&ugrave; amati e apprezzati sia nel Bel Paese che all'estero. &Egrave; stata dunque avanzata una richiesta, ossia riconoscere la Vespa Piaggio del '900 quale patrimonio culturale italiano. La mozione &ndash; a cui capo figurano Lucia Parchitelli e Filippo Caracciolo, consiglieri del PD &ndash; &egrave; stata approvata all'unanimit&agrave; dal Consiglio regionale della Puglia. Verso il riconoscimento Tale mozione, dunque, impegner&agrave; la Regione Puglia &ndash; prima in tutta la penisola &ndash; ad attivarsi presso il governo centrale per il riconoscimento. &ldquo;Questa mozione, presentata da me e dalla collega Lucia Parchitelli &ndash; afferma Caracciolo &ndash; punta a dare il giusto valore a quello che non &egrave; solo un &nbsp;mezzo di trasporto, ma anche un'icona che ha attraversato da protagonista l'evoluzione economica, sociale e culturale del nostro Paese a cavallo tra due secoli. Brevettata il 23 aprile 1946, la Vespa Piaggio &egrave; stata esposta nei musei di design di tutto il mondo entrando della collezione permanente del prestigioso &ldquo;MoM&agrave; di New York&rdquo;. Poi continua dicendo che &ldquo;a certificare l'importanza della Vespa nella cultura e nell'immaginario del nostro Paese la presenza di 597 &ldquo;Vespa Club&rdquo; sul territorio italiano cui ne vanno aggiunti 40 sparsi in tutto il mondo con un totale di oltre 40mila soci. Alla luce di tutto questo appare doveroso riconoscere a uno dei simboli pi&ugrave; ricercati del Made in Italy a livello globale il suo giusto status, in modo tale da valorizzarlo e consacrarlo definitivamente&rdquo;. QUAL &Egrave; LA VESPA CHE COSTA DI MENO?       

La mozione, a cui capo figurano Lucia Parchitelli e Filippo Caracciolo, &egrave; stata approvata all'unanimit&agrave; dal Consiglio regionale della Puglia

Vespa Piaggio '900 si prepara a diventare patrimionio culturale

BMW ha messo pesantemente mano alla sua adventure di media cilindrata per realizzare una moto capace di fare off-road, per davvero. Il risultato è la F 900 GS, che sfrutta un bicilindrico parallelo di 895 cc capace di 105 CV abbracciato da un telaio in acciaio.   Le sospensioni hanno lunga escursione (230 e 215 mm) e il peso è di 219 kg col pieno di benzina. Il prezzo è di 14.600 euro.   Curiosi di sapere come si guida, in strada e fuoristrada? Allora, buona visione!

Prova BMW F 900 GS, spirito avventuroso | VIDEO

Tra le novit&agrave; dell&#39;ultimo EICMA, allo stand Triumph abbiamo potuto toccare con mano la nuova Tiger 900, che pi&ugrave; che un modello completamente rivisto &egrave; un semplice aggiornamento della versione finora a listino. Arriva un importante upgrade meccanico e un sottilissimo restyling che metterebbe alla prova anche l&#39;occhio allenato dei pi&ugrave; appassionati del marchio inglese. In questo Come Cambia la mettiamo di fianco alla moto che sostituisce a listino.  Fianchetti e becco, occhio ai dettagli&nbsp;    Quando si dice restyling sottile, &egrave; proprio una questione di dettagli minimi. La livrea (che cambia anche quella) spesso nasconde le forme dei fianchetti e delle plastiche del muso, cos&igrave; da far sembrare le moto molto pi&ugrave; simili di quanto in realt&agrave; siano. Nella model year 2024 infatti i fianchetti sono completamente ridisegnati, cos&igrave; come il becco che nonostante ci&ograve; mantiene le stesse identiche proporzioni rispetto al passato.  La nuova parte laterale che protegge dall&#39;aria le ginocchia del pilota, scende pi&ugrave; verso il basso e ai protrae leggermente pi&ugrave; avanti in una sorta di forma a freccia pi&ugrave; marcata rispetto al passato. Anche&nbsp;il raccordo con il serbatoio cambia e si integra meglio con il design dei fianchetti.  Oltre ci&ograve;, guardiamo bene il becco, che pur rimanendo molto simile in proporzioni e lunghezza, ora si allunga molto di pi&ugrave; verso il manubrio diventando parte stessa del supporto plexiglass e strumentazione. A conti fatti la nuova estetica sembra slanciare un po&#39; di pi&ugrave; tutto il frontale dando dinamicit&agrave; e un senso di leggerezza maggiore rispetto al passato. Parliamo ovviamente di modifiche cos&igrave; leggere che in un passaggio veloce su strada sar&agrave; difficile capire se si tratta di un modello nuovo o meno. A quello ci&nbsp;pensano le nuove livree con grafiche aggiornate.    &nbsp;  Tecnicamente, invece, c&#39;&egrave; pi&ugrave; sostanza     Sotto le carene invece il cambiamento &egrave; pi&ugrave; sostanzioso: il nuovo tre cilindri aumenta la potenza del 13% e raggiunge ora 108 CV e una coppia di 90 Nm, con una schiena di erogazione che migliora l&#39;elasticit&agrave; ai bassi regimi. Questo permette anche un discreto risparmio di carburante, fino al 9% in meno.  La GT &egrave; dotata di sospensioni Marzocchi di alta qualit&agrave; con compressione regolabile e smorzamento in estensione. Con 180 mm di escursione della forcella e 170 mm di escursione della ruota posteriore, l&#39;assetto &egrave; stato messo a punto appositamente per offrire un&#39;eccellente manovrabilit&agrave; su strada e comfort di guida sulle lunghe distanze, con la capacit&agrave; di affrontare terreni fuoristrada.&nbsp;Anche La GT Pro utilizza Marzocchi, ma la forcella completamente regolabile &egrave; abbinata a una sospensione posteriore elettronica: ci&ograve; consente regolazioni del precarico facili e comode con un pulsante.  La Rally Pro monta sospensioni Showa con massima regolazione&nbsp;e una generosa escursione della ruota anteriore di 240 mm e posteriore di 230 mm. A complemento di queste sospensioni specifiche, la GT e la GT Pro focalizzate sull&rsquo;asfalto sono dotate di cerchi in lega leggera, da 19&quot; all&#39;anteriore e da 17&quot; al posteriore, mentre&nbsp;la Rally Pro utilizza ruote a raggi tubeless con anteriore da 21 pollici, Le freno Brembo Stylema equipaggiano tutti i modelli della famiglia. Tiger 900 GT partir&agrave; da 14.795 euro, Tiger 900 GT Pro da 16.595 euro e Tiger 900 Rally Pro da 17.495 euro&nbsp;franco concessionario, ordinabile da inizio 2024.    Suzuki e Honda: perch&egrave; usano ancora motori di 20 anni fa?    

