Dall’Asia centrale all’Italia, il viaggio in moto del Cicca e la Sere #4

Dall’Asia centrale all’Italia, il viaggio in moto del Cicca e la Sere #4

Un raid affascinante e avventuroso, un lento "ritorno" in moto attraverso le 1.000 suggestioni dell’Asia centrale. La quarta tappa attraverso il Kazakhstan, passando per Samarcanda fino al lago d’Aral

FRANCESCO CICCARELLO (PUBBLICAZIONE A CURA DI DIEGO D'ANDREA)

Un viaggio lungo 13.000 km e 11 paesi: Kirghizistan, Tajikistan, Uzbekistan, Kazakhstan, Russia, Ucraina, Transnistria, Moldova, Romania, Bulgaria, Grecia e Italia. Nella quarta parte del loro racconto (QUI le puntate precedenti) Serena e Francesco vanno alla scoperta delle città storiche dell’Uzbekistan, attraversano il deserto e incrociano lunghe carovane di cammelli che li accompagneranno attraverso il Kazakhstan insieme a Dave l’ennesimo incontro del loro viaggio con cui condivideranno l’esperienza del mare che non c’è più: Il lago d’Aral.

In moto dall'Asia centrale all'Italia #4 - LE FOTO

In moto dall'Asia centrale all'Italia #4 - LE FOTO

Un raid affascinante e avventuroso, un lento "ritorno" in moto attraverso le 1.000 suggestioni dell’Asia centrale. La quarta tappa attraverso il Kazakhstan, passando per Samarcanda fino al lago d’Aral

Guarda la gallery

OGGI SIAMO TORNATI A VIAGGIARE. Facce sorridenti le nostre, di chi non sopporta più l'idea di essere bloccato in città, vedendo scorrere giorni preziosi di viaggio. Dushanbe è già lontana e la M34 scorre sotto la moto con un asfalto così perfetto, che sembra irreale dopo settimane di sterrati. Superiamo i monti Fan, la cui visita è rimandata al prossimo viaggio (troppi i giorni persi) e dopo poco lo smog del tunnel di Anzob ci avvolge. Ce lo avevano raccontato come un incubo, ma i recenti lavori all’asfalto e qualche luce di servizio lo hanno reso un attraversamento tranquillo. L’attraversamento di frontiera risulta facile, salutiamo il Tagikistan e tempo mezz'ora siamo a Samarcanda.

PASSIAMO DI FRONTE AL REGISTAN cercando di guardare il meno possibile per non rovinarci la sorpresa. Tutto facile, se non fosse che, al momento di pagare l'albergo, ci rendiamo conto che sono spariti i dollari. Riavvolgiamo il nastro di qualche ora: forse l’apparentemente ingenua signora che curiosava intorno a noi, mentre caricavamo la moto alle 7.00 del mattino, non stava facendo lezioni rapide di mototurismo. Passiamo il pomeriggio a cercare un bancomat che accetti le nostre carte di credito, poi una cena regale e tanto buon riposo per prepararci, il giorno seguente, alla scoperta di una delle mete più sognate del nostro viaggio: la mitica Samarcanda.

1 di 5

Avanti
  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento