La Yamaha SR è una moto fuori dal tempo, più delle altre con il fanale tondo e le cromature, più di tutte. Lei, la SR con i nostri squattrinati tempi moderni non ha nulla a che fare.Certo, al posto del buon vecchio Mikuni c'è un più preciso iniettore ma... poi? Quel monocilindrico li non è lo stesso di una volta? Preciso. Con la sua bella coppia di valvole, le alette di raffreddamento, l'accensione a pedivella, anzi, proprio a calci.
Le prime versioni della SR condividevano il motore con la XT (da 500 o 400 m3) ma avevano già l'accensione elettronica. Un bel vantaggio. Le puntine sono un'altra cosa: me lo ricordo bene... quanti contraccolpi ho preso! Bastava qualche grado, una scintilla di troppo nei contatti e... ciao, dovevi appellarti a tutti i santi per non lasciare la rotula attaccata al manubrio.
Qui no, anzi, qui meno. Almeno quello. Perché il monocilindrico bisogna saperlo prendere, bisogna capirlo e conoscerlo.Un po' di pratica, poi tutto accade in automatico: si cerca la compressione, un giro con il dito sull'alzavalvole e poi... giù, decisi.
L'ho aperto più volte il motore della mia XT (che è identico). So perfettamente che dimensioni ha il pistone (e guardate che quello della 400 è identico, cambia solo la corsa). Lo so perché quello che ho cambiato a 70.000 chilometri lo tengo sulla scrivania come posacenere. La meccanica di questo motore è sovradimensionata: non la romperete mai e poi mai. Vi farà dannare nelle partenze a caldo, non riuscirete mai a levarci quel ticchettio di valvole che accompagna ogni viaggio e ronza nella testa. Ma potrete farci il giro del mondo, certi di arrivare a destinazione. Non è poco.
Potete giocarci, con il monocilindrico della SR. Come si faceva un tempo con il motorino: scegliere, a poco a poco dove intervenire, cosa modificare. Sulla mia XT avevo montato una pompa dell'olio maggiorata, i passaggi esterni, il filtro dell'aria, nuovi bilancieri delle valvole, il collettore di aspirazione, lo scarico... Il catalogo di Kedo in mano... e un po' alla volta... Poi arrivava a casa il cartone e con gli articoli ordinati anche qualche rotella di liquirizia. Un Natale da grandi.
Ora arriviamo al punto. Ha senso, nel 2014, proporre una moto così? A 5.990 Euro? Ognuno tragga le sue conclusioni. Per me è stato un salto nel tempo, sarò di parte.
Prossimamente, su InMoto, troverete la prova completa.
Federico Garbin
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