Si tratta di un restyling di dettaglio e contenuti che non cambia i connotati al modello. Ma sapreste risconoscere qual &egrave; la versione 2024 per strada? Vi aiutiamo noi

Come Cambia: Triumph Tiger 900 2024

La Benelli 900 Sei &egrave; un modello lanciato nel 1978 e amatissimo dai collezionisti grazie al suo particolare motore 6 in ilnea da 906cc, capace di erogare 80 CV di potenza. Si tratta di una moto estremamente rara, in quanto prodotta in appena&nbsp;2000 esemplari. Unik Motorcycles, grazie alla creativit&agrave; di Luis Costa e Tiago Goncalves hanno utilizzato una la 900 Sei per creare un nuovo esemplare chiamato &quot;Sinfonia&quot; in omaggio al suono inconfondibile prodotto dal motore a sei cilindri in linea e dall&#39;impianto ad hoc.    Un cambiamento totale  Unik Motorcycles ha completamente rivisto questa moto d&#39;epoca, iniziando con un restauro del motore e l&#39;installazione di filtri dell&#39;aria aftermarket. Modifiche strutturali significative includono la sostituzione del telaio con uno personalizzato e l&#39;aggiunta di un forcellone Ducati Monster S4R. La sospensione &egrave; stata migliorata con un monoammortizzatore regolabile e cerchi leggeri Kineo, mentre l&#39;impianto frenante &egrave; stato potenziato con dischi freno flottanti e pinze Tokico a sei pistoncini. Il design &egrave; stato rivoluzionato con una carrozzeria monoscocca in fibra di carbonio, integrando serbatoi artigianali, batteria e modulo di controllo Motogadget. La moto presenta un sedile slanciato, fanale posteriore a LED e una verniciatura bianca con dettagli in verde, pinstripe dorati e grafiche in generale che riprendono i colori classici della Casa del leoncino. Il lavoro si &egrave; concluso con un sistema di scarico in acciaio inossidabile, per conferire una sonorit&agrave; magnifica alla moto.    Nuova Benelli Tornado Naked Twin 500: voglia di curve 

Il rinnovamento per mano degli esperti di Unik Motorcycles, ha interessato ogni parte della moto, dal motore alla ciclistica, fino alla parte estetica

Benelli 900 Sei, una &quot;Sinfonia&quot; per la esacilindrica pesarese

Unik Motorcycles ha messo le mani su una Benelli 900 Sei, chiamandolo &quot;Sinfonia&quot;, in omaggio al suono del motore. Diverse le modifiche apportate dal propulsore, al telaio, alle sospensioni, impianto frenante e design, incluso l&#39;uso di fibra di carbonio e grafiche Benelli

