Piaggio X10 500

Piaggio X10 500

Redazione - @InMoto_it

01.09.2012 ( Aggiornata il 01.09.2012 10:52 )

Il più lussuoso degli scooter con motore monocilindrico offre una incredibile interfaccia con iPhone che proietta l’uso di una due ruote in un mondo totalmente nuovo, in cui dentro al casco non si è più isolati, con grandi vantaggi per la sicurezza Appena messo in moto, quando ti accorgi della silenziosità e dell’assenza di vibrazioni, inizi a intuire che non c’è solo design dietro questa nuova sigla. Il test del primo della nuova famiglia di X10, il 350, si era svolto tra poco più di due ponti sulla Senna, a Parigi (In Moto n. 6/2012), ed erano venuti alla luce molti pregi ma non certo le sue capacità di viaggiatore. Stavolta è il 500 a rendersi disponibile per la prima prova, e dopo pochi metri dentro Pontedera è stato lanciato subito sui famosi declivi toscani verso Castelfiorentino, Volterra e dintorni, in liberi chilometri di strada tra ampi spazi di un mondo che qualche volta è più bello dal vivo anche rispetto alle migliori rappresentazioni artistiche che lo hanno reso famoso nel mondo. Abbiamo resistito alla tentazione di distrarci dalla guida per perderci dentro all’iPhone (per la sicurezza comunque nel settaggio di base lo schermo viene disabilitato appena si è in movimento) ma non abbiamo potuto ignorare le informazioni che di volta in volta venivano dalle varie schermate. Si tratta di una potenzialità nuova che incrementa la praticità d’uso quotidiana e in viaggio, la sicurezza in marcia, la libertà di movimento. Ma alla fine è importante tutto quello che sta intorno a quel piccolo schermo, uno scooter lungo ed elegante che si rivela molto ben disposto al trasferimento extracittadino, ma che non si rivela impacciato anche nel traffico. DA FERMO Primo tra gli scooter, l’X10 ha i comandi al manubrio retroilluminati, una dotazione che si fa apprezzare sempre e particolarmente in linea con il carattere dell’X10. Poi ha il plus della regolazione dal retroscudo dell’ammortizzatore posteriore, in modo che si possa, con un tocco di pulsante, avere sempre la risposta delle sospensioni desiderata. Il vano sottosella, poi: è una delle cose più importanti per uno scooter che voglia essere tale e qui è lungo quanto la sella, nel modello 500 ci stanno due caschi (uno integrale e un demi-jet), non manca la luce di cortesia e il tappetino di fondo. Altri vani, non disprezzabili in quanto a capienza, sono nel retroscudo: il grosso centrale con presa 12V, più due tasche neanche piccole ai lati della plancia, con quella di sinistra con una porta USB per alimentare un cellulare. La sella da parte sua è amplissima, con lo schienalino regolabile, e nell’esemplare che abbiamo guidato in colorazione testa di moro abbinata alla verniciatura bianco perla. Altre colorazioni della carrozzeria, dal già caratteristico design a onda e gruppo ottico anteriore nell’originale illuminazione “a cravatta”, sono nero, blu, grigio, marrone. La stampella laterale aziona automaticamente anche il freno di stazionamento. 12199lfc IN MARCIA Lo spazio non manca sull’X10. Del resto se pur non mastodontico non è uno scooter piccolo. L’abitabilità in ogni caso è delle migliori, con le gambe che non sono troppo piegate e l’ampia (in senso longitudinale) pedana, che non è troppo larga. Questo per contro porta a stringere il tunnel centrale “sentendo” ancora meglio il veicolo sulla strada. La sella è vicina all’asfalto, 760 mm, ma le ginocchia non soffrono perché troppo piegate, e il piano di seduta è un ottimo compromesso tra comfort in viaggio e facilità di muovercisi sopra. La posizione del manubrio forse è un centimetro troppo in alto per chi preferisce dominare il veicolo anziché sedercisi dentro. Il comfort è una delle principali doti dell’X10: protezione aerodinamica, quella giusta, senza soffocare dietro un riparo dall’aria che non lascia la sensazione della velocità. Vibrazioni e rumorosità sono a livelli di moto da granturismo, bassissimi per entrambe le voci. La morbidezza del contatto con l’X10 500 prosegue con le sospensioni che lavorano molto bene, senza per questo risultare flaccide. Anzi, se il maxi della Piaggio non è portato alla guida sportiva per evidenti motivi di dimensioni e impostazione generale del veicolo, non significa che non risulti divertente quando si vuole alzare il ritmo. Anzi, con un minimo di spazio a disposizione diventa un giocattolone con cui ci si può togliere qualche soddisfazione. L’X10 da usare nel traffico non è una maledizione sia per maneggevolezza, che pure non è il suo forte, che per capacità di penetrare nel traffico grazie a una larghezza ancora sotto controllo. Piuttosto i freni hanno tanta modubilità, e si può lamentare della forza della loro morsa solo chi ha in mente riferimenti di staccata da moto sportiva. Il monocilindrico però non è solo silenzioso, e spinge generosamente. Da questa cilindrata in su dentro ai telai della concorrenza spesso ci sono dei bicilindrici che, certo, ne hanno quasi sempre di più, ma anche l’attuale Master Piaggio mostra di infischiarsene dell’ingiuria degli anni della sua generazione che ormai si guadagna da vivere da più di qualche anno. 12199lhw

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