Dall’Asia centrale all’Italia, il viaggio in moto del Cicca e la Sere #5

Dall’Asia centrale all’Italia, il viaggio in moto del Cicca e la Sere #5

Un raid affascinante e avventuroso, un lento "ritorno" in moto attraverso le 1.000 suggestioni dell’Asia centrale. La quinta tappa sulle strade di Russia, Ucraina, Transnistria, fino a raggiungere l’Italia

FRANCESCO CICCARELLO (PUBBLICAZIONE A CURA DI DIEGO D'ANDREA)

14.09.2018 12:33

ALLA DOGANA, PERDIAMO UN'ORA PER UN FOGLIO INESISTENTE che uno zelante poliziotto russo ci chiede di mostrargli; ma Serena capisce subito che lo scopo è tutt'altro quando ci indica la parola Euro. Non ne abbiamo, gli unici soldi nel portafoglio sono 1200 Rubli (meno di 20€) che poco interessano anche a lui. Ci lascia passare. Dal lato ucraino tutto fila liscio, tranne un'altra ora persa perché di 10 sportelli aperti solo uno aveva una guardia di frontiera a svolgere le pratiche. Alla fine entriamo, ma è bastato poco per farci finire dritti in un incubo.

È STATO SUFFICIENTE UNO STOP NON VISTO e una frenata cinque metri più in là. Gli agenti erano ovviamente in agguato. Scendiamo dalla moto pensando a un rimprovero o ad una contravvenzione e invece ci ritroviamo con un biondino trentenne che dice essere il capo della polizia locale. Inizia a chiedere da dove veniamo, controlla i documenti nostri e della moto e anche la carta verde. Tutto OK. Ma quando mi chiede se la sera prima avevo bevuto inizio ad agitarmi. Gli dico di sì: eravamo in Russia, il nostro ultimo vino a cena. Tira fuori un alcool test e mi ricorda che il limite per guidare è 0,2mg/l. Tra me e me penso “nessun problema, sono passate 16 ore, figurati...”.

SOFFIO E LUI GIRA IL TEST TENENDOLO IN MANO PER CINQUE MINUTI mentre continua la sua predica. Quando finalmente ci mostra il test, questo segna 0,22mg/l. Non ho certezze, ma a mio parere il test è stato contraffatto. Se così non fosse, ogni ucraino non dovrebbe guidare il giorno dopo aver bevuto due birre. Da lì partono discorsi su fermi della moto di tre giorni, multe di 2000€ (in una nazione dove lo stipendio di un poliziotto è di 150€/mese). Non contento chiede a Serena se sa guidare. Lui sa di averci in pugno. In Italia avrei chiesto di rifare il test e di appoggiarlo sul tavolo in bella vista; qui mi lascio prendere dal panico.

INVECE DI INIZIARE A URLARE E MINACCIARE DI CHIAMARE L'AMBASCIATA inizio a chiedere quanti soldi vuole per lasciarci andare. Lui spara 1000€ e Serena, più lucida di me, dice subito che quello è il nostro stipendio di un mese. Io, sbagliando per la seconda volta, dico che possiamo ritirare 250€ e nel frattempo incrocio gli occhi della mia dolce metà che mi fulmina con lo sguardo. Alla fine, colma di rabbia, Serena resta lì, fuori dalla caserma ad aspettare, mentre un poliziotto mi porta al primo bancomat distante 30 km volando a 140 Km/h. Ritiro i soldi sotto il suo sguardo zelante, mentre nel sangue mi scorre odio puro. Glieli consegno in macchina e lui mi restituisce patente e libretto. Una volta rientrati mi scarica facendomi segno di stare zitto. HO SBAGLIATO, NON POSSO NEGARLO, a non fermarmi al cartello di stop. Decidiamo di lasciarci tutto alle spalle, domani confidiamo di raggiungere la Moldova, ci possiamo solo augurare che il popolo Ucraino si possa liberare dalla piaga sociale della corruzione che distorce totalmente il concetto di legalità.

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