Benelli 900 Sei, ecco la "Sinfonia" di Unik Motorcycles FOTO

Triumph approccia EICMA 2023 senza particolari novit&agrave;, e al netto di quello che verr&agrave; svelato direttamente allo stand della Fiera di Milano, nel listino moto 2024 vedremo aggiornamenti che badano molto alla sostanza senza stravolgere l&#39;estetica e la funzionalit&agrave; dei modelli pi&ugrave; di successo della Casa inglese. Parliamo della crossover media per eccellenza, la Tiger 900, che riceve un aggiornamento di gamma con le tre declinazioni Tiger 900 GT, GT Pro e Rally Pro, tutte specificatamente distinte per svolgere il ruolo di turistica da strada o pi&ugrave; votata al fuoristrada.  Tiger 900 2024: Meccanica rivista e piccoli dettagli    Tutte queste ricevono un aggiornamento meccanico per il tre cilindri che aumenta la potenza del 13% e raggiunge ora 108 CV di potenza massima e una coppia di 90 Nm, con una schiena di erogazione che migliora l&#39;elasticit&agrave; ai bassi regimi. Questo permette anche un discreto risparmio di carburante, fino al 9% in meno.  Le differenze fra le tre versioni sono di tipo ciclistico: la GT &egrave; dotata di sospensioni Marzocchi di alta qualit&agrave; con compressione regolabile e smorzamento in estensione. Con 180 mm di escursione della forcella e 170 mm di escursione della ruota posteriore, l&#39;assetto &egrave; stato messo a punto appositamente per offrire un&#39;eccellente manovrabilit&agrave; su strada e comfort di guida sulle lunghe distanze, con la capacit&agrave; di affrontare terreni fuoristrada. Anche La GT Pro utilizza Marzocchi, ma la forcella completamente regolabile &egrave; abbinata a una sospensione posteriore elettronica: ci&ograve; consente regolazioni del precarico facili e comode con un pulsante.  La Rally Pro monta sospensioni Showa con massima regolazione e una generosa escursione della ruota anteriore di 240 mm e posteriore di 230 mm. A complemento di queste sospensioni specifiche, la GT e la GT Pro focalizzate sull&rsquo;asfalto sono dotate di cerchi in lega leggera, da 19&quot; all&#39;anteriore e da 17&quot; al posteriore, mentre la Rally Pro utilizza ruote a raggi tubeless con anteriore da 21 pollici, Le freno Brembo Stylema equipaggiano tutti i modelli della famiglia.  Inoltre arrivano nuovi riser ammortizzati e una sella pi&ugrave; comoda per aumentare il comfort, oltre a un nuovo display TFT da 7&quot; con tutte le funzioni necessarie e la connettivit&agrave; bluetooth. Dal lato estetico troviamo un becco e fiancatine leggermente riviste, che non cambiano lo stile della moto ma che rinfrescano leggermente il look, cos&igrave; come le nuove colorazioni che puntano sul dare una percezione di nuovo quasi pi&ugrave; delle sottili modifiche stilistiche.    Tiger 900 2024: prezzo e disponibilit&agrave;  Sono gi&agrave; disponibili i prezzi: Tiger 900 GT partir&agrave; da 14.795 euro, Tiger 900 GT Pro da 16.595 euro e Tiger 900 Rally Pro da 17.495 euro franco concessionario, ordinabile da inizio 2024. 

Sono pochi gli aggiornamenti previsti per la crossover media di Hinckley, ma riguardano sia meccanica che ciclistica che estetica. Ecco come cambia

Triumph aggiorna la gamma Tiger 900 2024: pi&ugrave; potenza e look rivisto

La Yamaha XSR 900 GP è una moto ispirata alle moto da GP degli anni '80 e '90 e presenta un telaio Deltabox. Mostra una mezza carena con colori ispirati alle Marlboro di Eddie Lawson. La moto offre un motore da 890 cc, elettronica avanzata e un telaio rivisto con sospensioni regolabili. Sarà disponibile in due colorazioni a partire da aprile 2024

Yamaha XSR 900 GP FOTO

Con le nuove F 900 GS, F 900 GS Adventure e F 800 GS, BMW alza l&#39;asticella per la sua gamma di enduro touring di fascia media. Puntano ad offrire un valido supporto per viaggi e avventure anche in off-road sia per i motociclisti pi&ugrave; esperti quanto per i neofiti alle prime sgroppate su una enduro.  COME SONO FATTE LE NUOVE F 900 GS, F 900 GS Adventure e F 800 GS    Il motore &egrave; il noto bicilindrico in linea che vede una maggiore potenza e migliori doti nella gestione del freno motore. Si parte dalla&nbsp;maggiore cilindrata di 895 cc (in precedenza 853 cc). Nelle F 900 GS e F 900 GS Adventure eroga 77 kW (105 CV) e nella F 800 GS 64 kW (87 CV). Oltre a un significativo aumento della potenza di picco di 10 CV ciascuno, il nuovo motore dovrebbe garantire una curva di coppia pi&ugrave; piena, oltre a una migliore trazione.  ELETTRONICA    Offrono gi&agrave; di serie i due riding mode &quot;Rain&quot; e &quot;Road&quot;, il&nbsp;DTC, l&#39;ABS Pro ottimizzato per le curve e la luce dinamica dei freni. Con i Riding mode Pro, disponibili come optional, le qualit&agrave; dinamiche possono essere sfruttate ancora pi&ugrave; intensamente grazie a ulteriori settaggi, alla preselezione del riding mode, al controllo della coppia del freno motore e al Dynamic Brake Control DBC. Tutti i modelli sono dotati di gruppi ottici a LED mentre la strumentazione vede per tutte un ampio display TFT da 6,5 pollici.  Per la F 900 GS abbiamo di serie di un supporto da 12 mm che consente di montare action cam o altri dispositivi. Per installare il BMW Motorrad Connected Ride Navigator o il BMW Motorrad Connected Ride Cradle, &egrave; necessaria l&#39;opzione &quot;preparazione alla navigazione&quot;.  CICLISTICA e PESO  Il serbatoio del carburante in plastica da 14,5 litri della nuova F 900 GS vede uno sviluppo completamente nuovo che consente di risparmiare 4,5 kg di peso rispetto al precedente in acciaio. La F 900 GS presenta una sezione posteriore ridisegnata che fa risparmiare circa 2,4 kg di peso. Altri 1,7 kg vengono limati grazie al silenziatore&nbsp;Akrapovic. L&#39;anteriore della F 900 GS e della F 900 GS Adventure &egrave; guidato da nuova forcella Showa completamente regolabile.&nbsp;  Pacchetto Enduro Pro per F 900 GS e Dynamic ESA per F 900 GS Adventure e F 800 Adventure  La nuova F 900 GS pu&ograve; essere dotata di una maggiore abilit&agrave; fuoristradistica con il pacchetto Enduro Pro, disponibile come optional, che comprende forcella rivestita in nitruro di titanio completamente regolabile, mono posteriore&nbsp; completamente regolabile, riser del manubrio e catena M Endurance. Le sospensioni elettroniche Dynamic ESA (Electronic Suspension Adjustment) sono disponibili come optional per la nuova F 900 GS Adventure e la F 800 GS.  Nuovi colori per la F 900 GS Adventure e F 800 GS    La nuova F 900 GS Adventure &egrave; disponibile come variante base in Blackstorm metallizzato e come variante del modello Ride Pro in White Aluminium opaco. La nuova F 800 GS &egrave; disponibile come variante base in Lightwhite solid paint, come variante modello Sport in Racing Blue e come versione Triple Black in Blackstorm metallizzato.   

