A Tarquinia il Presepe Vivente è uno spettacolo coinvolgente e gustoso

A Tarquinia il Presepe Vivente è uno spettacolo coinvolgente e gustoso
Le atmosfere natalizie si vivono nell'antica città Etrusca, a Sutri e a Genga

Redazione - @InMoto_it

28.12.2018 ( Aggiornata il 28.12.2018 13:11 )

L’evento più atteso dell’anno è pronto ad animare Tarquinia il 26, il 30 dicembre e il 6 gennaio. Per tre lunghi mesi centinaia di volontari hanno lavorato agli allestimenti e alle scenografie del Presepe Vivente, degne di uno spettacolo teatrale. Le oltre 300 comparse protagoniste della rappresentazione saranno al centro di scene dialogate, per rendere l’evento ancora più intenso e coinvolgente; e ogni quadro vivente sarà una scena entusiasmante e gustosa: nelle locande i visitatori potranno assaporare una buona zuppa calda, bruschette con il prelibato olio della Tuscia, castagne e vino; e sarà davvero emozionante ammirare dal vivo il lavoro dei pastori intenti a mostrare le tecniche di realizzazione del formaggio. Si partirà alle ore 17 dal Convento di San Francesco, per un percorso tra le bellezze della città con vista mozzafiato sulle colline del Viterbese. A fare il resto sarà il centro storico di Tarquinia, dagli angoli meno noti fino alla chiesa della Santissima Trinità e ai grandi spazi del convento di San Francesco, gioiello architettonico che domina la parte più alta dell’abitato. Sarà insomma l’occasione per ammirare uno degli spettacoli sulla Natività più suggestivi del Centro Italia e per scoprire la cittadina dell’Alto Lazio nota per le sue origini etrusche e per la Necropoli con le tombe affrescate Patrimonio dell’Umanità Unesco: una testimonianza unica delle tecniche di pittura e della vita quotidiana di questo popolo, che rivive nelle colorate scene raffigurate lungo le pareti. Tarquinia custodisce molti reperti del suo glorioso passato all’interno del Museo Nazionale ospitato nel meraviglioso contesto di Palazzo Vitelleschi, mentre la parte antica conserva intatto il suo fascino medievale con le mura, le porte, le torri e chiese romaniche.

Sempre in provincia di Viterbo, a Sutri la Palestina di 2000 anni fa prenderà vita nel Parco Archeologico di una Necropoli Etrusco-Romana: il 26, 29 e 3° dicembre e l’1, 4, 5 e 6 gennaio, le antiche tombe rupestri si trasformeranno in case e botteghe artigiane, animate da centinaia figuranti in costume d’epoca. Ad attendere i visitatori dalle 17,30 alle 19,30  al Presepe Vivente sarà un percorso di straordinaria bellezza che attraverserà l’Anfiteatro Romano scavato nel tufo, il Mitreo trasformato in chiesa paleocristiana e la Cattedrale, alla luce fioca delle fiaccole romane. A Sutri meritano una vista la Cattedrale di Santa Maria Assunta con la sua splendida cripta di epoca longobarda e la Chiesa Templare di Santa Maria del Tempio, risalente alla metà del 1200 e utilizzata come tappa nel cammino sull’antica via Francigena che dalla Cattedrale di Canterbury portava a Roma; vero e proprio cuscinetto geografico tra l'Etruria a Nord e a Ovest, l'Agro Falisco a Est e Roma a Sud, Sutri sorge su un alto sperone tufaceo che domina, oggi come ieri, la via Cassia.

Ancora nel Lazio, anche il Presepe di Greccio (Rieti) continuerà ad andare in scena il 29 e 30 dicembre, e l’1, 5 e 6 gennaio, alle ore 17,30. Il primo Presepe al Mondo - creato nel 1223 da San Francesco d’Assisi dopo un viaggio in Palestina - si sviluppa attraverso sei quadri viventi per una rappresentazione che costituisce un momento di profonda fede cristiana e, al contempo, uno spettacolo unico al Mondo.

E sarà festa anche nelle Marche, dove è tutto pronto per uno dei Presepi Viventi più grandi d’Europa, che si estende su oltre 30.000 metri quadrati: quello di Genga (Ancona) allestito nello splendido scenario naturale della Gola di Frasassi, che accoglierà i visitatori il 26 e il 30 dicembre a partire dalle ore 14.30. Oltre 300 figuranti, tutti vestiti con gli abiti della Palestina del tempo, daranno vita ad una serie di quadri lungo il percorso che parte dalla gola, si snoda sulle falde del monte Frasassi ed insegue il sentiero che porta fino al Santuario della Madonna di Frasassi, a 660 metri di altitudine. Sarà un vero e proprio viaggio nel tempo scavato nella roccia fra splendide scenografie e pastori, pescatori e contadini intenti nel loro lavoro, che scandiranno la salita verso la grande grotta; in questo luogo dal fascino magico – impreziosito dal Tempio del Valadier e dalla Madonna di Frasassi – troveranno spazio gli artigiani: falegnami, fabbri, cestai, fornai, calzolai, scultori, vasai, ricamatrici e tessitrici tutti con gli antichi strumenti delle loro arti. E sarà davvero difficile restare indifferenti di fronte ai Re Magi vestiti d’oro, fedele riproduzione del dipinto dell’Adorazione dei Re Magi realizzato da Gentile di Fabriano nel 1420.

 

A cura di www.fuoriporta.org

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