Turismo In Moto, da Orvieto a Gubbio, da Todi ad Assisi: la culla del piacere

Turismo In Moto, da Orvieto a Gubbio, da Todi ad Assisi: la culla del piacere

Alla scoperta di alcune delle più belle città gioiello dell’Umbria, attraverso emozionanti scenari di campagna e tradizioni secolari, senza tralasciare gustosi appuntamenti a tavola

25.02.2021 10:07

di Diego D'Andrea/foto Giovanni Carlo Nuzzo

Un territorio dal fascino magnetico, in cui arte e cultura si fondono ad una natura sfolgorante. In una sola parola: Umbria. Per scoprire alcuni angoli incantati di questa splendida regione, abbiamo tracciato un itinerario che tocca quattro città simbolo - Orvieto, Todi, Assisi e Gubbio - ma anche tanti piccoli borghi in cui riscoprire ritmi tranquilli e atmosfere senza tempo.

IL PERCORSO

Da Orvieto si parte lungo la tortuosa “1000 Curve” in direzione Colonnetta di Prodo (come indicato nella mappa); o in alternativa si può percorrere la bella SS448 che bordeggia il lago di Corbara. In entrambi i casi il risultato non cambia: tanto divertimento di guida, fino a raggiungere la vicina Todi. Il tratto successivo prosegue tra filari di vite e morbide colline. Bevagna è un'affascinante macchina del tempo che riporta indietro fino al medioevo, e subito dopo si punta ad Assisi. Siamo ai margini della Valle Umbra, con il monte Subasio in traiettoria. Che si sia credenti o meno, Assisi è un luogo prezioso, e ancor di più lo è Gubbio, meraviglia delle meraviglie aggrappata al monte Ingino. E a proposito di meraviglie, da qui ecco un consiglio tutto motociclistico: la splendida SR298 del Bottaccione fino a Scheggia; 13 chilometri da fare e rifare, avanti e indietro, su e giù, fino allo sfinimento.

Orvieto e Todi

Puntare alla volta di Orvieto, Todi e il lago che le separa, il bacino di Corbara, è l’ideale per partire alla scoperta della verde Umbria. La città di Orvieto non ha certo bisogno di presentazioni. Aggrappata alla sua rocca di tufo, la “città vecchia” (questo il significato del suo nome in latino, “urbs vetus”) regala da sempre stupore e meraviglia: la magia del Duomo, le vie del centro, le botteghe artigiane, il pozzo di San Patrizio, i cunicoli; le grotte e le cisterne della cosiddetta città sotterranea, e la bella veduta dalla fortezza di Albornoz, per non parlare di un piatto di umbrichelli conditi con sugo di cinghiale. Sono tante le bellezze di questa città, la cui visita non può che partire da qui: la Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, o più comunemente, Duomo di Orvieto, è una delle più importanti opere architettoniche del Medioevo (l’inizio della sua costruzione è datato 1290 d.C.), capace di fondere diversi stili, dal gotico al romanico. Altra celebre attrazione della città è il Pozzo di San Patrizio, gioiello di ingegneria rinascimentale del XVI secolo, così chiamato in riferimento alla leggenda del santo irlandese, custode di una grotta senza fondo dalla quale si poteva accedere al Purgatorio, dopo aver visto le pene dell’Inferno e osservato la grazia del Paradiso. Profondo 58 metri, si percorre attraverso una ingegnosa struttura a doppia elica formata da 248 gradini, grazie alla quale chi scende e chi sale non si incontra mai.

Una trentina di chilometri lungo l’ondulata SS448, che bordeggia il suggestivo lago di Corbara, bacino artificiale formato da un’imponente diga di sbarramento sul Tevere, e si raggiunge la pittoresca Todi. Patria del poeta umanista Jacopone da Todi, tra i suoi vicoli e le sue piazze si respira un'atmosfera unica. Una passeggiata in pieno medioevo, a partire dal Palazzo del Capitano, passando per il Palazzo dei Priori e per il Duomo, realizzato a partire dal XII secolo sui resti di un tempio dedicato al dio Apollo. Durante la visita colpisce l’affresco del Giudizio Universale a tutta parete intorno al rosone centrale, realizzato da Ferraù da Faenza. E poi c’è il suggestivo tempio di Santa Maria della Consolazione, appena fuori dalla cinta muraria duecentesca. In tipica architettura rinascimentale, contrasta con le atmosfere medievali del centro storico. La sua costruzione risale al XVI secolo su progetto, quasi sicuramente, di Donato Bramante.

