Liguria

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Redazione - @InMoto_it

01.03.2013 ( Aggiornata il 01.03.2013 17:40 )

Yes we can, ce la possiamo fare. Cosa? Goderci sul finire dell’inverno l’intera Riviera di Levante: 130 chilometri infilando una dopo l’altra le più celebrate perle liguri. L’itinerario, non eccessivamente freddo, parte dall’Arsenale Marittimo di La Spezia, dove imbocchiamo Via delle Cinque Terre (SP370). Superata una galleria che si apre su uno spettacolo di scogli incatenati al mare, ecco subito Riomaggiore. L’accesso al pittoresco nido di case è precluso da una sbarra, in compenso il parcheggio libero ai lati della provinciale è consentito. Volendo approfondire, si faccia in paese un salto al Museo delle Cinque Terre (tel. 0187-760565); mentre poco oltre, a Manarola (5 km in sella, oppure romantica passeggiata di 1 km lungo la famosissima Via dell’Amore, al momento però chiusa per “manutenzione”), si visita il Museo dello Sciachetrà, rinomato vino amabile della zona (tel. 0187-760511). La stretta SP51 corre ora all’interno dell’area protetta del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Panorami impagabili. Dopo Monterosso al Mare, si riprende la 370. Il Parco continua verso Levanto e Framura, ma si deve deviare nell’entroterra. Tra Deiva Marina, Moneglia e Sestri Levante (14 km) si percorrono invece le ex gallerie ferroviarie, suggestiva strada che s’infila in stretti tunnel ad arco ogivale dove fino agli anni ’60 passavano i treni. La via Aurelia nel tratto di Chiavari anticipa il promontorio di Portofino. Giunti a Rapallo, dall’elegante lungomare caratterizzato da un Castello cinquecentesco poggiato su uno scoglio, s’imbocca la SS227 del Tigullio, passando Santa Margherita Ligure (8 km). Giunti al “cul de sac” di Portofino, una delle baie più incantevoli del mondo, si deve obbligatoriamente lasciare la moto nella rimessa di Piazza Libertà (tel. 0185-267475). Immancabile la gita in barca all’Abbazia di San Fruttoso, gioiello del Medioevo senza collegamenti stradali (servizio marittimo anche d’inverno, tel. 0185-284670). Ripresa l’Aurelia, ci si spinga alla vetta del Monte di Portofino, da dove si gode una vista mozzafiato su tutta la Riviera. Né si può trascurare Camogli, con l’antico porticciolo dominato dalla basilica poggiata in riva al Tirreno. Una cartolina della Genova che non c’è più si può infine cogliere nel romantico borgo di pescatori di Boccadasse, cantato da Fabrizio De Andrè, sul lungomare prima di entrare in città. tur2

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