Kawasaki Ninja 300

Kawasaki Ninja 300

Redazione - @InMoto_it

01.02.2013 ( Aggiornata il 01.02.2013 14:18 )

Dopo circa 4 anni, la piccola Kawasaki si fa un bel “lifting”. Adesso finalmente la linea è moderna e piacevole. Cresce il motore e crescono i contenuti tecnici, ma non il prezzo. Il sogno di molti ragazzini, e non solo….   Scelta furba quella della Kawasaki di riproporre il suo piccolo gioiello migliorato in tutto, aumentato di cilindrata e ricco di innovazioni tecniche. Ovviamente restando attenti a non superare i limiti che, da questo gennaio, consentiranno di guidarla anche ai neopatentati. Infatti con i suoi 39 CV (29 kW) la “Ninjetta” entrerà nelle “grazie” e nelle possibilità dei possessori di patente A2. Dati alla mano, notiamo che i potenziali acquirenti di questo modello sono proprio loro. Infatti, una fetta del 40% dei più di 13.000 esemplari del vecchio modello venduti in Europa, dal suo debutto, è destinato a chi si avvicina per la prima volta al mondo delle due ruote. Un buon 22% è invece il pubblico femminile. E Kawasaki punta ad estendere il range di acquirenti a fasce diverse presentando un prodotto in grado di regalare doti e sensazioni di guida adatte al neofita come al motociclista più smaliziato, magari quello stufo delle prestazioni e dei costi di gestione esagerati che le supersportive sono solite richiedere. Altro incentivo all’acquisto, è che il prezzo non è superiore al precedente modello 250: 4.990 Euro f.c. Inoltre, con circa 600 Euro e 2 kg in più si potrà acquistare anche il modello dotato di ABS. La posizione è comoda e i piedi toccano bene a terra anche grazie all’altezza da terra della morbida sella: soli 780 mm. Le gambe, anche se un po’ raccolte (specialmente per i piloti più alti), non creano comunque fastidi, mentre le braccia, caricate sull’anteriore risultano comode e ben distese. Il manubrio è abbastanza largo e offre una piacevole sensazione di padronanza. 172 kg non sono pochissimi, almeno sulla carta, ma come ci si mette in movimento l’idea del peso svanisce immediatamente tanta è la maneggevolezza della piccola Ninja. Merito di tutto ciò, un certosino lavoro di centraggio delle masse e dell’azzeccata scelta delle gomme. In questo caso Kawasaki ha optato per le IRC andando ad aumentare la larghezza del posteriore, passando dal 130 della Ninja 250 al 140/70-17” dell’attuale modello, a beneficio della stabilità senza andare a compromettere la maneggevolezza. A colpo d’occhio è difficile distinguerla dalla “sorellona” Z1000 SX, alla quale è simile nelle linee e nei particolari. A partire dall’importante frontale per finire, come nella versione “anabolizzata”, all’esiguo codone. Non possiamo assolutamente considerarla una rivisitazione del modello 250, casomai è più appropriato definirla una perfetta e ben riuscita “miniatura” della gamma Z. L’assenza di adesivi che riconducano alla cilindrata non aiuta di certo ad identificarla. Forse proprio per lasciare quel pizzico di curiosità e interesse a chi si avvicina per osservarla. La nuova piccola di Akashi è tutta nuova. Abbandonate le linee rotondeggianti che le conferivano un aspetto ormai datato, fa del proprio “abito” il suo punto di forza. Anche grazie al modaiolo scarico 2-in-1 che sbuca da sotto la pedana destra, andandosi a sposare alla perfezione con la linea della moto. Pure gli specchi retrovisori (anche se un po’ piccoli) e gli indicatori di direzione anteriori integrati nella carena completano in perfetta armonia il nuovo “Ninja style”. Nuovo anche il disegno dei cerchi, ereditati anch’essi dalla sorellona, così come i dischi a margherita. La sella per il passeggero è situata un bel po’ più in alto rispetto alla seduta del pilota, ma il trasportato trova comunque una buona presa nelle maniglie occultate a regola d’arte sotto il codone. Da segnalare il pregevole tentativo di ricavare un piccolo spazio sottosella sul posto del passeggero. I comandi sono semplici ma funzionali con leve più vicine e facili da azionare che nel modello precedente, a tutto vantaggio di chi non è proprio un gigante. La frizione è più morbida, grazie anche al sistema FCC. Inoltre, per chi intendesse personalizzarla e renderla ancora più performante, sono previsti moltissimi optional: dallo scarico LeoVince al cupolino maggiorato fumè, dal coprisella per il