Test Ducati Multistrada V2 S, i voti del #SottoEsame

Test Ducati Multistrada V2 S, i voti del #SottoEsame#sottoesame

Abbiamo messo le mani su una delle novità 2021 della Casa bolognese, che cambia nel nome ma non nella sostanza: è sempre una gran bella moto. Il conto? Come per ogni Ducati, salato. Pregi, difetti, piacere di guida e prezzo. Avrà meritato la lode?

12.10.2021 10:03

È una storia che si ripete. Le Ducati “di mezzo”, quelle non considerabili maxi per intendersi, sono da sempre maestre di equilibrio tra prestazioni, facilità di guida e prezzo “accessibile”. Monster, Panigale…e sì, anche la Multistrada. Lo sanno bene in Ducati: da quando è stata presentata, la 950 (che avevamo provato un paio d'anni fa) ha fatto strage di cuori, soprattutto tra chi, interessato alle maxi enduro, era intimorito dalla possenza della 1200 (divenuta poi 1260, V4…). Ed è proprio attorno al concetto di accessibilità che in Ducati hanno lavorato. La nuova Multi di mezzo (che ora si chiama, semplicemente, Ducati Multistrada V2 S) non è stata stravolta, piuttosto evoluta per essere ancora più accessibile. Non tuttavia nel prezzo, che rimane importante…come ogni Ducati che si rispetti. Ma andiamo con ordine e scopriamola in questo #SottoEsame. 

DUCATI MULTISTRADA V2 S: DESIGN

Per quanto riguarda il design, nulla è cambiato. Da Ducati segnalano giusto il nuovo colore Street Grey per la versione S e i nuovi adesivi sulla carena (“V2” invece che “950”). Quello che ci saremmo aspettati, forse, era un aggiornamento più importante; anche perché, tanto per rimanere in Casa, la recente “Panigalina” ha ereditato le forme della V4…perché non adottare questa strategia anche per la Multistrada? Comunque, rimane una gran bella moto. La ruota da 19” le dona un’aria imperiale, i fari a LED assieme alle Cornering Lights la rendono simile a un suv di ultima generazione. VOTO 7,5

DUCATI MULTISTRADA V2 S: CONTENUTI TECNICI

Tecnici e collaudatori hanno lavorato soprattutto a livello di ergonomia. La sella in particolare ha una diversa forma: è più sciancrata al centro e al tempo stesso più piatta. Di derivazione Multi V4 invece i cerchi, che assieme ad altre componenti (specchietti, flange disco in alluminio, interventi al motore…) hanno consentito un risparmio di ben 5 kg (1,7 kg solamente i cerchi). Abbiamo accennato al motore. Il bicilindrico Testastretta 11° di 937 cc non ha subito modifiche di sorta a meno degli aggiornamenti già visti sulla nuova Monster. Le prestazioni sono quindi invariate: 113 CV a 9.000 giri e 94 Nm, ma da oggi la Multi V2 è disponibile anche in versione depotenziata a 35 kW per le patenti A2. Il bicilindrico è assistito dal pacchetto elettronico Ducati, che attraverso i Riding Mode regola mappa motore, Traction Control, ABS cornering e, nel caso della S, anche la risposta delle sospensioni semi-attive Skyhook. Su entrambe le versioni debutta il sistema Dynamic Brake Light, che fa lampeggiare il faro posteriore in caso di frenata di emergenza. E la ciclistica? In questo caso, nulla è cambiato. Significa che sulla S ci sono sospensioni Sachs semi-attive, impianto frenante full-Brembo, telaio a traliccio in tubi di acciaio e cerchio anteriore di 19 pollici. VOTO 9

