Sardegna in moto: da Orgosolo al mare

Sardegna in moto: da Orgosolo al mare

Gennargentu, Supramonte, Ogliastra, nomi mitici. I nomi dell’altra Sardegna, quella lontana dalle coste affollate, in grado di regalare emozioni a chiunque decida di affrontarla in sella ad una moto

06.10.2017 14:46

Un itinerario unico. Perché incredibile da guidare - le strade dell’entroterra sono un’esperienza mistica su due ruote - ma soprattutto per la coinvolgente immersione in un ambiente maestoso e selvaggio, abitato da una popolazione che ama parlare con gli occhi. E se durante l’indigestione di curve e guida al top ci si vuole prendere un po’ di tempo, si potranno scoprire paesi fantasma, luoghi inconsueti e ancora preservati, fatti di silenzio, incontri e sguardi che attraversano la pelle, come quelli fieri degli abitanti di Orgosolo, dove donne anziane, magre, col tradizionale abito nero, camminano tra gli angusti vicoli come volassero... senza fare rumore.

ORGOSOLO, SI PARTE DA QUI - Questa località, nel cuore profondo della Barbagia, rapisce il visitatore con i suoi murales, il fascino inconsueto e la storia particolare, legata al banditismo e al forte spirito indipendentista, che ne ha caratterizzato le vicende sin dalla fine dell’800. Parcheggiate la moto e dedicatele un po’ di tempo. Tornati in sella, seguite poi le indicazioni per Mamoiada, percorrendo un avvincente e tormentato nastro d’asfalto: panorama, ottimo asfalto e belle pieghe. Raggiunta la cittadina, si prosegue verso Fonni, piacevole centro abitato dove scoprire altri interessanti murales (diversi da quelli di Orgosolo) e la gentilezza degli abitanti, sempre pronti a fare 2 chiacchiere e ad un sorriso.

La Sardegna dal Gennargentu al mare

La Sardegna dal Gennargentu al mare

Itinerario alla scoperta di uno dei territori più affascinanti dell'isola

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GUIDARE DI GUSTO - Da Fonni parte un tratto di strada, in direzione Ovodda, che si può riassumere così: pieghe, pieghe e ancora pieghe. Una dietro l’altra, una diversa dall’altra, ininterrotte, ad un ritmo vorticoso. Meglio che non soffriate il mal di mare! Si attraversano Ovodda, Tiana, dopodiché, si svolta per Tonara e si prosegue fino a Belvì. Raggiunta questa piacevole località di montagna, una sosta al bar Garden, proprio all’inizio del paesino, è l’ideale per bere qualcosa di fresco sotto la bella veranda.

IN CIMA AL GENNARGENTU - Lasciata Belvì, una piacevole deviazione permette di andare alla scoperta di Aritzo, Desulo, Assuai per immergersi completamente tra le suggestioni più remote del Genargentu, toccando quota 1.122 metri sul livello del mare, fino a tornare nuovamente a Belvì. Altrimenti, si può proseguire in direzione Atzara e, giunti sulla SS128, svoltare a sinistra per Meana Sardo. Tutto il tratto appena descritto è caratterizzato da asfalto gripposissimo, carreggiata ampia e curve dalla geometria perfetta.

DA TOGLIERE IL FIATO - Attraversata Meana Sardo, si va avanti “a tutta piega” lungo la SS128, per poi seguire le indicazioni per Gadoni-Seulo sulla SP8, attraversando un tratto guidatissimo ed entusiasmante fino ad incrociare la SS198, da prendere in direzione Seui. Da qui, lungo un percorso panoramico da togliere il fiato, si piega forte in direzione Ussassai, proseguendo fino a Taquisara (frazione di Gairo, località molto particolare con un ristorante tipico, un bel bar con tavolini all’ombra e un suggestivo murales nei pressi della stazione di sosta del trenino locale). Il tratto fino a Taquisara è da enciclopedia della motociletta, un paradiso per i “riders curvaioli”.

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