passeggero ai tamponi paracarena sempre utili specialmente per i meno esperti, in caso di banali scivolate. La Ninja 300 è disponibile da subito in due colorazioni: lime green (verde) ed ebony (nero). KAWA2 L’accelerato borbottio del bicilindrico ai bassi regimi tende a sminuire un po’ le doti di questo modello, ricordandoci che la cubatura del motore è pur sempre quella di una piccola stradale. Probabilmente con lo scarico optional LeoVince l’illusione di una sportiva di media cilindrata sarebbe durata ancora per un po’. Infiliamo la prima e già le buone sensazioni che si hanno solo vedendola, si trasformano in ottime. La qualità c’è, si sente ed è palpabile su ogni singolo componente. Ad iniziare dalla frizione che risulta così morbida da dover stare attenti a non tenerci le dita, correndo il rischio di farla slittare. A coadiuvare la trasmissione troviamo anche un cambio morbido, preciso e ben spaziato. Il motore invece è poliedrico e versatile tanto che permette di svicolare nel traffico con una naturalezza paragonabile solo a uno scooter. Infatti, sotto agli 8.000 giri, sembra quasi elettrico, silenzioso e lineare, ideale per gli spostamenti urbani. Ma la nuova arrivata non è solo una tranquilla moto da far ammirare agli amici. Lasciati i libri a casa e imboccata la strada che conduce fuori città, si scopre finalmente il lato sportivo. Il sound del motore, varcati gli 8.000 giri, si trasforma. Il borbottio lascia spazio a un sibilo degno di un 4 cilindri e il motore inizia a tirare forte fino al limitatore con un allungo non trascurabile. È possibile inserire le marce una dietro l’altra senza avvertire alcun calo nella trazione, a patto che non si scenda sottocoppia. Basta comunque scalare una marcia che la bicilindrica riprende immediatamente vigore. Abbiamo potuto lanciarla sulle strade senza limiti della Germania e il contachilometri ci ha più volte mostrato di superare i 180 km/h. Ci ha ricordato le care e potentissime 125 di un paio di decenni fa, con la sola differenza di avere, adesso, un motore magari meno potente, ma più sfruttabile e affidabile: gli interventi di manutenzione si effettuano ogni 6.000 km. Il freno anteriore di 290 mm Ø manca un po’ di mordente, se vogliamo una buona decelerazione dobbiamo continuare ad esercitare una discreta pressione sulla leva per tutto l’arco della frenata, ricordando che l’identikit dell’utente a cui è destinato questo modello non è quello di un pilota che cerca prestazioni estreme. Il disco posteriore è invece progressivo ed efficace. Percorrendo le strade di montagna, l’indole sportiva salta fuori come un felino dalla gabbia lasciata aperta. La moto si rivela di una maneggevolezza disarmante e di una precisione unica, merito sicuramente delle sospensioni tarate un po’ rigide per la città (è prevista solo la regolazione del precarico molla al posteriore) ma perfette per l’uso extraurbano. Stabilissima nei curvoni veloci, e reattiva nei cambi di direzione. In ingresso curva poi, ecco la ciliegina sulla torta. Scalando un paio di marce, scopriamo con piacere che la ruota posteriore inizia a slittare dolcemente ma senza mai perdere di aderenza, consentendoci di impostare la traiettoria desiderata senza fare scherzi. Merito del dispositivo antisaltellamento FCC montato di serie su questo modello. Sì, avete capito bene. Nei 5.000 Euro è compresa pure questa raffinata soluzione. Davvero impossibile e impensabile chiedere di più a una entry-level, soprattutto, a questo prezzo. Una volta dentro la curva, la moto mantiene la traiettoria impostata invogliandoci ad inclinarla sempre di più, tanta è la stabilità e la benefica sensazione di appoggio riscontrata. In uscita il propulsore, lineare e costante, non riesce a mettere in crisi né la ciclistica, né le gomme di primo equipaggiamento e la Ninja continua la sua traiettoria senza brutti scherzi e senza allargare. E via così di curva in curva senza impensierire il pilota, anzi regalandogli un divertimento che credevamo ormai dimenticato. La nuova Ninja va a inserirsi in un segmento di mercato praticamente privo di concorrenza, e per questo riscuoterà l’apprezzamento del pubblico anche in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando. D’altronde, le cose fatte bene sono sempre gradite. KAWA3

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