DUCATI MULTISTRADA V2 S: ERGONOMIA E COMFORT

Come già detto, il grosso del lavoro si è concentrato sull’ergonomia: la nuova sella infatti consente da una parte di toccare terra più facilmente (è più bassa di 10 mm ma soprattutto l’arco del cavallo è stato ridotto di 40 mm), dall’altra di muoversi più liberamente in senso longitudinale (era uno dei punti che avevamo segnalato a suo tempo: la sella non era scomoda ma “obbligava” il pilota in un’unica posizione di guida). Le pedane invece sono ora le stesse della Multi V4 e permettono alle gambe di rimanere meno rannicchiate. Tutto questo, accoppiato all’ottimo riparo offerto da cupolino e carena, rende la Multi un’infaticabile viaggiatrice. VOTO 9

DUCATI MULTISTRADA V2 S: EFFICACIA DI GUIDA E FATTORE EMOZIONALE

Esattamente come accadeva per la 950, anche la V2 non va intesa come una versione economica della V4. È semplicemente una Multistrada più accessibile: in Ducati volevano esprimere questo messaggio e ci sono riusciti. A bordo si è accolti da un sontuoso ponte di comando: il manubrio è largo e rialzato e il serbatoio ben profilato ospita volentieri le gambe del pilota. Si ha una bella sensazione di controllo, anche perché il peso è ragionevole per il genere di moto (222 kg in ordine di marcia). Il motore risponde docile ai comandi del gas, la ciclistica non rigida mette a proprio agio i meno esperti e il cerchio da 19 regala una guida rotonda, non nervosa: procedere a spasso per la città è abbastanza facile, anche perché il bicilindrico, in quest’ultima evoluzione, borbotta soltanto sotto i 2.000 giri. Per di più il quickshifter è rapido e morbido anche a basse andature. Ma è tra le curve che il DNA Ducati emerge con prepotenza. Il bicilindrico non prevede particolari momenti di attesa: forte e prorompente ai bassi-medi, ha una progressione entusiasmante, che culmina in un allungo deciso fino a circa 9.000 giri. Non si ha però la sensazione di essere sopraffatti, perché il Ride-By-Wire è calibrato in maniera squisita. Vibra? Poco, e solamente sulle pedane a circa 6.000 giri. Facile farsi prendere la mano; fortuna che le due pinze Brembo tolgono manciate di km/h in pochi metri. Le sospensioni semi attive assicurano un rigore sconosciuto a quelle meccaniche, soprattutto in frenata e in appoggio. Solamente nella delicata fase d’ingresso curva, quando si rilasciano i freni, c’è un attimo d’incertezza, come se la centralina cambiasse all’improvviso la taratura idraulica della forcella (e in effetti è proprio così), ma è poca cosa: l’aderenza è sempre ottima. VOTO 8,5

DUCATI MULTISTRADA V2 S: RAPPORTO QUALITà/PREZZO

Alla fine arriva il conto, che come anticipato è salato: si parte da 14.990 euro per la standard ma si può arrivare fino ai 18.760 euro richiesti per una S con allestimento Travel (manopole riscaldabili, cavalletto centrale, borse laterali rigide). Non è poco, ma in fondo nessuna Ducati è mai stata a buon mercato; perché con lei dovrebbe essere diverso? VOTO 6,5

Ducati Multistrada V2 S, LE FOTO DELLA PROVA

Ducati Multistrada V2 S, LE FOTO DELLA PROVA

Abbiamo messo le mani sulla nuova Ducati Multistrada V2, che cambia nel nome ma non nella sostanza: è sempre una gran bella moto. Il conto? Come per ogni Ducati, salato. Ecco le foto della prova.

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DUCATI MULTISTRADA V2 S: CONCLUSIONI

Ancora una volta, la Ducati “di mezzo” si conferma maestra d’equilibrio. In fondo, serve davvero di più per strada? La V4 sarà anche l’ammiraglia per quanto riguarda tecnologia, prestazioni e status symbol, ma se cercate una viaggiatrice di sostanza, pratica e tutto sommato facile, beh, la V2 potrebbe proprio fare al caso vostro. VOTO FINALE 8,1

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