Arriva la nuova famiglia enduro touring della Casa di Monaco, puntano al divertimento di guida in fuoristrada e nel touring

BMW, nuove F 800 GS, F 900 GS e F 900 GS Adventure: gioie a 360 gradi

        Molti appassionati motociclisti di gare, ricorderanno bene l'estate del 2022 con protagonista Ivan Cervantes. Il pilota, un anno fa, aveva conquistato il primo posto nel raid Baja Aragon, una delle competizioni off-road pi&ugrave; impegnative che si possano affrontare su due ruote. Ad un anno di distanza, Triumph Motorcycles ne celebra la performance presentando la Tiger 900 Rally Aragon e la Tiger 900 GT Arag&ograve;n. Sono edizioni speciali, dotate di un equipaggiamento esteso e di una livrea sportiva e inedita, ispirata alla race bike utilizzata da Iv&agrave;n e disponibili solo per il 2023. In sella ad una Tiger 900 Rally Pro, Cervantes domin&ograve; i 450 km della competizione, giungendo al traguardo con un vantaggio sugli avversari di pari categoria: un&rsquo;ora e 6 minuti. Caratteristiche e prezzi  Entrambe le nuove &ldquo;special editions&rdquo; Tiger 900 Aragon offrono tutta la tecnologia, le prestazioni e i contenuti tecnici degli allestimenti top di gamma Rally Pro e GT Pro, a cui si aggiungono caratteristiche dedicate:  Una livrea particolarmente elaborata e sportiva, ispirata al mondo delle competizioni Un equipaggiamento esteso in termini di robustezza e protezioni per lo sterrato  Lo schema cromatico della Tiger 900 Rally Aragon prevede l&rsquo;accostamento di Matt Phantom Black, Matt Graphite e Crystal White, con in piu&rsquo; espliciti riferimenti Racing Yellow ed una nuova sella dalla colorazione inedita. La GT Aragon segue un approccio simile ma con un risultato piu&rsquo; elegante seppur dinamico: oltre alla nuova sella bicolore, mostra una livrea in tinte Diablo Red, Matt Phantom Black e Crystal White. Dal punto di vista dell&rsquo;handling, la versione GT Aragon prevede forcelle Marzocchi regolabili dal 45 mm abbinate ad un mono posteriore e regolazione elettronica (idraulica e precarico), mentre la Rally Aragon Edition monta forcelle Showa, regolabili. &nbsp;Entrambi i modelli prevedono come dotazione standard le barre in acciaio per la protezione del carter motore, mentre nel caso della Rally Aragon Edition si aggiungono le protezioni estese a cingere il serbatoio nella parte superiore. Per la Tiger 900 Rally Aragon il prezzo &egrave; di &euro; 16.995, mentre per la Tiger 900 GT Aragon &egrave; di &euro; 16.395. Le moto sono disponibili da fine luglio in tutte le Concessionarie Triumph Motorcycles. TRIUMPH, ARRIVANO NUOVI COLORI PER IL 2024       

Le moto sono ispirate alla vittoria di Ivan Cervantes, e saranno disponibili solo per il 2023

Triumph, arrivano le Tiger 900 Aragón Edition

Mentre al Goodwood Festival of Speed 2023 si omaggiano le italianissime Ducati e Aprilia, anche Yamaha sa prendersi le luci dei riflettori e lo fa anche attraverso la particolare&nbsp;XSR 900 DB40. La special/prototipo, basata&nbsp;sulla XSR 900 introdotta nel 2016 e dotata&nbsp;di telaio Deltabox, &egrave; equipaggiatoa&nbsp;con il motore da 890 cc e 119 CV.    GIBRALTAR RACE IN SELLA ALLA YAMAHA T&Eacute;N&Eacute;R&Eacute;: INGREDIENTI PER UN SOGNO  Omaggio al Deltabox  Il Deltabox, un&#39;icona tecnica nell&#39;universo delle corse e del prodotto di serie, fece la sua comparsa per la prima volta negli anni &#39;80, equipaggiando le moto da corsa Yamaha. Oggi &egrave; presente su quasi tutti i modelli di punta (MT-09, TRacer 9, XSR) e la sua struttura a diamante (o a delta, appunto) collega il cannotto di sterzo al perno del forcellone, garantendo un&#39;eccellente rigidit&agrave; torsionale. La Yamaha XSR 900 DB40, rappresenta un omaggio a questa struttura. Al Goodwood Festival of Speed piloti del calibro di Niall Mackenzie, Simon Hancocks e Chris Newbigging si sono alternati alla guida della DB40l. Solo un esercizio di stile e colore, o ci dobbiamo attendere qualcosa in arrivo in vista&nbsp;dell&#39;autunno?    LEGO TECHNIC YAMAHA MT-10 SP, 1478 MATTONCINI DI GRINTA 