Da Assisi a Gubbio

Assisi, gioiello d’arte e nutrimento per lo spirito. Questa città, conosciuta in tutto il mondo, attira ogni anno migliaia di visitatori che qui giungono in pellegrinaggio, o per ammirarne la sorprendente ricchezza artistica e culturale. Centro di tutto è la Basilica di San Francesco, nella quale, oltre alla tomba del Santo, spiccano opere di grandi maestri: dalla Cappella della Maddalena di Giotto, agli affreschi di Cimabue e di Simone Martini. Non meno preziosa è la Basilica di Santa Maria degli Angeli, all’interno della quale si trova la Porziuncola, piccola chiesa circondata da un’atmosfera particolare, tra i luoghi più cari a San Francesco, che proprio qui volle attendere la morte. Lascia letteralmente senza fiato, poi, in pieno centro, il Tempio della Minerva del I secolo a.C., trasformato in chiesa con il nome di Santa Maria sopra Minerva; ma d’altronde, è l’intera piazza del Comune, dove si trova la chiesa insieme al Palazzo dei Priori e alla Torre del Popolo, a fare questo effetto. Chi, a questo punto, volesse allontanarsi dalla folla in cerca di pace e serenità, attraverso la natura incontaminata del Parco Regionale del Monte Subasio, può raggiungere l'affascinante Eremo delle Carceri. Lasciata Assisi, si procede in direzione Valfabbrica, tappa intermedia in direzione Gubbio.

All'interno del centro storico si trova il castello medievale di Pedicino, con le mura duecentesche e un possente Torrione. Per accedere alla parte più antica del piccolo borgo situato nei pressi del fiume Chiascio, tre sono le principali porte di accesso: Porta Perugina, Porta Eugubina e Porta del Giglio. Dopo Valfabbrica, si prosegue tra borghi e chiesette fino a raggiungere Gubbio, distesa “a terrazza” sulle pendici del monte Ingino. Per molti, una delle città medievali più belle al mondo. Passeggiare tra le sue vie acciottolate, che dividono antichi palazzi, realizzati con blocchi di pietra calcarea, regala stupore ad ogni passo. Ma è soprattutto l’atmosfera che vi si respira a renderla unica. Raggiungere Piazza Grande (o Piazza della Signoria), su cui si affacciano il Palazzo dei Consoli e quello Pretorio, emoziona e riporta indietro nel tempo. Per non parlare del meraviglioso panorama, che si gode da qui sull’intero centro storico e sul territorio tutt'attorno. E proseguendo, non si possono non citare il Palazzo del Bargello, con la celebre Fontana dei Matti, la chiesa di San Francesco, situata dove un tempo si trovava il fondaco degli Spadalonga, e il suggestivo Teatro Romano. Poi, un bel giro sulla funivia, che dal centro del paese porta sul Monte Ingino, ed ecco la preziosa Basilica di Sant’Ubaldo, dove, durante l'anno, sono custoditi i Ceri di Gubbio - quello di Sant'Ubaldo, di San Giorgio e Sant'Antonio Abate - che ogni 15 maggio vengono trasportati in corsa per la città. Una manifestazione molto sentita, al punto che dal 1973 i Tre Ceri sono diventati il simbolo della Regione Umbria.

La culla del piacere: da Orvieto a Gubbio, da Todi ad Assisi FOTO

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Alla scoperta di alcune delle più belle città gioiello dell’Umbria - da Orvieto a Gubbio, passando per Todi e Assisi - attraverso emozionanti scenari di campagna e tradizioni secolari, senza tralasciare gustosi appuntamenti a tavola

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