H-D Shovel by Race Point

H-D Shovel by Race Point

Redazione - @InMoto_it

01.01.2012 ( Aggiornata il 01.01.2012 10:44 )

L’Alto Adige è terra di harleisti della vecchia guardia, di quelli che sanno dove mettere le mani quando un datato bicilindrico a V non gira bene, e non temono di sporcarsele   La ditta si chiama Race Point e si trova in provincia di Bolzano. A prima vista il nome può sembrare non adeguato al motore Shovel che compare sul biglietto da visita, ma Kurt e il figlio Tobias, oltre ad amare le Harley (anche quelle vecchie con tanti anni e tanti chilometri sulla groppa) hanno entrambi un passato nell’ambiente dragster, e questo è sufficiente a spiegare l’arcano. Ci sono molti modi per personalizzare le Harley, e alla Race Point non ne disdegnano nessuno, ma lo stile preferito è quello alla vecchia maniera, e da molto prima che “l’old school” diventasse un fatto di tendenza. Quella che avete davanti agli occhi è una FL del 1964, e il motore Shovel ha goduto della cura e dell’esperienza maturati negli anni sulle strip di accelerazione. Tanta dedizione non è stata data in funzione di maggiori prestazioni, ma per dare modo al vecchio Big Twin di esprimesi al meglio e di portare in giro l’FL formato bobber con brio e tanta coppia a disposizione. La cilindrata è salita da 1.200 a 1.340 cm³, e l’albero motore originale è stato accuratamente ribilanciato e inserito in un basamento S&S in quanto, da un’accurata ispezione, quello originale risultava alquanto indebolito. Le teste montano valvole Manley e le guide sono state sostituite con altre di materiale idoneo per bruciare benzina verde. Sono della partita anche un’accensione Mallory, un albero a camme Andrews tipo J, un carburatore S&S Super E e un impianto di scarico 2-in-1. La frizione è a secco con primaria a cinghia bene in vista e a livello estetico il motore ha i carter e le teste micropallinati, i cilindri in ghisa verniciati di nero e il resto accuratamente lucidato. Come sui Bobber di un tempo le sovrastrutture sono state ridotte all’essenziale e per un aspetto adeguatamente vintage si sono usati colori opachi: prevalenza di nero e inserti in rosso mattone con filetti in oro. Il nero è servito anche ad occultare dettagli più moderni, come la pinza anteriore Brembo a 4 pistoncini, che passa in secondo piano grazie anche all’imponente pneumatico anteriore e all’assenza del parafango che catalizza l’attenzione. I cerchi cromati con 40 raggi hanno la classica misura di 16”, mentre la forcella idraulica ha ceduto il posto ad una Springer rigorosamente nera. Modifiche anche al forcellone per un retrotreno più basso, mentre il telaio è rimasto inalterato. Il serbatoio, debitamente adattato, proviene da una Super Glide degli anni ’70, la sella addirittura da un vecchio trattore Porsche con la seduta rifatta in cuoio, mentre il tondeggiante serbatoio dell’olio è stato realizzato artigianalmente. L’unico parafango, quello posteriore, proviene da una H-D della serie Evolution ed è stato accorciato. Sul davanti la strumentazione è scomparsa, è invece apparso un vistoso manubrio “Dirt” dotato di un robusto traversino e agghindato con manopole a botticella bianche. Sempre all’avantreno, davanti alle molle, svetta un tondeggiante e antico fanale di Matchless a ogiva corta. Il tutto risulta adeguatamente proporzionato, conferendo un aspetto fiero e orgogliosamente vintage a questo bobber di lontani natali. 11325bky

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