Il&nbsp;prototipo, guidata al FOS da Niall Mackenzie, Simon Hancocks e Chris Newbigging, &egrave; equipaggiato con il motore CP3 da 119 CV

Yamaha XSR 900 DB40, a Goodwood omaggio al Deltabox

S&igrave;, quando i V-twin bolognesi motorizzavano le Cagiva e gli appassionati sognavano le imprese del team Lucky Explorer, le enduro di Schiranna si chiamavano Elefant. Una famiglia di modelli nata inizialmente 350 e 650, poi cresciuta a 750 (fine anni &lsquo;80), le prime con grafiche Lucky Explorer per celebrare la partecipazione alla Dakar, le ultime con le sovrastrutture pi&ugrave; essenziali e la ruota anteriore di 21&rdquo;.  USATO, APRILIA SHIVER 750: BRIVIDI DI PIACERE  Motorizzazione e ciclistica    Dopo, nel 1990, deflagra la 900. Linea tutta nuova, motore 900 a iniezione elettronica e grafica rinnovata per eccitare gli appassionati di rally. Sul mercato la BMW 1000 &egrave; pi&ugrave; grossa, blasonata e diffusa, ma uno dei mille esemplari delle Cagiva Elefant 900 numerate si paga di pi&ugrave;, anche il doppio di una Africa Twin 750. Per prestazioni, ciclistica e componentistica sulla carta non ha rivali e su strada conferma ogni aspettativa. I problemi semmai sono tutti negli standard di produzione e nella qualit&agrave; della componentistica europea del tempo. Anche il pregiatissimo Ohlins ha vita relativamente breve perch&eacute; il rapporto del link &egrave; mal studiato e non ha problemi solo il precarico idraulico della molla, ma pure il separatore interno per un&rsquo;idraulica fin troppo sollecitata. Il motore raffreddato ad aria e olio ha il cilindro posteriore spesso al limite del surriscaldamento, e i pistoni Borgo a volte cedono. La frizione a secco &egrave; poco adatta al fuoristrada e sotto stress accusa qualche strappo, ma uno dei guai pi&ugrave; temuti &egrave; la scromatura dei bilancieri. I residui di cromo durissimo prima di essere intercettati dal filtro olio sono in grado di macinare tutti gli organi interni del motore.  Problemi di componentistica  All&rsquo;epoca i motori Ducati e relativi impianti elettrici erano molto discutibili per affidabilit&agrave; ed efficienza (cronica la scarsa potenza del generatore elettrico), la pompa elettrica e tutta l&rsquo;iniezione avevano qualche limite e tutto sommato la parte pi&ugrave; riuscita era la ciclistica, anche se &egrave; fin troppo facile schiacciare il collettore scarico del cilindro anteriore sotto il motore. Tutti problemi affrontati e quasi sempre risolti col tempo, sia dalla Cagiva (nelle ultime versioni a carburatori) che dai primi possessori (un esemplare sopravvissuto ha sicuramente gi&agrave; ricevuto ampie revisioni). Gli unici veri limiti oggi rimangono la misura un po&rsquo; stretta dei pneumatici e lo svergolamento della forcella a causa del monodisco anteriore. Quest&rsquo;ultimo risolto definitivamente con le ultime versione 900 dotate di forcella Showa rovesciata e doppio Brembo anteriore, oltre all&rsquo;assetto ribassato e un&rsquo;altezza sella pi&ugrave; accessibile. E sono molto pi&ugrave; accessibili anche le quotazioni perch&eacute; le ultime versioni sono decisamente pi&ugrave; abbordabili e svalutate, nonostante affidabilit&agrave; e semplicit&agrave; migliori.    Costo ed esclusivit&agrave;  La 900ie Lucky Explorer costava e costa ancora oggi per la sua esclusivit&agrave; e bellezza. Attenzione, Cagiva ripropose pi&ugrave; volte la grafica ispirata alle sigarette americane. Sono ancora Lucky Explorer nel 1994 e nel &lsquo;95, canto del cigno prima della trasformazione in salsa motard, quando l&rsquo;Elefant muore e nasce la Gran Canyon. Ma l&rsquo;Elefant Lucky Explorer per antonomasia rimane la prima 900. Nella sua nobile longilinearit&agrave; quella 900 iniziale in versione alta (sospensioni a lunga escursione) monta ancora un Ducati a 5 rapporti e valvole grosse (testate delle prime Monster e Supersport), che verr&agrave; subito sostituito nella successiva Elefant 900ie GT (1991) con un 900 pi&ugrave; morbido a sei rapporti e valvole pi&ugrave; piccole. Su In Moto n. 10 del 1990 nel confronto con la BMW GS 100 ne usciva eccezionalmente vittoriosa, non solo per la velocit&agrave; effettiva di 190 orari (contro i 180 della GS), dei consumi nettamente inferiori, frenata-ripresa-accelerazione migliori. Anche se poi il mercato ha premiato ben diversamente tradizione e &ldquo;peso&rdquo; del marchio BMW, l&rsquo;elefante della Cagiva era avanti. I primi accenti nell&rsquo;articolo erano posti sulla modernit&agrave; di due importanti soluzioni &ndash; iniezione elettronica e ruota anteriore di 19&rdquo; &ndash; che rendono la Elefant 900 assolutamente prima nel mostrare l&rsquo;evoluzione che da l&igrave; a poco (siamo nel 1990) la BMW far&agrave; sua nella sua nuova pietra miliare GS 1100.