La mia Australia: Tappa 2 - da Sydney a Threeways (1° parte)

La mia Australia: Tappa 2 - da Sydney a Threeways (1° parte)
Continua il viaggio-avventura di Giampiero Pagliochini sulla KTM 990 Adventure S

Redazione - @InMoto_it

14.07.2011 ( Aggiornata il 29.07.2014 15:18 )

Giampiero Pagliochini è un giornalista-scrittore con la passione dei viaggi. La nuova avventura appena intrapresa lo vedrà impegnato per quasi 6 mesi in un viaggio di oltre 25.000 Km attraverso 3 continenti; partendo dall’Australia, dopo averla attraversata, tornerà in Italia passando per l’intero continente asiatico.  La KTM 990 Adventure S, instancabile compagna di viaggio. Scrive per noi un dettagliato diario di viaggio, che pubblichiamo a tappe.   Dello stesso autore, potete leggere il racconto di un altro viaggio-avventura, in India, sul numero di In Moto in edicola dal 10 luglio.    Ultime foto con l’Opera House e l’Harbur Bridge, Sydney è un ricordo. Punto a nord lungo la Gold Cost, la M1 scorre veloce, ogni tanto devo mollare l’acceleratore, qui non si scherza, già una volta mi hanno graziato, ma non faccio in tempo a pensarlo che il poliziotto mi si pone davanti, patente internazionale: "Andavi a 74 km/h il limite è 70". Sì è vero, non riesco a guardare sempre lo strumento, i paesaggi sono bellissimi, è la verità. Mi lascia andare, ringrazio e proseguo. Supero Brisbane, è un viaggio piatto, fino a quando non un segnale che dice Museo della Moto. Il paesino Nabiac, si e no 50 case, ma non costa nulla, svolto e vado al museo. 900 moto distribuite in altrettanti metri quadri, ci sono moto di tutto il mondo anche italiane, da corsa, altre che hanno fatto la storia del motociclismo. Insomma mi faccio questa scorpacciata di 2 ruote, indigestione migliore non poteva capitarmi! I proprietari mi spiegano che sono tutte frutto di una donazione, fantastico, lo dico sempre la moto unisce non divide. Arrivo lungo come orario e mi ritrovo a Kempesay. Chiedo da dormire e mi propongono 110 dollari australiani, circa € 70. No non fa per me, la proprietaria insiste: "Non trova a meno", ripete. Proprio per questo saluto, e che ho gli orecchini al naso? Trovo da dormire in una Cabin, una specie di container che vengono usati da noi per le emergenze, qui si usano tantissimo, rispetto ai nostri hanno un arredamento più consistente, cucina, la caffettiere con tanto di caffè e the, il tutto a 60 dollari. Non trovavo a meglio. La temperatura sta cambiando, anche se di sera fa sempre freddo, devio per Byron Bay, luogo di surfisti e spiagge mozzafiato. Anche se è bassa stagione c’è tanto turismo, l’occhio è appagato. Prossima destinazione Southport dove sarò ospite di Massi Musella: non lo conosco ma l’amico Daniele a Sydney si è fatto in quattro perché passassi da lui, quando arrivo è notte, vengo accolto come se da sempre ci si conosce. Massi è un toscano di Viareggio, lo spirito critico, classico dei toscani, lo rende piacevolmente di compagnia, sulla porta di casa c’è scritto Casa Italia. Dentro trovo ragazzi italiani che lavorano qua, insomma questa è una grande famiglia dove tutti sono accolti con lo spirito che è stato un trend italiano negli anni passati, è bello ritrovarsi a km di distanza dall’Italia in questa atmosfera. Parlando del più e del meno, il mondo è piccolo, vengo a sapere che Massi è un grande amico del fratello di Germano Cardinali che vive a Giano dell’Umbria, anche loro con la passione dei motori. "Germano" per le 2 ruote il "fratello" per i Rally, Massi mi racconta di quella foto fatta sotto il cartello di Bastardo, mi viene da ridere, ma è un’altra storia. Passo due giorni a Casa Italia, ma prima di partire, una birra con Simone Schippa ternano doc, anche lui qua a fare danni. Ci siamo capiti, addirittura chiamiamo il papà, che conosco bene, grande motociclista, sulla prima non mi riconosce poi è un delirio. Cosa devo dire? Emozioni a non finire.
Il museo della moto a Nabiac
 
Il museo della moto a Nabiac
 
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