Prova Yamaha XSR900: Heritage mon amour! VIDEO

Mixa linee del passato, la tradizione delle competizioni ed elementi moderni con contenuti innovativi. La ricetta di Iwata per la sua sport heritage

Redazione - @InMoto_it

25.05.2022 10:51

Rispetto alla MT-09, da cui deriva, la Yamaha XSR900 pesca a piene mani dalle suggestioni del passato, reinterpretandole in chiave moderna. A partire dal vigoroso motore tricilindrico, garanzia di emozioni motociclistiche su ogni percorso. In questo video vi raccontiamo come va l'ultima versione 2022.

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Nuova XSR900 di Yamaha, le immagini dal test

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Il telaio della haritage di Iwata richiama il glorioso schema lanciato negli anni '80: il Delabox di nuova generazione è un bel mix di moderno che si fonde con quel gusto classico di cui la XRS900 fa sfoggio. La rigidità complessiva della moto, grazie anche al diverso fissaggio del forcellone (più lungo di 55 mm) ed un cannotto posizionato 30 mm più in basso del modello precedente, dovrebbe essere migliorata a vantaggio della precisione di guida.

Componenti di alta qualità sulla XSR900 le troviamo nella nuova pompa radiale Brembo, nei doppi dischi da 298 mm e nella forcella KYB USD completamente regolabile, oltre alla sospensione posteriore sempre KYB che lavora grazie alla interposizione di leveraggi. Continuando sulla parte ciclistica nuovi sono anche i cerchi realizzati con la tacnologia SpinForging di Yamaha, più leggeri di 700 g rispetto a prima  e che portano un miglioramento dell'11% del momento inerziale. Più morbida nell'azionamento sarà la frizione dotata di sistema di anti-salltellamento.

Il tre cilindri Yamaha aumenta di 43 cc rispetto al precdente. Inoltre pistoni più leggeri contribuiscono, seppure in minima parte, a ridurre il peso del motore (scarico escluso) di 300 rispetto al passato, e queste modifche consentono un aumento di potenza di 4 CV con l'ago della cavalleria che si attesta ora  a 87,5 kW (119 CV) a 10.000 giri/min. La coppia massima è di 93,0 Nm, cioè un +6%, raggiunto a 7.000 giri/min, ben 1.500 giri/m in meno rispetto al modello precedente.

Immancabile IMU a 6 assi, che utilizza due sensori per misurare la velocità e l'accelerazione su tre assi.

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