&nbsp;  La prova di In Moto    Nella primavera del &lsquo;90 per&ograve; la &ldquo;petroliera col becco&rdquo; &egrave; ancora in fase di progetto, e qui parliamo della Cagivona. Che in fuoristrada ha &ldquo;sospensioni solidissime che tollerano e incassano senza eccessivi traumi lo sterrato accidentato&rdquo; con la sola tendenza &ldquo;...a prendere sotto nell&rsquo;impiego brillante fuoristrada, indotto dalla &ldquo;ruotina&rdquo; di 19&rdquo; che evidentemente va in crisi nel direzionare tanta macchina sullo stretto. Su asfalto la Elefant 900 dimostra tutte le sue qualit&agrave;, con un incedere da stradale e con un brillante rendimento sul misto ove recepisce con prontezza le minime correzioni, accusando solo una lievissima sensibilit&agrave; di avantreno sui curvoni veloci con fondo ondulato&rdquo;. In realt&agrave; le imprecisioni di avantreno, off e on-road, erano dovute semplicemente a un&rsquo;inclinazione forcella notevole e un appoggio inferiore al necessario, perch&eacute; le misure delle gomme facevano i conti con la disponibilit&agrave; del tempo (le stesse della piccola Aprilia Pegaso 600).&nbsp;  La situazione &egrave; migliorata, la scelta &egrave; pi&ugrave; diversificata e le pi&ugrave; evolute radiali bimescola - Pirelli Scorpion Trail II (100+117 euro) e Continental TrailAttack2 (80+119 euro) - su asfalto sono tanta roba. Le Metzeler Tourance sono una scelta collaudata (87+104 euro), e con una scolpitura pi&ugrave; off ci sono le Continental ContiEscape (81+97) o le famose tassellate Continental TKC80 (102+120 euro, tutte su pneus-online). Ci vorrebbero due ruote gommate diversamente per giocare a seconda delle uscite da affrontare. I punti deboli dei primi motori 900 si risolvono definitivamente solo con la sostituzione completa. Nei due anni successivi furono progressivamente migliorate le fusioni per basamento, cilindri, testate, la robustezza dell&rsquo;albero motore e dei pistoni, e la potenza del generatore (da 300W a 350 nelle versioni post 1991). Sono i motori delle Elefant con assetto basso (forcella da 240 a 210 mm e monoammortizzatore da 230 a 190 mm), e successivamente con forcella upside-down Showa e poi Marzocchi da 45 mm, doppio freno disco anteriore di 282 mm &Oslash; (invece del monodisco Nissin). Cos&igrave; trasformata la Elefant divent&ograve; assai stradale e il motore &ndash; cambio a 6 marce e testate a valvole piccole (43 a 41 mm aspirazione, 41 a 39 scarico) &ndash; meno grintoso ma pi&ugrave; gestibile e lineare. Sono le versioni pi&ugrave; comuni e meno valutate, decisamente pi&ugrave; godibili e dal 1993 private dell&rsquo;iniezione (ritorno ai carburatori Mikuni BST 36) meno problematiche.  VERSIONI SPECIALI  Veramente difficili da rintracciare sono le versioni speciali allestite da CH Racing, il reparto corse della famiglia Azzalin che ha sempre allestito tutte le Cagiva Elefant ufficiali per la Dakar, e le repliche da vendere ai piloti privati. Moto derivate dalle Elefant di serie, ma che non hanno nulla a che vedere con le ultime Elefant di serie personalizzate con un adesivo &ldquo;Marathon&rdquo; sui fianchi della carenatura, sotto le frecce. Le vere Elefant Marathon, quelle vendute dal reparto corse CH Racing-Azzalin, utilizzavano telai simili ma saldati a TIG, forcelloni rinforzati, sospensioni a lunga escursione, serbatoio posteriore supplementare, un motore Ducati preparato e alimentato da carburatori Keihin. Soprattutto avevano l&rsquo;immancabile ruota anteriore di 21&rdquo; (omologata sulla carta di circolazione). Ne furono completati pochi esemplari ed &egrave; impossibile dare una quotazione indicativa.  Pregi: Doti di guida, fuoristrada e asfalto, prestazioni divertenti, erogazione e personalit&agrave; del motore, serbatoio e sovrastrutture in materiale plastico.  Difetti: Manutenzione frequente e costosa,&nbsp; rumorosit&agrave; meccanica e della frizione, ricarica energia generatore versione 1990/91, svergolamento forcella, freno a disco anteriore singolo.  USATO, KAWASAKI ER-6N: GIOIELLINO DIVERTENTE 

La moto varesina fu una vera enduro con un vero motore Ducati,&nbsp;motore 900 a iniezione elettronica e grafica per eccitare gli appassionati di rally

Usato, Cagiva Elefant 900 ie: l&#39;Elefantino ufficiale

All&#39;asta tenuta da Mecum Auctions a Las Vegas, una Kawasaki Z1 900 del 1973, completamente restaurata, ha sorpreso tutti, forse persino il vecchio proprietario, quando &egrave; stata venduta per 55.000 dollari, al cambio circa 50.700 euro.    Restauro completo: ecco i lavori effettuati  Questa moto &egrave; stata sottoposta a un restauro completo e appare in ottime condizioni. Il motore &egrave; stato completamente revisionato, compresa la ribasatura dei cilindri e la ricostruzione totale della testata, oltre al montaggio di nuove guarnizioni e sigilli. I carburatori sono stati ricostruiti ed &egrave; stata aggiornata anche l&#39;accensione elettronica Dynatek Dyna S, la bobina e i fili delle candele. Una volta ricostruito il motore, il vecchio proprietario lo ha fatto rivestire in ceramica nera come tocco finale. Ha installato anche un nuovo scarico quattro-in-uno da Z1 Parts, una nuova catena e pignone e aggiornato comandi e cavi. Il restauro ha compreso anche la sostituzione dei cuscinetti a rulli del forcellone e l&#39;installazione di nuovi cuscinetti nella testa dello sterzo. Gli steli della forcella sono stati ricostruiti, il telaio &egrave; stato sverniciato e riverniciato a polvere in nero, e sono state acquistate delle ruote dotate di nuovi raggi e nuovi pneumatici, in linea con l&#39;epoca.  KAWASAKI Z1 900: SI AVVICINA IL MEZZO SECOLO PER LA PRIMA SBK  La roadster di Akashi &egrave; stata rifinita con la combinazione di colori marrone e arancione e, per completare il look anni &#39;70, sono stati acquistati nuovi stemmi dalla giapponese Doremi Collection. Tutte le parti cromate e lucidate sono state rifinite e sono state montate una nuova sella, un nuovo cablaggio e nuovi indicatori di direzione.  KAWASAKI Z, UNA LETTERA CHE SPINGE DA 50 ANNI 

Un appassionato non ha badato a spese per portarsi a casa la sportiva di Akashi&nbsp;restaurata, riverniciata e in condizioni perfette per essere ancora guidata a cinquant&#39;anni di distanza

Kawasaki Z1 900, 50.000 euro per un esemplare del 1973

Venduto a Las Vegas un modello in perfette condizioni della roadster di Akashi, completamente restaurato, riverniciato e in perfette condizioni. L'acquirente ha speso oltre 50.000 euro per poterlo parcheggiare nel proprio garage

Kawasaki Z1 900, all'asta un esemplare del 1973

        Voge scopre le carte a EICMA 2022 e mostra al pubblico dello stand la nuova Valico 900 DS, novit&agrave; principale di quest'anno per il nostro mercato e nuovo competitor nell'ormai affollatissimo segmento delle crossover. Con questa moto anche Voge - come Benelli e CF Moto - fa il salto di qualit&agrave; fra le cilindrate medie cinesi che si allineano sempre di pi&ugrave; alla migliore produzione europea e giapponese.&nbsp; Come &egrave; fatta? Parlando di allineamento alla produzione europea, in questo caso si tratta di vera e propria condivisione della piattaforma con BMW, dato che il motore &egrave; della F850 GS di ultima generazione, come avevamo gi&agrave; identificato dalle foto spia circolate nelle settimane scorse. Nell'articolo di ottobre ipotizzavamo anche lo stesso telaio, ma con la presentazione ufficiale possiamo notare che &egrave; diverso nei dettagli delle piastre laterali e della bretella centrale, bench&egrave; molto simile a quello bavarese. Come &egrave; possibile che queste moto condividano cos&igrave; tanto? Semplicemente Voge &egrave; un marchio di propriet&agrave; Loncin, l'azienda cinese che da anni (prima con le monocilindrice F650, poi con il progetto F800) produce motori per BMW. Non &egrave; altro che una sinergia fra costruttori e un ottimo modo di condividere risorse ed economie.  Concept, ma pronta per la strada La moto esposta al Salone di Milano mostra anche una caratterizzazione molto di versa di sovrastrutture e grafiche, che la avvicinano di pi&ugrave; alla produzione orientale e ricorda vagamente la Triumph Tiger 900, uno strano mix di stile e tecnica che per&ograve; raggiunge un ottimo equilibrio alla vista, con un posteriore dalla luce a led sottile e molto personale.&nbsp; L'impostazione generale &egrave; quella della classica crossover media con bicilindrico parallelo, quindi con sospensioni dalla lunga escursione e cerchio anteriore da 19" davanti e da 17" dietro. Il parabrezza &egrave; regolabile e la strumentazione TFT (affiancata sia da presa USB che da 12V) ha una grafica moderna e pulita. Essendo stata presentata come "concept" non &egrave; corredata di dati tecnici, che probabilmente scopriremo nel corso del 2023. Il motore, per&ograve;, non si discoster&agrave; tanto dai numeri della F850 GS, quindi 90CV e 86 Nm. Il peso della bavarese &egrave; invece di 229 kg.&nbsp; Tutte le novit&agrave; moto 2023       

Arriva la tanto attesa crossover 900 del marchio Voge, costruita sulla piattaforma della BMW F900 GS e pronta ad aggredire i mercati europei. A EICMA si presenta in forma di concept preserie

Voge: arriva la Valico 900 DS per il 2023

        Riusciamo a leggerlo distintamente sulle carene: Voge DS 900. Il marchio cinese che sta esplodendo anche in Europa, starebbe dunque per presentare una nuova crossover che fa parecchia gola al nostro mercato, ora che i marchi asiatici stanno spopolando anche nelle cilindrate medie. Potrebbe trattarsi di un'ottima rivale per Benelli TRK 800, alla quale assomiglia leggermente soprattutto nella parte anteriore. Parentela strettissima Quello che non ci si aspetta, invece, &egrave; che il motore sia strettamente derivato dalla crossover media di punta di un marchio premium europeo: BMW. Se aguzziamo la vista, possiamo notare come carter motore e altri particolari combacino perfettamente con quelli della F900 GS, esattamente come il telaio che mostra gli stessi punti d'attacco del propulsore e il telaietto posteriore con tubi praticamente identici.&nbsp;Cambia leggermente la piastra laterale che include le pedane, ma anche qui le proporzioni sono assolutamente le stesse.  Perch&egrave; una Voge condivide la stessa piattaforma tecnico-meccanica di una BMW? Il marchio &egrave; di propriet&agrave; di Loncin, colosso cinese che collabora con la Casa bavarese da tantissimi anni e si occupa della produzione dei motori bicilindrici paralleli della gamma F. Bench&egrave; sembri strano che anche la ciclistica sia condivisa (mai prima d'ora abbiamo visto una "parentela" cos&igrave; stretta), ha perfettamente senso vedere un modello dotato di queste caratteristiche tecniche. La vedremo in Italia? Magari al prossimo EICMA? Non sappiamo. Per ora non ci sono conferme n&egrave; smentite e le immagini che vi mostriamo stanno circolando in rete da qualche giorno. Attendiamo ancora qualche settimana per dare un'occhiata allo stand Voge per sperare di toccarla con mano.&nbsp;  Intermot 2022: le moto in passerella a Colonia       

In rete circolano le foto di una nuova crossover marchiata Voge, che mostra con orgoglio il logo DS 900 e una parte tecnica derivata dalla F900 GS di BMW, sia per motore che per telaio. La vedremo presto in Italia?

Voge DS 900: in arrivo una cinese con motore BMW?

        Tutte le novit&agrave; che arrivano in Europa sono gi&agrave; passate per gli Stati Uniti. Un discorso che pu&ograve; riferirsi a diversi ambiti, anche a quello motociclistico e in particolare alle diverse versioni e colorazioni dei modelli. In questo caso parliamo della nuova Kawasaki Z 900 RS 2023 che negli States &egrave; gi&agrave; sul mercato con nuove colorazioni.  KAWASAKI, IN AUTUNNO UNA ZX-4R E DUE ELETTRICHE?&nbsp; Stile U.S.A La Z900 RS 2023 si presenta come una naked dallo stile retr&ograve; con forcelle telescopiche rovesciate regolabili nel precarico, in estensione e in compressione e un forcellone orizzontale back-link. L'impianto frenante &egrave; affidato a due dischi anteriori da 300 mm con pinze a quattro pistoncini e un disco posteriore da 250 mm con pinza a singolo pistoncino, oltre all'ABS. Per quanto riguarda il motore, si tratta di un quattro cilindri in linea da 948 cc raffreddato a liquido. Per il model year 2023 della Z 900 RS &egrave; previsto un solo colore, come viene mostrato negli Stati Uniti. Si tratta di una base "Metallic Diablo Black" con "Metallic Imperial Red" intorno al serbatoio a goccia. KAWASAKI, TUTTO PRONTO PER LA NINJA 1000SX 2023&nbsp;        

La Z 900 RS standard sar&agrave; disponibile in una sola colorazione con una base nera e dettagli rossi, mentre la variante Cafe ha particolari color oro

Kawasaki Z 900 RS si rifà il look: i nuovi colori in arrivo

Divertente anche la media britannica, disponibile nelle versioni GT (stradale) e Rally. Della Tiger 900 stupisce il piacere di guida e la spinta generata dal tricilindrico da 888 cc, 95 cv e 87 Nm di coppia. Il reparto sospensioni per la GT è realizzato da Marzocchi, con forcella a steli rovesciati da 45 mm Ø ed escursione di 180 mm davanti e 170 dietro; per la Rally invece unità Showa con settaggi manuali, la forcella resta da 45 mm Ø, ma l’escursione aumenta a 240 mm all’anteriore e 230 al posteriore. Le pinze freno anteriori sono le Brembo Stylema, per dischi da 320 mm Ø

Comparativa Crossover Adventure 21": Triumph Tiger 900

        Una moto speciale per un traguardo speciale. Triumph festeggia 1 milione di moto realizzate con una Tiger 900 esclusiva, creata appositamente per celebrare l'evento: &egrave; Tiger 900 Rally Pro 1Million. Il modello simboleggia e festeggia il milione di moto costruite dal marchio britannico dal suo ritorno sul mercato, avvenuto nel 1990.  UNA TIGER 900 IN ARGENTO Svelata alla sede centrale della Casa, a Hinckley, la 1Million mostra una livrea personalizzata in argento e il design grafico "Million": dal 4 al 12 dicembre sar&agrave; presentata da Triumph al Motorcycle Live Show di Birmingham, per poi essere esposta alla Factory Visitor Experience del marchio. EICMA 2021: Abbiamo fatto Pelo e... contropelo a Gaetano Vasques: Triumph "Anche se l'ultimo anno &egrave; stato impegnativo anche per noi, questa passione ci ha spinto oltre e siamo stati in grado di iniziare con successo in nuove categorie con Trident 660 e Tiger Sport 660 - ha spiegato Nick Bloor, CEO Triumph -. Negli ultimi tre decenni abbiamo puntato su una crescita sostenibile e investito nelle nostre persone, nei nostri partner e nelle nostre capacit&agrave; interne di progettazione, sviluppo e produzione. In questo modo abbiamo rafforzato il nostro marchio e ampliato ulteriormente la sua buona reputazione. Investendo nei talenti cresciuti in casa - sia nel Regno Unito che in tutto il mondo - e aspirando a costruire la moto perfetta, abbiamo reso Triumph ancora pi&ugrave; forte, raggiungendo l'anno di maggior successo in tutti i 120 anni di storia dell'azienda".  Triumph Tiger 1200, quante novit&agrave; nella versione 2022!       

La versione speciale della enduro stradale &egrave; nata per celebrare il grande traguardo conseguito dal marchio britannico dal 1990, data del rilancio sul mercato, a oggi

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